In un mondo sempre più interconnesso, dove le distanze vengono annullate da un click e i luoghi d'incontro virtuali stanno soppiantando quelli reali, anche le mafie stanno imparando ad sfruttando le potenzialità della tecnologia, si addentrano nello spazio digitale come fosse un nuovo territorio di conquista.
Ancora una volta, la criminalità organizzata dà prova di essere estremamente flessibile e capace di stare al passo coi tempi. Non si serve più di picciotti rozzi e sfrontati, ma di abili professionisti con competenze nel settore informatico e finanziario. Le sue armi sono oggi hardware e software sofisticatissimi, che permettono di insinuarsi negli angoli più oscuri del web, protetti non dall'antica omertà, ma dall'anonimato che lo spazio digitale consente di mantenere. La «scoperta» delle criptovalute, poi, ha aperto lucrose e inattese prospettive, se si pensa che nel 2022 il volume delle transazioni illecite ha raggiunto il record di 20,6 miliardi di euro.
Nicola Gratteri e Antonio Nicaso illustrano questa metamorfosi citando cifre e documenti, a dimostrazione del fatto che la mafia, e in particolare la 'ndrangheta, agisce ormai su scala globale, spacciando droga, riciclando denaro, compiendo truffe finanziarie e vendendo armi in ogni parte del pianeta, senza nemmeno doversi spostare da casa.
In questo peculiare processo di ibridazione, la 'ndrangheta, come il mitologico grifone, incarna al contempo «valori» tradizionali e nuove istanze, rendendo sempre più fluidi i confini tra legalità e illegalità. Le forze dell'ordine, di conseguenza, si trovano al cospetto di sfide inedite, che vanno affrontate con la consapevolezza che, in una dimensione transnazionale, è necessario superare le differenze politiche, culturali e giuridiche in nome di un comune proteggere la società e le generazioni future dalle insidie di «una mafia silente», abilissima nell'arte del mimetismo e della metamorfosi.
Nicola Gratteri è un magistrato e saggista italiano, dal 21 aprile 2016 Procuratore della Repubblica di Catanzaro, capoluogo della Regione Calabria. Attualmente è uno dei magistrati più conosciuti della DDA (direzione distrettuale antimafia). Impegnato in prima linea contro la 'ndrangheta, vive sotto scorta dall'aprile del 1989.
Un saggio sull’ adattamento (rapido ed efficace) delle organizzazioni criminali alla nuova dimensione digitale. Da leggere se interessati all’argomento. Lo stile della scrittura è abbastanza “tecnico”
Premetto di essere di parte. Provo infatti una grande ammirazione per Nicola Gratteri, persona integerrima che per la sua onestà ha dovuto passare tutta la vita super blindato. Il libro spiega in maniera chiara come le mafie sfruttano tutte le tecnologie per fare affari, pronti a entrare in ogni novità si presenti sul mercato, dai bitcoin al metaverso e fa veramente ridere quando in Italia la politica stia ancora cercando di bloccare le intercettazioni telefoniche mentre la criminalità organizzata viaggia già su piattaforme che è difficilissimo intercettare. Ci sono spiegazioni di cose che l'informazione in Italia non tratta mai. Veramente interessantissimo e consigliato a tutti perché nessuno possa dire "non lo sapevo" anche perché come scritto in chiusura del libro "Il futuro dipende da ciò che decidiamo di fare oggi".
Un’interessante vista sulle organizzazioni criminali, sul loro rapporto con le tecnologie e sulla tentacolare presenza nel tessuto economico-finanziario. Ho apprezzato molto le analisi puntuali basate su fatti e numeri, mentre ritengo un po’ deboli gli approfondimenti su alcuni temi - nft, metaverso, IA - per i quali sembra prematuro pensare ad un reale utilizzo/focalizzazione da parte delle mafie.
A compelling exploration of how technology is reshaping the face of the 'ndrangheta, a powerful Italian criminal organization. The authors delve into the ways in which this mafia group is leveraging technology, offering a unique perspective on the intersection of crime and digital innovation. The book is well-researched and insightful, providing a sobering look at the evolving nature of organized crime in the digital age.