Jump to ratings and reviews
Rate this book

Brancalonia. La compagnia della sòla

Rate this book
Il primo romanzo di Brancalonia. Una compagnia di commedianti cialtroni e disperati. Un’impresa troppo ambiziosa. Un viaggio pieno di insidie e colpi di scena. Una storia di zappa e spada. E lo spaghetti fantasy è servito!

252 pages, Hardcover

Published October 24, 2023

6 people are currently reading
49 people want to read

About the author

Simone Laudiero

21 books5 followers
Simone Laudiero è napoletano ma ha vissuto a Bologna, Torino, Milano e Roma. Nel 2008 ha pubblicato per Fazi La difficile disintossicazione di Gianluca Arkanoid. Per la prima Zandegù ha pubblicato i primi due volumi della guida Salvare il mondo non è mai stato così facile! con lo pseudonimo di Giampelmo Schiaragola.

Nel 2012 ha pubblicato Ti presento i preppers (se finisce a fucilate la vedo dura) sempre per Zandegù.

Attualmente è impegnato ne La Buoncostume, un progetto di sceneggiatura per web e Tv.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
19 (24%)
4 stars
28 (35%)
3 stars
24 (30%)
2 stars
7 (8%)
1 star
1 (1%)
Displaying 1 - 15 of 15 reviews
Author 3 books27 followers
February 9, 2024
Sapete cos'era una figata quando ero piccolo? I Raccontastorie. Era una collana di fiabe (ma non solo) sonore incise su musicassetta, recitate da gente del calibro di Lucia e Paolo Poli, Mariangela Melato, Gastone Moschin, Oreste Lionello, Giorgio Gaber, Nando Gazzolo, Ottavia Piccolo, eccetera, insomma il gotha del teatro italiano dei primi anni 80. Un piccolo capolavoro per bambini. È stato grazie a I Raccontastorie che ho imparato ad appassionarmi di fiabe classiche e leggende popolari, ma anche cose molto particolari come, per esempio, e questo io l'ho scoperto solo da cresciutello, poesie tratte dal signore degli anelli (Oliphaunt), i miti norreni (c’è una bellissima storia di Odino e Loki che vanno a prendere giganti a martellate), e perfino qualche piccola perla di fantasy vero e proprio (Gorgo l'orco).

Vi dò un consiglio gratis: se avete dei figli, fate loro il miglior favore possibile: raccontate loro molte, molte storie. E fate in modo che siano belle.

L’Italia ha un notevole repertorio di fiabe e leggende popolari e ultimamente stanno crescendo i tentativi di usarle per dare vita a quello che viene chiamato in vari modi: fantasy italiano, spaghetti fantasy, eccetera. Ora, di quello che penso a proposito di tutte queste cose ho già parlato nella mia precedente recensione, quindi eviterò di ripetermi, ma due parole qui le spendo ugualmente.

Il fantasy italiano non esiste per gli stessi motivi per cui non esiste il fantasy francese, quello australiano o quello tedesco. Ci sono, sì, miti e leggende di questa o quella cultura e anche moltissimi libri ispirati ad esse, ma di certo non sarà grazie a un minestrone di folclori con nessuna attinenza tra di loro (ad esclusione della semplice provenienza geografica) che verrà creato un nuovo genere. E lo affermo da autore di una serie di libri che mescola parecchie cose, ma senza la pretesa di fondare un nuovo genere. Il fantasy è fantasy e basta, raga. Change my mind.

Naturalmente sarò lieto di essere smentito quando i libri del cosiddetto “spaghetti fantasy” o quel che è, cominceranno a scalare le classifiche e Netflix si metterà a sfornare delle serie TV a tema con protagonista la solita donna forte di colore gender fluida.

L'ambientazione di Brancalonia è esattamente quel che ho detto: un minestrone di vari miti e leggende italici. E quindi abbiamo le marionette parlanti stile Pinocchio, i Morganti (che non sono altro che giganti, dal poema cavalleresco di Luigi Pulci), le Arcimbolde (delle creature le cui fattezze sono composte da frutta e verdura come nei quadri di Giuseppe Arcimboldo), eccetera. Questa roba è stata appiccicata tutta insieme in un collage che vorrebbe, almeno sulla carta, esaltare la nostra italianità.

