Alice Rohrwacher ha diretto film amati e apprezzati a livello internazionale – Corpo celeste, Le meraviglie e Lazzaro felice. Il suo ultimo film è La chimera, che illustra il mondo dei “tombaroli”, cacciatori di reperti archeologici nell’antica Etruria. Sollecitata da Goffredo Fofi riflette sulle sorti dell’arte che è stata la più importante, la più popolare e la più amata del Novecento. Dopo gli assalti della televisione e di internet, ha ancora senso praticarla, anche se così minoritaria? Con ostinata persuasione, Alice dice cosa è diventata l’industria cinematografica, tra banche e Stato e dentro una generale crisi della cultura. Ma crede nelle potenzialità di un’arte che ha ancora tantissimo da esplorare e da dire, da cantare e da gridare.
Alice Rohrwacher is an Italian film director, editor and screenwriter. She made her directorial debut with Heavenly Body (2011). She has since directed notable films such as The Wonders (2014), winner of the Grand Prix, Happy as Lazzaro (2018), which received the Cannes Film Festival Award for Best Screenplay, and La chimera (2023). Her short Le pupille (2022) was nominated for the Academy Award for Best Live Action Short Film.
Tô achando uns livrinhos de entrevista com cineastas europeus bem bacanas, são curtinhos (esse deu apenas 40 páginas no tablet), mas extremamente ricos em conteúdo, esse da Alice Rohrwacher é maravilhoso, pena que o mercado brasileiro não incentive a publicação desse tipo de livro, nem mesmo em e-book.
Enfim, tem como não amar a Alice?
“Mas também acredito que a nossa era não deve ser fácil nem para as crianças. Nós, mulheres, como disse antes, somos obrigadas todos os dias a refletir sobre o nosso papel, sobre a nossa identidade. O mesmo não se pede aos homens. Vivem dentro da crisálida de um machismo vazio, infelizmente encontram fragmentos de violência, palavras e atitudes de gângster, mas são formas mortas, formas desabitadas. A masculinidade agora vive em um reino fantasma. Não sabem mais quem são. Não sabem mais se expressar, e muitas vezes o fazem com dor e agressividade. Seria bom, portanto, que o mesmo debate que tivemos com as mulheres estivesse agora sendo realizado com os homens. Em La Chimera tentei contar a história dessa gangue de homens que de alguma forma são prisioneiros de serem machistas a todo custo, que não sabem se dirigir às mulheres a não ser seduzindo ou atacando-as, que são extremamente solitários e desesperados, abandonados a si mesmos e aos fantasmas delirantes do passado. Pobres ladrões de tumbas!" (tradução minha).
Fofi puoi stare zitto un attimo con la tua economia, i soldi, il Potere, i partiti e i "giovani d'oggi" e lasciar parlare Alice di fiabe, alberi, mele, terriccio, circhi e fiori? Dai
“Se penso ai film che ho fatto, sento che i momenti migliori sono quelli in cui sono riuscita a farmi attraversare da qualcosa, a diventare quasi trasparente nelle immagini e a evocare come una forza del passato che in qualche modo indica anche una via di futuro. A volte desidero fare dei film che possano essere trasparenti. Come un corpo di vetro, in cui si può guardare dentro. La lingua che parlo non è la mia lingua, ma arriva a me attraverso un percorso di umanità, io posso solo farla risuonare in qualche modo, renderla più cristallina possibile. Darle attenzione. In modo che chi la parlerà dopo di me sia a sua volta più dolce e attento.”
"ma se non accettiamo qualcosa che non sia perfettamente riuscito allora non possiamo più cercare niente di umano, no? Perché sembra che tutto debba tornare alla perfezione, tutto debba essere perfettamente funzionante. Che si possano fare solo case dritte"
nella speranza che non ci sopraffaccia il mondo in cui tutto è merce in potenza e che la bellezza ci ricordi che siamo umani, pertanto riconciliabili. umani che pensano pensieri appartenenti solo al mondo.
" A che serve creare altre immagini quando ce ne sono già tante, troppe ? Quando la bellezza è venduta a peso sulla piazza del mercato ?"
"Io sto cercando di fare l'opposto di questo film vero: vorrei fare un film vivo, un film che ti faccia ricordare del corpo, del respiro, del pensiero."
“[…] l'uomo, il singolo e la sua coscienza, pensino i pensieri del mondo. soltanto la celebrazione borghese dell'individualità ci ha convinto e illuso che le idee appartengano a una testa sola.”