« Ce fut ma première et ma dernière grande histoire d’amour… » Par ces mots, lors de la soirée Sidaction en avril 1994, Barbara Samson bouleversait des millions de téléspectateurs. À dix-sept ans, parce que le garçon qu’elle aimait ne lui avait pas dit qu’il était séropositif, Barbara avait été contaminée par le virus du sida. C’est cette histoire qu’elle raconte ici. Et aussi, par-delà le drame, l’histoire d’une adolescence, les espérances et les doutes, la recherche de l’amour, le don éperdu de soi, tout ce qu’elle partage avec des milliers d’autres garçons et filles. Un témoignage simple et fort, pour que son drame soit évité à d’autres, et que l’amour ne soit plus jamais porteur de mort.
This book means a lot to me. I've read it twice and it still makes me an emotional wreck. I normally don't read non-fiction books but this one was just amazing. Just the fact that the author is telling her life story makes it so much more real to me. She's a wonderful and strong person and I can only admire people like that. I recommend reading this book to everyone.
Wha, ça fout une claque. Se dire que c'est réel... Le livre est trop bien écrit, c'est vivant, c'est addictif. On arrive à se mettre à la place des personnages, on vit l'histoire aussi.
Engraçado isso de 'sentir saudade' de alguma leitura que fizemos adolescentes. Esses dias isso aconteceu, corri até a Estante Virtual e consegui comprar essa leitura que fiz aos 18 anos. Voltei pro meu quarto de juventude, pras minhas Amigas da época, pro Rock que a gente ouvia, pros cigarros que fumávamos. Linhas com cheiro de nostalgia que não perdem a importância e a força de suas palavras. Quanto estamos dispostos a sacrificar pela vaga noção de amar? É preciso dirigir o amor a nós mesmos para sobreviver aos outros. E, com nossa história, sermos amanhecer.
this is the most inspiring book i’ve ever read. i’m so glad i read it and i probably will be reading it again someday. the author wrote the entire story so beautifully and the end was unexpected but amazing. it made me cry so bad i was actually sobbing on the beach while reading it.
Een aangrijpend en intens boek met een enorm verdrietig verhaal. Het leest vrij vlot weg doordat het in dagboekvorm geschreven is, maar door de intensiteit van het verhaal moest ik regelmatig een lees-pauze inlassen...
Ik verbaas me tijdens het lezen over de naïviteit van de zeventienjarige Barbara. Al weet ik niet zo goed of naïviteit wel het juiste woord is. Ik kreeg zelf op de basisschool vanaf groep vier ongeveer "seksuele voorlichting" via klasgenootjes. Op deze manier wisten wij allemaal in groep acht al wat de eventuele consequenties van seks kunnen zijn. Dit ondanks dat wij allemaal, op een jongetje van Turkse afkomst na, nooit voorlichting van onze lerares noch school noch ouders hebben gehad. Naar mate het verhaal vordert besef ik mij dat Barbara zelfs deze vorm van voorlichting nooit heeft gehad...
Tegelijk stoort het me echt héél erg hoe de bijna dertigjarige Antony met zijn seropositiviteit omgaat. Hij zou verantwoordelijkheid voor zijn ziekte en zijn gedrag moeten nemen. Hij wéét dat Barbara nog maagd is als zij voor de eerste keer seks zullen hebben. Hij vraagt haar niet of ze misschien maagd is, maar of ze seropositief is. In plaats van dat hij dan de details over zijn eigen ziekte met haar deelt, maakt hij misbruik van haar onwetendheid. Hij besmet haar willens en wetens met het HIV virus, en neemt daarmee haar volledige vrije en onbezonnen jeugd weg. Nog geen achttien jaar, maar al wel een getekend contract met de dood...
Ik heb het tijdens het lezen, zeker de laatste hoofdstukken van het boek niet droog kunnen houden. Een traantje wegpinken zou een understatement zijn, want het kwam eerder in de buurt van 'huilen als een kleine baby!
This entire review has been hidden because of spoilers.