È dunque riuscito Laudiero a scrivere un libro fantasy che parli davvero italiano?
Scopriamolo.

Lo stile con cui è scritto questo romanzo a mio avviso è azzeccato con il suo contesto, almeno in parte. Un narratore invadente, MOLTO invadente, che prende per mano il lettore e lo conduce attraverso miriadi di descrizioni a volte un po' troppo gonfiate di similitudini (che personalmente detesto, ma è il mio gusto personale). Questo tipo di approccio, benché possa far storcere il naso a qualcuno, è in realtà molto adatto a creare quel clima da fiaba o leggenda popolare che, secondo me, pervade lo scritto. Sono presenti neologismi e anche qualche sporadico gioco di parole... ma: innanzitutto niente gergo della cumpa di staminchia, né soprattutto alcun sterile esercizio di stile, il che va tutto a vantaggio della lettura, che ho trovato per lo più scorrevole. A voler cercare il pelo nell’uovo, qualche piccola incoerenza semantica c’è: per esempio, se al posto di “cazzo” tu mi usi “cappio” per tutto il tempo, poi stona un po’ il fatto che di punto in bianco usi termini come “incazzare”.

In generale comunque sono grato a Laudiero per non aver abusato di dialetti e roba assortita. Primo perché il dialetto è una cosa seria e va studiato, non improvvisato, e di conseguenza mi rendo conto che sarebbe stato un lavoro molto arduo ottenere qualcosa di efficace. Secondo, perché a voler fare gli Age&Scarpelli dei miei coglioni si finisce per girare a stravuoto. E ci siamo capiti.

In generale l'atmosfera che mi ha trasmesso questo romanzo è proprio la stessa de I Raccontastorie, fiabesca e scanzonata, complice anche il fatto che ho usufruito di Brancalonia in versione audiolibro, e qui bisogna congratularsi con l'attore Federico Vellani, molto bravo nell'interpretare qualche decina di personaggi diversi, usando intonazioni, inflessioni diverse e perfino il falsetto nel caso delle marionette. In più di un’occasione si è perfino cimentato in canzoni improvvisate, quindi tanto di cappello. La sensazione che mi ha dato è stata proprio quella di una fiaba “romanzata” in modo da poter essere propinata a un pubblico più maturo e rinfrescata da qualche tocco di modernità. In ogni caso, sostanzialmente, questa storia rimane una fiaba di 300 e passa pagine.
Va dato grande merito ad Acheron di non perseguire improbabili etichette farlocche (gRiMdArK iTaLiAnO!1!) solo per il gusto di accalappiare gonzi facilmente impressionabili. Il genere in cui si innesta questo libro è un fantasy decisamente leggero con tinte fiabesche, folcloristiche, scanzonate.

Si sente che Laudiero non è uno sprovveduto e in generale sa quel che fa, anche se nella parte centrale si avverte un po' di stanchezza nel giostrarsi tra i mille rivoletti abbastanza inutili della storia, che comunque di per sé non è particolarmente complessa, ma essendoci in ballo una decina di protagonisti e dovendo chiaramente far fare qualcosa un po’ a tutti, spesso l’andazzo finisce per imballarsi un po’.

La trama a grandi linee: compagnia di attori un po’ cialtroni si invischia suo malgrado in quello che parte come un tentativo di truffa e che invece finisce per diventare una grande (?) impresa.
E qui emerge una delle note dolenti: purtroppo i personaggi sono troppi, e di conseguenza non c’è abbastanza spazio per caratterizzarli bene tutti, così alcuni vengono appena accennati, e diventa difficile affezionarsi davvero a qualcuno, . Poi per carità, Truciola è anche simpatica, così come Solone, Bernarda… però si sa veramente troppo poco di loro per potersi calare nei loro panni, le motivazioni sono un po' deboli e per la maggior parte del tempo i componenti della Compagnia della Sòla agiscono in modo corale, collettivo, come un’idra con tante teste parlanti.

E adesso mi tocca parlare del secondo grande difetto di questo libro. Il coinvolgimento, anzi, la sua mancanza.
Abbiamo detto che i protagonisti sono poco caratterizzati. Inoltre, attraverso l’intera vicenda vengono “railroaddati” senza attraversare conflitti particolarmente interessanti. Non c’è mai, per intenderci, il rischio che qualcuno si faccia davvero male o succeda davvero l’irreparabile. Sì, c’è qua e là una spruzzatina di rivalsa personale, un po’ di romance… ma è sempre tutto giocato su un registro soft, senza eccessivi spargimenti di sangue.

