"Um conto surreal do mundo secreto dos gatos do Louvre, contado pelo vencedor do Prêmio Eisner, Taiyo Matsumoto. O mundialmente famoso museu do Louvre em Paris contém mais do que apenas as obras de arte mais famosas da história. À noite, dentro de suas galerias escuras, um mundo invisível e surreal ganha vida - um mundo testemunhado apenas pela pequena família de gatos que mora no sótão. Até agora…"
Although Taiyo Matsumoto desired a career as a professional soccerplayer at first, he eventually chose an artistic profession. He gained his first success through the Comic Open contest, held by the magazine Comic Morning, which allowed him to make his professional debut. He started out with 'Straight', a comic about basketball players. Sports remain his main influence in his next comic, 'Zéro', a story about a boxer.
In 1993 Matsumoto started the 'Tekkonkinkurito' trilogy in Big Spirits magazine, which was even adapted to a theatre play. He continued his comics exploits with several short stories for the Comic Aré magazine, which are collected in the book 'Nihon no Kyodai'. Again for Big Spirits, Taiyo Matsumoto started the series 'Ping Pong' in 1996. 'Number Five' followed in 2001, published by Shogakukan.
Il “piccolo” Fiocco di Neve sempre più protagonista; questa volta riesce a intrufolarsi in un quadro, vivendo una meravigliosa esperienza. Ne esce rinvigorito e cresciuto, finalmente, pronto ad affrontare il mondo, dopo aver portato un po’ di serenità anche al vecchio custode notturno.
Forse perché avevo già letto il primo facendoci l’occhio, ma i disegni di questo volume mi sono sembrati migliori, forse perché è più curata l’ambientazione. E mi son dovuta ricredere anche sul brutto e prepotente gatto nero... (che poi io adoro i gatti neri!).
Non mi hanno fatto impazzire, ma devo riconoscere che questi due volumi costituiscono una bella prova di fantasia, quasi una favola.
Gli ho messo una stellina in più rispetto alla prima parte ma non sarebbe davvero piena, però se non altro qui viene spiegato qualcosa. Accontentiamoci.
Les Chats du Louvre nous offre une belle histoire fantastique. Le style de Taiyô Matsumoto peut donc exprimer de la douceur — il est donc vrai qu’il y a de la poésie dans son oeuvre! J’ai bien aimé, et trouvé plutôt belle, la scène où Flocon rencontre Arrietta dans le tableau. Ce qui pourrait être considéré extraordinaire c’est que Cécile croit l’histoire de Marcel sans la moindre hésitation, toute aussi fantastique qu’elle soit. Mais bon, c’est une romantique qui croit que les tableaux ont une “âme” alors cela ne devrait pas être si surprenant que cela. Aussi, le concept de situer des chats dans un musée ne devrait pas nous être étranger puisqu’il y en a au musée de l’Ermitage à Saint-Pétersbourg.
Les Chats du Louvre est donc un bon manga qui mérite d’être lu. Par les amateurs de musée tout autant que par les amateurs de chats! Quant à moi, j’y ai découvert Taiyô Matsumoto sous une toute nouvelle perspective!
