L’amicizia verso se stessi è egoismo? Le etiche moderne, unicamente rivolte al rapporto con gli altri, hanno rinunciato alla considerazione del rapporto con se stessi. Eppure proprio la sfrenata diffusione dell’egoismo mostra l’urgenza di una riflessione su un corretto rapporto con sé. Conoscere se stessi non è mai stato facile: Schmid parte dall’esperienza della paura, primo stimolo alla conoscenza di sé, per poi inoltrarsi nei molti paradossi dell’individuo moderno. In una sorta di rieducazione ai sentimenti, l’autore ci mostra che qualunque azione sul corpo agisce sull’anima. Recuperando la tradizione dell’ars vivendi, questo libro suggerisce un percorso tra le abitudini, le debolezze e i sentimenti degli esseri umani per giungere a una “ricerca del senso”, oggi più che mai essenziale. Avete tra le mani un manuale della vita saggia scritto con leggerezza e agilità da un moderno Montaigne, un filosofo che non ha perso il desiderio di un’arte di vivere nell’epoca della tecnica. In queste pagine la riflessione viene ancorata al quotidiano, per una filosofia come “consulenza” sui temi più urgenti e concreti: la paura, la cura dell’anima e del corpo, il rapporto con la morte, la gioia della vita e l’amicizia quale sua più alta creazione.
Wilhelm Schmid ist ein deutscher Philosoph mit dem Schwerpunkt auf dem Gebiet der Lebenskunstphilosophie.
Nach einer Kindheit und Jugend in bäuerlicher Umgebung (seine Eltern waren Landwirte und hatten sechs Kinder), einer Lehre als Schriftsetzer und vier Jahren bei der Bundeswehr holte Wilhelm Schmid am Augsburger Bayernkolleg 1980 das Abitur nach. Von 1977 bis 1980 war er in Augsburg Vorsitzender der dortigen Jungdemokraten, der damaligen Jugendorganisation der FDP. 1980 begann er ein Studium von Philosophie und Geschichte an der Freien Universität Berlin, der Pariser Sorbonne und der Universität Tübingen, das er 1991 mit einer Doktorarbeit über Michel Foucault abschloss.
Er übernahm Lehraufträge an der Universität Leipzig (1990–1991), der Technischen Universität Berlin (1991–1992), der Pädagogischen Hochschule Erfurt (1993–1999) und der Universität Jena (1999–2000). In Erfurt habilitierte er sich im Jahr 1997 mit seiner Arbeit „Grundlegung zu einer Philosophie der Lebenskunst“. 2004 Ernennung zum außerplanmäßigen Professor an der Universität Erfurt, wo er bis zur Altersgrenze unterrichte. Gastdozent (DAAD-Kurzzeitdozenturen) an der Universität Riga/Lettland (1991–2000) und an der Staatlichen Universität Tiflis/Georgien (1997–2006). Von 1998 bis 2007 arbeitete er regelmäßig als „philosophischer Seelsorger“ am Spital Affoltern am Albis (bei Zürich). Seine Bücher erreichten bis 2018 eine Gesamtauflage von etwa 1,5 Millionen Exemplaren und wurden in zahlreiche Sprachen übersetzt.
A great book, rich in its scope, detail and profoundness. Not so much a 'dummy's guide to happiness' as a phenomenological exploration of the many possibilities and obstructions for leading a fulfilling and 'good' life. Focus lies on the friendship one has with one's own self (mind, body, soul). Written with much sensibility, insight and analytical clarity.
Wilhelm Schmid philosophiert über die Lebenskunst und die Freundschaft zu sich selbst. Einige spannende Gedanken, wirkt aber insgesamt eher unstrukturiert.