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La douleur fait naître l'hiver

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"Jievnibirsk est le négatif d’un ciel étoilé. Les isbas qui émergent de la neige sont toutes noires, immensément vides, et la glace grimpe comme du lierre aux parois en bois. Tout, dans cet endroit, semble inexorablement destiné à appartenir à une foule de gens sans histoire."

Déneigeur dans une ville où la neige ne cesse jamais de tomber, Elia Legasov a perdu toute notion du temps et de la mémoire. Avec l’arrivée d’un groupe de géologues étrangers, la neige ne retiendra plus longtemps ses secrets.

Désigné par La Repubblica comme l’un des vingt-cinq écrivains de moins de vingt-cinq ans les plus prometteurs au monde, Matteo Porru signe un premier roman court et enveloppant. Avec une maturité impressionnante, il imagine les tourments d’un homme qui s’est séparé du temps et de l’espace pour tenter d’oublier.

134 pages, Kindle Edition

Published February 1, 2024

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About the author

Matteo Porru

10 books5 followers

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1 star
3 (2%)
Displaying 1 - 22 of 22 reviews
Profile Image for ☆LaurA☆.
503 reviews148 followers
April 18, 2024
Duecentonovantaquattro anime morte abitano Jievnibirsk, una tra tutte è Elia.
Elia fa lo spazzaneve da quando ne ha ricordo, in un paese dove la neve non smette mai di cadere.
Devi vivere a Jievnibirsk per capire che c’è il ghiaccio all’inferno e che il male, col dolore, crea l’inverno.
La neve congela, copre, nasconde. La neve con il suo candore fa dimenticare, ma Elia la neve la toglie, la accumula ed è condannato a ricordare, sempre.

Matteo Porru, a 23 anni, ha scritto un romanzo intriso di dolore ed è riuscito perfettamente a rendere tutti i sentimenti vividi e penetranti.
Se solo vi dico che l'ho letto sotto un sole che di Aprile ha ben poco perché scaldava come estivo, ho sentito tutto il freddo che la neve può portare.
Alla fine ho ceduto anche ad una lacrima.
Perché davvero non ero pronta alla vera storia di Elia.

Vita uguale bianco, bianco uguale neve, neve uguale oblio.
Profile Image for RangerSix.
136 reviews5 followers
April 29, 2023
Scrittura frammentata, forme sintattiche piatte e fastidiosamente ripetitive, dialoghi deboli e ritriti, personaggi bidimensionali. E un valore simbolico di una banalità imbarazzante. La neve, come una coperta, copre e toglie le forme. Nasconde il passato. E solo loro, gli spazzaneve, hanno il potere di vederci chiaro.
Suvvia.
Profile Image for Ajeje Brazov.
950 reviews
April 29, 2024
Il dolore crea l'inverno mi ha portato nel freddo e nel gelo sotto strati di neve, il gelo che permea dalle pagine non è soltanto sulla pelle, ma anche e soprattutto nell'anima.
Quello che mi ha incuriosito da subito è stata la scrittura molto particolare dell'autore: un flusso di coscienza continuo, inframezzato da dialoghi smozzicati, che un po' hanno reso la narrazione singhiozzante e per altri versi mi hanno fatto riemergere in superficie, per prendere un po' d'aria. L'altro aspetto curioso è stato il fatto di leggere del protagonista, un anziano, scritto dall'autore che è un ragazzo poco più che ventenne e devo dire che il risultato non è stato male, anche se in certi momenti mi sono sentito partecipe di qualcosa di troppo artificioso o comunque non propriamente autentico.
La parte centrale mi ha annoiato, non riuscivo a seguire le vicende, che si avvicendavano una dietro l'altra senza dei collanti e mi perdevo i collegamenti e gli avvenimenti mi scivolavano via senza lasciarne traccia.
Fortunatamente il finale si è risollevato e i nodi, che si erano aggrovigliati durante la lettura, si sono allentati e il senso della storia si è rivelata in un epilogo struggente, ma telefonato.
Nel complesso banale e petulante!
Profile Image for Federica Rampi.
701 reviews229 followers
March 6, 2024
“Vita uguale bianco, bianco uguale neve, neve uguale oblio.”

Jievnibirsk, estremo nord della Russia sulla costa del mare di Kara
Elia Legasov è l’ultimogenito di una famiglia di spalaneve.
Su quelle strade deserte lui riporta in superficie ciò che è sommerso.

