La nuvola di smog / La formica argentina

by Italo Calvino

La nuvola di smog è un racconto continuamente tentato di diventare qualcos'altro: saggio sociologico o diario intimo. Immagine e ideogramma del mondo cui ci troviamo a far fronte è lo smog. La nebbia fumosa è carica di detriti chimici delle città industriali. Questo volume comprende anche un racconto di qualche anno prima e molto diverso, La formica argentina, che l'autore ha voluto affiancare a La nuvola di smog per un'affinità strutturale e morale. Qui il male di vivere viene dalla natura: le formiche che infestano la riviera.

Genres: Fiction, Classics, Short Stories, Italian Literature

180 pages, Paperback

First published January 1, 1958

About the author

Italo Calvino was born in Cuba and grew up in Italy. He was a journalist and writer of short stories and novels. His best known works include the Our Ancestors trilogy (1952-1959), the Cosmicomics collection of short stories (1965), and the novels Invisible Cities (1972) and If On a Winter's Night a Traveler (1979).

His style is not easy to classify; much of his writing has an air reminiscent to that of fantastical fairy tales (Our Ancestors, Cosmicomics), although sometimes his writing is more "realistic" and in the scenic mode of observation (Difficult Loves, for example). Some of his writing has been called postmodern, reflecting on literature and the act of reading, while some has been labeled magical realist, others fables, others simply "modern". He wrote: "My working method has more often than not involved the subtraction of weight. I have tried to remove weight, sometimes from people, sometimes from heavenly bodies, sometimes from cities; above all I have tried to remove weight from the structure of stories and from language."

Reviews

[Luís · Rating 3 out of 5]

I liked the book, although the two tales leave us somewhat uncomfortable. Nevertheless, the work shows that already in the 1950s, the author was questioning himself about environmental problems and the interests that allowed them to spread.

[Daniele Palma · Rating 4 out of 5]

Calvino scrive proprio bene, in queste due brevi storie affronta, mai apertamente, tematiche di adattamento agli schemi di vita moderni, sulla città c'è una nuvola di smog ma se sali in cima alla montagna puoi vedere questa coltre fumiginosa dall'alto e valutare altri panorami, però poi devi reimmergerti e quindi riviverla, adattandosi? Purtroppo si, adattandosi agli schemi preordinati... Sebbene dica che il protagonista tende a non dare confidenza agli estranei perché sai come incomincia ma non sai cosa succederà (ad esempio chiacchiero al bar con qualcuno e poi, da cosa nasce cosa, e alla fine mi ritrovo con sta gente a fare parapendio), ma che fare? rimanere isolati per sempre o adeguarsi?
Se sei circondato da mediocrità cosa fare? Uscire dalla nuvola di smog o adattarsi?
Per le formiche, la stessa cosa, se hai le formiche in casa e i veleni non funzionano cosa fai? Abbandoni la casa o ti adegui?
Questa lettura l'ho abbinata a "La morte in banca" di Pontiggia e "Ricordi di un impiegato" di Federigo Tozzi entrambi relativi all'argomento dell'adattamento o rifiuto del nuovo sistema di alienazione della massa, dei nuovi schiavi insomma... E come alle "formiche argentine" c'è chi le devia, respinge, c'è chi le ammazza e c'è chi le ingrassa... Ma restano li e sono a milioni.

[Gabril · Rating 4 out of 5]

Due racconti ad ampio respiro scritti alla fine degli anni Cinquanta legati da un tema comune: una minaccia incombe sui protagonisti. Trascorre invisibile e imperturbabile sulla città (la nuvola di smog). Si diffonde silenziosamente in ogni pertugio lungo i paesi della riviera (la formica argentina).

Entrambi i protagonisti raccontano l’esperienza in prima persona, entrambi si discostano dall’atteggiamento comune agli altri personaggi: indifferenza o evasione dal problema nel primo caso; ricerca di avveniristiche e improbabili soluzioni nel secondo caso.

