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Brucia la Notte #1

Brucia la Notte

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"Nessuno entra. Nessuno esce". Questa è la scritta che può leggere chiunque si avvicini all'Area di Comando del Campo di Raccolta dove sono rinchiuse Ani e Bianca. Qualcuno, sotto queste due laconiche frasi, ne ha incisa una Noi siamo nessuno . Perché le Raccoglitrici di sale, che qui si fanno prosciugare il corpo e l'anima per ottenere l'oro bianco, l'unica risorsa energetica rimasta in un pianeta ormai depredato ed esausto, sono proprio questo, nessuno , per chi governa il Campo e il Paese. Semplici mattoni, tutti uguali, che una volta rotti possono essere sostituiti senza battere ciglio. Mattoni di un'utopia cieca e feroce, nel nome della quale si sprecano vite, si esercita quotidianamente la violenza e si esaltano egoismo e apparenza. Ma questo Ani e Bi lo hanno capito fin dal loro arrivo, molti anni prima. Entrambe, ancora adolescenti, sono state portate lì con la forza, come tante altre prima di loro, perché considerate elementi pericolosi per la società. Ormai cresciute e diventate l'una il punto fermo dell'altra, sono determinate a fuggire da quel luogo abominevole, che le donne le prende, le mastica e le sputa. Dentro di loro, ragazze diversissime, una che sorride poco e ragiona forse troppo, l'altra esuberante e sfacciata, ma di certo non stupida, si alimenta silenzioso un fuoco che attende solo di divampare e travolgere tutto il marcio che le circonda. Quando accadrà, il mondo che troveranno fuori sarà molto diverso da come si aspettano, deludente e sorprendente allo stesso tempo. Ma in quel mondo dovranno sforzarsi di costruire il loro posto, ricucire le ferite del passato, lottare per la libertà delle compagne ancora recluse insieme a chi, fuori dal Campo, ancora resiste, e abbracciare finalmente ciò che sono davvero.

412 pages, Kindle Edition

Published October 24, 2023

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Tiffany Vecchietti

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35 (7%)
Displaying 1 - 30 of 97 reviews
60 reviews2 followers
November 18, 2023
Partiamo dal presupposto che io adoro Tiffany, penso sia una persona fantastica e mi ritrovo tantissimo nei suoi valori e ideali.

Detto ciò, non sono riuscita per niente a entrare in sintonia con questo libro. Ho trovato dei dialoghi completamente irrealistici, una scrittura ingenua, a tratti goffa e dei personaggi troppo poco approfonditi, con coi non sono riuscita a connettere.
La scelta della prima persona con il pov multiplo secondo me non funziona, soprattutto perché le voci non sono abbastanza distinte, tant'è che spesso ho dovuto controllare di chi fosse il pov perché non era identificabile.
Inoltre il libro esplora temi a me molto cari, ma li tratta in modo troppo superficiale. Il trauma di essere state in un campo di lavoro non viene minimamente affrontato, per non parlare della leggerezza di cui si parla di molestie sessuali.
Nemmeno il world building è caratterizzato bene, a partire dal fatto che l'idea del sale come nuova fonte di energia in un modo privo di risorse, cosa che poteva essere incredibilmente interessante, viene appena sfiorata.
Per finire, ci sono troppi buchi di trama, cose inspiegate e lo show don't tell non viene minimamente rispettato.
Anzi, questo libro ti dice per filo e per segno come ti devi sentire e diventa tutto davvero troppo letterale, senza uno spazio di interpretazione.
Mi dispiace moltissimo, perché questo libro aveva delle premesse meravigliose, ma per me bisognerebbe riscriverlo da capo.
Profile Image for MsElisaB.
215 reviews22 followers
Read
November 16, 2023
Questo libro è scritto male (i dialoghi davvero illeggibili, non sono verosimili rispetto alla condizione descritta nelle premesse del testo), la trama è banale e totalmente derivativa e le troppe tematiche “calde” sono trattate in maniera didascalica e superficiale. Tuttavia, il problema principale è proprio come tutto il romanzo venga strutturato alla base: le autrici buttano alla rinfusa un sacco di informazioni, senza una solidità concettuale ed affidandosi esclusivamente ad un immaginario già noto (la vita dei campi di lavoro prima, il folklore della stregoneria successivamente). Non venendo approfondito alcun aspetto, non sono rimasta coinvolta dalla, di per sé scarna, vicenda o dai personaggi, più che stereotipati e tutt* senza macchia, ma mi ha solo infastidito la completa mancanza di una posizione netta e risoluta, per tutta la lunghezza della storia; in più, non credo di far parte del giusto target generazionale, pur avendo l’età esatta di una delle due protagoniste (anche se non credo sia nemmeno adatto ad un* lettor* più giovane, per come è gestita la riflessione legata alla cultura della stupro). Bah.

Che vada allegramente a sculacciare le oche, la doccia.
Profile Image for chi.emme.
169 reviews8 followers
November 24, 2023
DNF all' 80% di libro, volevo finirlo per essere quanto più completa possibile per scrivere una recensione utile fino alla fine ma ci accontentiamo di parlare di una buona oltre metà di libro, che comunque non scompare prima della fine.


Questo è un libro che vuole parlare di resistenza, di sorellanza, di stregoneria e io sto in piedi ad applaudire gli intenti ma l' esecuzione è troppo traballante per avermi convinta. Sui temi sono entrata facilmente in connessione perché sono femminista (e in un momento del terzo capitolo ho grondato lacrime perché è stato come sentirsi avvolta in un abbraccio) ma sono espressi timidamente e quasi a mo' di spiegone e mi sono quasi scivolati addosso. Contro ogni aspettativa! Mi aspettavo una storia di lotta al sistema e sorellanza, specie per la presenza delle streghe, molto più forte di così.
L' elemento fantastico è buttato a caso nella trama: prima non c'è e poi bam, becca i poteri magici. Una storia, oltre agli intenti, deve essere costruita attraverso il worldbuilding, i personaggi e lo stile per andare nel segno (non sto certo qui a spiegarlo alle autrici che lo sanno) e qui questi elementi sono randomici e superficiali.

Le introspezioni delle personagge iniziano a ingranare bene all' inizio della storia ma poi le ragazze diventano le figurine di sé stesse. Ho apprezzato il voler esplorare diverse forme di resistenza e di rabbia ma come detto sopra in modo così superficiale che non sono intime nelle personagge: sembrano le quote diversità , che è un discorso stranissimo da fare considerando che è un aspetto giustamente criticato da Tiffany (la chiamo per nome non per mancanza di rispetto ma perché la conosco dai suoi canali YouTube in cui si fa chiamare così) nei modus operandi di scrittura. Nessuna riesce a dirmi qualcosa. Ho apprezzato molto Ani ma come già detto poi si appiattisce in modo fine a sé stesso. Bianca invece è così estrosa che finisce per essere piatta, subisce il paradosso di essere scritta con la battuta sempre così pronta da scomparire quando parla.
Non credo derivi da un' incapacità delle scrittrici di concepire i personaggi ma solo del modo di scriverle perché il concept di tutte e due è ottimo. Parlano molto, troppo e non perché Bianca è una mitragliatrice di parole ma perché la trama va avanti per dialoghi. Ed è un problema se praticamente azzera worldbuilding, trama e introspezioni.