Elia vive da solo in questa remota regione che conta un pugno di anime, (per lo più uomini di una certa età), che vagano come fantasmi nel paesaggio dal candore spettrale, sopravvivendo in condizioni spaventose.
Qui il tempo sembra essersi fermato e questa sensazione di irrealtà peggiora quando i sei mesi di luce lasciano il posto ad altrettanti di buio
“l’inizio della fine e la fine dell’inizio e lo è ogni anno, si ritrova e si ripete come un ciclo maledetto di peccati e di espiazione.”

La vita di Elia è scandita dalle uscite con lo spazzaneve e dalle visite al suo migliore amico, Boris Gligorov

“Mangiano nel silenzio in cui mangiavano da bambini, seduti ligi e composti, con l’ordine di finire tutto quello che il Signore Altissimo aveva messo sul piatto e di bere solo alla fine, solo una volta, un bicchiere d’acqua.”

Un giorno arriva un gruppo di geologi provenienti dalla vicina città di Vorkuta guidati da un certo Andrej Sobolev
Pensano che lì ci siano dei giacimenti di petrolio, ma la loro presenza scardinerà questa parvenza di vita, scavando nella neve che per decenni ha saputo così bene nascondere e conservare certi segreti.

La metafora della neve, per affrontare i temi dell'oblio e della resa dei conti della memoria, aggiunge poesia a questa storia.
È complice inseparabile del silenzio mentre avvolge come una corazza i difetti degli uomini e il loro dolore, chiuso in questo eterno inverno che porta maledizione e follia.
Anche il mare, a mio parere, avrebbe potuto avere una valenza simile, ma la brevità del romanzo non l’ha permesso

Bravo Matteo Porru che ha scritto un romanzo di grande umanità, dove è palpabile l'assurdità di una vita che ogni giorno fa ripetere gli stessi gesti, senza scopo e senza desiderio, finché non arriva il momento di riportare a galla tutto, qualunque sia il prezzo da pagare
Profile Image for Domenico Aiello.
22 reviews1 follower
February 23, 2023
Un romanzo che porta con se delle belle sorprese, ma che non lascia al lettore il dubbio interpretativo. Un ritmo abbastanza coinvolgente e turning points ben studiati lo rendono un libro veramente piacevole.

La storia ha, a mio modo di vedere, tre co-protagonisti: Elia, la città (jievnibirsk) e la neve.
Si riprende molto l'atmosfera dei grandi e sterminati paesaggi della Russia più sconosciuta e vera.

Lo stile è in un certo senso ricercato e molto malinconico, in considerazione di soggetti e ambientazioni. Si intravede una grande maturità di penna, con alcuni spunti di vivace gioventù.

Mi è piaciuto.
Profile Image for EMILIO SCUTTI.
238 reviews21 followers
August 16, 2023
C’è tanta neve e tanto dolore in questo libro del giovane Porru e con un finale da libro giallo. Testo scritto bene solo che ad un certo punto i personaggi sono tanti forse troppi per un libro non lunghissimo e nel lettore si crea una confusione uno smarrimento.
Profile Image for Angela Saba.
137 reviews
February 28, 2023
Una storia interessante. Soprattutto l’ambientazione è resa in modo vivo, il ghiaccio e la neve che ricoprono Jievnibirsk, un piccolo paese di poche anime disperate nel profondo nord della Russia, ti restano addosso per tutta la lettura. La neve si posa su tutto, sulle poche case sparse che spiccano nere e desolate e sulle vite dei pochi abitanti. Una desolazione di paesaggio che riflette una desolazione umana.
La storia è bella, forse poteva essere sviluppata anche di più, oppure l’autore ha voluto rendere ancora più forte la metafora del gelo che si annida nell’animo umano paralizzandone le vite.
Freddo
Profile Image for Veronica Pilia.
30 reviews
April 27, 2023
Riuscire a sentire le emozioni proposte in un libro non è scontato. Ancor meno lo è riuscire ad immedesimarsi nel perspnaggio al punto da comprendere ogni pensiero o azione. Elia mi ha insegnato a spalare la mia neve e a compattarla, allo stesso tempo mi ha fatto capire quanto la stessa reazione ad una notizia possa avere diversi significati ed emozioni. Leggere un libro di questo genere ti lascia dentro un vuoto incolmabile, alla fine. Questo è il genere di romanzo che crepa il cuore in maniera irreversibile e non c'è verso di rattopparla in alcun modo. Lo stile è penetrante e denso, una terza persona al presente così ben strutturata da farti sembrare lì, in quel paese il cui tempo non esiste, mentre le vicende accadono. Primo e sicuramente non ultimo romanzo di Matteo Porru che prenderà posto in libreria.
Profile Image for Angelica Mura.
14 reviews1 follower
October 28, 2023
Trovo che scriva molto bene pur essendo così giovane e che sia un talento molto promettente. Trasmettere anche sensazioni di nostalgia e chiusura come ha saputo fare lui, non è da tutti. Forse si sarebbe potuto lavorare di più sulla trama, ma devo dire che se l'idea era quella di trasmettere totale staticità con elementi di 'inatteso dinamismo' come sopratutto nel finale, ci sia ottimamente riuscito. Per me è stata una lettura interessante
Profile Image for Marcopesta.
164 reviews4 followers
August 26, 2023
Una scoperta, un vero giovane talento, molto ben scritto, profondo e imprevedibile; una sorpresa, a soli 22 anni!
Profile Image for Samuel F.  Usai.
23 reviews1 follower
March 19, 2025
Un libro sulla memoria, ma da dimenticare


