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Nella stanza dell'imperatore

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Libro finalista del Premio Comisso 2024 under 35 – Rotary Club Treviso

Libro incluso tra i dodici candidati al Premio Strega 2024

Presentato da Simona Cives nell’ambito dei titoli proposti dagli Amici della domenica al Premio Strega 2024.
Un romanzo storico dal sapore di un classico che, con una trama ricca di intrecci, intrighi, amori e terribili inganni, e uno stile coinvolgente e ricercato, ci conduce tra le scintillanti stanze dei palazzi imperiali e i loro splendidi giardini, mostrandoci il volto segreto delle città d’Oriente.

«Costantinopoli è la madre prima tradita, poi persa e infine dimenticata dall’Europa. Sonia Aggio ce ne restituisce il volto e la storia con cura e amore in un romanzo al contempo delicato e vigoroso». - Paolo Malaguti

Giovanni Zimisce, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra è tutto ciò che gli rimane: sua moglie è morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni non abbia più altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventerà imperatore. Ma come è possibile, visto che sul trono ora siede Niceforo, il suo mentore, l’uomo che l’ha cresciuto e per cui darebbe la vita? Quando proprio Niceforo gli volterà le spalle e l’affascinante Teofano busserà alla sua porta, Zimisce dovrà decidere che cosa fare in futuro: restare fedele all’imperatore, assecondando i principi con cui è cresciuto, o prenderne il posto, accettando definitivamente il suo destino? Guerre, omicidi, congiure e tradimenti: dopo l’esordio con Magnificat, Sonia Aggio torna in libreria con un romanzo avvincente e denso di colpi di scena, ripercorrendo le vicende di un uomo straordinario che, partendo da semplice soldato, riuscì a cambiare le sorti del suo Impero conquistando inaspettatamente la corona. In questo libro, l’autrice ricostruisce la parabola esistenziale di Giovanni Zimisce attraverso il racconto epico della sua ascesa al trono, descrivendo la realtà quotidiana di una delle dominazioni più estese che il mondo abbia mai conosciuto.

Proposto da Simona Cives al Premio Strega 2024 con la seguente motivazione:
«Sono lieta di proporre all'attenzione del Premio Strega un romanzo ambizioso e robusto scritto da un'autrice giovane e piena di talento, Sonia Aggio, che con la stessa passione che nutre nei confronti della Storia, lavora in biblioteca con grande dedizione ed entusiasmo. Il libro, dalla lingua ricca, curata fin nel dettaglio, e una trama complessa e piena di sviluppi narrativi, si inserisce appieno nel filone del romanzo storico nella sua accezione più alta. “Nella stanza dell’imperatore“ ricostruisce la parabola esistenziale dell'imperatore bizantino Giovanni Zimisce che, da semplice soldato, riuscì ad ascendere al trono di uno degli imperi più vasti e potenti mai esistiti. Una prova letteraria pregevole, che affronta temi universali importanti, con un testo dallo stile sontuoso, raffinato ed elegante, per una narrazione ricca di inventiva e colpi di scena continui.»

300 pages, Kindle Edition

Published January 30, 2024

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Sonia Aggio

2 books4 followers

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40 (16%)
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88 (36%)
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79 (32%)
2 stars
25 (10%)
1 star
10 (4%)
Displaying 1 - 30 of 41 reviews
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews464 followers
May 13, 2024
«Cosa sognano i bambini dell’Anatolia?»



Giovanni Zimisce, “basileus dei romei dall'11 dicembre 969 fino alla sua morte”.

«Un giorno lo chiameranno “Figlio della tregua” e “Figlio della pace”, ma oggi è solo il figlio del povero Teofilo Curcuas, detto “Zimisce”, che ha perduto ogni prestigio ed è tornato a casa solo per morirci, con i polmoni pieni di grumi neri.»