Voglio suggerire un' ipotesi che sfocia nell' illazione quindi prendiamola con le pinze: c'è una chiara ispirazione a Sei di Corvi.
A parte gli easter egg (che però parlando di streghe sono anche tematici) dei corvi, Ani mi ha ricordato molto Inej (che è la bimba di Tiffany quindi ci sta), i pov si alternano con un ping pong dei personaggi come nella struttura di libro, parlano per frecciatine e c'è un chiaro, almeno per me, intento di ricalcare i modi con cui Bardugo scrive i suoi personaggi in bilico tra psicologia e azione.
Il problema è che Bardugo è Bardugo: qui si traduce in un'ottima l'ispirazione ma con degli scivoloni che, non avendo lo stesso equilibrio, inficiano di più rispetto ai suoi.

Avrei voluto leggere di più di tutto il worldbuilding e azioni concrete di trama, mi sono annoiata ad affiancarmi a tutte le personagge. In soldoni il libro è stata una delusione. Non è scritto male ma è un tipo di scrittura in cui mi sono più evidenti i difetti dei pregi.
Profile Image for Linda.
37 reviews
January 14, 2024
Ho provato in tutti i modi ad arrivare alla fine di questo libro, nella speranza che ci fosse una svolta, a un certo punto, che me lo facesse rivalutare. Ho fallito, o meglio ha fallito Brucia la notte. Di svolte ce ne sono state, ma in peggio, e più o meno quando mi mancavano 3 ore alla fine dell’audiolibro ho alzato bandiera bianca.

Andrò per punti:

Brucia la notte è un libro brutto. Non c’è altro modo di dirlo. È un libro strutturato male, che da un certo punto in poi sembra tagliato con l’accetta e rimesso insieme a occhi chiusi da qualcuno che ha solo una vaga idea di come una struttura narrativa funzioni. La commistione di generi (distopia + fantasy) è trattata e usata male; sembra di avere a che fare con due libri diversi incollati insieme, invece che con un unico romanzo. Non c’è coerenza tra prima e seconda parte, l’elemento fantasy (la magia) appare in maniera del tutto improvvisa ma fin troppo prorompente: si va dal ‘nessuna magia’ a ‘tutti i personaggi hanno i poteri’ nel giro di appena tre-quattro capitoli.

• C’è troppa carne al fuoco. Il mondo in cui si muovono i personaggi è descritto male e poco (cosa si sa della struttura sociale a parte l’esistenza dei campi di lavoro e del “presidentissimo”? Nulla). La magia ha plurime forme, con menzioni di magia del sangue e necromanzia senza nessun tipo di approfondimento o spiegazione (almeno fin dove ho letto). I poteri delle protagoniste si manifestano all’improvviso con delle retcon pazzesche che sembrano dire: ma questo personaggio ha sempre avuto questi poteri! Sei tu, lettore, un po’ tocco a non essertene accorto.
I quattro punti di vista principali sono semplicemente troppi, se consideriamo che due vengono aggiunti praticamente a metà libro, accompagnandosi, tra l’altro, anche a un intero nuovo cast di personaggi. Più si va avanti nel libro, insomma, più gli elementi narrativi crescono e crescono. Mi rendo conto che si tratta di una dilogia, ma la sensazione è quella di essere bombardato di nuove cose che si affastellano in maniera disordinata l’une sulle altre soffocandosi a vicenda.

• Il trauma dello spendere anni e anni nel campo di lavoro, per esempio. Sia Ani sia Bianca ci sono praticamente cresciute dentro. Ci vengono descritte come emotivamente e fisicamente debilitate, subiscono un trattamento orribile, intorno a loro le donne vengono picchiate e stuprate… eppure, nonostante tutto questo, appena un giorno dopo essere fuggite dal campo nessuno ne parla già più. Nessun personaggio della congrega che le accoglie dopo la fuga accenna al loro trauma, fa domande, attua degli atti di cura nei loro confronti. Niente. La preoccupazione della congrega è metterle ad allenarsi per combattere già dal giorno successivo. I campi e quanto hanno vissuto Bianca e Ani nella prima parte del libro, insomma, vengono praticamente cacciati sotto il tappeto, perché di colpo l’unico elemento importante della narrazione è la magia e la vita bucolica. Posso dire che questa gestione del trauma risulta un po’ offensiva? Mi auguro, sinceramente, che l’argomento venga ripreso nel resto del libro o nel suo seguito, ma questo purtroppo non cambia niente: la sensazione che 1) ho passato metà libro a leggere di questo campo per nessun motivo e 2) il trauma di anni sia trattato come qualcosa di cui ti dimentichi appena tocchi un po’ d’erba e qualcosa ti distrae restano.

• I dialoghi sono il vero punto dolente che mi ha messa a dura prova. Irrealistici, pedanti, inutili. La voce di Bianca risulta divertente nei primi capitoli, ma a lungo andare si fa irritante; il tentativo di renderla forzatamente simpatica fa il giro e la rende insopportabile. Poi tanta ripetitività, scene inutili che potevano essere tagliate senza pensarci due volte, miscommunication che complica le cose in una maniera assurda, giri e rigiri sugli stessi concetti la cui risoluzione sarebbe sotto gli occhi di tutti. Potrei fare tanti ma tanti esempi, però non voglio dilungarmi più di quanto stia già facendo.

• E poi non so, ci sono tante cose che, ragionandoci un attimo, non tornano proprio a livello logico e consequenziale. Un esempio (ma potrei farne diversi): Bianca e Ani passano tutti i primi capitoli a progettare la fuga dal campo; per farlo Bianca mappa ogni notte il centro di comando e lei e Ani ne parlano in continuazione. A cosa serve tutto questo, narrativamente parlando? A niente. Alla fine a farle fuggire è il power of friendship (una instafriendship al pari dell’instalove, vorrei aggiungere) e un colpo di fortuna, mentre i mesi/anni di ricerche e sotterfugi non servono a una pizza. In un libro tutto sulla female rage e il female empowerment che la loro fuga sia avvenuta solo grazie all’intervento di un uomo mi ha anche lasciata un po’ sorpresa (ma è nero, quindi immagino che vada bene).

