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Israele e i palestinesi in poche parole

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In principio fu la Diaspora degli ebrei, cacciati dalla loro terra dai romani dopo la distruzione di Gerusalemme nel 70 d.C. E dispersi nel mondo per 17 secoli. Poi una serie infinita di dominazioni e di persecuzioni, fino alla fine dell'Ottocento e ai primi del Novecento, quando il Sionismo teorizza e organizza il ritorno a casa. Il resto lo fa la Shoah, lo sterminio di 6 milioni di ebrei per mano del nazismo. Nel 1947 l'Onu spartisce la Palestina transgiordana (più piccola del Piemonte sommato alla Valle d'Aosta) in due uno ebraico e uno arabo-palestinese. Ma nasce solo il primo. Le classi dirigenti arabe si giocano i palestinesi, vittime dei “fratelli” oltrechè dei nemici israeliani, alla roulette russa delle guerre (quattro) e del terrorismo. E perdono sia le guerre sia i territori. Israele restituisce quelli occupati all'unico Paese arabo che nel 1978 accetta di riconoscerlo e fare la l'Egitto. Poi nel 1993 lo fa anche l'Olp di Arafat col premier israeliano Rabin e si riaccende la speranza, subito frustrata dall'assassinio di Rabin da parte di un ebreo fanatico. Fra alti e bassi, violenze e attentati, massacri incrociati, torti e ragioni intrecciati, si arriva al ritiro israeliano da Gaza a opera del falco Sharon. Che però un ictus mette subito fuori gioco, inaugurando la lunga e buia era Netanyahu. Questi sabota il processo di pace con sempre nuovi insediamenti ebraici in Cisgiordania, appoggia addirittura Hamas per indebolire il moderato Abu Mazen e fa passare definitivamente Israele dalla parte del torto. In questo libro alla portata di tutti, che si legge d'un fiato come un romanzo, Marco Travaglio racconta con sintesi e chiarezza, lontano dalle opposte tifoseria da curva sud, la Guerra dei Cent'Anni israelo-palestinese. E risponde a tutte le domande e a tutti i dubbi suscitati dagli ultimi bagni di sangue.

110 pages, Kindle Edition

First published January 1, 2023

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About the author

Marco Travaglio

83 books92 followers
Nasce il 13 ottobre 1964 a Torino, dove tuttora vive. Dopo la maturità classica, ha conseguito la laurea in Storia Contemporanea presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Torino. E’ giornalista professionista dal 1992.

Ha iniziato la sua carriera di giornalista al settimanale torinese Il Nostro Tempo. Ha lavorato a Il Giornale diretto da Indro Montanelli dal 1987 al 1994, quando è passato alla Voce, diretta sempre da Montanelli. Nel 1995, alla chiusura della Voce, ha collaborato come free-lance con diversi quotidiani e settimanali, fra i quali Il Giorno, L’Indipendente, Cuore, Il Messaggero, Il Borghese, Sette-Corriere della Sera; nonché con Il Fatto di Enzo Biagi su Rai1.

Nel 1998 è stato assunto a La Repubblica, dove tuttora lavora come collaboratore (sul sito repubblica.it cura la rubrica Carta Canta). Collabora anche con L’Espresso (rubrica Signornò), con Micromega, con L’Unità (dove tiene la rubrica Zorro), con Linus, con A e con Giudizio Universale. I suoi settori di specializzazione sono la cronaca giudiziaria e l’attualità politica.

Ha pubblicato molti libri. Gli ultimi sono La Scomparsa dei fatti (il Saggiatore, Milano 2006), Uliwood Party (Garzanti, 2007), Mani sporche, insieme a Gianni Barbacetto e Peter Gomez (Chiarelettere, 2007), Se li conosci li eviti, con Peter Gomez (Chiarelettere, 2008), Bavaglio, con Marco Lillo e Peter Gomez (Chiarelettere, 2008), Per chi suona la banana (Garzanti, 2008) e Italia Anno Zero, con Vauro e Beatrice Borromeo (Chiarelettere 2009).