Vita, battaglie, intrighi e morte di Giovanni Zimisce, imperatore bizantino della seconda metà del X secolo, Basilèus tôn Rhōmàiōn*.
Di cui non sapevo nulla, quasi inutile precisarlo, e del quale mai avrei pensato di volerne leggere le gesta in un romanzo storico, per di più nella dozzina dei candidati al Premio Strega; del quale colpiscono non soltanto lo stile elegante e la sicurezza dell’autrice nel maneggiare una materia tanto ricca di eventi e colpi di scena, ma anche la sicurezza con la quale alterna le gesta cruente delle battaglie e degli intrighi a palazzo, a momenti di introspezione profonda, atti a delineare lo spessore e l’indole dei personaggi: ho amato molto quello di Niceforo, zio materno e mentore del protagonista, dei Foca della Cappadocia ai quali viene affidato sin da bambino Giovanni dei Curcuas dell’Anatolia per educarlo a guerre e conquiste, nonché egli stesso successivamente imperatore - e qui lo schemino di Wikipedia alla voce “Imperatori bizantini” è stato provvidenziale, soprattutto per nomi ricorrenti, imperatrici mogli di più imperatori, congiure e figli di imperatori che tornano sul trono anche a distanza di successioni non proprio lineari - ad altri ancora onirici, che se è pur vero che creano momenti in cui non è sempre immediata la comprensione della cronologia degli eventi (ecco, bisogna aver voglia di capire relazioni e susseguirsi degli stessi, questo sì) regalano al romanzo un’aura di eternità, di deità oltre la corporeità, di predestinazione che si oppone al libero arbitrio.

«Salve, Zimisce, tu che sarai strategos degli Anatolici».
La vecchia si china e lo afferra per le braccia. »Salve, tu che sarai domestikos d’Oriente.»
[…]
«Salve, tu che un giorno sarai basileus ton Romaion. Alzati, Zimisce. Il tuo destino ti attende altrove. Alzati.»


E poi le figure femminili, madri, sorelle, mogli, concubine, prostitute, streghe, basilisse che tramano e agiscono spesso nell’ombra, in seconda linea, ma sempre determinanti, seducenti, manipolatrici o anche solo l’incarnazione di tutta la pace che gli uomini, attraverso di loro o con loro, vorrebbero vorrebbero raggiungere, spesso artefici, invece, insieme a loro, dei destini tragici che si vanno compiendo.

Un buon romanzo, dunque, con qualche momento in cui la tensione e l’attenzione diminuiscono, a mio avviso, e altri in cui il racconto poteva essere più chiaro e lineare (ma la mia scarsa conoscenza dell’argomento potrebbe essere la vera causa), che lo rendono un romanzo interessante, ma che avrebbe potuto essere ancora più incisivo e coinvolgente. Tre stelle e mezza.




«Ecco chi sognano di essere i bambini dell’Anatolia.
Eccolo qui.
Un generale vittorioso. Un uomo infelice.»


*Col termine Romei si indicavano nel latino medioevale i romani orientali, ovvero i diversi popoli abitanti l'Impero Romano d'Oriente (395 - 1453) e utilizzanti la lingua greca bizantina come lingua franca. (cit. Wikipedia)
Profile Image for Dvd (#).
512 reviews93 followers
September 21, 2024
20/09/2024 (** 1/2)

Purtroppo, nonostante l'argomento (ovvero la storia bizantina) mi interessi da sempre, del romanzo mi è piaciuto poco. Peccato, perché il racconto della vita e delle gesta di Giovanni Curcuas detto Zimisce, che fu imperatore dei Romani nella seconda metà del X secolo, all'apogeo dell'impero, era ed è estremamente interessante. Di nobile stirpe, ripudiato dalla sua famiglia e adottato dagli acerrimi nemici Foca, divenuto soldato scala tutte le gerarchie dell'impero, finché finisce tradito dai suoi benefattori, per poi vendicarsene, usurpando la corona. C'era materiale per ricavarne qualcosa di ottimo.
Non è andata così.

Innanzitutto, la narrazione è molto confusa.
I salti temporali avvengono improvvisamente, senza introduzione: troviamo quindi i personaggi che si muovono in avanti di colpo nel tempo e nello spazio, e si fa fatica a capire l'evoluzione delle cose. E tutto questo nonostante la narrazione sia del tutto lineare, temporalmente.

La forma è eccessivamente ampollosa. L'impressione è che l'autrice fosse alla perenne e forzosa ricerca dell'artificio retorico fine a sé stesso. Sarebbe stato meglio, a mio parere, centellinarli questi esercizi, per dare forza alla narrazione in punti nevralgici, invece che distribuirli a pioggia lungo tutto il romanzo. La narrazione non ne ha beneficiato, diventando a tratti stucchevole, con una prosa annegata in troppi aggettivi e troppe figure retoriche.