Le ombre dell’adolescenza prima dell’Armageddon Dawson's Creek
Confesso di avere un debole per le biografie e ancor più per le autobiografie, poiché soddisfano il mio genuino (e un po’ pettegolo) interesse per l’essere umano. Quando poi il diario diventa l’occasione per riflettere sulle ombre della contemporaneità, la mia fame trova una più che ragionevole soddisfazione. Quando il primo amore uccide affronta un tema che era molto sentito dalla mia generazione, ma che gli adolescenti di oggi troverebbero, forse, persino vintage: l’AIDS. La protagonista, infatti, ricoverata in una clinica a causa di una grave depressione associata all’anoressia, incontra qui un ragazzo affascinante, debole e pericolosissimo, che le lascia, di una storia umiliante e degradata, solo lo stigma di un’infezione mortale. Se le tematiche non sono nuove a un certo tipo di letteratura, il valore di questo drammatico racconto sta soprattutto, a mio avviso, nella lingua bellissima e nella profondità di riflessioni che vanno ben oltre l’ombelico della protagonista, per raccontare la bellezza e la pericolosità di diciassette anni vissuti inseguendo cuore e pancia.
Il m’a fallu un certain temps pour me remettre de tous les moments de gêne que m’a causés cette lecture… Franchement, rarement un livre m’a fait autant cringer que celui-ci...Et c’est ÇA qu’on nous impose de lire au lycée !
Émouvant témoignage d'une jeune fille naïve contaminée sciemment par un adulte qui se sait séropositif et qui essaie ,par amour, de l'aider à s'en sortir
I usually don’t write reviews on the books that I read but man this book is in my mind since the moment I saw it in store. What an important story! I sincerely think everyone should read it at least once.
"Se potessi cancellarlo totalmente dalla memoria, con un colpo d'odio, lo farei. In due giorni mi ha ucciso. Ero vergine, mi sono fidata, gli ho dato la mia anima, gli ho dato il mio corpo, gli ho dato tutto e lui mi ha rifilato la morte." Barbara Samson è un'adolescente affetta da anoressia che viene ricoverata in una clinica per essere aiutata. Lì incontra un ragazzo, Antony ed è subito colpo di fulmine. La timida Barbara accetta di amarlo ed essere amata, ma non sa che il ragazzo nasconde la morte dentro di sé: Barbara viene infatti contagiata e contrae il virus dell'Aids a soli 17 anni. Il linguaggio è crudo e lo stile diretto, si parla di droga, cocaina, sesso, suicidio senza giri di parole perché Barbara vuole trasmettere la sua esperienza "... che altro fare, se non servire da cattivo esempio?".
Barbara non è una scrittrice. Barbara è una ragazza che ha vissuto un’esperienza e ce la racconta con estremo coraggio (e per questo dovremmo tutti ringraziarla! Perché non è facile per niente) e in maniera, secondo me, egregia.
Se avete 16 o 17 anni (ma non è mai troppo tardi) leggetelo. Assolutamente!
Se siete insegnanti: datelo come lettura obbligatoria ai vostri alunni, che tanto ai ragazzi dei classici non frega niente e di certo non possono salvargli la vita. Ma questo libro si!
La scrittura è così semplice e diretta che si adatta ad ogni lettore e il pugno nello stomaco non può non arrivare. Sono 200 pagine, una serata di lettura ma potete far durare la lettura anche molto giorni, forse se siete giovani è anche meglio, se riuscite a mettere giù il libro.. ma avrete il tempo di pensare, di farvi penetrare il concetto in testa e NON dimenticarlo.
Lo stile è scadente, di conseguenza anche i contenuti perdono valore insieme alle parole. Barbara viene ricoverata per anoressia mentale, sarebbe stato molto interessante trovare un approfondimento sulla sua malattia, ma se ne parla ben poco ed in modo superficiale. L'anoressia è la sola tematica che mi ha spinta a leggere il libro. Barbara Samson scrive con il proposito di informare, mettere in allerta sulle insidie che può celare l'amore. La sue esperienza è molto significativa ma viene pur sempre raccontata e vista da una prospettiva adolescenziale.