Potrei probabilmente aggiungere altro, ma mi fermo qui. Per il resto, Brucia la notte mi ha lasciato un grande amaro in bocca, considerando che ci sono pochi esempi di fantasy ambientato in Italia che mettono radici nella storia e nelle tradizioni italiane, e quest’elemento era proprio quello che mi ha spinto a leggerlo. Poteva essere una bella occasione, anche considerata la grande casa editrice che ci sta dietro, e invece siamo qui, nella delusione più totale.
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Profile Image for Silvia ❄️.
243 reviews33 followers
March 1, 2025
“Brucia” (per gli amici) narra la storia di due donne molto diverse tra loro, ma accumunate dagli stessi ideali: ribellarsi al Governo per riconquistare la loro libertà.
Bianca e Ani, costrette sin da piccole a lavorare nelle saline della costa romagnola per estrarre sale (il nuovo carburante, dopo l’esaurimento del petrolio), aspetteranno l’occasione giusta per fuggire dal Campo, fino a raggiungere una delle tante congreghe di Strighe. Anche queste ultime sono sotto il mirino del Governo, la cui missione è cancellare ogni forma di ribellione, ma la loro Resistenza non cederà così facilmente.
Ho trovato molto di Tiffany (aka Miss Fiction Books) nel romanzo, del suo pensiero, dei suoi ideali e del suo modo di esprimersi, specialmente in Bianca.
Ho ritrovato anche molte ispirazioni ai romanzi fantasy da lei amati, vedi Sei di Corvi.
Mi è piaciuta la narrazione semplice e scorrevole, meno la fretta con cui sono stati trattati alcuni temi e troppi i non detti, per lasciare intendere un determinato fatto: pochi e scritti bene funzionano, troppi stroppiano.
È comunque un romanzo che ho letto senza intoppi e di cui ho avuto la curiosità di conoscere la vicenda successiva, quindi non posso che complimentarmi con Tiffany per il suo esordio e con Michela per aver innalzato l’asticella della sua bravura.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Laura Noizez_Reads.
185 reviews86 followers
October 23, 2023
Brucia la notte è un romanzo distopico con elementi fantasy scritto a quattro mani da Tiffany Vecchietti e Michela Monti.

E’ il libro per tutti quelli che si sentono soli nelle proprie lotte e nelle proprie battaglie,
perché ti bussa sulla spalla, ti da un caldo abbraccio e finalmente ti rendi conto che non sei più solo, che il tuo grido di rabbia, è il grido di rabbia di tante altre persone.

Brucia la notte colpisce duro, su più fronti e su tanti elementi e l’unica cosa che posso dirvi è: preparatevi a soffrire molto e a incazzarvi molto.
Le tematiche trattate sono molteplici e pur essendo una storia di finzione troviamo tanti, tantissimi elementi che purtroppo osserviamo ogni giorno nella vita reale.
(Scrivo purtroppo non per criticare il loro racconto che mi è piaciuto davvero tanto, ma perché vorrei che tanti argomenti trattati fossero solo fantascienza e non attualità.)

Meravigliose le donne che incontrerete in questo viaggio, ognuna caratterizzata perfettamente.
Mentre leggete vi sembrerà di conoscerle da sempre e la loro lotta diventerà anche la vostra.

Brave ragazze! Ma ora chi resiste fino al secondo volume?
Profile Image for Giorgia Manfè.
76 reviews336 followers
December 6, 2023
Ho provato a farmelo piacere e mi dispiace immensamente valutarlo così negativamente ma ho trovato pochissimi aspetti positivi.
Dialoghi totalmente irrealistici, superficialità delle descrizioni e allo stesso tempo minuzia in dettagli pressoché inutili, caratterizzazione dei personaggi quasi inesistente, inserimento un po’ alla rinfusa di temi attuali e “caldi” per socializzare e politicizzare il libro ma il tutto stride perché vengono trattati con banalità e, di nuovo, superficialità.
Lo stile di scrittura ha un che di quell’esagerazione, di quel pathos da frase ad effetto che andava molto nel 2014 e che purtroppo qualcuno continua a trattenere.
Mi dispiace tanto perché le premesse erano ottime, l’atmosfera era interessante, l’idea alla base pazzesca eppure tutto, personalmente, si è risolto in un grande meh.
Forse lo può apprezzare qualcuno più giovane di me? Non lo so, sono confusa, ho bisogno di tempo per digerire la delusione.
Profile Image for LovelyRedFox.
11 reviews3 followers
November 12, 2023
Seguo Tiffany da praticamente quando ha aperto il canale YouTube, ascoltando, anche con molto interesse, le sue critiche letterarie, se così possono essere chiamate, e le sue parole sui temi che le stanno a cuore.

Detto ciò l'unico pensiero che ho avuto per tutta la lettura del libro è stato: È uno scherzo, vero?

In attesa che le autrici ci dicano si sia trattato di un divertentissimo esperimento sociale ai nostri danni e rilascino la data di pubblicazione del vero libro, lascio qui la mia valutazione poco lusinghiera.

Attendo speranzosa.
Profile Image for Elisabetta Rienzi.
16 reviews
December 3, 2023
PRO: distopia ambientata in Italia, tratta (di striscio) temi attuali come il cambiamento climatico e l’esaurimento delle risorse derivanti dal petrolio. È introdotto un potere magico piuttosto originale.

CONTRO: ogni capitolo è narrato in prima persona da diverse personagge, ma il tono è sempre lo stesso e si fa confusione su chi stia parlando. Tutto appare abbozzato: caratteri, vicende, situazione passata e presente del mondo. Lo stile di scrittura è povero ed esclusivamente descrittivo (da qui l’inutilità di avere un pdv per ogni protagonista) Il potere magico citato nei pro viene usato 2 volte e a metà libro cambia, la storia non ha una direzione chiara e soprattutto non ha conclusione, il libro si interrompe nel bel mezzo di una scena d’azione e fine! Potrei continuare ma aggiungo solo che il numero di sopraccigli alzati dai personaggi è imbarazzante.
Profile Image for Federica Barufaldi.
395 reviews20 followers
August 10, 2024
2.5 stelle

Sono rimasta purtroppo molto delusa da questo libro.
Seguo una delle due autrici sui social e questo forse mi ha creato aspettative un po' troppo alte su questo romanzo.
Sono decisamente in difficoltà, perchè ho trovato questo libro scritto veramente male e con all'interno diversi dei difetti che una delle autrici critica (giustamente) nelle recensioni degli altri libri.
Questo è un libro che vuole parlare di resistenza, di sorellanza e di stregoneria, temi importanti e spesso bistrattati, ma l'esecuzione è stata decisamente debole e traballante.
La prima parte, ambientata al centro di raccolta è leggermente migliore e, se fosse continuato così, sarebbe stato un libro leggibile e anche interessante. Purtroppo non è stato così.
Per prima cosa questo è un libro che spiega TUTTO, TANTO E TROPPO, non ce lo mostra, ma ce lo dice. TUTTO. Dal wordbuilding, alle nostre sensazioni.
I dialoghi sono imbarazzanti e al limite dell'inverosimile.
I personaggi sono tutti uguali, la loro voce nei vari POV non si distingue. L'unico personaggio "diverso", Bianca, non è altro che una macchietta, il personaggio comico della situazione. Tra l'altro la cosa che più mi ha fatto incazzare di questo personaggio è proprio l'insensatezza della sue esistenza. Mi volete veramente far credere che in questo mondo distopico in cui si da la caccia alla diversità un personaggio chiaramente transessuale NON SOLO non sia stato eliminato, MA ANZI, sia stato trattato anche come appartenente al genere in cui si riconosce? Parliamoci chiaro, in una situazione del genere Bianca sarebbe stata o uccisa oppure "riprogrammata" e fatta rientrare nel suo genere di nascita. Sicuramente non messa in un Campo di Raccolta di sole donne...
Il wordbulding, la cosa che poteva essere più interessante, è inesistente e trattato in modo superficiale.
La parte fantasy non ha minimamente senso, non prendiamoci in giro. Ad un certo punto tutti acquisiscono poteri fantastici che, guarda caso, portano avanti la trama.
Il trauma di Ani e Bianca non viene minimamente affrontato, sembra che sparisca di colpo e rimanga all'interno del campo. Ma poi vogliamo parlare di come fuggono? Da come ci viene spiegato nel libro Ani e Bianca hanno passato ANNI ad escogitare un modo per scappare dalla loro prigionia e poi come ci riescono? Grazie all'aiuto di un UOMO! Però dai, è nero quindi va bene vero? Ma anche no dai!
Se poi posso permettermi un'osservazione, io non sono certo una principessina e dico anche io una certa dose di parolacce ogni giorno. Ma qui ci sono veramente troppi cazzi che volano.
Profile Image for Francesca.
455 reviews4 followers
December 22, 2023
Una lettura davvero tediosa.