Poco interessante anche l'artificio narrativo della rabbia che attanaglia Zimisce per tutta la vita e che si fa sostanza, attraverso una specie di mostro che lo divora internamente. Poco interessante e contraddittorio, dato che tutta la vita del protagonista scorre nel pragmatismo più totale e l'introduzione di questa creatura che si muova regolarmente nel ventre sembra essere messa lì solo per giustificare l'assassinio dello zio-imperatore.

Infine, l'espediente narrativo dell'introduzione di tre streghe che predicono a Zimisce il suo futuro, con le stesse modalità e con le stesse parole usate da Shakespeare in Macbeth - il richiamo è letterale, e fin dall'introduzione risulta chiaro che le streghe che appaiono a Zimisce sono le stesse che appariranno, qualche secolo dopo, a Macbeth - mi è apparso completamente pretestuoso e del tutto immotivato. Una scelta narrativa molto discutibile, che non ha portato nulla alla trama e ha anzi ridotto l'ultimo capitolo - quello degli anni di regno di Zimisce - a una confusa narrazione di fatti storici mascherati da presagi, di cui senza un libro di storia bizantina sottomano (nel mio caso, il sempre formidabile Storia dell'impero bizantino di Ostrogorsky, che per l'occasione ho rispolverato) si fa fatica a capire qualche cosa. Con il fastidioso sottofondo di un romanzo biografico che diventa immotivatamente esoterico.

Il capitolo migliore è il penultimo, quello che racconta la congiura e l'assassinio dello zio e imperatore Niceforo Foca. La narrazione ha un ottimo ritmo, che invece manca al resto del romanzo.

Il resto, come detto, è deludente e, soprattutto, confuso.

Avendo in mente come esempi riusciti di biografie romanzate Augustus di Williams e, soprattutto, Giuliano di Gore Vidal, siamo molto, molto, molto distanti.
Profile Image for Lupo.
561 reviews25 followers
April 26, 2024
Si narra la vita di Giovanni I Zemisce, imperatore bizantino della seconda metà del X secolo. Ragazzo vede prima il suo più caro amico venir portato via da predoni e poi viene affidato agli zii materni dopo la morte del padre, figura irrisa dai parenti. Da qui nasce una rabbia in Giovanni che si agita come una creatura nel suo ventre, rabbia che guiderà Giovanni in tutte le sue scelte fino all'impero e dopo.

Tutta questa rabbia, tutti gli avvenimenti che ne seguono, di guerra e d'amore, sono narrati con piattezza, senza uno spunto che sia uno, senza emozioni, senza la pur minima tensione, in una sequenza piana di eventi tra lo storico e l'immaginario.

Nessuna traccia è presente di Costantinopoli e di altre città orientali di cui il libro, secondo la presentazione editoriale, ci dovrebbe rivelare i segreti. C'è solo vita di palazzo e battaglie.

Molto noioso.
Profile Image for Samantha Burchianti.
Author 1 book2 followers
April 16, 2024
Adoro la copertina. Fa la differenza :)
Vengo colpita a primo impatto dalla scrittura evocativa, che definirei quasi "espressionista". L'autrice crea immagini, anche fugaci, che si susseguono. Non come un film ma quasi come fosse la vita vera, quasi uno stream of consciousness. L'uso del presente contribuisce a questo effetto di "registrazione di avvenimenti" dentro e fuori dai personaggi, così come la paratassi, le frasi brevi, concise, schiette e pulite.

Mi piace la terminologia greca (strategos, Basileus, domestikos, ...), ha un effetto immersivo. Una mia fissa è proprio quella di trovare il modo di conciliare la lingua parlata realmente dai personaggi e il suo essere trasportata in italiano. Questo usato dall'autrice può essere un modo. Boccaccio e Verga ci insegnano che usare parole del luogo che si descrive e inserirle nella sintassi italiana, è un ottimo modo per questo tipo di immedesimazione.

