Lasciare tutto, partire, cambiare, tagliare i a volte è l'unico modo per capire chi siamo e per ricominciare. Nel caso di Stefano, è una necessità: dopo aver vissuto la pandemia in prima linea, decide di dare le dimissioni dal suo vecchio lavoro e di mettere in discussione tutto il suo presente. In una lunga lettera indirizzata a una persona che gli ha cambiato la vita, ripercorre i suoi primi (quasi) trent'anni e ne ricuce i dai giorni di bambino e adolescente in Calabria, all'approdo a Torino; dai periodi difficili in una nuova città, alle amicizie fondamentali che lo tengono a galla; dalle storie d'amore più assurde che lo disorientano, alle avventure inaspettate che gli stravolgono gli orizzonti. Stefano così ricostruisce la trama della sua vita, con un'ironia che spesso nasconde grande saggezza, nell'apparente caos di avvenimenti che invece - a ripercorrerli col senno di poi - svelano tutto il loro significato. Chi, tra i venti e i trent'anni, non è mai stato confuso, esaltato, invincibile e scoraggiato? Chi non ha avuto voglia di amore, di sicurezze ma anche di sorprese? E chi non ha mai avuto paura? "Io non credo" dice Stefano "a quelli che dicono di non aver mai avuto paura nella vita, di non aver mai avuto un'insicurezza. E se è davvero così, mi dispiace per loro. Non sanno che cosa si sono persi."
tre stelle solo perché alla fine la storia è carina (non il mio genere, ma almeno non noiosa) but io mi aspettavo tutt'altro. persone che lo hanno recensito (su altri social) come l'aiuto definitivo contro l'ansia universitaria, un racconto personale su come ha affrontato l'università. invece tutt'altro, quindi vorrei proprio capire che cosa hanno letto 'ste altre persone per fare certe "recensioni".
Molto interessante. La generazione dell’autore ha l’esigenza di guardarsi dentro e lo fa senza chiedere troppe scuse, a differenza di altre. Se proprio dovessi trovare un difetto, direi che alcuni passaggi ricordano un po’ il libro precedente; si può dire che la poetica non è cambiata.
Ho comprato questo libro di getto,dopo il primo mental breakdown dell'anno, pensando che potesse essere chissà quanto illuminante, a mente lucida non credo neanche che il libro avesse questo obiettivo. In ogni caso non è niente di che,avrei potuto iniziare l'anno con una lettura migliore se non fosse che non ho ancora "carburato" nella lettura e mi servono libri brevi e scorrevoli. E questo tutto sommato lo è anche se abbastanza banale nelle perle di saggezza che vuole dare. Forse dovrei andare da uno psicologo senza aspettare che i libri risolvano i miei problemi.