"Brucia la notte" é un titolo che ero davvero curiosa di leggere per via delle sue tematiche: cambiamenti climatici, esaurimento delle risorse, sorellanza, stregoneria, lotta per la sopravvivenza e libertà. Peccato che sia tutto appena sfiorato e per nulla approfondito.

La storia racconta di Ani e Bianca due raccoglitrice di sale, due amiche, due sorelle, che non sopportano più quella vita e fanno di tutto per andarsene da quella prigione e dalle barbarie costrette a subire.

Il libro può essere distinto in due parti: la prima all'interno del Campo di Raccolta, che presenta una narrazione molto dinamica e concitata per esprimere l'urgenza di fuggire, e la seconda fuori dal Campo, nettamente più calma, fin troppo calma, tanto da risultare anti climatica persino nelle battute finali dove il ritmo si riprende un poco.

La scrittura é goffa ed abbozzata, con dialoghi raffazzonati e forzati alle volte. L'uso di POV alternati crea più confusione che altro: essendo narrato in prima persona da diversi personaggi ci si aspetterebbe una variazione nella narrazione e nella visione delle vicende, a seconda del personaggio che parla e racconta, cosí non é. É tutto uguale, hanno tutte lo stesso tono, rendendo difficile capire chi sta parlando. In molti momenti della lettura sono dovuta ritornare indietro per controllare chi stesse parlando.

La parte fantasy poteva essere completamente evitata, é irrilevante e non viene citata più di due/tre volte in tutto il libro. Risulta un elemento del tutto casuale gettato ancora più casualmente nella storia.

Il world-building é ciò che più mi ha delusa: questa storia aveva il potenziale per essere un meraviglioso libro distopico, ma la superficialità e la non curanza con cui é descritto la realtà in cui le due protagoniste si muovono lo affossa terribilmente. E dire che la premessa, l'idea del sale come nuova fonte di energia in un modo privo di risorse, é estremamente interessante e poteva creare un mondo davvero curioso da scoprire.
Profile Image for Anna.
108 reviews31 followers
November 13, 2023
Sorellanza, resistenza, trauma e cura a livello personale e collettivo. Ne avrei voluto di più, e questo è un bene ma anche un male, forse. Perché la storia inizia, ingrana, arriva ma non fa il cerchio: ci sono libri unici troppo lunghi che dovevano essere duologie, duologie troppo dense che dovevano essere trilogie... Questo libro che apre a una duologia (credo?) aveva bisogno di essere unito al suo compagno che uscita in futuro, perché necessitava di qualcosa in più. Arrivi alla fine e pensi che il libro non sia completo, manca qualcosa, non perché ci siano elementi che non funzionano, ma perché una parte di storia non c'è. E non è cliffhanger, è più una sensazione. Era voluto? Il resto del volume è strutturato in modo solido, logico e pensato, quindi mi viene da dire di sì. Monti e Vecchietti, ci aspettiamo grandi cose da voi, pubblicatelo presto il secondo volume.
Profile Image for psiedoll.
681 reviews202 followers
March 29, 2025
Brucia la notte è il primo libro di una dilogia distopica fantasy scritta a quattro mani. È un libro che mescola due generi che amo, e non posso che avere un debole solo per quello. La trama segue la storia di Ani e Bi, scappate da un campo di lavoro ed entrate a far parte della resistenza.
Proprio per questo, il libro subisce una sorta di divisione in due parti nette: nella prima parte abbiamo due pov, che ho amato alla follia. La prima parte del libro mi ha entusiasmata e catturata come nient’altro finora. La seconda parte vede la presenza di altri due pov, due personagge che incontriamo solo successivamente e che purtroppo, non spiccano come voce (facevo fatica infatti a distinguerle durante la lettura). La seconda parte parla di resistenza, lotta, stregoneria e sorellanza. Si trattano temi che io amo e che sposo alla grande, ma purtroppo a volte manca un po’ della componente emotiva, che non viene mai fatta trasparire del tutto, quasi forse per paura.
Michela e Tiffany hanno però creato un bellissimo esordio, nonostante i pochi difetti. Anche perché appena ho chiuso il libro avevo solo una domanda:
Ma il sequel?

Profile Image for alessia.
158 reviews207 followers
January 26, 2024
un libro distopico, con un pizzico di fantasy e l’azione che cresce, dominato da tante donne forti e coraggiose.
Profile Image for Nicole Londino.
Author 4 books43 followers
February 14, 2024
Sulla carta aveva tutte le potenzialità per piacermi: distopia queer e femminista ambientata in un'Italia post disastri socio-politici-ambientali. E invece più volte mi sono trovata tentata dall'idea di abbandonare il libro.

Partiamo dalla cosa che mi ha infastidita di più: i dialoghi, che sono inverosimili dati il contesto in cui ci troviamo. B mi è risultata grottesca, invece che simpatica. Parla come se fosse un personaggio doppiato male, e mi spiace perché almeno B è l'unico POV riconoscibile... gli altri, che non spoilero, li ho trovati piatti e uguali, al punto che spesso dimenticavo chi stesse narrando. Questo ha fatto sì che provassi zero empatia per le protagoniste, e ha di molto influito sulla mia esperienza.

I personaggi elaborano i traumi (GROSSI traumi) in maniera troppo frettolosa, secondo me; ma il paradosso è che la narrazione in alcuni punti - soprattutto iniziali - mi è sembrata lentissima, quindi ho avuto l'impressione che il ritmo fosse mal costruito. In più, credo che l'aspetto paranormale sia stato inserito troppo tardi nella narrazione, il che mi ha estraniata ancora di più dalla storia.

Veniamo alla prosa: i tag di dialogo sono troppo ricercati e spesso inadatti, secondo me; tanti gerundi, tanti "trittici di aggettivi", tanti spiegoni.