Lo confesso, ho iniziato a leggere questo libro con la speranza (figlia dell'invidia) di stroncarlo. Da onesto scrittore mancato mi dava una rabbia tremenda che un ragazzo poco più che ventenne, che scrive e pubblica dall'adolescenza e a cui hanno anche dedicato un documentario, potesse avere un successo tale e prematuro. Insomma, alla sua età a mala pena potevo dire di saper comporre la letterina per Babbo Natale, mentre lui può addirittura vantare diversi premi letterari nazionali.
Qualche recensione negativa del libro in esame poi, ha accresciuto in me questa mia esigenza critica ma, al netto di questa premessa, la mia onestà intellettuale (m'è rimasta solo quella) non mi permette di poterlo bocciare completamente, o quantomeno non su tutta la linea. Nel complesso la storia risulta essere un tantino raffazzonata e, nell'economia della fabula, alcuni personaggi (ma anche interi eventi) sembrano decisamente posticci, se non addirittura inutili. Detto questo, però, non si può certo affermare che il ragazzo non sappia scrivere. Certo, le parti raccontate in terza persona (specie quelle iniziali) sono preferibili ai dialoghi (decisamente puerili, per non dire brutti) ma, in definitiva, il racconto risulta essere decisamente pretenzioso e, per di più, con un finale banale e telefonato.
Concludendo, posso dire di aver letto di peggio ma con maggiore piacere.
248 reviews
January 4, 2024
Matteo Porru
Il dolore crea l’inverno

Breve e si legge velocemente
Descrizione abbastanza vivida dell'ambiente e si entra in empatia con il protagonista , storia non banale ma forse un po scontata... dovrò leggere qualcosa altro per capire se l'autore mi piace veramente o solo di passaggio...


«Sfogarvi, Elia. E non sopportare tutto il male che avete addosso. E darne agli altri quanto basta per alleggerirvi.»
«Il ricordo si muove, il rimpianto no: è freddo, fermo e preme su tutto. Il ricordo lo puoi cancellare, modificare. Il rimpianto rimane, non va mai via, non si copre, non si arrende.»
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Marguerite DesPalmiers.
232 reviews2 followers
October 20, 2025
C’est profond, émouvant et glaçant. Ça parle de liens familiaux aussi oppressants que l’obscurité aveuglante, l’extrême solitude et le grand froid, qui tuent des personnes survivant dans des conditions épouvantables. L’histoire se termine par des rebondissements qui compensent en partie l’atmosphère pesante et profondément déprimante du roman, le fait que les personnages soient tous des hommes et que je n’ai pu m’identifier à aucun d’entre eux.
227 reviews2 followers
July 14, 2024
Lu en français, de chair et de neige.
J’ai eu du mal à adhérer à cette lecture, à me laisser prendre par l’histoire.il y a bien un rebondissement de dernière page mais cela ne suffit pas.
J’adore la neige mais là elle était sûrement trop étouffante.
Profile Image for mari.
38 reviews1 follower
April 24, 2024
3.5
alla fine ho pure pianto
Profile Image for Bruno Menetrier.
290 reviews4 followers
February 16, 2024
● L'auteur, le livre (176 pages, 2024) :
L’italien Matteo Porru n'est qu'un gamin !
Un étudiant en philosophie de seulement 23 ans, mais déjà repéré par les médias italiens comme un jeune prodige.
La douleur fait naître l’hiver est son quatrième roman (!) mais le premier traduit en français.