E infatti. Si contrappone all’illusione di dominare quei fenomeni imprevedibili lo sguardo lucido e pessimista del narratore;
e mentre l’oppressione pulviscolare e onnipervasiva si espande senza alcuna possibilità di controllo o difesa appare infine l’unico elemento di conforto o forse l’ultimo appiglio a cui s’aggrappa la speranza :
-la verde campagna con le file di panni lindi che asciugano al sole;
-l’acqua calma del mare con le bianche conchiglie sul fondo.

Calvino è un narratore immenso. La sua prosa è squisita, le sue invenzioni geniali. Leggerlo e rileggerlo è godimento puro.

[Pali Jen · Rating 5 out of 5]

Neľahké životy sú príbehmi bežných ľudí, ktorí sa z rôznych dôvodov stávajú občanmi za dverami. Ocitajú sa v rôznych dilemách či nepriaznivých situáciách absurdných dianí, ktorých okolnosti navodzujú pocit bezvýchodiskovosti, či neschopnosti sled udalostí ovplyvniť. Všetky tri Calvinove neorealistické novely (z rokov 1952-1958), z ktorých táto kniha pozostáva, sú ohromne čítavé, dômyselne vystavané, nasmerované a zrozumiteľné. Siete životov postáv povievajú v dôsledkoch environmentálnej ľahostajnosti a spoločenskej krátkozrakosti. Kľučkujú medzi dopadmi systému, korupcie a nekompromisného priemyslu, ktorý v potrebe neustáleho rastu nesie ilúziu stability. Ako prísľub svetlejších zajtrajškov sú akési katarzné momenty, ku ktorým sa skôr či neskôr každá z hlavných postáv dopracuje.
.
Môj prvý Italo a som veľmi spokojný. Neľahké životy tak zaraďujem medzi moje tohtoročné knižné topky, práve pre jeho adresnú zrozumiteľnosť, spisovateľskú presnosť a nadčasovosť.

[Alessandra Barberini · Rating 5 out of 5]

non era molto, ma a me che non cercavo altro che immagini da tenere negli occhi, forse bastava

[giada · Rating 3 out of 5]

3.5 quello che calvino dipinge é un nord italia esattamente come ho sempre immaginato che fosse prima di andarci a vivere (e di cui ho avuto la conferma successivamente, anche se non necessariamente in maniera fisica ma. l'energia é quella, e la nuvola opprimente dello smog o delle formiche infinite che appestano la vita di tutt sono l'immagine perfetta)

[dv · Rating 4 out of 5]

Due racconti di immersione simbolica nel malessere, accomunati nelle loro pagine finali da una simile, illusoriamente consolatoria, visione bucolica. Nel primo, "La nuvola di smog", il tema è quello della città, del lavoro e dell'industria, in cui la nuvola di smog e in generale sporco e polvere sono metafora di rapporti sociali superficiali e difficilmente conciliabili. Nel secondo, "La formica argentina", il tono si fa più kafkiano (nonostante Calvino gli attribuisse un netto realismo) e incentrato sull'analisi di nevrosi quotidiane (in particolare il confronto / scontro fra vicini di casa).

[rita monteiro · Rating 3 out of 5]

"Não era muito, mas, para mim, que procurava apenas imagens que retinha no olhar, talvez bastasse."

[Andrea Questino · Rating 4 out of 5]

