«Questo non è un libro di teologia, tuttavia Gesù, la sua tenerezza e la sua vicinanza a ognuno di noi sono molto presenti in queste pagine in cui si parla di solitudine e di amore, quell'amore così desiderato ma che a volte sembra difficile da trovare. Mi arrivano molte domande, da tante persone diverse. Quasi sempre sono anche quelle che io stesso mi sono posto e con cui mi confronto, e tutte mi fanno pensare di più. Queste riflessioni sono cresciute camminando tra la gente, a Bologna, in Italia, nel mondo, e ho pensato di condividerle. C'è dentro anche un po' della mia vita, una vita iniziata a Roma poco prima del Concilio Vaticano II, e cresciuta - ne sono grato a Dio e a tanti - dentro un tempo, che cominciava allora, di simpatia e apertura al mondo. Era la "primavera della Chiesa", dentro una primavera globale, annunciata da un papa santo, Giovanni XXIII, che desiderava una Chiesa "di tutti e particolarmente dei poveri". Ma non è una stagione del passato, anche se tante cose sono cambiate. È possibile anche oggi. Come?» In questo libro, nato da uno sguardo affettuoso per un presente complicato, il cardinale Zuppi, con uno stile diretto, grande cultura teologica e storica e finezza umana - che si traduce sempre in una capacità di prendere sul serio le domande degli altri -, offre le sue riflessioni per affrontare quella che lui stesso definisce la «pandemia dell'infelicità» del nostro tempo.
Pagine piene di speranza che si rivolgono a tutti - credenti, credenti a modo proprio, scettici, non credenti - e disegnano un cammino oltre la violenza, l'aggressività, la solitudine, verso un futuro migliore, un futuro di pace.
Recensione di "Dio non ci lascia mai soli" di Zuppi
Ho letto "Dio non ci lascia mai soli" nel 2025 e posso dire che è stata un'esperienza profondamente arricchente. Uno degli aspetti che ho apprezzato maggiormente è la profonda religiosità che pervade il testo. L'autore riesce a trasmettere un messaggio di speranza e vicinanza divina che tocca il cuore del lettore.
Non ho riscontrato particolari critiche da muovere al libro. La chiarezza e la sincerità del messaggio rendono la lettura scorrevole e intensa.
Valuto questo libro con 4 stelle su 5: un'opera che consiglio vivamente a chi cerca riflessioni spirituali autentiche.
Riflessioni mai banali, riflessioni di un uomo importante della gerarchia ecclesiastica italiana, un uomo aperto al dialogo, cardinale, presidente della CEI e arcivescovo metropolita di Bologna. Per noi bolognesi è don Matteo.
Attraverso una prospettiva che abbraccia la centralità degli incontri umani, sottolinea la ricchezza derivante dagli altri e la necessità di vivere una vita improntata sull'amore. Affrontando temi quali la solitudine, la morte, la misericordia e l'attesa, il libro offre una visione articolata e appassionante della condizione umana, arricchendo la narrazione con citazioni e riflessioni teologiche.