È un esercizio faticoso, quello di tenere insieme i pezzi. Soprattutto se provi a farlo fin da piccolo, come Marco, lontano dalla sua Trieste, dal padre e dal fratello più grande. Quando incontra Nora per la prima volta, sono seduti nella fredda sala d'attesa di un ospedale ad affrontare un dolore che non si dovrebbe vivere prima del tempo.
La loro è una storia di destini incrociati, di incontri inevitabili. Di luoghi distanti e di punti in comune. Alla ricerca di un po' di equilibrio dopo tanti scossoni, sono come due buchi neri in lotta per assorbire quanta più luce possibile.
Ed è proprio quando la loro strada sembra averli portati al limite, a una conclusione inesorabile, che questo incontro rende possibile la scrittura di nuove pagine, insperate e bellissime, stranamente fortunate, prive di terremoti, di vecchie abitudini, di pessimi trascorsi. Che non sempre hanno il finale immaginato, ma che certamente concedono una speranza che non avevano mai creduto possibile.
ho appena finito di leggere questo libro e non so come descrivere il vuoto che mi ha lasciato. una storia bellissima, ti fa capire molte cose soprattutto se una relazione del genere la si ha vissuta. ottimo per piangere a dirotto e per imparare a lasciare andare qualcuno dopo averci rotto. s.t.u.p.e.n.d.o.
Non mi aspettavo che questo libro mi rapisse dall'inizio alla fine, Mattia ha uno stile di scrittura così scorrevole e non mi sono accorta che lo stavo divorando. In questo libro il protagonista é Marco, ragazzo la cui vita viene sconvolta dopo il suicidio del fratello, dopo le ultime frasi di quest'ultimo Marco cerca di trovare la sua felicitá relazione dopo relazione, per alla fine perdere del tutto la speranza quando la madre viene diagnosticata di tumore al Pancreas e nella sala d'attesa d'ospedale incontra Nora. Un incontro casuale che troverá ad essere sempre ció che Marco ha desiderato in una relazione, i dubbi peró non esitano a sorgere in Nora... con entrambi le madri sul filo del rasoio riusciranno Marco e Nora a non cadere in una voragine di dolore? Che dire ancora un libro che non mi aspettavo mi sarebbe piaciuto! L'unica cosa pensavo fosse un pochino più emozionante!
“A volte le cose capitano per puro caso al momento giusto. A volte pure le persone fanno lo stesso.”
Ennesimo libro che leggo di quest’autore purtroppo, però, stavolta ci ho messo decisamente più tempo a leggerlo.
Non mi ha preso come mi aspettavo, le poesie erano minori e la storia non mi ha coinvolta come avrei voluto.
È stata una lettura carina, mi ha dato spunti di riflessione ma niente di più 🥲. Non so se per il fatto che l’ho stoppato e ripreso dopo un bel po’ di tempo ma diciamo che ho fatto fatica a terminarlo.
Quando ti chiedono una pausa che sembra più la fine del racconto è un libro perfetto per sentirsi capiti più di quanto effettivamente ci si senta con se stessi, la semplicità della scrittura e le intromissioni di un diario che invece finisce male aiutano tanto alla realizzazione e accettazione. Ma alla fine ci ho trovato un messaggio di non arrendersi mai anche se per farlo devi lasciare andare qualcuno.
Anche se la storia l'ho iniziata a capire da circa metà libro, mi sono ritrovata molto nel protagonista, nelle sue paure e nei suoi dubbi. Inoltre, ci sono delle frasi molto toccati e alcuni "consigli" che potrebbero farti capire che non sei solo ed aiutarti. D'altronde non mi sento di dargli più di tre stelle proprio perché la storia l'ho trovata (soprattutto nelle prime pagine) un po' difficile da comprendere. LaMari💜