In un futuro lontano, le donne che vivono sul satellite che orbita intorno alla Terra, alte come giganti e dotate di artigli, sono obbligate a rimanere incinte e partorire di continuo per proteggere la propria Patria. Ma per farlo devono letteralmente mangiare gli uomini sulla Terra. Yumi, una delle ragazze soldato addestrata per scendere sulla Terra e “cacciare”, non avverte però la stessa fame delle sue compagne, e quando incontra Eiji finisce per innamorarsene. Le pandemie e il cambiamento climatico hanno reso la Terra un luogo pressoché invivibile. Le persone più povere vivono nelle baraccopoli e sono costrette a prostituirsi per comprare un corpo artificiale: quasi tutti i corpi naturali subiscono infatti delle mutazioni o vanno incontro al deterioramento una volta raggiunta la pubertà. Nina è una prostituta in salute, e quando rivende il proprio corpo naturale per acquistarne uno artificiale, scopre che il suo corpo organico è stato acquistato dal proprietario dell’azienda più importante di tutto il Paese per la sorella minore... E poi ancora una storia dalle sfumature yuri, una ricercatrice che si accorge di essere vittima di un terribile esperimento e si scopre madre di dodici feti e il punto di vista di Eiji. Cinque racconti che descrivono in modo vivido la vita delle persone e il sesso, le questioni di genere, la sorellanza, i problemi legati all’ambiente, all’etica e alla morale. Un esempio di come il genere della Sci-Fi proietti al suo interno tematiche assai care nel mondo presente.
"Ogni giorno osserviamo il globo terrestre da lontano, siamo incoraggiate a riprodurci e a ucciderci, senza dimenticare di applicare il mascara"
Donne da un altro pianeta è una raccolta di racconti la cui bellezza e il cui potenziale mi risulta impossibile da descrivere a parole da quanto me ne sono innamorata.
Cinque sono i racconti che compongono questa meravigliosa raccolta. Racconti dal genere distopico e Sci-Fi in cui questo elemento viene usato con maestria per criticare, per nulla velatamente, il patriarcato e la società maschilista e capitalista contemporanea.
Ono Miyuki nel racconto che dà il nome alla raccolta gioca sul ribaltamento dei ruoli di genere: in un futuro lontano in cui la razza umana ha bisogno di sopravvivere ad ogni costo, le donne si sono evolute diventando geneticamente superiori agli uomini e sono costrette a cacciare gli uomini per procreare. In questo mondo non c’è più spazio per i sentimenti e per la morale: stupro e cannibalismo sono la normalità. Le donne devono scendere in guerra e cacciare, gli uomini devono morire. Cosa succede però a chi non è interessato a prendere parte a questo deumanizzante sistema? È il caso di Yumi, che quando incontrerà Eiji inizierà a mettere in discussione tutto ciò in cui ha creduto fino a quel momento.
In “Vendere il proprio corpo” invece, se possibile ancora più spietato e doloroso del primo racconto, conosciamo Nina, una giovane ragazza costretta a prostituirsi per vivere. In un modo inquinato a tal punto da essere diventato invivibile, tutti gli umani aspirano a comprarsi un corpo artificiale: un corpo sì uguale a tutti gli altri ma che non si ammala e non muore. Solo i ricchi, che vivono in luoghi sicuri e sanificati, sono invece interessati a comprare i corpi in salute di chi se ne disfa, proprio come nel caso di Nina, il cui corpo viene acquistato da proprietario dell’azienda più importante di tutto il Paese per la sorella. Una storia dolorosa e di denuncia dove gli abusi sono descritti in modo dettagliato e raccapricciante che fa riflettere sul potere corruttore del denaro ma anche sulla libertà, sull’umanità e sui sentimenti che in questo caso assumono sfumature saffiche, che ritroviamo anche nel terzo racconto “To the moon”, dai toni più intimi e malinconici.
E ancora troviamo donne usate come incubatrici per portare avanti un esperimento al limite dell’umano. Donne che vivono all’ombra degli uomini, manipolate e usate proprio da chi credevano volesse loro bene.
Cinque racconti femministi che ruotano attorno ai corpi, alla maternità e alla riappropriazione di essi seguendo la propria volontà, ribellandosi apertamente alla società e alla morale comune. Le donne di questa raccolta sono tutte outsider, donne che, ribellandosi agli uomini, diventano mostruose.