Bella la parte finale onirica con Eudocia, quasi poetica. L'autrice ha un gran feeling con l'elemento sovrannaturale e sa gestirlo con grande stile.
Profile Image for Emanuela.
17 reviews1 follower
November 29, 2024
Voglio fare due premesse: la prima è che sono laureata in storia bizantina e la seconda è che in generale, per capire la storia romana (perchè si, parliamo ancora di storia romana con la storia bizantina) bisogna un attimo mettersi in conto di dover studiare qualcosina (soprattutto gli alberi genealogici) e NON è immediato capire TUTTO e SUBITO. Il libro in questione è un romanzo STORICO quindi mi dispiace leggere commenti di chi non ci ha capito una ceppa quando semplicemente la tipologia NON è per tutti i lettori. Dare una misera stella a questo libro è folle. Della storia di Giovanni I Zimisce a stento se ne parla a lezione in università, figuriamoci nella vita comune, quindi tutta la mia stima per la scrittrice aumenta ancor di più. Si legge tra le righe il lavorone di studio e ricerca che c'è stato per confezionare questo libro e anche se a tratti è un po' difficile da seguire, ha reso la storia piacevole e comprensibile.
Profile Image for Maria Beltrami.
Author 52 books73 followers
June 5, 2024
La nostra conoscenza dell'Impero Romano d'Oriente si esaurisce più o meno al tempo di Giustiniano, l'ultimo degli imperatori d'Oriente di lingua latina. Dopo, la storia che ci viene insegnata a scuola è troppo presa dai destini dell'Italia, che si va sempre più imbarbarendo. Colma questa lacuna il romanzo di Aggio, che si occupa di Giovanni Zimisce, imperatore d'Oriente dalle vicende travagliate, che sale al trono dopo aver assassinato il suo predecessore, ormai diventato imbelle, e che, nel suo breve regno, libera l'impero da un po' di fastidiosi nemici, rallentandone a tutti gli effetti la caduta. Si tratta di un discreto romanzo, che descrive bene il protagonista e il suo ambiente, ma che cede purtroppo alla tentazione di qualche escursione di troppo nel paranormale. Anche la scrittura non è omogenea nell'uso della tensione narrativa.
6 reviews
June 25, 2024
Un libro splendido, intimo ed evocativo, dove la storia si intreccia e fa da sfondo alle passioni umane.
Profile Image for Elisa M..
145 reviews1 follower
January 30, 2024
Nella stanza dell'imperatore
Sonia Aggio
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Giovanni Zimisce è un giovane ragazzo figlio di due fazioni dell'impero. Lui cresciuto così distante dalla città ma così combattivo, così pieno di ingegno, così intraprendente. La possibilità di allenarsi con i suoi parenti più vicini all'imperatore gli permetterà di diventare qualcuno. Nella Roma imperiale tra famiglia, battaglie, potere e soprattutto intrighi di guerra e vita, va in scena un romanzo spettacolare…
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Partiamo dal presupposto che avevo altissime aspettative su questo romanzo, dopo aver letto la trama, mi aveva assolutamente conquistata. Le prime pagine, una dopo l'altra mi hanno trasportata in un mondo passato, fatto di personaggi illustri.
Io da amante da sempre della storia, in particolare quella dell'antichità, di fronte a questo libro sono stata completamente catturata.
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Oltre al fatto che è scritto, a mio avviso, in maniera superba, l'autrice @sonia_aggio ci dà una lettura incredibile e soprattutto un romanzo da cinque stelle piene. Potrebbe piacere tranquillamente anche a chi, di solito, non è predisposto per questo genere.

Un libro storico così ben fatto ne ho trovati veramente pochissimi!!
Bello bello bello!!!
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,105 reviews34 followers
September 7, 2024
Ci troviamo nell’Impero Bizantino, in un’epoca che si tende troppo spesso a non ricordare fino in fondo, il decimo secolo. Le ragioni dell’oblivione sono due. La prima è che al liceo si tende soltanto a sfiorare l’argomento en passant per arrivare rapidi ad epoche considerate più interessanti, come il basso medioevo di Dante, Boccaccio, Crétien, Tommaso.

La seconda è che si tratta di un’epoca trasformativa, forse la più trasformativa dentro un periodo, quello medioevale, che può essere considerato un grande laboratorio di civiltà; e come ogni laboratorio è caotico, scevro da principi ordinanti, punti dove com-prendere il tutto per poterlo semplificare senza desemantizzarlo. E credo che sia questa la vera difficoltà di scrivere un libro come Nella stanza dell’Imperatore di Sonia Aggio: comprendere e com-prendere, capire e mettere tutto assieme: prendere con sé.