A proposito dell'azione, a inizio romanzo c’è una scazzottata, poi verso metà un combattimento piuttosto anticlimatico, e solo alla fine si comincia a menare veramente le mani. E, dato che di questo o quel personaggio non sappiamo granché, non riusciamo mai ad appassionarci a sufficienza.
C’è da dire che Laudiero fa i salti mortali per lanciarci degli appigli, ma con tutta quella gente da giostrare, risultare superficiale è inevitabile.
I Solari inoltre non fanno molto per piacerci: sono delle schiappe allucinanti, imbroglioni, pasticcioni, codardi, e io sinceramente non riesco ad affezionarmi a un personaggio che me le scippa dalle mani.

Un’altra cosa che ho notato è stata la mancanza di un villain davvero convincente. Sì, certamente ce n’è uno di cattivo (che però compare solo nella seconda metà), ma molto stereotipato e davvero poco interessante. Si sarebbe potuto fare molto di meglio, senza dubbio.
Il finale, un po' tirato per le lunghe, lascia presagire che i nostri eroi potrebbero tornare in altre avventure.

In definitiva, al netto dell'ambientazione che può piacere o meno, il libro è ben scritto, ben studiato ma ha il difetto di non riuscire mai a decollare davvero.

Voto: 3/5
Profile Image for Wanderer between books.
63 reviews7 followers
January 20, 2024
3.75 ⭐

Ci troviamo di fronte ad una storia infarcita, dall'inizio alla fine, del sacro folklore italico che caratterizza il nostro stivale, sia passato che presente, sia velato che esplicito, attraverso battute e citazioni che si sposano perfettamente con i toni scanzonati, irriverenti e, a tratti, grotteschi dell'opera prima ambientata nel mondo di Brancalonia.

Signore e signori, lo SPAGHETTI FANTASY È SERVITO!!!

La storia vede come protagonisti uno dei gruppi più scapestrati e, soprattutto, mal assortiti di "attori" mai esistiti, che, reduci dalla loro ultima grande interpretazione teatrale, rea di aver causato la fuga dei pochi spettatori - ahimè per loro - paganti, decide di puntare, tanto per tirare avanti, a qualcosa di molto più fattibile e nelle loro corde, ovvero di farsi assoldare come una compagnia di mercenari. Perché? vi starete chiedendo (e a giusta ragione sottolineo io). Sarà mica per salvare un paesino sconosciuto ai più da un nemico puntuale come un'orologio svizzero? No. Perché chi li ha assoldati non ci capisce un'accidenti e perché ai soldi non si dice mai di no, soprattutto se non hai un tetto sulla testa.

Ci troviamo di fronte ad un fantasy che ha più i tratti di una commedia teatrale in cui ogni personaggio, sia esso uno dei nostri beniamini o dei vari secondari, risulta essere caratterizzato nel ruolo e nella maschera che l'autore gli ha cucito sopra e capace, al contempo, di strappare, in più di un'occasione, una risata o un sorrisetto.

Il tutto si fa leggere con piacere e con trasporto, complice anche uno stile di scrittura scorrevole e ad un ritmo, per quanto riguarda l'incedere degli eventi, ben ideato, fino a raggiungere l'apice nel finale in cui la commedia la fa da padrone.

Gli unici aspetti in cui questa storia soffre un pochino riguardano, prettamente, lo sviluppo e la profondità dei protagonisti stessi che risultano essere troppo confinati nel ruolo a loro prescelto. Inoltre, alcuni riferimenti e nomi, relativo all'omonimo gioco di ruolo, da cui la storia prende ispirazione, possono essere perfettamente colti solo da coloro che ne hanno piena conoscenza, facendo quindi avvertire l'assenza di un glossario.

In conclusione, ci troviamo di fronte ad un romanzo piacevole e divertente, che sa prendersi in giro ma anche proporre, in salsa nostrana, qualcosa di diverso.
This entire review has been hidden because of spoilers.
201 reviews2 followers
August 28, 2025
A volte non hai voglia di andare in un ristorante raffinato, con piatti elaborati che titillano il palato ed un servizio di alta classe che dia il senso del lusso. A volte hai voglia di andare dal porchettaro e prenderti un bel panino bisunto, mangiato senza piatti o posate ad un tavolaccio lungo una strada trafficata, e gustarti la semplicità di un piatto tirato via ma comunque gustoso.