Questo libro è una ventata d’aria fresca, è proprio ciò che io cerco in un libro. Non mi bastano più i libri “coccola” con la solita morale trita e ritrita, abbiamo bisogno di libri femministi e lucidi che ci permettano di riflettere e interrogarci sulla società in cui viviamo. Abbiamo bisogno di libri difficili che quando li leggi te li senti sullo stomaco, che fanno male e addirittura inorridire. Non vogliamo più libri che ci lasciano indifferenti. Questo è proprio il caso di Donne da un altro pianeta. Doloroso e necessario. Assolutamente da leggere.
Recensione a cura della pagina instagram Pagine_e_inchiostro: Donne da un altro pianeta é una raccolta di cinque racconti distopici e futuristici. L’elemento Sci-Fi si miscela con un’aspra critica sociale alla società nipponica, contestandone il sistema patriarcale e il capitalismo dilagante.
Ono Miyuki gioca con il ribaltamento dei ruoli di genere: le sue sono storie in cui le donne si sono evolute artificialmente, in modi che hanno tolto loro l’umanità. Non solo, Miyuki esplora un mondo fatto di donne costrette a vendersi, all’ombra di uomini da cui credevano di essere amate. In tutte le storie, i concetti di corpo artificiale e di corpo umano si intrecciano, mentre la Terra e altri pianeti fanno da sfondo, ognuno con la propria società corrotta. Osserviamo nella figura femminile un cambiamento radicale: le protagoniste sono sempre donne che, col fine di ribellarsi, sono costrette a farsi mostri.
Si tratta di disturbanti racconti di matrice femminista, che esplorano i temi del corpo, della maternità, del crollo della morale, fino ai disastri della nostra epoca contemporanea (crisi climatica e pand3mie), nelle loro sfumature più crud3li. Gli amanti di Murata Sayaka e di Black Mirror, non potranno che amare Donne da un altro pianeta. Romanzo struggente quanto grottesco, sarà un grande spunto di riflessione.
Eccoci qui con il primo libro delusione del 2024. Pensavo ci fosse una storia unica che, anche se non è il mio genere, aveva molto potenziale. Ovviamente si è rivelata una trashata allucinante con cinque storie che teoricamente dovrebbero parlare di femminismo, di potere, di sorellanza, di problemi ambientali. E si, certo, se ne parla. Ma questo non basta per farne un bel libro. Magari è colpa mia che non ho la passione per la letteratura giapponese ma ammetto di aver letto due storie e mezzo e di averlo chiuso e rimesso in libreria. La scrittura estremamente acerba, gli eventi narrati con superficialità e alternati con scene piene di trigger warning e tanto stupro. Capisco che sia un argomento delicato ma si può parlare del potere dell’uomo sulla donna anche in altre modalità perché oltre ad essere noioso risulta anche disgustoso.
Combinate futuri distopici in cui il mondo affronta ribaltamenti di genere e malatti3 con protagoniste donne e avrete questa raccolta firmata #OnoMiyuki edita @AtmosphereLibri.
Disturbanti e nel contempo struggenti, i racconti ruotano attorno al genere, la maternità, la libertà dei corpi - umanoidi o androidi -, di matrice femminista, attingono a piene mani nel calderone del "mostruoso femminile" ben spiegato da Jude Ellison Sady Doyle in Il Mostruoso Femminile e da Rossella Marangoni nel suo libro "Onibaba - Il mostruoso femminile nell'immaginario giapponese" (che ho appena terminato di leggere e di cui vi parlero presto!) e lo rendono narrazione sci-fi shock e "forte", non adatta a chi non può reggere libri con trigger warning.
🏳️🌈 Perché l'ho inserito nel #AsiaInPride? I generi sono in discussione: non solo abbiamo una società matriarcale femminista (come nel primo racconto che da' il titolo alla raccolta) ma ci sono espliciti riferimenti alla tematica yuri e al genere fluido.