Giovanni Zimisce è l’imperatore dell’Impero bizantino tra il 969 d.C. e il 976 d.C.: un breve regno si può dire. Tuttavia, non è destinato al soglio imperiale sin dalla nascita. Cresciuto nella famiglia Foca, i suoi zii, si distingue ben presto come condottiero; è un uomo di armi, sangue e battaglie: una sorta di paladino dai tratti rolandiani. E come Roland, o Orlando, è sempre accompagnato da dei comites, dei compagni di vita e battaglia, Niceforo e Leone Foca. Quando muore la moglie, e quando viene emarginato dalla famiglia del padre, la sua esistenza sembra ormai segnata dall’attività di Marte. Tuttavia, delle streghe gli profetizzano l’ascesa al soglio imperiale, che in un primo momento lo trova spiazzato, e quasi non capisce il senso di quel responso. Ma appena Niceforo, divenuto imperatore, un po’ come Oliviero per Orlando, lo tradisce, lui decide di accettarlo quel responso, e di dargli forma reale. Ma senza indugiare oltre sulla trama, torniamo al comprendere.

Quando si parla di storia medioevale si parla sovente di supposizioni, semplificazioni, dati convenzionali ma passibili ancora di smentite. Insomma, una materia magmatica fatta di luci e di ombre, di cose conosciute e misteri che mai si sveleranno perché ormai risucchiati dal baratro del tempo, e non ricordati a dovere. In altre epoche, anche quelle più remote, la cultura, e dunque la consapevolezza di poter sopravvivere a se stessi, ha portato molti storiografi, come Tucidide, Livio o Tacito, a lasciarci scritte le loro testimonianze sull’epoca antica. Ma nel medioevo era più complesso, perché la storiografia medievale aveva ancora bisogno di tempo per consolidarsi davvero. E poi, anche grandi storiografi che seguivano metodi filologici nel ricostruire il loro tempo o il passato delle loro civiltà, spesso non avevano la possibilità di avere molto materiale su cui lavorare, di viaggiare, di scoprire. Dunque è un’epoca buia, ma non come lo si intende comunemente: un’epoca buia perché non la si conosce fino in fondo. E quando non si conosce si è ignoranti, e forse questo spiega la connotazione corrente di medioevo come “tempi bui”.

Dunque, com-prendere significa anche ricostruire. Significa prendere una serie di pezzi e incollarli in qualche modo e cercare un ordine, una successione, una cronologia, dunque una semplificazione. In questo Sonia Aggio credo abbia fatto un lavoro certosino, benché, come ho spiegato poco sopra, si tratti di una fatica da Ercole, soprattutto quando ci si approccia al medioevo. Ma arriviamo al capire.

Non è facile capire. Non lo è in generale con l’altro e l’alterità che ci si pone quotidianamente di fronte agli occhi. E la risposta è spesso l’indifferenza, la semplificazione, la superficialità, che non sono per forza comportamenti negativi; talora semplicemente non c’è tempo per andare a fondo. Nel caso di Giovanni Zimisce, parliamo di un uomo vissuto in un’altra epoca, in un’altra realtà, quasi un altro mondo. Un mondo di cavalieri, sangue, imperi, esecuzioni. Un mondo molto difficile da descrivere, proprio perché è difficile capirlo. Sonia Aggio, in questo libro, credo sia riuscita invece a capire quell’uomo di un altro tempo, fornendogli un armamentario psicologico che è certamente un punto di vista, una visione parziale di quella realtà, ma credo molto vicina al reale.

Inoltre, lo pone in una dimensione narrativa molto costruita, con un intreccio che non si ferma mai, incalzato ad ogni pagina da rivolgimenti e stravolgimenti, quasi la trama volesse contenere e affrontare tutto quel reale magmatico di cui si parlava prima cercando di ordinarlo. Un romanzo scorrevole e piacevole, che credo getti davvero una luce su un’epoca troppo spesso incompresa.
Profile Image for Millesplendidepagine .
130 reviews1 follower
February 11, 2024
La scrittura è molto bella e scorrevole però purtroppo non sono riuscita a cogliere il fulcro della storia , mi sono molto annoiata.
Prediligo libri decisamente più movimentati
Mi spiace ma non l'ho capito 🤷
Profile Image for Ada Tymińska.
127 reviews9 followers
July 2, 2024
Hm hm, ogólnie koncept współczesnego przepisywania Makbeta na historię Imperium Bizantyńskiego ma swój czar. Ale nie czuję się całkiem przekonana. Pozostawia niedosyt
Profile Image for Crì.
23 reviews
July 4, 2024
Libro per gli appassionati alla tematica storica,specificatamente bizantina, ben strutturato.
A mio parere, a tratti noioso o eccessivamente denso di avvenimenti che avrebbero potuto meritare più ampio respiro per facilitarne la lettura.
27 reviews2 followers
April 15, 2025
Ho visto delle recensioni contrastanti su questo romanzo: c'è chi dice che è bello, ma bello proprio, uno di quei libri che sanno stupire per quanto sono particolari e c'è, invece, chi ne scrive in modo più critico e meno soddisfatto. Sono stata incerta per un po', ma poi ho deciso di provare e mi sono ritrovata assolutamente nella prima categoria.