Quando si può parlare di maestro? quando riesce ad andare oltre gli stereotipi di genere, Matsumoto crea delle tavole bellissime, va oltre il classico fumetto estremo orientale. La storia è appassionante, questi due volumi mi hanno fatto scoprire un artista dal talento incredibile
"La notte. E se Dio l’avesse inventata solo per vedere gli occhi dei gatti? "
In questa graphic novel in due volumi il museo del Louvre ospita una colonia di gatti diseredati, nutriti e accuditi da un anziano custode, che anni prima proprio nel celebre museo parigino ha perduto l'amatissima sorellina, rifugiatasi in un quadro. La bimba era in grado di sentire la melodia delle opere d'arte e, poiché il mondo le appariva un posto oscuro e malsano, si è fusa con l'arte. Anche un timido micetto bianco- Palla di Neve- gode dello stesso privilegio- può ascoltare la voce dei dipinti e cerca di imitare l'esempio umano di tanti anni addietro. Ma crescere significa anche smettere di sfuggire ai mostri- i propri e quelli degli altri- ed affrontare demoni e paure: forse, ciò che la bimba non è riuscita a fare sarà il quadrupede niveo a compiere. Ognuno dei gatti del Louvre ha una sua storia di abbandono e dolore, ma la notte- ah, la notte...- si scatenano in danze, canti e gozzoviglie nella splendida città godereccia e il tratto del disegnatore ne altera le fattezze, rendendole umane. Non mi ha convinto, perché solo alla fine si riesce a comprendere una porzione della trama; mi è rimasta l'impressione che, oltre a sponsorizzare un museo che non ha necessità di pubblicità, ci sia poco altro in questi due albi. Sul tratto e sul disegno non mi pronuncio, perché non ne ho le competenze, avendo letto solo altre tre graphic novel. Ps: devo definitivamente smetterla di comprare libri sulla base del fatto che i protagonisti siano gatti. Questa è la volta buona che lo faccio.
Gatos em cena: mistérios, melancolia e um Louvre que parece respirar
Ah, o segundo volume de Os Gatos do Louvre é uma viagem mais atrativa e complexa que o primeiro — mais dinâmico e, ao mesmo tempo, carregado de melancolia. Aqui, as relações entre os personagens se aprofundam, mostrando camadas mais humanas e sensíveis, enquanto o enredo se desenrola com uma energia renovada.
Taiyo Matsumoto nos brinda com uma narrativa que mistura o cotidiano com o surreal, embrulhada em uma atmosfera de mistério e até uma pontinha de tristeza. O final faz todo o sentido, mas deixa um gosto agridoce, uma sensação de que a vida – assim como os gatos – é cheia de pequenas despedidas e encontros inesperados. É um volume que prende pela sua força emocional e por explorar as nuances do que é ser uma criatura à margem, mesmo em meio às maravilhas do Louvre.
Se você curtiu o primeiro, prepare-se para se encantar ainda mais (e talvez colocar um lencinho à mão).
Che bella storia. Il mistero viene risolto e ognuno decide di vivere al meglio la sua vita. Troviamo perfino un alleato impensabile. Anche un po' tristezza si incontra in queste pagine. Un quadro diventa protagonista e il Louvre è la bellissima ambientazione. Viene quasi da andarci. Una lettura scorrevole, piacevole ed emozionante.
Intenso, allegro, triste, coinvolgente, spiazzante, forte e delicato. Sarà l’ambientazione, il colore i tratti ma I gatti del Louvre è una perfetta favola. Volume 1 e 2 da leggere insieme obbligatoriamente.
letto molto velocemente, in nemmeno un’ora mi aspettavo di più, ma comunque un finale coerente con il resto della storia. più che un secondo volume, è un finale allungato
achei muito curtinho e queria ver mais desses personagens, mas gostei do desfecho, embora bastante corrido. amo o tom surreal dessa história, me tocou no coração ❤️
Il museo del Louvre è il luogo perfetto per un silenzioso incontro tra realtà ed immaginazione.
In questi due volumi si respira un clima di malinconia, tristezza e pazzia.
Attraverso una meticolosa ricerca vengono raccontati con semplicità sentimenti profondi, disagio interiore e fuga dalla realtà.
Lo stile raffinato dell’autore giapponese rivela la sua vicinanza ad un’estetica molto europea del fumetto, con particolare attenzione alla scuola francese, di cui è grande conoscitore ed estimatore.
L’arte fa da sfondo all’affascinante estetica del libro e i gatti decorano l’ambiente con la loro misteriosa presenza e i loro dialoghi esistenzialisti.
Questi due corposi volumi cartonati esaltano la cultura, la bellezza e i drammi interiori trasportando completamente il lettore in una dimensione sospesa.
Nonostante non vada pazza per le graphic novel e nonostante il primo volume non mi avesse detto granché, devo dire che la storia mi ha toccata in maniera particolare... mi ha lasciato una strana sensazione. L’idea è interessante, ci starebbe un libro.