Tra i miei racconti preferiti, quello che da' il titolo alla raccolta: le donne vivono su un altro pianeta, hanno sviluppato tratti mostruosi come le zanne, appartengono ad una società guerriera e scendono sulla Terra per accoppiarsi e, come le mantidi, gli amplessi terminano con l'ucc1sione del partner. In questo ambito, Yumi scopre tra gli uomini Eiji, un essere umano che va oltre le convenzioni.
"Vendere il proprio corpo" è il racconto più straziante: Nina, giovane prost1tuta, riesce finalmente a realizzare il suo sogno di possedere un corpo androide. Il suo corpo naturale è andato ad una ricca ragazza che ha il suo stesso nome, rinchiusa in una prigione di cristallo che la opprime. Il mondo è inquinato a tal punto da essere invivibile e solo avere un corpo da androide o essere ricco abbastanza da vivere in un'oasi respirabile permette di vivere senza contrarre malattie. Una vera e propria denuncia della forbice sociale e dello sfruttamento del corpo femminile, sfruttato oggi come in questa distopia futura.
Un altro che ho amato è stato "To the moon", che apprendo dall'esaustiva post-fazione della traduttrice Anna Specchio, essere ispirato ad una delle drag queen di #RuPaulDragRace, Aquaria, che gioca con la fluidità di genere. Qui i seleniti sono una popolazione lunare, il cui corpo muta costantemente e fluidamente, ed è selenita Saki, l'amica della protagonista, che l'ha salvata da una vita di abusi e a cui cercherà di unirsi, in viaggio verso la Luna e un futuro insieme.
Se vi è piaciuta #MurataSayaka, la ritroverete in Ono, ma anche se amate le storie che scardinano l'ordine stabilito e i libri-denuncia.
Questo libro è una porcheria. Mi sono bastate 50 pagine per capire che leggerlo fino alla fine sarebbe stata solo una perdita di tempo. Anche se è molto corto mi rifiuto anche solo di provare a finirlo, perchè è scritto malissimo. MALISSIMO. A 12 anni leggevo fanfiction con più spessore letterario di questo "libro" (chi ha avuto il dispiacere di leggerlo capirà il riferimento alle virgolette). Era da un sacco che volevo leggerlo, perché la trama è MOLTO particolare: un post apocalisse dove l'umanità rischia di estinguersi, e le donne, geneticamente modificate, sono costrette a mangiare gli uomini per riprodursi. Mi aspettavo un cult giapponese interessante. Invece, sono stata ingannata, abbindolata, truffata. Delusa. Sembra di leggere un romantasy uscito da Wattpad. La storia viene spiegata in modo superficiale, i dialoghi tra i personaggi sono imbarazzanti, con frasi fatte e inverosimili, come anche gli svolgimenti della trama. Una vera e propria TRASHATA. Di solito non do un voto ai libri che non finisco, perché non avendoli finiti non posso (e spesso non voglio) sapere come vanno avanti, ma sono sicura che questo, anche se avesse mille pagine, non potrebbe riprendersi dalla bruttezza delle poche che ho letto. UNA STELLA. UNA MEZZA STELLA. ZERO STELLE.
Valutazione difficile, darò 2.5 ⭐️ La prosa non mi è piaciuta per niente, soprattutto nei primi tre racconti, ma ho il vago sospetto che la traduzione abbia avuto parecchio peso in merito Al di là di questo l'esecuzione della narrazione è troppo superficiale quindi, nonostante ne abbia apprezzato l'intento e anche abbastanza le trame, nell'insieme non ne sono uscita soddisfatta
''Al risveglio mi sono guardata allo specchio e ho pensato che avrei potuto riprendermi la mia vita. Sono davvero felice di avere questo corpo. Ho gambe e braccia lunghe, e persino degli splendidi capelli!'' ''Questo corpo mi ha regalato una ragione di vita. Grazie a lui sono diventata una ragazza normale!''
fantastica raccolta sci-fi distopica femminista che critica aspramente l'egemonia patriarcale della nostra società (e in particolare di quella giapponese) presentando figure di donne mostruose che si oppongono alle costrizioni sociali e cercano alternative
Pur intuendo l'attacco al sistema patriarcale, ho trovato i racconti eccessivamente splatter e, in alcuni passaggi, gratuitamente volgari... siamo lontani anni luce dai racconti di Murata Sayaka, a lettura terminata rimane davvero poco, sia di stile che di contenuti. Bocciato.