Il romanzo parla di imperatori, di successioni al trono e di guerra. L'ambientazione è suggestiva, sebbene il romanzo manchi di riferimenti temporali e di una spiegazione del contesto storico all'interno della narrazione (è una scelta, non una cosa non negativa, ho amato il senso di sfumato che c'è in tutta la narrazione) nel testo ci sono tutti gli elementi per vedere e comprendere un'epoca, quella bizantina, i luoghi, tra cui la Città, come viene sempre chiamata Costantinopoli, e i personaggi anche se, come me, non li conoscevate prima.

L'intera narrazione è veloce, scattante e un po' misteriosa perchè non mancano personaggi circondati da magia e vaticini. Lo stile è una delle cose che ho amato di poi di questo romanzo: l'autrice sceglie di usare una scrittura diretta ma elegante, uno stile a tratti un po' vago ma che si accorda benissimo con l'atmosfera profetica della storia.

Personaggi belli, tutti quanti. Se all'inizio può esserci un po' di confusione, si staccano presto uno dall'altro e si presentano ognuno con la propria personalità: Giovanni Zimisce, il protagonista, con la sua creatura che gli dimora tra le viscere e lo spinge in tutto quello che fa, Niceforo Foca, che cambia nel corso della narrazione e si attacca a quel potere che diceva di non volere, Teofano, la bella e scaltra basilissa e tutti gli altri, tra cui merita una menzione Eudocia, la serva un po' particolare di Zimisce.
Un libro assolutamente consigliato se amate i romanzi storici.
Profile Image for SheVanishes.
8 reviews
February 6, 2024
Nella Stanza dell'Imperatore racconta l'ascesa al trono imperiale bizantino di Giovanni Zimisce, concentrandosi sugli anni che precedono questo evento. I "grandi" eventi storici della storia bizantina del X secolo sono un palcoscenico per l'interiorità del protagonista, dettagliati quanto basta per dipingere la scena ed evidenziare il suo carattere. La narrazione procede per scene cariche di dialogo ed azione. Gli interludi tra varie scene e vicende sono carichi di significato, anche se non vengono rappresentati da paragrafi scritti.

L'autenticità storica del racconto è molto apprezzabile. L'autrice non sopperisce ai silenzi delle fonti nel delineare il personaggio, gli eventi storici o i dettagli della vita quotidiana in epoca bizantina per rendere storicamente accurata la rappresentazione della vicenda. In questo senso, non rischia di produrre inesattezze storiche, ma è fedele alle fonti per quanto possibile e restituisce ai lettori vicende ed emozioni umane condivisibili in qualsiasi epoca. Tutto ciò rende il libro un romanzo storico facilmente apprezzabile anche da storici.

