Al confine tra psicologia, neuropsicologia, filosofia e informatica, le scienze cognitive nascono da una collaborazione interdisciplinare nello studio dei processi cognitivi e della mente umana. In questo agile manuale viene presentata una panoramica attuale e al tempo stesso organizzata di questa nuova disciplina. L'autrice, grazie alla sua esperienza e formazione sia in campo filosofico sia in quello psicologico, riesce a delineare un quadro chiaro di questa materia: a partire dai primissimi studi nel secolo scorso, fino ad arrivare ai giorni nostri e non solo, fornendo anche una prospettiva dello sviluppo futuro grazie alle nuove tecnologie e all'Intelligenza Artificiale. Un'utile bussola per orientarsi in questa nuovo campo della conoscenza.
Utile per avere velocemente una visione d'insieme sulle scienze cognitive e la storia di questa area di ricerca interdisciplinare, ma il libro è piuttosto poco approfondito (parliamo di 173 pagine, tolti i riferimenti).
La parte sull'IA è abbastanza superficiale, invece la parte sulle protesi visive è trattata in modo troppo esteso e tecnico, rispetto alle altre parti.
Il libro è diviso secondo una prospettiva storica 1. Preistoria e nascita delle scienze cognitive ( - anni '50) 2. Scienze cognitive classiche (anni '50 - '80) 3. Scienze cognitive postclassiche (anni '80 - oggi) 4. La ricerca nelle scienze cognitive 5. Il digitale nel XXI secolo
Un’introduzione discreta, ma nel complesso poco incisiva. Il libro di Alessandra Jacomuzzi offre una panoramica generale delle scienze cognitive, toccando temi come percezione, linguaggio, memoria e intelligenza artificiale. Tuttavia, la trattazione risulta spesso superficiale, con capitoli che sembrano più accenni a concetti importanti che reali approfondimenti.
Lo stile è piuttosto accademico e talvolta arido, con spiegazioni che mancano di esempi concreti o collegamenti chiari tra i diversi argomenti. Inoltre, l’organizzazione dei contenuti non sempre aiuta il lettore a costruire una visione coerente e progressiva della disciplina.
Può andare bene come primo sguardo per chi si avvicina all’argomento, ma chi cerca un’introduzione più solida, aggiornata o coinvolgente probabilmente resterà deluso. Un testo che lascia l’impressione di un’occasione parzialmente sprecata.