Da quando la moglie Allegra è morta, precipitando da un dirupo affacciato sul lago di Como, Giacomo, imprenditore e titolare di un brand di gioielli, si trascina tra mattine grigie e pomeriggi interminabili, nell'attesa del momento in cui finalmente arriverà a casa e potrà chiudere fuori il mondo. Dopo essersi versato un bicchiere del whiskey preferito, il suo unico desiderio è passare la serata a riascoltare dalle casse dello stereo i vocali che la moglie gli ha mandato negli anni, e aggrappandosi a quella voce illudersi di averla ancora accanto. È proprio in una di quelle serate solitarie e intrise di malinconia che Giacomo, d'un tratto, coglie nella registrazione un dettaglio che prima gli era sempre in uno dei messaggi, per una frazione di secondo, dietro la voce di Allegra se ne distingue un'altra. Una voce che lui non conosce. Una voce che appartiene a un uomo. Divorato da un dubbio angosciante, Giacomo comincia a setacciare il computer della moglie, finendo per scoprire un segreto per lui inimmaginabile. Forse, la morte di Allegra potrebbe non essere stata una tragica fatalità...
Marina Di Guardo torna in libreria con un thriller psicologico serratissimo, che esplora una delle nostre più inconfessabili e se chi ci sta accanto nascondesse terribili segreti?
Un thriller che tiene incollati alle pagine, non riesci a smettere di leggerlo perché vuoi arrivare il prima possibile a scoprire la verità e quando la scopri è inizialmente uno shock, però poi vengono spiegati i motivi e si capisce il perché. Non farò spoiler ma si arriverà a un certo punto dove tutti i protagonisti diventano sospetti. Una lettura leggera, si legge tranquillamente in un paio di giorni.
Giacomo è un uomo di cinquant’anni rimasto vedovo dopo la morte della moglie Allegra. Allegra è morta precipitando da un dirupo sulle sponde del lago di Como. Da quel momento Giacomo passa le sue giornate al lavoro cercando di soffocare il dolore. Riesce a trovare conforto solo la sera, rinchiudendosi nell’appartamento che fino a una prima condivideva con Allegra. Dopo essersi versato un bicchiere di whisky, Giacomo ascolta i messaggi vocali della moglie, trovando conforto nella sua voce. In qualche modo, i messaggi vocali di Allegra, gli davano l’illusione che lei fosse ancora lì con lui. Tutte i giorni Giacomo ripete la stessa routine malinconica, ma una sera, dopo aver riascoltato per l’ennesima volta uno dei messaggi vocali lasciati dalla moglie si accorge di un dettaglio che prima gli era sempre sfuggito: dietro la voce di Allegra se ne distingue un’altra. Una voce a lui sconosciuta, una voce di un uomo. Colpito dal dubbio e dell’angoscia, Giacomo comincia ad indagare su quella voce, finendo per scoprire i segreti che la moglie gli nascondeva.
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Non sono particolarmente amante della scrittrice ma la trama mi ispirava e ho deciso di comprare il libro.
La lettura è veloce, scorrevole e leggera. Il linguaggio non è complesso. Il libro è un po prolisso e cade sul banale per certi aspetti, ma crea comunque quell’atmosfera di suspense, tipico dei romanzi thriller. Man mano che mi avvicinavo al finale provavo ansia. A parer mio la scrittrice si è concentrata poco sul finale, chiudendo il libro in due pagine. Onestamente, mi aspettavo un finale più dettagliato.
Comunque, se vi piacciono i thriller, ve lo consiglio.
Sono stata in dubbio fino all'ultimo se arrotondare per eccesso o per difetto le 3,5 stelline da me attribuite a questo romanzo, salvo poi decidermi per la prima opzione. Questo perché a me piace davvero tanto la scrittura della Di Guardo, i toni cupi delle sue storie, l'approfondimento psicologico riservato ai suoi personaggi. D'altro canto, avendo intuito sin dal principio che , non avevo poi così tanta voglia di terminare il libro. Eppure non posso non riconoscere che si tratta di un colpo di scena sopraffino, soprattutto se messo in relazione al suo movente e alla tragica e toccante scena finale. In quest'ultima, viene rivelato che,
Romanzo che parte forte, promette ma poi non mantiene. A uscirne penalizzata è l’ossatura del racconto che risulta a tratti carente. Epilogo frettoloso ed incompleto. Poteva essere ma non è stato, se fosse stato ma è… Sarà per la prossima volta.
Mi dispiace solo di aver così sprecato la possibilità di un prestito in biblioteca. Non so neanche fino a che capitolo ho potuto resistere ma è stato più forte di me: ho desistito. Anche se sbaglio genere, se non gradisco troppo lo stile riesco ad arrivare in fondo ma stavolta la lettura, che dovrebbe essere un piacere, stava diventando una sofferenza. Non si può definire questo libro un thriller, a meno di non metterlo anche nella letteratura rosa. Una trama abbastanza improbabile con personaggi da soap sudamericana e quel sesso con dettaglio volgare gettato lì come un pezzo di carne alle bestie. Nessun motivo per certe descrizioni e dettagli. Le descrizioni ed i dettagli di abiti, luoghi cibi seguono sempre lo stesso schema, i personaggi sono figurine fittizie e senza spessore. Il protagonista, vedovo inconsolabile a distanza di 18 mesi dalla scomparsa della moglie nel giro di una settimana si fa irretire dalla migliore amica di questa (che non ha mai lesinato le attenzioni) e inconra apparentemente un grande nuovo amore.... Abbandono senza rimorsi.
Romanzo thriller molto breve dove la storia impiega un pochino per diventare intrigante. Storia penalizzata da un finale affrettato e da personaggi che sembrano dettati dalla triste attualità imposta da media e influencer. Come sempre lo stile di scrittura dell’autrice è sofisticato e molto scorrevole, ma per quanto mi riguarda, sicuramente questo non è il suo libro migliore 📖
Un buon thriller che mi ha tenuta incollata alle pagine, letto in tre giorni. Unico neo avevo intuito il colpevole a due terzi del romanzo, però era solo un’intuizione che poi ha trovato conferma. Una bella lettura, lo consiglio.
La storia è interessante e nemmeno troppo scontata.. anche se al finale pare di si. Vengono però lasciate senza risposta troppe cose, che comunque non interferiscono con il finale.. ma avrebbero dovuto avere una conclusione.
Evito di mettere 1 stella solo perché la costante imprecisione narrativa e la sciatteria stilistica in fondo mi hanno divertito e fatto trascorre delle ore leggere. Poi però basta!