Si legge tutto d'un fiato e, una volta concluso, lascerà la voglia di sapere di più di Bisanzio, di Giovanni Zimisce, di Niceforo e Leone Foca, di Sofia Focaina, Teofano... E' relativamente facile dipingere un quadro luminoso di una vita celebre come quella di Napoleone o Alessandro Magno in un romanzo. Più difficile è invece tessere una narrazione complessa e accattivante di un personaggio come Giovanni Zimisce di cui, prima di questo romanzo, il pubblico conosceva probabilmente molto poco. L'autrice centra l'obiettivo in pieno e consegna Zimisce al gruppo di grandi personaggi del passato degni di un romanzo storico!
Profile Image for Francesca Frax.
20 reviews
December 22, 2025
Sebbene la storia dell'impero bizantino sia molto affascinante il libro non mi è piaciuto per varie ragioni:
- lo stile di scrittura con frasi corte, secche, che non mi hanno fatto immergere nella narrazione
- salti temporali o di situazione frettolosi che confondono durante la lettura
- i personaggi piatti, bidimensionali: faticoso da seguire se tutti i personaggi secondari appaiono identici tra di loro, non hanno delle scene che li definiscano e te li facciano ricordare.
Anche i protagonisti sono piatti, Zimisce e Niceforo, sebbene ci sia il tentativo di rappresentare la rabbia del protagonista con una metafora. Ho odiato la metafora della creatura annidata nel ventre che si dimena per parlare del conflitto interiore, del bisogno di vendetta, della rabbia: possibile che una scrittrice abbia bisogno di ricorrere a questo espediente per parlare dei sentimenti umani?
- i luoghi, la Città, non sono descritti a volte sono sfumati, peccato perché sarebbe stato bello "vedere" un po di più del palazzo e di Costantinopoli
- l'ultimo capitolo che sembra un riassunto affrettato della vita dell'imperatore, confuso, anche qui con immagini e informazioni date con frasi corte, sembra tutto abbozzato.

Alla fine posso dire che mi è piaciuto imparare qualcosa sulla storia bizantina ma come esperienza di lettura mi ha lasciata insoddisfatta.
Profile Image for Silvia.
550 reviews105 followers
January 1, 2025
TW: infedeltà, aborto, violenza (nel dettaglio), guerra

Questo libro è stato candidato al Premio Strega nel 2024 e per questo motivo è caduto alla mia attenzione. Ho deciso di provare a leggerlo perché i romanzi storici sono solitamente un genere che adoro, e questo libro mi è piaciuto davvero molto.

Non conoscevo la storia di Giovanni Zimisce, ma lo stile di scrittura dell'autrice è accattivante, e dopo aver letto qualche nozione veloce sul web, ero pronta ad avventurarmi nel romanzo. Come ho detto, lo stile di scrittura è avvincente, e anche per chi non è propriamente informato sul periodo bizantino, può comunque risultare una lettura piacevole.

Ho adorato i riferimenti letterari e gli omaggi al Macbeth di Shakespeare, la componente che possiamo definire "magico-realistica" non è molto presente, ma quando si palesa dà alla storia un'atmosfera onirica e fatalistica che ben si associa alla grandezza di un imperatore e con l'eredità che a lui appartiene.

Non conoscevo questa autrice, ma sicuramente leggerò l'altro romanzo storico che ha scritto, perché mi sono ritrovata davvero ad adorare questo libro, mi ha raccontato una storia che non conoscevo, e lo consiglio davvero molto.
Profile Image for Chiara Giacobelli.
Author 8 books28 followers
September 2, 2024
"Oggi il nome di Giovanni Zimisce non dice più niente alla maggior parte delle persone, persino quelle appassionate di storia. Eppure ci fu un tempo, esattamente nel X secolo, in cui ad acclamarlo erano in molti, dapprima per le sue evidenti doti di condottiero militare e in seguito come Autokrator, o Basileus (parole che significano, appunto, imperatore). Erano anni in cui la crudeltà si univa alla strategia per ottenere il potere, cosicché il personaggio che la Aggio decide di raccontarci, risvegliandolo dal sonno della memoria e accendendo una luce su di lui, non è mai identificabile come un eroe. Il suo destino è chiaro sin dall’inizio, anche grazie a un escamotage narrativo che vede l’ingresso in scena di tre streghe, indovine a metà tra la mitologia e il soprannaturale: Giovanni sarà Strategos degli Anatolici, poi Domestikos d’Oriente e infine Basileus ton Romaion".

Leggi la recensione completa qui:
https://www.affaritaliani.it/libri-ed...
Profile Image for astropug.
5 reviews1 follower
February 18, 2025
Un libro un po' strano che nonostante la stranezza mi è alquanto piaciuto.
Scorrendo le recensioni si trova spesso la parola "evocativo" che direi è adeguata per descrivere il linguaggio e lo stile del libro; non è scritto semplicemente nè realisticamente eppure (o infatti), effettivamente, "evoca".
Inizialmente ho incontrato qualche difficoltà a tenere dritta nella mia testa la processione dei personaggi (grazie ai Bizantini che si chiamano tutti con gli stessi quattro nomi, cento maledizioni su di loro) e dei fatti, ma è andata meglio quando ho abbandonato il mio primo impulso a una lettura un po' da "studio". Dovevo (si deve) realizzare che, per quanto storicamente informato e individuato, quello che stavo leggendo non era un trattato o un manuale, ma in primis un romanzo.
Profile Image for Libros_libri_books.
220 reviews21 followers
February 22, 2024
“Luce e buio si alternano sul suo volto mentre lei si allontana, più gatto che donna, sguardo bramoso e distante. «La prima volta non eri pronto ad ascoltare, vero? Ma oggi lo sei. Sei pronto, Zimisce.
Il tuo destino ti attende».