Ecco, questo libro è il porchettaro. Ed un porchettaro niente male, aggiungo.

La trama parla di un gruppo di attori che si improvvisano mercenari, con l'idea di prendere soldi facili e scappare. Il punto di partenza è carino anche se non proprio originale. La trama, però, si evolve in modo più interessante di quanto non ci si aspetti.

La storia prende ripetutamente pieghe improvvise, con frequenti colpi di scena che fanno capire che le cose non sono quello che sembravano. È una storia a strati, dove via via viene rimosso uno strato e si scopre che sotto c'era qualcosa di diverso.

Anche i personaggi sono ben fatti. Al di là delle caratteristiche tipiche del gioco di Brancalonia, con cui non ho familiarità, quali ad esempio la marionetta e la pantegana, si tratta comunque di personaggi ben delineati, molti dei quali sono ampiamente approfonditi durante la storia utilizzando una continua rotazione dei punti di vista.

Niente luoghi comuni, niente armatura del protagonista, niente soluzioni facili. Chi deve morire muore, le cose che devono andare storte vanno storte, e nel complesso l'autore non fa sconti a nessuno a beneficio di una trama accondiscendente. Il risultato è una storia coerente, senza forzature, scorrevole, divertente ed avvincente allo stesso tempo.

Il romanzo è molto breve, ma è un buon condensato. Ci sono un po' di reminiscenze del Regno di Taglia, ma senza l'abuso di volgarità che si trova in quella - pur pregevole - saga.

Questo libro non andrà certo all'Olimpo del fantasy, ma è sicuramente una piccola perla nel panorama, piuttosto limitato, del fantasy italiano.
33 reviews3 followers
February 27, 2024
3.5*
Buon romanzo sull'ambientazione di Brancalonia. Forse i personaggi andavano caratterizzati di più, ma c'è lo spirito cialtronesco e fiabesco del gioco.

Profile Image for Francesca.
453 reviews4 followers
April 19, 2024
I Solari entrano a pieno titolo tra i miei cialtroni del cuore.

Un fantasy (o meglio uno spaghetti fantasy) ambientato nel mondo di Brancalonia, gioco di ruolo che non si prende sul serio e racconta un mondo fantasy in modo molto ironico, dove il nostro Bel Paese viene descritto in lungo e il largo mescolando la cultura alta e quella popolare, attingendo al folclore e ad autori classici come Ariosto, lasciando spazio a personaggi cialtroni alla Bud Spencer, De Filippo, Totò e alla Brancaleone e a situazioni comicamente improbabili.

La trama è semplice, degna di una storia scanzonata ed allegra: siamo in un'osteria di Apollonia dopo la replica di uno spettacolo a teatro andato peggio del solito. Qui facciamo la conoscenza di mastro Solone, capocomico della Compagnia della Sòla: un gruppo bislacco di attori composto dall’esuberante Norena, il piccolo Tonino, il pigro Fonzo, il vanaglorioso Bàccara, la razionale Truciola, la timida Marangola e altri ancora. All'inizio i personaggi sembrano tanti, ma con il progredire delle pagine si imparano a conoscere ed apprezzare tutti a loro modo.

Usciti di fretta da teatro, hanno ancora indosso i costumi di scena. Ciò sarà galeotto di un'opportunità imperdibile: un uomo li scambia per dei mercenari e si offre di ingaggiarli. Accettano: dopotutto basta solo fingersi soldati per qualche giorno: sono attori dopotutto, no?

Inizia, quindi, un'avventura assurda ed esilarante attraverso una campagna infestata di briganti, folletti assassini e uomini cinghiali fino ad arrivare al paesino, dove le cose si metteranno molto peggio del previsto per la nostra compagnia. Diciamocela tutta: neanche loro sono così ottimisti sulla risoluzione di quest'impresa in cui si sono buttati... e dire che loro volevano solo intascarsi l'anticipo del compenso promesso, provare a sgraffignare il tesoro e scappare a gambe levate.