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7 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 79 reviews
Profile Image for Chequers.
597 reviews35 followers
April 18, 2024
Conciso e diretto, ma esaustivo.
Ottima lettura da cui partire per approfondire.
Profile Image for Antonio Rosato.
885 reviews55 followers
March 11, 2024
"Il mondo arabo vuole tenere in vita il problema dei profughi come una ferita aperta, un affronto all'Onu e un'arma contro Israele".
Partiamo da un dato di fatto: tutti coloro che tenteranno di capire/spiegare il fenomeno israelo-palestinese leggendo solo ed esclusivamente questo libricino di poco più di 100 pagine, resteranno delusi perché non capiranno niente di niente del fenomeno stesso. Non servono parole, poche o molte che siano… servono fatti, politici illuminati e, soprattutto, Uomini con la U maiuscola.
Questo libricino, vero e proprio riassunto "storico" dal 1948 ai giorni nostri (infatti, si arriva ai drammatici attacchi di Hamas in territorio israeliano del 7 ottobre 2023), è molto scorrevole ed interessante e, pur con i "limiti" derivanti dal suo essere "breve", riesce perlomeno a darci una visione d'insieme dei fatti salienti di questi ultimi anni, per inquadrare (per quanto sia possibile), una veduta d'insieme del contesto. Diciamo pure che questo testo è un'ottima base di partenza per poi proseguire ed approfondire con letture più impegnate… che tanto, la produzione giornalistica, saggistica e letteraria che ha cercato di descrivere il problema israelo-palestinese non manca di certo!
Marco Travaglio non è tra i miei giornalisti preferiti (pur ritenendolo molto preparato, non ho mai sopportato il suo essere "personaggio" televisivo e la sua aria da saputello); tuttavia, lo riconosco, in questo suo libro non esprime opinioni ma si limita solo a citare i fatti, ci prende per mano e ci aiuta ad avere una visione storica generale assolutamente non faziosa.
[https://lastanzadiantonio.blogspot.co...]
Profile Image for Frabe.
1,196 reviews56 followers
February 21, 2024
Grazie, Travaglio! Questo "Israele e i palestinesi in poche parole" è un ripasso-approfondimento della storia di quella terra tormentata, utile e necessario per capire - almeno in parte - il presente; a mo' d'esempio, personalmente sapevo troppo poco del "piano Olmert", 2007-2008, la proposta israeliana che più si avvicinava all'obiettivo "due popoli due stati", purtroppo rifiutata: dopo quel dialogo promettente, sempre peggio… e con Hamas e Netanyahu voce alle armi.
Profile Image for Edoardo.
31 reviews
September 3, 2025
Non nutro particolari simpatie per Travaglio soprattutto negli ultimi anni con le sue derive leggermente putiniane e le note uscite anti nato, anti usa, anti ucraina e anti occidente che in questo libro aiutano a ricordarmi chi lo ha scritto facendomi alzare gli occhi al cielo.
Devo ammettere però che questo piccolo libro mi è piaciuto molto. Si tratta di una chiara cronistoria dei principali fatti che hanno segnato la questione arabo israeliana dagli inizi del 900 fino al fatidico 7 ottobre. Sufficientemente sintetico ed esaustivo da concedere delle basi per comprendere il più possibile questo conflitto che per la sua durata è molto difficile da interpretare. Un piccolo manuale che da un solido punto di partenza per approfondire la questione uscendo dal tifo da stadio che anima l'opinione pubblica.
Da rileggere almeno due volte secondo me
Profile Image for filecc.
21 reviews31 followers
April 14, 2024
Sì, ma… come tanti, anche Travaglio casca in un errore comunissimo: credere che “Israele” abbia davvero una storia prima dei Romani e del 1948, citando la Bibbia. Uhm… no?
Profile Image for ELM.
49 reviews
March 7, 2025
Un intento de imparcialidad que al final resulta en un conjunto de datos y cronología fría. De ahí lo de "en pocas palabras". Esta corta guía de los hechos del conflicto pone, en cierta manera, a las dos partes prácticamente a la misma altura, como si los palestinos fueran a su vez un Estado militar auspiciado por la mayor potencia mundial como son los EEUU. Supongo que es parte del estilo Travaglio y su trabajo periodístico en Il Fatto Quotidiano, una confusión permanente y contradictoria de información con medidas elipsis que solo arañan la superficie de los hechos para mantenerse en una disonancia cognitiva apoyada en imposibles estructuras ideólogicas.

Pareciera que durante décadas los palestinos han elegido el camino de la radicalidad allá donde han ido porque naturalmente son problemáticos, no solo para Israel sino para sus vecinos países árabes. En ningún caso Travaglio habla de cómo es vivir en los territorios ocupados y el día a día de los palestinos. Como si los israelíes solo hubieran defendido su derecho a existir de la mejor manera que han podido y no hubieran construído su país sistemáticamente a costa de continuos atropellos de los derechos humanos. Por otro lado, las autoridades palestinas han boicoteado cualquier intento relativamente estable de paz, una y otra vez, alimentando la frustración y la retroalimentación de la radicalidad.

