Finora Buffy, nella sua lotta contro i vampiri, ha potuto contare su un alleato prezioso ed estremamente affidabile: il sole. Perché, per quanto i succhiasangue potessero essere pericolosi, i raggi solari hanno sempre avuto il potere di ridurli in cenere. Ma cosa succederebbe se improvvisamente, a causa del cambiamento climatico, il sole scomparisse dal cielo? È questa l’inquietante premessa di Buffy. L'ultima ammazzavampiri, un volume speciale e fuori continuity della serie regolare di Buffy, ambientato in una Terra alternativa in cui i vampiri hanno vinto l’eterna guerra tra luce e tenebre. Ora l’ammazzavampiri, una cinquantenne senza più poteri e indurita dalla sconfitta, vive in un mondo in cui il mostro è diventata lei. Buffy dovrà fare appello alle sue ultime forze - e all’aiuto dei pochi alleati che le sono rimasti - per affrontare un’ultima volta i suoi avversari e tentare di ridare speranza al pianeta.
Amici ve lo dico chiaro e tondo, sono rimasto un po' deluso. L'idea di base è interessante, vedere Buffy con qualche anno in più sulle spalle alle prese con "il futuro" mi intrigava. Ma il libro stenta a decollare. I personaggi sono abbozzati, i toni decisamente più adulti e meno goliardici della serie. "Buffy: L’ultima ammazzavampiri" esplora la difficoltà di trovare il proprio posto nel mondo quando si cresce all’ombra di figure mitiche. Il passaggio di consegne da una generazione all’altra è al centro del racconto, e la riflessione su cosa significhi davvero essere una “Cacciatrice” viene portata avanti con sensibilità e intelligenza. Ma quello che ho percepito è che di fatto il passaggio di consegne non avviene. Buffy teoricamente non è più la protagonista. La storia è ambientata decenni nel futuro, in un mondo dove il ciclo delle Cacciatrici si è apparentemente spezzato. Buffy è una leggenda del passato, mentre una nuova eroina – la giovane Thessaly, figlia di Willow – deve raccoglierne il testimone in un contesto molto diverso da quello che conosciamo. E fatemelo dire, Thessaly l'hanno veramente cannata alla grande. Peccato perché i disegni si adattano bene all’ambientazione futuristica, con un tratto moderno e dinamico, l’estetica è più sci-fi e meno gotica e le sequenze d’azione tutto sommato sono fluide.