Insomma, credo che con un po' di editing in più e una maggiore maturità narrativa questa storia sarebbe potuta essere una bomba. Non leggerò il secondo, né in cartaceo né in audiolibro (ho provato, e anche quello è letto malissimo).

Mi dispiace, ma per me è un'occasione sprecata.
Profile Image for Simone Lupi.
103 reviews1 follower
November 10, 2024
Avevo già letto qualche recensione poco lusinghiera, ma non mi aspettavo fosse mal scritto fino a questo punto.

Esempio: i dialogue tag non si usano così. Al di là del fatto che molto spesso si potrebbero evitare e non importa metterne uno a ogni singola battuta, lo sforzo di trovare sinonimi al verbo “dire” ha degli effetti sconfortanti.

Plus: non sono per principio contrario al multipov in prima persona, ma qui molto spesso non si riesce nemmeno a capire in quale pov siamo.

Vorrei poter mitigare il giudizio dicendo che quantomeno mi ha appassionato la trama, ma purtroppo non ho trovato alcuna tensione, tranne in un punto, forse, durante il litigio tra le sorelle. Per il resto, mi sono annoiato.
Profile Image for Akemichan.
703 reviews27 followers
November 8, 2024
Premessa: è il primo libro di non so quanti. E non so quanti perché non è specificato da nessuna parte, cosa scorretta. Ne ho già parlato in un'altra mia recensione, e pensare che in quel caso comunque il libro in sé aveva una trama in sé abbastanza conclusa. Qui no, quindi è anche peggio, è come se vendessero un libro a metà. Siete avvertiti.

Questo libro non era all'inizio nel mio elenco, ma nel tentativo di leggere più fantasy italiano alla fine l'ho inserito. E mi ha stupito vedere la quantità di recensioni negative, anche perché di solito pure i libri tanto brutti hanno il loro pubblico di riferimento. Mi è dispiaciuto allora e adesso mi dispiace ancora di più dover dare ragione a queste recensioni negative, ma non c'è un modo carino di dirlo: è proprio scritto di merda.
Ora, il problema è che è scritto così volontariamente; invece che in altri libri dove il pensiero va alla necessità di editarlo meglio, qui durante la lettura ho visto l'intento autoriale dietro le scelte prese, sia di trama sia di stile. Solo che tra l'idea base e il suo funzionamento c'è un abisso e questa idea, narrativamente parlando, non funziona.
Ci sono problemi in qualsiasi ambito, anche quello narrativo (le prime cento pagine hanno un'atmosfera e un tema completamente diversi dalla seconda parte il che crea uno scollamento tra le vicende a cui chi legge si è affezionato e quelle che ora si presentano, la trama e il worldbuilding sono confusi perché funzionali dalla tematica, che è posta in maniera troppo didascalica, si fanno credere cose importanti che si rivelano false diminuendo il coinvolgimento emotivo) ma lo stile è proprio la cosa peggiore.
Tralasciando la quantità di sinonimi anche ridicoli che vengono usati per non dire disse (compreso un utilissimo "ripeté", o la dicotomia chiese/domandò a distanza di tre righe) il dramma è che le autrici fanno il tentativo di distinguere le voci dei vari POV (una delle cose più difficili in assoluto in narrativa) e così lasciare che il lettore capisca chi stia parlando specificandolo molto poco. Poiché non funziona (tranne nel caso di Bianca, ma cmq non benissimo e ottiene solo l'effetto di appiattire il suo personaggio) il risultato è che non si capisce mai chi parla. Non aiuta il fatto che tutti i POV siano in prima persona e quindi per capire chi sta parlando devi per forza leggere in cima al capitolo ed è comunque confusionario perché spesso iniziano le frasi con un dialogo e non sai mai se sta parlando il POV o qualcun altro, te lo dicono una o due righe dopo.
Ci ho messo una vita a leggerlo proprio perché ero costretta costantemente a interrompermi per tornare a vedere chi stava parlando (e volevo quasi abbandonarlo ma poi mi sono detta "mancano sessanta pagine, ormai lo finisci" ma visto che non finisce potevo risparmiarmi la fatica). Capite che non si può entrare in un libro che ti obbliga a uscirne perché non ti fa capire la base della narrativa.
Mi dispiace un sacco, ma non bastano le tematiche serie, vanno anche trasmesse in maniera comprensibile.
Profile Image for Leggendo cose belle.
327 reviews37 followers
December 8, 2023
"Nessuno entra. Nessuno esce". Questa è la scritta che può leggere chiunque si avvicini all'Area di Comando del Campo di Raccolta dove sono rinchiuse Ani e Bianca, due raccoglitrici di sale. In questo libro distopico, il sale è l’unica risorsa energetica rimasta. Le condizioni di lavoro in questo campo sono orribili e questo spinge le due protagoniste a tentare più volte la fuga fino a quando ci riusciranno. Una volta uscite, però, si accorgono che il mondo esterno non è quello che si aspettavano e invece si ritroveranno davanti altre sfide da affrontare.

La trama di questo libro, sarò sincera, non mi aveva particolarmente colpita quando l'ho letta ma le tematiche trattate in questo libro e le autrici mi hanno spinta a dargli una possibilità.
Purtroppo, non è andata proprio come previsto. Lo ritengo senza dubbio un libro valido ma non mi ha presa come speravo e ho trovato alcuni difetti che sono stati difficili da ignorare nel corso della lettura.

Ma partiamo con ordine, partiamo dai punti positivi del romanzo: solidarietà femminile, tematiche, originalità.

Il mio obiettivo era quello di leggere un libro scritto da donne per le donne, con dei personaggi femminili diversi e capaci di reincarnare le donne realmente esistenti in questo mondo. In parte è andata così, ho apprezzato molto la presenza di così tanti personaggi femminili, Il problema è che non li ho trovati caratterizzati bene quanto mi aspettavo. Non sono riuscita a vedere un vero e proprio cambiamento, un'evoluzione dei personaggi, anzi, In molti casi mi sono sembrate molto stereotipate e nonostante i capitoli siano dedicati a ciascuno dei personaggi, è difficile riconoscere chi è chi. Mi spiego meglio, Si vede che l'intento delle autrici era quello di creare dei personaggi originali ma non sono del tutto riuscite nel loro intento.
Un altro punto che non sono riuscita ad apprezzare nel romanzo riguarda sicuramente i dialoghi che ho trovato irrealistici e anche fastidiosi.
Inoltre, molti elementi della trama vengono Buttati lì senza un preavviso o perlomeno senza un inserimento sensato nel romanzo. Anche l'elemento magico, di cui tanto volevo leggere, è stato introdotto senza un vero senso logico e non è stato trattato come speravo. Lo stesso difetto l'ho trovato anche nelle tematiche forti affrontate: questo libro aveva l'obiettivo di parlare di molte tematiche calde e attuali Ma l'ha fatto, secondo me, in maniera abbastanza superficiale.