Con todo, se trata de un conflicto enquistado, de difícil explicación y comprensión, cuyo origen parte de una radicalización extremista y ascendente de las dos partes con presiones e intereses encontrados cuya responsabilidad en el enconamiento del conflicto recae en buena parte sobre las potencias occidentales. En definitiva, un libro que trata de explicar vanamente el conflicto y que se reduce a dibujar con líneas difusas sus contornos. Por cierto, el libro se llama Israele e i palestinesi, supongo que porque para Travaglio Israel es un Estado pero Palestina no existe como tal.
Profile Image for Antonio Ferrara.
39 reviews
December 7, 2023
Per mia ignoranza fino ad oggi il conflitto tra Israele e Palestinesi era solo una voce lontana e distante chilometri e chilometri.
Grazie a Travaglio posso ritenermi un po’ più vicino a questi due popoli e devo ammettere che nonostante tutto Gandhi, come ammette anche Travaglio, non aveva torto nel dire che: “Occhio per occhio e il mondo diventa cieco”.
Un saggio interessante che racconta la Storia!
5 reviews
November 17, 2024
Essenziale, imparziale, preciso. Storia deludente di due popoli persi all’egoismo dei propri governanti.
9 reviews
April 4, 2024
Chiaramente non ci si può aspetta la totale imparzialità di scrittura nei milioni di fatti avvenuti nel corso di 150 anni di storia(sarebbe difficile per chiunque), ma è decisamente da apprezzare lo sforzo di descrivere i fatti senza voler mai creare un buono e un cattivo, un colpevole e un innocente. Questo libro mi ha aiutato ad avere un'ottima idea generale della storia di questi due popoli, impossibile da conoscere al 100% in un solo libro. L'intenzione dell'autore era comunque quella di creare una sorta di guida per poter saper tutti i fatti in modo da riuscire ad orientarci meglio delle milioni di informazioni che riceviamo ogni giorno, senza avere la presunzione di voler creare una bibbia (consapevole che ogni argomento trattato merita maggiori approfondimenti in libri appositi che lui stesso cita a fine libro). A mio avviso Travaglio con questo lavoro ha raggiunto il suo scopo.
45 reviews1 follower
April 15, 2025
Un sintetico riassunto di quasi cento anni di guerre, dove si presentano i fatti e poche opinioni, quasi completamente relegate all'introduzione.
Riesce ad essere in testo informativo ed interessante, scorrevole e di piacevole lettura.
È bello trovare delle informazioni su questo delicato argomento senza sentirsi attanagliare da dubbi riguardo la loro faziosità.
Consigliato, come dice la dedica iniziale, "a chi non si arruola, ma si informa per ragionare e capire"
Profile Image for Alice Monti.
23 reviews1 follower
March 28, 2024
Contro il semplicismo populistico che dilaga dalle aule parlamentari alle prime serate televisive, l’unico rimedio resta sempre ricostruire i fatti, leggere la storia e riaprire i vocabolari. Grazie
Profile Image for Sabrina.
45 reviews1 follower
April 1, 2024
E in poche parole ho capito che non ne servono così poche per raccontare la storia passata di questi due popoli.
Un libro comunque chiaro e sintetico per conoscere la condizione attuale, la cronaca di una guerra che dura da cento anni, senza vincitori né vinti. Aver letto questo libro mi ha riconfermato che troppo spesso parliamo senza davvero conoscere fatti e storia.
Profile Image for Simophys95.
54 reviews
September 14, 2025
Quello che promette fa, un piccolo compendio di storia dal 1948 ad oggi. Utile per un ripasso (che si ferma ai fatti)
Profile Image for Elle.
12 reviews
October 19, 2025
Un libro scritto da un giornalista che chiaramente non ha alcuna competenza in materia e che ha calcato l'onda di un dramma epocale.
Profile Image for Felice Iuds.
3 reviews
August 17, 2025
Non ritengo Travaglio la persona più addetta a parlare di politica internazionale vista la sua bibliografia totalmente diversa, ma da appassionato ho velocemente letto il libro lo stesso.
Capisco l'intento di scrivere un bignamino, e su una storia lunga 80 anni non puoi essere esaustivo e approfondito su tutto, ma a maggior ragione un testo sintetico non può contenere falsità.
Il libro è fuorviante in almeno tre passaggi specifici
1- Travaglio afferma erroneamente che Israele nel 1948 era sostanzialmente isolato, senza un Paese che mosse un dito nella guerra contro i Paesi arabi coinvolti. Israele ricevette sottobanco armi e artiglieria dalla Cecoslovacchia, compresi aerei tedeschi ricondizionati, con il benestare dell'URSS che vedeva di buon occhio un paese socialista in Medioriente. Israele ricevette anche sostegno finanziario e di volontari anche da buona parte della comunità araba internazionale, e successivamente la stretta alleanza con la Francia, determinante per lo sviluppo del programma nucleare.
2- Viene ripetuto più volte che lo zio di Arafat fosse il Gran Mufti di Gerusalemme Al Husayni; Arafat millantava effettivamente parentele con gli Husayni, ma non furono mai provate. Il leader palestinese proveniva da una famiglia borghese di Gerusalemme, gli al-Qudwa.
3- Sempre su Arafat viene detto che l'ipotesi della sua morte per avvelenamento da polonio non fu mai provata. In realtà il suo corpo, riesumato nel 2013, fu oggetto di indagini separate da parte di tre team svizzero, francese e russo. Curiosamente, Travaglio considera solamente le analisi del team russo che non rilevò tracce di polonio (trovate invece dai Francesi e dagli Svizzeri, seppur con conclusioni diverse).