SPOILER

Allora ho trovato "La formica argentina" maggiormente diverso rispetto a "la nuvola di smog", che però mi è piaciuto di più, nel discostarsi dal classico Calvino, a cui mi ero felicemente abituato.
Entrambi i racconti hanno un forte carattere esistenzialista, e in fondo ottimista, anche se entrambi lassciano un forte senso di oppressione al petto.
Nella formica argentina questo sfocia in un racconto sull'inquietudine, sulla sofferenza della condizione umana, sull'immutabilità delle leggi sociali, c'è un po' di Verga in questo Calvino. L'assurda invasione di formiche non è altro che l'insieme delle minacce, dei fastidi, degli ostacoli che ognuno deve affrontare, e i protagonisti sono gente poverissima e un oceano nero di insetti da affrontare, i posti incolti accolgono orizzonti gracili e meschini. Il finale è bellissimo e commovente nella pace e nella tranquillità di un mare senza orizzonti, tutto uguale, senza differenze, dove ogni granello di sabbia è stabile e fermo sul fondo, come i sogni che si realizzano, o come la certezza del proprio presente, senza distinzioni di classe o di provenienza.
Nella nuvola di smog regna invece costante una specie di indifferenza, apatia cittadina alla bellezza della vita, la depressione del cittadino-impiegato che viene risucchiato in una città avvolta nella nebbia e nello smog, attualissimo nelle considerazioni sull'inquinamento considerando sia un racconto degli anni '50 e già parlava di preoccupazioni sulla purificazione dell'aria e sul cambiamento climatico, e bellissima metafora dell'animo dell'uomo moderno ricoperto di polveri sottili, ognuno cerca di ripulirsi come può, nella lotta operaia (anche qui quindi è presente il tema sociale), o come il protagonista che si addentra nell'indifferenza e nella mediocrità sempre più a fondo in questa nuvola grigia di polvere e catrame, e che solo alla fine riesce a riscovare una bellezza perduta seguendo le lavandaie, verso una campagna sconfinata di panni bianchi luccicanti stesi ad asciugare, quasi un paradiso della città.

In entrambi i racconti i finali lasciano spazio a un profondo respiro, si scrollano di dosso molta pesantezza delle pagine precedenti, e alla fine rimane molta comprensione, molta speranza, forse un po' come l'operaio amico del protagonista ne "la nuvola di smog" non conta credere che verrà o non verrà il giorno del riscatto, ma ciò che conta è nella condotta di vita, inoltre riprendendo un altro discorso, la bellezza non è solo un contorno e non bisogna riscoprirla ogni volta da capo, la bellezza esiste sempre, in ogni cosa, anche nella strada asfaltata e grigia piena di palazzi che ci porta al lavoro, anche lì.

[Aurora Terzitta · Rating 4 out of 5]

Fuor di metafora, Calvino parla a tutti noi proletari della cultura: precari, sempre a disagio, innamorati, con un capo troppo ottuso per essere in malafede, in una città inquinata, senza la forza di andar via.
Al male di vivere non si fa fronte.

[João Moura · Rating 4 out of 5]

Dois contos de Italo Calvino, um dos nomes de peso da escrita italiana. Destaque para o segundo conto, de tom cómico dramático, onde um casal se muda para uma casa infestada de formigas...

[Lenka · Rating 4 out of 5]

4,5*

Veľmi dobré čítanie - stavebný rozmach aj environmentálne témy v povojnovom Taliansku očami vnímavej hlavnej postavy.

Najviac sa mi páčila mini-novela Argentínsky mravec.

[Giada · Rating 3 out of 5]