● On aime :
❤️ On imagine le devoir de classe de Matteo Porru (il est étudiant en philo !).
"La neige permet-elle de recouvrir les souvenirs de la mémoire jusqu'à l'oubli des plus douloureux ? - vous avez deux heures".
Et c'est à peu près le temps qu'il nous faut pour lire ce petit conte de moins de 200 pages.
❤️ On est fasciné par le personnage imaginé par l'auteur : à Jievnibirsk, tout là-haut au fin fond de la Russie, dans la région d'Arkangelsk, là où le froid arrête même les montres et où "la mer de Kara est gelée presque toute l’année", Elia Legasov est le dernier "déneigeur" qui parcourt obstinément les routes d'un petit village au volant de son chasse-neige.
On peut revoir quelques images du film Sang froid avec Liam Neeson, mais ce sera l'humour en moins.
❤️ On se laisse emmener par une histoire puissante, une plume furieuse qui emporte tout sur son passage comme la déneigeuse d'Elia Legasov.
❤️ On savoure ce conte philosophique qui nous rappelle que la mémoire de notre cerveau est parfois trompeuse : les souvenirs trop pénibles sont souvent oubliés et les plus douloureux peuvent être même tout simplement "réécrits".
L'allégorie est claire : la neige qui tombe ici sans cesse recouvre tout. Seul le "déneigeur" a le pouvoir de faire ressurgir les souvenirs du passé. Mais s'agit-il bien de la réalité ou bien de souvenirs qui ont été réécrits ?

● L'intrigue :
À Jievnibirsk dans la famille Legasov, on est déneigeurs de père en fils pour tenter de maintenir dégagées les routes du village.
Elia, le dernier homme de la famille, le dernier "déneigeur", est un survivant comme tous les habitants de ce village perdu au passé douloureux où "vivent des êtres humains oubliés du monde et du temps".
Ce jour-là vont débarquer quelques géologues venus prospecter des réserves de pétrole : leurs travaux vont exhumer un cadavre et son passé, enfouis jusqu'ici profondément sous les couches de neige.
Que s'est-il passé à Jievnibirsk dont personne ne veut se souvenir ?
Dans une ambiance qui rappellerait presque le Rapport de Brodeck, la neige déblayée laissera finalement apparaître quelques pénibles souvenirs.
Certains si douloureux qu'ils ont même été réécrits et qu'il faudra pelleter encore quelques strates de neige pour approcher de la vérité ... et d'un très beau dénouement.
Pour celles et ceux qui aiment les chasse-neige.
Livre lu grâce à NetGalley et aux éditions Buchet Chastel.
Profile Image for Clelia LADINI.
573 reviews8 followers
March 4, 2024
4,5/5
Avant tout merci à Babélio de m'avoir proposé ce livre en Masse critique particulière, et merci aux Editions Buchet Chastel d'avoir permis cela.
Un conte philosophique superbe, une plume poétique, merci également à la traductrice Audrey Richaud. L'auteur a réussi à faire de la neige un personnage à part entière de son livre, le personnage principal, sans elle pas d'histoire. Dans ce petit village de Jievnibirsk, au bord de la mer de Kara, tellement au nord qu'il fait jour 6 mois par an, et que la neige et ses tempêtes ont tout pouvoir sur les hommes. Un thème principal l'oubli, celui que la neige apporte, parfois volontaire, parfois non, voilà pourquoi Elia Legasov a une mission, celle liée à sa famille depuis des décennies, déblayer la neige. Faire en sorte que la neige n'amène pas l'oubli. Le quatrième roman d'un très jeune auteur sarde, il a à peine 23 ans. Ce thème visiblement lui est cher, son île natale est à risque d'oubli, sa langue, ses coutumes, il a d'ailleurs écrit 2 petits précis sur la langue sarde.
Un auteur qu'il sera dorénavant difficile d'oublier.