Inoltre, non mi piace come non vengano approfondite le posizioni dei Paesi arabi, presentandoli come un blocco unico. La causa palestinese fu sventolata allo stesso tempo ma con finalità diverse: la Giordania puntava ad annettere la Cisgiordania e rinsaldare la dinastia hashemita, l'Egitto voleva un ruolo di leadership nel mondo arabo sul modello del panarabismo. Questo fu anche il motivo per il quale uno Stato palestinese non si creò mai, e anche la ragione di nascita dell'OLP in primo luogo, per emancipare la Palestina dagli altri Stati arabi.

E' una lettura discreta solo per avere un punto di partenza sugli argomenti chiave, ma che devono necessariamente essere approfonditi dopo.
Profile Image for Marco Bissaro.
46 reviews1 follower
January 14, 2025
Storicamente accurato ma abbastanza di parte e abbastanza bravo a camuffarlo, da farmi abbassare di due stelle il voto che avrei dato.
Il popolo israeliano viene costantemente descritto come vittima in termini espliciti, lungo tutto il libro. Il popolo palestinese viene citato molto meno, in proporzione.
Addirittura, parlando degli insediamenti in Cisgiordania, si arriva a dire come gli ebrei insediati ne soffrano, come se non fossero volontariamente in quella situazione (che è di fatto ulteriore invasione del territorio palestinese).