“La nuvola di smog” è un racconto pubblicato per la prima volta nel 1958 da Italo Calvino e raccolto successivamente in volume insieme a “La formica argentina”.
Protagonista, ed io narrante, della vicenda è un uomo, di cui non sappiamo nemmeno il nome, appena trasferitosi in una nuova città, dove ha trovato un modesto impiego per un giornale che si occupa di inquinamento ambientale e una misera camera messa in affitto da una vecchia sorda.
Tema centrale del racconto è la terribile nuvola di smog del titolo, che ricopre la città come una spessa coltre di nebbia. Attorno a questo nucleo centrale, ruotano i vari personaggi, che reagiscono in modo diverso alla situazione in cui si ritrovano. Il protagonsita vive in modo semplice e spesso squallido, giostrandosi tra il suo impiego, le cene nella birreria sotto casa e qualche visita di Claudia, la fidanzata, o amante che dir si voglia. E questo è cio che desidera profondamente: già nelle prime righe, infatti, si legge: “Di stabilità non avevo alcun desiderio; volevo che intorno a me tutto restasse fluido, provvisorio, e solo così mi pareva di salvare una mia stabilità interiore”. È un uomo con i piedi per terra, che rifiuta ogni evasione illusoria o ideale e si ostina a guardare le cose come sono.
La signorina Margariti, invece, l’affittacamere, vive sempre nelle stanze più sporche, dedicando gran parte del tempo a lucidare le restanti. Il collega Avandero lavora durante i giorni feriali e fugge nei giorni festivi per dedicarsi a gite al mare o in montagna. Il direttore, ingegner Cordà, pur essendo a capo di un giornale contro l’inquinamento è in realtà, con una delle sue aziende di cui si occupa, uno dei principali responsabili dello stesso.
Significativo è un episodio del racconto in cui i due amanti decidono di uscire dalla città per fare un giro sulle colline circostanti e, ad un certo punto, l’uomo nota una grossa nube scura che grava sulla città: “Restavo lì a guardare per la prima volta dal di fuori la nuvola che mi circondava in ogni ora, la nuvola che abitavo e che m’abitava”. È un momento cardine dell’intera narrazione perché il protagonista, fuori e più in alto rispetto alla città, riesce finalmente ad accorgersi di ciò che difficilmente avrebbe potuto comprendere appieno restando all’interno di quella nuvola; nuvola che non rappresenta soltanto l’inquinamento ma è anche metafora di una mediocrità, di un’insignificanza, di uno squallore che abita i personaggi dall’interno, rendendoli figure offuscate, il cui agire privo di senso non lascia tracce importanti nella realtà.
Ad essi si contrappone- ed essi stessi se ne accorgono, in parte- la figura elegante, affascinante e sfavillante di Claudia, che spicca tra la massa. Ella, infatti, è al di fuori di tutto ciò: appartiene ad un ceto sociale superiore, vive in un’altra città, viaggia. Ed è per questo che rimane immune dallo smog: non solo non si accorge del grigiore in cui vive l’amante, ma nemmeno si accorge della grossa nube nera quando egli gliela mostra chiaramente: “Ma lei, senza ascoltarmi, era presa da qualcosa che aveva visto volare, uno stormo di uccelli”.
Il racconto si chiude, infine, su un’immagine in netta contrapposizione cromatica e simbolica: quella di un piccolo borgo di lavandai che si occupano di lavare i panni dei cittadini, e in cui i grandi prati verdi biancheggiano dei teli stesi ad asciugare.

[Giulia Cavalli · Rating 4 out of 5]

Il protagonista de "La nuvola di smog" è un uomo pieno di contraddizioni. Trasferitosi in una città che potrebbe tranquillamente essere Torino, e costantemente insoddisfatto e preoccupato per l'apporto di smog e sporcizia che vede aleggiare intorno a sé. Anche la rivista in cui lavora, che vorrebbe essere una rivista specializzata volta a difendere l'ambiente dagli industriali, è piena di contraddizioni, in quanto l'editore è proprio uno di quegli industriali che tanto teme. E mentre ci racconta la quotidianità del suo protagonista Calvino ci racconta anche di sè e della sua città.

La nuvola di smog è un racconto estremamente semplice, ma scritto con maestria e ironia dalla penna di Calvino. Da questo breve romanzo trasuda sconforto e a essere consolante è soltanto l'idea che si tratti di uno sconforto che ha, si spera, un finale consolante, come quello di questo racconto.

È quasi inquietante come già negli anni Sessanta la generazione di intellettuali fosse costretta ad adattarsi, a fare qualcosa che in realtà non voleva affatto fare. Che dire se non che Calvino riesce a farmi sentire vicina a loro in un modo in cui non mi sono mai sentita prima.