First and foremost, I'd like to thank Babélio for offering me this book as a special Masse Critique, and Editions Buchet Chastel for making it possible.
A superb philosophical tale, a poetic pen, thanks also to the translator Audrey Richaud. The author has succeeded in making snow an integral part of her book, the main character, without which there would be no story. In this small village of Jievnibirsk, on the shores of the Kara Sea, so far north that it's daylight 6 months of the year, and the snow and its storms have all the power over mankind. The main theme is oblivion, the oblivion that snow brings, sometimes voluntary, sometimes not, which is why Elia Legasov has a mission, one that has been linked to her family for decades: to clear away the snow. To make sure the snow doesn't bring oblivion. This is the fourth novel by a very young Sardinian author, barely 23. His native island is in danger of being forgotten, as are its language and customs, and he has written 2 short essays on the Sardinian language.
An author who will be hard to forget from now on.

Profile Image for Alison Parent.
145 reviews3 followers
February 15, 2024
Tout d'abord, je tiens à remercier Babelio ainsi que les éditios Buchet Chastel pour la réception de ce roman prometteur. J'ai été grandement impressionnée par la plume de Matteo Porru qui ne reflète pas du tout son jeune âge. En effet, en le lisant, j'ai eu l'impression d'avoir affaire à une vieille âme qui a déjà vécu tant de choses, tout comme son personnage principal, Elia Legasov, déneigeur de père en fils. Un personnage en apparence banal, blasé, anesthésié par la vie (ou plutôt son absence) mais qui recèle des sombres pensées et des secrets tout aussi noirs.

S'il m'a été difficile de rentrer dans l'histoire au début à cause de son aspect métaphysique très prononcé, j'ai aimé cette métaphore de la neige qui est omniprésente et qui devient de plus en plus compréhensible au fur et à mesure de notre lecture. La blancheur de la neige qui peut "blanchir" la plus noire des âmes... La neige est synonyme de beaucoup de choses dans ce roman: mystère, secret, oubli, tristesse,... et donne le ton de l'histoire. L'intrigue policière qui y est contenue nous tient en haleine; nous avons envie de savoir ce que cache notre personnage. Si on se doute de certaines choses, la toute fin est, quant à elle, plutôt imprévisible (voire invraisemblable selon certains) mais tout aussi poétique que le début du roman.

Une belle découverte en ce qui concerne la plume de l'auteur, cependant tachée par son univers romanesque qui ne correspond pas forcément à mon style de lecture de prédilection.
646 reviews8 followers
March 8, 2024
Un roman hors du temps jusqu’à ce que la civilisation arrive à Jievnibirsk où la neige tombe sans discontinuer et le froid de régner ! Quelques vieilles isbas et quelques habitants enkystés dans ce village oublié de tous, sans rien, sans avenir et avec le désir d’oublier le passé !

Elia Legasov est déneigeur, son père avant lui, ses ancêtres avant lui et la neige lui apporte l’oubli, efface la mémoire et la douleur qui se terrent non loin. Pour son voisin et ami, il en est tout autant mais des géologues arrivent et bousculent le silence et déneigent en forant ! Le passé et ses histoires oubliées remontent douloureusement et bousculent tout !

Je n’ai pas vu le jour tout le temps de ce roman, tant les descriptions sont parlantes et rendent l’ambiance oppressante, glaciale, de celle qui arrive presque à susciter la terreur ! La nature et le silence sont toujours les plus forts !

L’auteur est italien mais a réussi à donner vie à cette contrée oubliée et inhospitalière tout en faisant revivre des souvenirs comme s’ils étaient les siens ! Malgré tout le roman est assez poétique et ouaté ! Paradoxal n’est-ce pas ? A lire si vous aimez la belle littérature.

#Ladouleurfaitnaîtrelhiver #NetGalleyFrance
February 20, 2024

Une magnifique écriture chez ce jeune romancier mais une histoire qui ne m’a pas emportée.
Matteo Porru nous parle de la neige qui fige la mémoire, enseveli les souvenirs … mais toujours, tout fini par refaire surface lorsque les impassibles déneigeuses font œuvre. Il évoque aussi le goulag de Vorkouta, j’aurais peut-être aimé en savoir plus sur cette partie de l’histoire russe, sur le Vorkoutlag surnommé « la guillotine glacée » dans les années 30.
Océan Arctique, mer de Kara, y a-t-il du pétrole au milieu de ce désert blanc ? Les habitants de Jievnibirsk vivent comme des zombies glacés. Elia Legasov déneige de père en fils, Boris déprime et « cravate bleue » débarque avec ses collègues géologues pétroliers. Que vont-ils réellement trouver dans cette étendue au froid mortel ?
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