Con una scrittura fresca e scorrevole, divertente e non scontata, piena di sorprese ed eventi imprevedibili, l'autore regala una storia spassosa con personaggi vivi e in cui traspare l'amore per il teatro e per le campagne sconclusionate.

Perfetto per una risata spensierata.
Profile Image for Diego Varani.
24 reviews
September 2, 2025
Affascinato dai commenti riferiti all'ambientazione "Brancalonia" per giochi di ruolo cartacei come D&D, mi sono tuffato nella lettura di questo romanzo, genere spaghetti fantasy.
Inizio questa mia recensione con la versione breve: mi è piaciuto, ma non sono probabilmente il tipo di lettore che può apprezzare di più questo genere.
Adesso vi propongo la versione un po' più argomentata del mio giudizio.
Partiamo dalla storia: interessante, racconta di questa banda di eroi per caso che si ritrova a dover salvare una città da una minaccia incombente.
Vi sa di già sentito? Certamente si, è innegabile come non ci sia una quest (per usare un po' di gergo da gioco di ruolo) particolarmente innovativa o avvincente.
Non mancheranno, però, colpi di scena e svolte narrative interessanti, per cui su questo punto mi sento di dare comunque la sufficienza.
Dal punto di vista della scrittura trovo l'autore molto capace e interessante da leggere, mai pesante, mai eccessivo in descrizioni e con una prosa scorrevole. Quindi promosso!
Genere e ambientazione: e qui, per quanto mi riguarda, cadiamo. Lo spaghetti fantasy è un fantasy con elementi tipicamente italiani, dai nomi di città che risuonano con quelle reali a elementi come la magia che hanno più a che fare con carte e malocchi che non con mana e incantesimi (almeno in quest'opera). Non sono esperto di spaghetti fantasy e sicuramente questo libro è un buon esponente del genere, ma non sono proprio riuscito a digerire le peculiarità. Leggere ogni volta nomi simili a quelli reali, storpiati anche in maniera simpatica, in realtà mi ha provocato più "lavoro" mentale nell'inevitabile confronto con la controparte reale.
Se siete amanti dell'ambientazione in questione, però, avrete di che divertirvi. Il testo strappa più di una risata ed anche i personaggi sono ben tratteggiati e interessanti.
Ci fosse un seguito lo leggerei? Si, ma non con grande priorità.
In conclusione una buona lettura, che farà sicuramente la gioia degli appassionat dell'ambientazione e del genere!