Ora, questo è il primo di una serie di libri quindi sono sicura che in futuro molti di questi difetti si ridurranno ma, onestamente, nulla mi spinge a continuare a leggere gli altri libri.

Tutto ciò è un vero peccato perché avevo tante aspettative nei confronti di questo libro però, tutto sommato, non posso assolutamente definirlo un brutto libro, anzi.
Profile Image for Cecilia.
177 reviews1 follower
July 31, 2024
Romanzo a più voci decisamente ben caratterizzate.

Ero convinta che avrei letto una distopia (non ricordo cosa me lo avesse fatto pensare), invece mi sono trovata davanti una storia ambientata in un futuro prossimo con un pizzico di folclore del centro Italia e di magia. Ha un nome questo genere? Perché ne voglio ancora.

La storia è interessante, parla di molti temi importanti, anche se a volte lascia aperte alcune domande che spero possano essere risolte in un libro seguente.

Perché sì, questo libro finisce con un to be continued.
Un po' odio quando lo fanno senza avvisarti, ma stavolta attenderò con pazienza perché se il ritmo rimane lo stesso probabilmente il finale merita di essere letto.
Profile Image for Eva.
Author 1 book37 followers
March 2, 2024
Mi sono piaciuti molto alcuni aspetti:
- ambientazione (Romagna ❤️)
- Bianca (❤️)
- uso di parole dialettali che mi ricordano la nonna (❤️)

romanzo che parte distopico poi mescola fantasy e avventura, soprattutto molto politico, con streghe e comunità anarchiche (?). L' urgenza rivoluzionaria si sente tutta.
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,106 reviews34 followers
November 24, 2024
Ani e Bianca sono Raccoglitrici di sale. La loro esistenza, da quando sono state strappate via dalle loro vite, si trascina all’interno di un Campo di Raccolta, insieme a quelle di altre centinaia di donne che, come loro, raccolgono sale nelle grandi vasche. Il sale: l’unica risorsa preziosa rimasta sul Pianeta. Ani è una ragazza dai folti ricci scuri, ombrosa e mingherlina, che, se potesse, farebbe volentieri a cambio con la carta da parati, pur di scomparire dal mondo. Bianca è una forza della natura, con una lingua tagliente e la brutta abitudine di dire perennemente quello che le passa per la testa. E con un piano di fuga pronto per essere messo in atto. Brucia la notte è la storia di due donne completamente opposte ma unite dall’amicizia e dal desiderio di libertà, l’unico che gli Integri (le guardie del Campo) non sono ancora riusciti a strappar loro via.

Non voglio rivelarvi troppo sulla trama di Brucia la notte, perché questo è un libro che va letto e va goduto in ogni sua sfumatura. Acquistato per via della profonda stima che nutro nei confronti di Tiffany Vecchietti (che, se bazzicate il bookstagram o il booktube, conoscerete sicuramente come Miss Fiction Books), senza nemmeno leggerne la trama, non mi sono pentita neanche un’istante di aver creato un posto negli scaffali della mia libreria per Brucia la notte. Un romanzo che, nel corso della lettura, si è guadagnato anche un posto nel mio cuore, nelle mie ossa. Attraverso le pagine di Brucia la notte ho riconosciuto tanto dei sentimenti e degli ideali che Tiffany Vecchietti veicola attraverso il suo lavoro di creator e di autrice. E poi ho avuto anche l’immenso piacere di scoprire Michela Monti come autrice: non vedo l’ora di recuperare la sua trilogia d’esordio. Insomma, questo duo è una squadra vincente e, se mai un giorno decideranno di scrivere altro insieme, correrò in libreria senza starci tanto a rifletterci.

Brucia la notte ha il grande pregio di essere scritto in maniera impeccabile. Sin dai primi capitoli, i lettori e le lettrici sono trascinate nelle vite delle protagoniste, che risultano tanto autentiche quanto vivide e concrete. Durante l’intera lettura ho avuto la percezione di essere parte integrante della loro avventura, di essere presente nella stanza durante le loro conversazioni, un supporto invisibile nei loro momenti di difficoltà. Brucia la notte è un libro che ti fa vivere una partecipazione emotiva incredibile. Quando si dice che un libro ti rapisce, che è impossibile metterlo giù… questo è esattamente ciò che succede con la storia di Ani e Bianca.
Profile Image for jade.
16 reviews3 followers
November 26, 2023
Sono indecisa e confusa riguardo alle mie vere opinioni su questo libro. Trovo che si discosti dai tipici libri distopici-fantasy popolari al momento, affronta tematiche estremamente attuali e, specialmente, con una scrittura molto scorrevole. Tuttavia, mi sento un po' delusa perché mi aspettavo un approfondimento maggiore dell'elemento fantasy e dialoghi più elaborati. Certamente darò una chance al sequel, poiché sono intrigata nel vedere come si evolveranno gli eventi per le nostre protagoniste.
Profile Image for Caterina.
239 reviews30 followers
March 9, 2024
Non è sufficiente avere delle idee e la genuina volontà di fare "rappresentazione" di tematiche che si ritengono importanti, purtroppo (anzi, direi per fortuna) per scrivere un libro bisogna essere prima di tutto capaci di scriverlo bene. I dialoghi sono imbarazzanti fin dall'inizio e sembrano quasi tradotti male dall'inglese, manca totalmente il contesto storico/di world building e l'andamento è di una noia mortale. Peccato.
Profile Image for Bo.
1 review
September 13, 2025
Sono arrivata fino a metà e poi ho dovuto metterlo da parte perché mi stava esaurendo. Secondo me chi è in cerca di un romanzo distopico, apocalittico e fantasy non dovrebbe scegliere questo per questi motivi:
- non c’è verosimiglianza tra temi del romanzo e la loro rappresentazione (i campi di lavoro, il contesto dittatoriale, ecc…)
- il worldbuilding è inesistente;
- le relazioni tra i personaggi non hanno senso;
- molti dei personaggi e delle cose che accadono non servono alla trama;
- molte delle informazioni che servono vengono date una volta, e poi riprese 70 pagine dopo;
- tutte le informazioni più utili o che vorresti sapere fidati che non le avrai;
- ci sono molti pov, ma solo perchè sembra che al di fuori di questi pov sembra che i personaggi non pensino.


Io che mi lamento del libro con tanti spoiler:

Metafora del patriarcato
Potrei star dando i numeri ma io ho intravisto questa idea all’interno del romanzo, il problema è che rimane solo un’idea vaga e non va da nessuna parte.

Mi ha dato questa idea il fatto che ci viene detto che siamo in una dittatura (anche se l’unica prova che siamo in un contesto totalitario è l’esistenza delle saline e poi il Leader Supremo fa una videochiamata con quasi tutte le tipe nelle saline) e negli assolutismi i campi di lavoro vengono usati per rinchiudere i ‘nemici’ del regime. In questo caso le uniche nemiche del regime sono le donne. Quindi qui ho visto questo messaggio della dittatura che rappresenta il patriarcato e le donne che sono rinchiuse e oppresse.
Nonostante come metafora sia un’idea carina, all’interno del worldbuilding non ha senso.