In pratica l'autore sembra condannare principalmente, se non quasi esclusivamente, Netanyahu, mentre descrive con neutralità i vari crimini che lo stato di Israele continua a perpetrare da 75 anni.
5 reviews
April 13, 2025
Il mio approccio a questo libro era da completo ignorante sulla storia di Israele e della Palestina e conscio del fatto che questo non mi avrebbe dato una panoramica completa ed approfondita, ho cercato di provare ad iniziare a farmi un idea su quelle che sono le ragioni dell'una e dell'altra parte. La spinta deriva ovviamente dalle immagini terrificanti che arrivano da Gaza quotidianamente e che hanno formato in me una ribellione e repulsione molto forte nei confronti di Israele. Dal libro di Travaglio ho cercato di raccogliere qualche spunto di riflessione:
- La storia di Israele è certamente controversa dalla sua nascita ma appunto esistono le organizzazioni internazionali per risolverle, e nel 1947 l'Onu decide con la risoluzione 181 di divedere la Cisgiordania in 2 stati, dando origine allo Stato di Israele.
- Dal punto di vista puramente militare, altro metodo (scellerato) di risoluzione delle controversie, i paesi arabi hanno sovente perso ogni tipo di scontro, cosa che assume rilevanza se vogliamo stabilire "il più forte" e dal momento che l'unica soluzione che rimane sono gli attentati.
- Colpisce come ci siano frequenti capovolgimenti di forza ("Davide contro Golia") tra le forze in gioco (perlopiù Israele e paesi arabi coalizzati). Oggi si può dire senza dubbio alcuno che l'appoggio Americano rende Israele massicciamente più potente di Hamas faticando a definire questa come guerra ma come semplice aggressione, da parte di uno stato in risposta ad un attacco terroristico.
- Lungo la storia (e sopratutto quella recente) si nota come per decisioni/errori presi dai singoli capi di stato a pagarne le conseguenze è sempre la popolazione civile.
Il cinismo, stupido, scriteriato e demoniaco di Abu Mazen che senza ragioni solide, rifiuta l'accordo proposto da Olmert nel 2008 è qualcosa di peccaminoso. Avrebbe forse messo un punto alle faide e alle guerre.
Oggi Netanyahu a capo di un governo di estrema destra, punta ad una guerra infinita per rimanere saldo al potere e sfuggire dalle accuse che pendono su di lui con conseguenti effetti sulla popolazione.
Una domanda però resta in sospeso: quanta responsabilità ha la popolazione civile? Hamas è stato eletto dalla maggioranza dei palestinesi (anche se nel 2006 appariva come un partito moderato), Netanyahu è stato votato più volte (anche se le proteste pullulano per le strade di Tel Aviv), gli israeliani appaiono come suprematisti a sentire le dichiarazioni di alcuni esponenti di governo; i palestinesi perchè non si ribellano oggi contro Hamas?.
- Che responsabilità hanno i paesi arabi nei confronti dei Palestinesi e della Palestina? Emblematico è l'esempio Egiziano nella pace di Camp David dove Sadat firma la pace con Israele ma non rivuole Gaza lasciandola sul groppone di Israele.
- il 7 Ottobre non è forse il risultato degli ultimi anni di colonizzazioni barbare della Cisgiordania, favorite (o quantomeno non contrastate) dal governo Israeliano?
Israele è una democrazia si, ma con questo non possiamo chiudere gli occhi a tutto quello che sta accadendo nella striscia, polverizzata da bombe americane e resa invivibile per i prossimi decenni. Genocidio è una parola pesante, che voglio evitare di utilizzare, ma non siamo lontani dal definire tutto ciò "Crimini contro l'umanità". Ambulanze prese di mira, civili inermi, giornalisti, bambini, ospedali, scuole, moschee; tutto fa pensare ad un umiliazione della popolazione che li spinga ad abbandonare quella terra, loro da sempre.
Alla fine più che risposte questo libricino mi ha creato tante domande, alle quali cercherò di trovare risposte con altri apporfondimenti, per quella che è una delle questioni più travagliate, irrisolte e sconcertanti della contemporaneità.
Profile Image for Viviana Cambieri.
1 review1 follower
November 10, 2025
“Israele e i palestinesi in poche parole” di Marco Travaglio si propone di raccontare in modo sintetico il conflitto israelo-palestinese, ma la sintesi qui diventa semplificazione. Il libro offre una narrazione fortemente sbilanciata (si può notare fin dal titolo), in cui Israele appare come uno Stato razionale e moralmente superiore, mentre i palestinesi — e gli arabi in generale — sono descritti come aggressori irrazionali. Le imprecisioni storiche e le omissioni (dalla Nakba al progetto sionista, fino alle responsabilità israeliane nei conflitti successivi) rendono questo testo poco affidabile per chi desideri comprendere davvero le radici e la complessità del conflitto.
Tenendo in considerazione che una storia così complessa non può essere esaustivamente narrata in quello che Travaglio stesso ha definito un “bigino”, se si desidera muovere i primi passi verso la comprensione del conflitto tra Israele e Palestina con un testo sintetico, molto più rigoroso e documentato è “Brevissima storia del conflitto tra Israele e Palestina” di Ilan Pappé, storico israeliano di fama internazionale, che affronta gli stessi eventi con fonti solide e un approccio accademico, restituendo pari dignità storica a entrambe le parti.
24 reviews1 follower
April 24, 2024
A ‘bignami’, but not exhaustive to understand the complexity of the problem. There are many omissions like the fact that Irgun and Lehi started the terroristic attacks, that Zionist was a construct which never existed before the end of 1800, that Bibi’s father was one of the ideologues of the Zionism, errors like the citation ‘Jewish came back to the land of their ancestors’ like you can claim ancestry to a religion? Who knows where the descendants of that population are today, when human beings are all nomadic in nature. But in general he tried to be unbiased which is quite difficult these days.
33 reviews
April 29, 2024
Testo sintetico, ma ben scritto che tocca i fatti più significativi che hanno alimentato il conflitto tra Israele e i Palestinesi.
Viene ribadito un principio tanto evidente quanto inascoltato dai supporter delle due parti in causa: le colpe sono distribuite a seconda degli uomini al governo e della loro mancanza di Lungimiranza nell'affrontare la questione.
Ultima notazione assai rilevante su quanto i Palestinesi si siano lasciati sfuggire l'occasione del secolo.
Non solo col senno di poi, risulta incredibile che, nel 2008, Abu Mazen abbia rifiutato la proposta di Ehud Olmert di restituzione della pressoché totalità dei territori occupati
Profile Image for Marco Tullio Liuzza.
9 reviews
February 2, 2025
Non sono affatto un fan di Travaglio, e qua e là, soprattutto nell’introduzione, mi hanno infastidito alcuni paralleli con il conflitto ucraino, in cui sembra trasparire una certa simpatia dell’autore per la Russia di Putin.
Tuttavia, il resto del libro è un’ottima sintesi dei fatti storici, abbastanza obiettiva e che non tralascia gli avvenimenti e i personaggi più importanti. Un ottimo punto di partenza per orientarsi su un conflitto troppo spesso riportato in maniera semplicistica, alla ricerca di facili narrazioni che riducono la complessità attraverso le lenti della dicotomia oppresso-oppressore.
Profile Image for Francesca Mondino.
206 reviews5 followers
March 6, 2024
Marco Travaglio riesce a dare un contesto storico/politico molto chiaro di quella che è una situazione di guerra infinita da quando lo Stato di Israele è stato proclamato. È obiettivo ed esaustivo nell'esplicare i fatti senza entrare troppo nei dettagli ma riuscendo comunque ad essere coerente e limpido. Secondo me è un ottimo libro per avere almeno un'idea di cosa stia succedendo in Medio Oriente.
Profile Image for Andrea Premoli.
163 reviews2 followers
May 11, 2024
Libro che riassume in maniera stringata ma esaustiva i rapporti tra Israele e palestinesi. La prosa è scorrevole e precisa, con dettagli e spiegazioni propedeutici alla comprensione della situazione mediorientale. Dall’altro lato, però, un argomento così complesso ridotto a poco più di un centinaio di pagine risulta abbastanza complesso da capire, per via del numero di avvenimenti e di attori che si susseguono da entrambi i lati della barricata.
Profile Image for Andrea Gattabuia.
10 reviews
November 7, 2024
Più che "in poche parole" direi in pochissime. È tutto così rapido e confuso, a tratti un accavallamento di dati, nomi, fatti che sembra un episodio di Dark e tu lì a cercare chi cazzo fosse chi e chi avesse fatto cosa. Sembra di aver scritto a Chat GPT "hey, Chat! Mi spieghi in breve perché israeliani e palestinesi si odiano?"
Lui ti rimanderebbe direttamente a questo testo.
Solo che ci sono meno elenchi.
Chat GPT ama gli elenchi.
Profile Image for Stefano.
25 reviews32 followers
January 3, 2024
A short chronicle of the events leading to the current (as of writing) Israel-Palestine conflict. The author adds his characteristic wit and caustic humour to an otherwise fairly digestible account.