[Giovanna · Rating 4 out of 5]

Mi piace molto il formato "racconto" e mi piace molto la prosa di Calvino. Più lo leggo e più lo apprezzo. Per la sua lievità, la sua espressività, per la scelta dei vocaboli, calzanti e che oggi appaiono uscire da un buon vecchio armadio come vestiti mai usati ma freschi (come certi vocaboli che Paolo Conte sceglie per le sue canzoni/capolavori). Come sempre con lui c'è un doppio piano di lettura, uno immediato e un altro più profondo. "La nuvola di smog", metafora della vita moderna (1958!), il male di vivere atmosferico (già allora) e dell'anima..."La formica argentina", esilarante metafora dell'invasione inaspettata degli inevitabili rovesci della vita (le formiche), che si insinuano e coi quali non possiamo che convivere, come fanno tutti gli altri, ognuno con la propria soluzione che appare appagante per ciascuno ma inefficace per gli altri. Entrambi i finali lasciano però la speranza di un domani migliore, di un angolo di visuale bucolico e perciò consolante...È sempre un piacere leggere Calvino, con lui provo proprio "il piacere della lettura". Grazie, mi vien da dire!

[Susanna Rautio · Rating 2 out of 5]

Maailmankirjallisuus ei olisi menettänyt mitään, jos nämä 3 Calvinon novellia olisi jäänyt julkaisematta. Tai suomentamatta.

Kosmokomiikkaan rakastunut, kuten minä, tuntee ehkä itsensä hieman petetyksi. Argentiinanmuurahainen, Rakennuskeinottelu ja Saastepilvi nimisissä novelleissa on vahva, vasemmistolainen sanoma. Korruptiota, keinottelua, saasteongelmia ja pieniä ihmisiä.

Calvinon huonoimmistakin tuotoksista löytyy onneksi upeuden rippusia. Kuten taidolla maalatut maisemat, jotka symboloivat tunteita ja yhteiskunnallisia ristiriitoja.

Hieman enemmän ajatuksiani http://keltainenkirjasto.blogspot.fi/...

[La mia · Rating 2 out of 5]

Un Calvino antico, che deve ancora costruire la sua poetica, e appare molto cupo, mentre affronta incubi grigi e ansiogeni. Due racconti molto diversi, eppure accomunati dalla medesima ricerca di risposte diverse, non allineate al pensiero borghese ma nemmeno ideologicamente contrapposte. Da leggere come documento dell’evoluzione di un pensiero poetico e intellettuale, ma anche gradevole per essere proiettati in un periodo storico che tendiamo spesso a dimenticare, il dopoguerra italiano denso di contraddizioni e di speranze.

[Alessandro D'Onofrio · Rating 4 out of 5]

"Io ero a piedi nudi sulle piastrelle del corridoio e dall'altro capo del filo la voce appassionata di Claudia mi tendeva le mani e io cercavo di correrle incontro con la mia balbuzie ma ogni volta che stavamo per gettare un ponte tra noi dopo un momento andava in briciole e l'urto delle cose stritolava e smentiva a una a una tutte le parole d'amore."

[Lauretta · Rating 5 out of 5]

Il disagio di vivere narrato magistralmente da uno dei grandi autori della nostra letteratura. In due brevi racconti i protagonisti si trovano ad affrontare due "nemici" che sembrano impossibili da sconfiggere: la polvere e lo smog nel primo e le formiche nel secondo. Come in tutte le sue opere, anche qui Calvino è bravissimo nel caratterizzare personaggi, situazioni e stati d'animo.

[João Sá Nogueira Rodrigues · Rating 3 out of 5]

Confesso que o primeiro conto "A nuvem de smog" não foi muito do meu agrado.... Já"A formiga argentina", para mim,salvou o livro!Talvez a culpa esteja em ter gostado muito do que já tinha lido de Italo Calvino e em comparação este livro me tenha "sabido a pouco"...

[Marco · Rating 3 out of 5]

Bello la formica argentina, Meno bello la Nuvola di smog. De gustibus ... Sono abituato a pretendere molto da Calvino!