Siamo in un contesto dittatoriale e vuoi dirmi che è verosimile che gli unici nemici di questo regime siano solo donne? Questo non ha senso già a partire dal fatto che all’interno delle saline ci sono donne che adorano il regime nonostante siano trattate come schiave.
E la domanda sorge spontanea: se i nemici del regime sono solo donne e quindi sono rinchiuse dentro alle saline, vuol dire che TUTTE le donne del regime sono nei campi? E gli uomini fanno solo da guardie?

E sì, al di fuori delle saline c’è una società. Quindi la società di questa dittatura non è separata solo in donne/prigioniere e uomini/guardie divisi in molteplici campi di lavoro.
Cosa rende diverse le donne al di fuori dei campi diverse da quelle dentro??
L’ideologia nei confronti della dittatura non può essere, perché ho già detto che ci sono donne che gridano come fangirl quando compare il Leader Supremo.
Dato che il worldbuilding è sparso con il contagocce all’interno di questo libro, ho capito dalla backstory di Bianca che esiste una società all’esterno, infatti Bianca è stata mandata nei campi perché viene detto espressamente che non era conforme al regime.
Inoltre, parlando di Bianca, di worldbuilding e dei campi, aggiungo che per un momento ho pensato che il motivo per cui le donne fossero nei campi fosse per la presenza di super poteri.
Per chiarezza, Bianca ha i superpoteri
(e credo anche Ani, la seconda protagonista, anche se non sono mai arrivata al reveal.)

Quando Bianca parla del motivo per cui è nei campi, il senso nella storia fa le valigie ed esce letteralmente dal libro:
- è nei campi perché è trans o perchè ha i superpoteri? in ogni caso, entrambe le due opzioni lasciano dei buchi di trama assurdi.
se è nei campi perché è trans, da quand’è che i regimi oppressivi sono degli ally e riconoscono i diritti di espressione degli esseri umani??? già il fatto che abbiano messo Bianca nelle saline, un luogo dove ci sono solo donne, è la prova che il regime la riconosce come donna.
buon per lei???
siamo in un regime dittatoriale dove le donne sono rinchiuse perché ha senso nella metafora però il regime è un ally 👍;
- se invece è nei campi perché ha i superpoteri, anche qui muoio dal ridere perchè … se dentro al campo c’è gente coi superpoteri, perché il campo non è costruito in modo da resistere a questi poteri?
letteralmente, quando le due protagoniste devono scappare, Bianca usa il suo potere sulle guardie e se ne vanno.

devo per obbligo devo parlare un attimo del modo in cui sono scappate perché altrimenti soffoco dal ridere.
Bianca e Ani sono nel campo da anni e ci viene detto che per tutto questo tempo hanno provato a cercare un modo per scappare.
All’inizio, è proprio nelle prime pagine, vediamo Bianca che ‘presumibilmente’ va a letto con una delle guardie per ottenere informazioni sulla prigione.
dico ‘presumibilmente’ perché poi scopriamo che Bianca ha una specie di ‘voce ammaliatrice’ che le permette di mettere a dormire chi la ascolta. Questo particolare non lo scopriamo solo noi lettori a metà libro ma anche Ani.
Immaginate la mia faccia quando credevo di star leggendo una distopia sul patriarcato e poi compaiono le sirene ma particolari a parte.
Ani, povera anima, pensava che la sua migliore amica stesse andando a letto con le guardie per entrambe e Bianca si incazzava anche quando Ani si preoccupava per lei.
Ma tornando a noi, i momenti chiave della fuga sono essenzialmente 4.
- gli anni passati a cercare informazioni;
- Brunò (guardia gentile ma sinceramente inutile);
- la pazza (altro personaggio inutile);
- una esplosione.

Ecco, di queste quattro cose le autrici vogliono farvi pensare che servano tutte e 4 quando in realtà per farle scappare ne è servita solo una: l’esplosione.
Gli anni che Bianca ha passato ad usare il suo potere per addormentare le guardie non sono serviti a niente, come il personaggio di Brunò e la pazza. Se non ci fossero stati la trama sarebbe andata avanti in ogni caso.

Poco dopo l’inizio del romanzo, in una situazione drammatica per le protagoniste, in cui solo un miracolo poteva salvarle dall’essere giustiziate sul posto, ecco che arriva il miracolo: una grande esplosione nelle saline.
Non si sa bene cosa sia successo e se lo spiegano nella seconda metà del romanzo non sono arrivata fin lì.
Da questa esplosione è risultato un buco nella recinzione, questo però non lo sanno le prigioniere e Brunò da un biglietto criptico a Bianca per farle sapere dove si trova questo buco.
Ani però sapeva già dov’era la via d’uscita, quindi che Brunò avesse dato il biglietto o no non sarebbe cambiato niente. Il motivo per cui la sua esistenza è inutile è proprio perchè questa è l’unica cosa che fa, no joke.

Riguardo alla pazza invece, Bianca e Ani vanno a trovare una notte questa tipa, come se nei campi di lavoro uscire la notte dalle baracche e fare passeggiate sia una cosa normale e verosimile.
Plot twist che si poteva vedere ancora prima di iniziare a leggere il libro: questa pazza in realtà non è così pazza e inizia anche lei a parlare in criptico con le protagoniste.
Questo è uno dei dialoghi che più mi ha fatto sbregare dal ridere in tutto il libro:
Dato che la pazza sta parlando in poesie decadenti, Bianca e Ani non capiscono niente e chiedono alla pazza di dare informazioni che abbiano un senso.
Quindi la pazza dice:
“Qui tutte seguono lo schema e le guardie si aspettano questo. Non fatelo. Prendete la direzione opposta, percorrete il sentiero intentato. E fidatevi, non tentennare.”
Bianca dice espressamente “Grazie al cazzo,” e qui posso concordare.
Poche righe più sotto la pazza dice:
“Per fuggire bisogna rompere le regole, è sempre stato così. Andando oltre le norme si fugge dagli schemi, si creano nuove realtà, cominciano le rivoluzioni. Senza regole spezzate, si resta chiuse. Rinchiuse qui.”

E dopo aver detto la stessa cosa di prima, solo con parole diverse, le due protagoniste rimangono a bocca aperta.
Ma dai? Per scappare di prigione bisogna rompere le regole? Chi l’avrebbe mai detto?

Qualcuno potrebbe dirmi che la pazza oltre a questo ha anche dato una sottospecie di ‘indicazione’ da chi andare a chiedere aiuto una volta scappati dalle saline, ma comunque quando Ani e Bianca scappano si presenta davanti a loro un altro personaggio che fa loro da guida, quindi le indicazioni stradali della pazza non servono a niente.

Alla fine le due protagoniste trovano il buco dell’esplosione e scappano, quindi delle cose ‘profonde’ e in codice che dice la pazza non c’è niente nella loro fuga.