Grazie per aver letto fino a qui e... Buona Lettura!
Profile Image for Lee.
181 reviews2 followers
April 4, 2024
Piacevolissima lettura all'insegna del divertimento e dell'italianità.
Irriverente racconto di questa rocambolesca impresa di una banda di commedianti che si spacciano per mercenari, incompetenti sia nell'una che nell'altra professione.
Adoro le storie dove i protagonisti sono eroi loro malgrado e qui ho apprezzato soprattutto l'onestà di raccontare individui incapaci esattamente come lo saremmo noi nei loro panni.
Protagonisti che sì, sono un po' tantini, infatti è un po' difficile conoscerli bene in così poche pagine. Soprattutto è stata ardua la partenza dove veniamo catapultati immediatamente nell'azione e si racconta un poco di tutti e dieci saltellando di qua e di là senza ancora nemmeno sapere chi siano. Anche il fatto che durante tutto il libro il punto di vista continui a spostarsi fra i personaggi disorienta un po', ma nonostante ciò ho imparato a voler bene a tutta quanta la compagnia della sòla.
Ammetto che il mio giudizio è stato altamente influenzato dalla presenza di così tanti personaggi che appartengono ai racconti della mia infanzia: un burattino come Pinocchio, un cavaliere inesistente alla Italo Calvino, un'arcimbolda fatta di frutta e verdura, una sorcina che ricorda la principessa pel di topo, un drago faragnone che sembra proprio uno dei faraglioni incrostati di conchiglie delle nostre isole e tanti altri ancora.
Ultimo ma non ultimo, nota di merito per Federico Vellani che ha saputo trasformare un libro pieno di ironia in un racconto con interpretazioni da maestro.
2 reviews
May 6, 2025
Un romanzo, preso forse per sbaglio al LuccaComics, lasciato a metà senza motivo, che in due notti consecutive mi ha tirato fuori da un gigantesco blocco del lettore. Uno stile di scrittura che pur di far ridere si rivela un po’ troppo articolato. Poi però mi fa ridere sul serio, e quindi glielo perdono.
Il romanzo è esattamente ciò che promette: un mondo immaginario estremamente italiano, una serie infinita di equivoci e bugie, e un pizzico di botte, che non guastano. Forse non quelle che un lettore vorrebbe, però non è uno spoiler dire che i nostri protagonisti non sono dei grandi combattenti. Per cui, il tutto rimane coerente.
I Solari sono diventati i miei depravati completamente pazzi preferiti. Chiedere un altro romanzo su di loro sarebbe troppo, ma se esistesse me lo leggerei di prepotenza.
Non mi dà l’impressione di un libro nato per essere perfetto. Comunque, a relegarlo fra gli imperfetti c’è lo stile, ma questo l’ho già detto, e il finale: senza fare spoiler, il grande casino finale si risolve negli ultimi due capitoli, forse meno di 15 pagine, con la fretta di chi sa che se la lite va avanti prenderà le mazzate, e pensa di risolverla bevendo. A livello narrativo, potrebbe lasciare un tantino insoddisfatti. Però, vabbé. All’italiana.
Profile Image for Sara Lucà.
2 reviews
September 1, 2025
Un romanzo divertente e scorrevole (che io personalmente ho divorato in 2-3 giorni), con uno stile di scrittura squisito che ben si adatta all’ambientazione di Brancalonja. Per tutto il tempo sembra di stare in una campagna di D&D in cui i personaggi tirano dei dadi con un punteggio bassissimo, e per questo estremamente divertente. Lo consiglio a chiunque abbia voglia di una lettura leggera e simpatica, calata in un’ambientazione fantasy tipicamente nostrana.
Profile Image for Francesca.
88 reviews1 follower
June 5, 2024
Letto per il prompt "un libro che avevi intenzione di leggere l'anno scorso"

Una piacevole sorpresa, un libro decisamente più divertente del previsto, con anche alcuni colpi di scena interessanti. Consigliato per chi vuole una lettura leggera, un fantasy che faccia ridere e che sa prendersi in giro. Non conoscevo il mondo di Brancalonia, ma è stata una bella scoperta.
Profile Image for Vincenzo Stanzione.
6 reviews
May 12, 2025
Un libro con una grande idea di fondo e parecchio divertente per i primi capitoli. Diventa molto farraginoso, poco originale e particolarmente ripetitivo nella seconda metà. Ho fatto molta fatica a finirlo, pur piacendomi il genere.

Peccato!
1 review
December 3, 2023
So fun. Loved the setting (based on an amazing roleplaying game) and the style. A really good easy read.
Profile Image for pizzapu.
3 reviews1 follower
March 3, 2024
Un bellissimo libro, consigliato a tutti. Un fantasy finalmente originale e divertente.
Profile Image for Queen.C.
157 reviews4 followers
January 31, 2024
Se vi piacciono D&D, i giochi di ruolo, i mondi fantastici pieni di personaggi, di avventure, di sfide e di imprevisti, questo libro è perfetto per voi!

Brancalonia è un’ambientazione tutta italiana del gioco di ruolo più famoso di tutti i tempi: immaginatevi un’Italia medievale fantastica piena di cialtroni, buzzurri, strani personaggi grotteschi. Uno Spaghetti Fantasy in piena regola.

L’originalità e la genialità del libro stanno nel fatto che la storia è stata sviluppata e portata avanti proprio come se fosse una partita di D&D, piena di personaggi strani tutti diversi tra loro, con caratteristiche uniche e particolari, dove tutte le decisioni vengono prese con dei tiri di dadi, e quindi risultano essere caotiche, confusionarie, randomiche e ogni volta ti chiedi “ma perché?”. Ho amato veramente tanto questo aspetto, ha reso il libro interessante e coinvolgente.

D’altro canto, però, io non sono mai stata una fan di questi mondi high fantasy, con tutti questi personaggi fantastici, un tesoro da trovare, draghi da sconfiggere, ecc. Non ne ero attratta al 100% e ho anche fatto fatica a seguire tutti i nomi e i personaggi, che erano veramente tanti.
Displaying 1 - 15 of 15 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.