The political commentary in the beginning feels out of place (especially the references to the Russia-Ukraine war), but the chronicle is well written and fairly comprehensive. The brevity also helps.
Profile Image for Marcris.
19 reviews6 followers
February 15, 2024
Malgrado qualche battutina caustica in puro stile travagliano, il libro è scritto bene, racconta i fatti in ordine cronologico, dimostrando che esistono grandi torti e molte ragioni in entrambi i lati, oltre i due peccati originali dei palestinesi: negare l'esistenza di Israele e non attivarsi a formare il loro stato.
Profile Image for Marta Smartis.
2 reviews
February 29, 2024
Ottima analisi storica su Israele e popolo palestinese. Un libro semplice e preciso in cui trovare con oggettività una cronologia di quanto accaduto negli ultimi cento anni. Travaglio ha fatto un ottimo lavoro storico e giornalistico senza lasciar trasparire giudizi personali. Era quello che cercavo per riordinare le idee durante questo periodo storico
2 reviews
April 6, 2024
Sentivo la necessità di capire di più sui motivi che hanno portato a questo scontro che va avanti da anni. Marco Travaglio credo sia riuscito nell'intento di fornire al lettore una cronistoria evidenziando i momenti più salienti e importanti. È stato molto d'aiuto nella comprensione di ciò che sta accadendo
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