Adesso però arriviamo al personaggio di Brunò, che oltre ad essere inutile per la trama non ha neanche tanto senso come personaggio.
Brunò è amico di Bianca ma posso letteralmente usare uno schema a frecce lungo una riga per farvi capire come sono diventati amici:

Bianca saluta Brunò → Brunò e Bianca fanno trauma dumping

non sto scherzando. si sono incontrati due (2) volte nella prima metà del libro: la prima volta Bianca saluta Brunò (“A dopo, Brunò” non dice né più né meno, Brunò non risponde neanche) e la seconda volta si incontrano di notte fuori dalla baracche (quando le prigioniere dovrebbero essere dentro), Bianca si mette a gridare (come se non fosse in prigione) e poi si mettono a chiacchierare e fare trauma dumping l’uno con l’altro come se si conoscessero da una vita.
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Profile Image for Laura.
78 reviews
December 15, 2023
Un buon esordio, considerando anche il panorma italiano e certe robe che vedo girando per fiere e comics. Non è il libro della vita, ma io penso sia un buon punto di partenza da cui, spero, le due autrici sapranno cogliere il meglio per migliorare già col seguito di questa dilogia.
Mi è sicuramente piaciuto che questo libro scritto da italiane sia effettivamente ambientato in Italia, e non in un'America che come dice qualcuno sul Tubo potrebbe tranquillamente essere Agrate Brianza per le descrizioni. Si vede che le due autrici ci tenevano molto al contesto. Mi pare, invece, che abbiano speso troppe poche parole per delineare proprio il background del mondo distopico, spero che ci regaleranno qualche curiosità in più nel secondo libro sul worldbuilding perché mi è sembrato un po' scarno all'uscita dal Campo.
Per quanto riguarda i personaggi Bianca ed Ani mi sono piaciute abbastanza, anche se alle volte avrei voluto incerottare la bocca a Bianca perché fra il suo modo di parlare e proprio il parlare dopo un po' diventa leggermente insopportabile. Ebe e Gizem, purtroppo, per quanto carine, sono completamente intercambiabili, le loro voci mi risultavano indistinguibili: se restavo a metà capitolo e lo riprendevo un po', non riuscivo a capire subito chi stesse parlando delle due. Per un libro consì breve e così veloce, secondo me, ci sono troppi personaggi e forse anche la prima persona aiuta poco, avrei sicuramente preferito la terza con tutti questi POV.
Ecco, anche la lunghezza forse è un pochino risicata, forse una 50ina di pagine in più da dedicare al tempo nella congrega, farci avvicinare di più a tutti i personaggi presentati avrebbe aiutato, e forse mi avrebbe poi permesso di distinguere meglio Gizem ed Ebe. Inoltre avrebbero avuto modo di mostrare più magia... me ne aspettavo assai di più, sinceramente. È una delle cose che mi ha più delusa.
Per quanto riguarda la scrittura, è buona, scorrevole, ma il libro è PIENO di dialoghi. Dovrebbe essere un libro d'azione, penso, in primis, e non può essercene tanta se almeno metà del tempo la gente parla con discorsi diretti e ci si perde dietro a Bianca che delira in teatrese. Spero nel prossimo si concentreranno più sulla trama, perché se è scritta nel modo giusto permette di fare il lavoro dei dialoghi, non il contrario. Troppi dialoghi rallentano il testo ed annoiano dopo un po'. In un libro così breve (che non è un male, se si sfruttano bene le pagine, anzi, veniamo da un'epoca in cui i libri devono essere 500 pagine se no non si è nessuno), serve un po' più vivacità.
Insomma, il libro ha tanti difetti, ma nel complesso se la cava bene, trasmette i sentimenti delle autrici e promette un buon secondo volume.
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Profile Image for naturaviolenta.
67 reviews9 followers
January 15, 2024
4,5/5

Ho apprezzato in primo luogo l’ambientazione: un fantasy distopico ambientato in Emilia Romagna? Avete tutta la mia attenzione!

Brucia la notte è un fantasy contemporaneo in cui i personaggi che lo abitano sono credibili, nei modi di fare e di parlare. Ho notato con piacere come alcuni di questi inizialmente siano un po’ indigesti ma si finisce per apprezzarne altre sfumature procedendo con la lettura.

Ulteriore nota di merito la presenza di personaggi queer e disabili presentati in maniera naturale, senza utilizzare le loro caratteristiche atipiche come punto di partenza.

Alcuni passaggi sono a mio parere troppo repentini, si passa da una situazione all’altra molto velocemente, in particolare in situazioni di difficoltà, probabilmente è stato adottato un taglio più repentino per rendere la lettura più rapida e avvincente ma in alcuni passaggi il mio desiderio di immersione in queste situazioni spinose ne ha un po’ risentito.

Un libro su un futuro oscuro che parla fin troppo bene del presente in cui viviamo, ricordandoci l’importanza della Resistenza e la sua complessità.

Non vedo l’ora di leggere il seguito, e chissà, magari condividere le nostre esperienze al trebbo 🔥

Profile Image for Chloe Zombari.
121 reviews2 followers
March 30, 2025
Sono giorni che tento di riprendermi dal finale di questo libro … ma partiamo con ordine !
Ripetiamolo con in coro : i distopici sono libri necessari per comprendere appieno la realtà che stiamo vivendo !
Siete d’accordo ?
Ebbene qui abbiamo un distopico, femminista , multipov ambientato in Emilia Romagna ! Già queste premesse per me sono sufficienti per leggerlo !
La storia mi ha catturata ed è divisa in diversi frangenti dove si avvertono anche emozioni differenti che traspaiono sia dalle protagoniste sia dalle differenti ambientazioni.
I temi , come un buon distopico che si rispetti , sono dolorosi ma necessari : resilienza , trauma , lutto , lotta al patriarcato.
Ho amato tutto di questo libro tranne forse un personaggio che mi ha fatto arrabbiare moltissimo soprattutto nella parte finale.
Bianca rimane la mia eroina del cuore : umana , vera regina del “chemenefrega” , sempre pronta ad aprir bocca anche quando dovrebbe star zitta ma con la sua ironia è capace di alleggerire i momenti più duri !!
L’introduzione degli elementi magici così come di certe definizioni che richiamano molto il mondo delle streghe mi ha davvero piacevolmente stupita e intrigata.
RAGA IL FINALE È ILLEGALE : calmi tutti però c’è il seguito che è appena uscito siamo salvi !!
Lo leggerò a breve e consiglio caldamente a tutt per avere una visione diversa sulla realtà di dare un’occasione a questo libro !
Profile Image for Carlotta Martello.
Author 2 books57 followers
September 26, 2024
Brucia io l’ho trovato un libro di cuore. Magari non sempre preciso, anche con qualche difetto un po’ più grosso, ma nulla che, secondo me, non possa aggiustarsi con l’esperienza. I dialoghi e l’utilizzo costante dei vezzeggiativi sono un po’ too much a volte, ma di nuovo: il tiro si può sempre aggiustare, mentre non si può imparare a trasmettere emozioni. Brucia la Notte, per fortuna, quello lo sa fare molto bene. Aspetterò il seguito. 🔥
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