[Davide Baroni · Rating 3 out of 5]

Uno sguardo attento e dettagliato sulla questione ambientale, già lungimirante per gli anni ‘50, quando i due racconti sono stati scritti.
Due protagonisti si trovano di fronte ad una natura visibilmente alterata, con la quale fanno i conti in maniera diversa.
Se ne “la nuvola di smog” la città (presumibilmente Torino) è vista come un luogo grigio e frenetico ma paradossalmente attraente, il paese della riviera ligure ne “la formica argentina” è lento e tranquillo, ma tormentato da una piaga divenuta norma: il primo è un ambiente urbano colmo di contraddizioni -come l’ipocrisia del tecnocrate Cordà- da cui si desidera sempre evadere per poi ritornare -come fa il segretario Avandero con le sue gite sciistiche-; il secondo invece è un luogo dove predomina la natura coi suoi paesaggi ameni, ma anche con le sue asperità, di fronte alle quali l’uomo si scopre impotente.

Le letture sono piacevoli, con una prosa quasi cinematica, sia per la scorrevolezza che per l’espressività incredibile data dagli aggettivi minuziosamente scelti.
Benché semplici, le storie riescono a descrivere con uno stile tra il diaristico e il saggistico una problematica attualissima.

Consiglio a chi è appassionato e interessato ad analizzare il rapporto uomo-natura.

[Raquel · Rating 2 out of 5]

My only contact with Calvino’s work, before reading this book, was Invisible Cities - which was a delightful read.

I can’t say the same about these two short stories…

Both stories felt rather dull and “grey”, with demotivated characters that were fairly hard to sympathise with. Both stories also ended in a very abrupt and unsatisfactory manner, not reaching any conclusion or seemingly wrapping up the storylines in an adequate way - at least in my opinion.

Between both tales, I would say that I preferred Smog over The Argentine Ant, solely for the fact that it seemed more cohesive, and because I just couldn’t justify the passiveness and apathy of the characters from the second one.

Perhaps I was just not in the mood for such pessimistic and gloomy stories and maybe I’ll enjoy them better at another time.

[Antonella Montesanti · Rating 3 out of 5]

Libro composto da due racconti lunghi.
Il primo che non ho ancora capito cosa voleva essere, se racconto autobiografico, saggio o altro, parla ovviamente di smog, che è ovunque, e lascia intuire l'ambientazione a Torino, la capitale delle fabbriche e quindi dello smog, che si insinua ovunque senza mai dar tregua.
Il secondo incentrato su una casa in Liguria, piena di formiche.
E nel racconto l'autore illustra i diversi modi di affrontare il problema da parte delle persone, ma, alla fine, l'unica soluzione rimane, come con lo smog, quella di imparare a conviverci.
Dopo la lettura mi è rimasta un bruttissima sensazione, par di vedere formiche ovunque, quasi un racconto claustrofobico.
Lo consiglio? Ni.

[Carla Feliciano · Rating 5 out of 5]

Calvino é Calvino. Nem sei porque não foi Nobel da literatura.
Estes dois contos resultaram (para mim) extremamente visuais dada a riqueza da escrita e a forma como o autor, nas suas descrições, nos guia para dentro da história. Li os dois contos de seguida, mas a persistência do primeiro prejudicou a imersão no segundo, se voltar a ler, farei um intervalo de tempo entre os dois.

[Benedetta Ventrella (rienva) · Rating 3 out of 5]

Interessante leggere questo dittico ("La nuvola di smog" uscì nel 1958 su Nuovi argomenti, "La formica argentina" nel '52 su Botteghe oscure) alla luce del mondo nel 2020: cambiamento climatico, eventi naturali estremi, inquinamento.

[MF · Rating 4 out of 5]

C'é poco da dire: Calvino mi piace sempre ed un ogni sua forma.

[Sofi · Rating 2 out of 5]

onestamente non amo il modo di scrivere di calvino e ho trovato il libro abbastanza lento e noioso.

[Giorgia · Rating 1 out of 5]

1,5⭐️

[cocosmo · Rating 2 out of 5]

L’ho dovuto necessariamente leggere per scuola, ma Calvino non mi piace. Perciò me lo aspettavo.