Per un’amante dei classici storici come me leggere una storia narrata con lo stile elegante che accomuna i classici è un piacere superbo.

E così lo è stato con il secondo libro di Sonia Aggio che racconta sulla vita di un condottiero agguerrito in un periodo molto lontano da noi, ma che sempre ha affascinato per la sua complessità e diversità dal mondo che abbiamo conosciuto.

Costantinopoli, X secolo. Giovanni Zimisci, cresciuto con gli zii materni, i Foca, è diventato con il tempo un valoroso condottiero e combatte con coraggio per l’Impero bizantino accanto a Niceforo, il generale più brillante della sua epoca, e a Leone Foca. La guerra è tutto ciò̀ che gli rimane: sua moglie è morta di parto e i parenti del padre, i Curcuas, lo considerano un traditore. Quando ormai sembra che Giovanni non abbia più̀ altro scopo se non combattere al fianco dei Foca, tre streghe gli profetizzano che diventerà̀ imperatore.

Ma oltre alla storia avvincente, quello che più colpisce è lo stile del racconto, la qualità del vocabolario, la formazione delle frasi che, purtroppo, non si trova facilmente nella narrativa italiana… veramente eccelsa!

Preparatevi a leggere una storia che vi catapulterà direttamente nel mezzo di battaglie e lotte per il potere, di amori troncati dalla morte, intrighi e terribili inganni raccontati con uno stile di altri tempi, curato, sapientemente maturato e assolutamente accurato nel raccontare le vicende di un uomo che grazie ad un omicidio arrivò al trono di uno degli imperi più potenti di tutta la storia.
Profile Image for Andrea Di Bernardo.
121 reviews1 follower
March 2, 2024
Vi è un'eco di Hillary Mantel nella scrittura di Sonia Aggio, e da amante delle "cose bizantine" ho apprezzato molto questo suo romanzo che descrive la vita e l'ascesa al trono di Giovanni Zimisce nella Costantinopoli del X° secolo. Non è l'epoca di massimo splendore (che arriverà di lì a poco con Basilio il Bulgaroctono), ma certamente la figura di Zimisce meritava un romanzo che ne descrivesse più delle fonti la vita complessa. La Aggio lo fa con molta maestria, grazie a una cultura classica e storica di prima classe. Un bel libro che molto probabilmente avrà grande successo!
Profile Image for Lorenzo Benatti.
74 reviews
May 21, 2024
Lettura inusuale per i miei gusti, ho voluto approcciarmi a questo libro incuriosito dalla trama e dalle recensioni che avevo letto. Una delle letture più interessanti del 2024, di una delicatezza straordinaria. Sonia Aggio sembra quasi dipingere delle scene, trascinandoci nel viaggio esistenziale del protagonista: un eterno insoddisfatto nel quale molti di noi si ritroveranno.
6 reviews
July 14, 2025
Premetto che sono affascinato dal mondo bizantino. Come letto in altri commenti, si tratta di un buon romanzo storico, che denota un minuzioso lavoro di ricerca. La storia di per sé è interessante. Tuttavia , la penna potrebbe essere più incisiva, ti prende e ti perde spesso, non aiutano in questo i diversi salti temporali. Sicuramente, si tratta di un buon inizio per la scrittrice.
Profile Image for Federica.
400 reviews115 followers
May 1, 2024
All’inizio mi ha lasciato un po’ perplessa, ma alla fine mi ha convinto. Una bella scrittura limpida e scorrevole, un po’ affrettati alcuni passi della narrazione, ma nel complesso un libro piacevole. Difficile non restare affascinati dagli intrighi bizantini.
101 reviews
November 2, 2024
La storia di Bisanzio e delle lotte di potere alla carica di Basileus, viste dalla prospettiva di un uomo-eroe-demonio diviso tra la brama, solo a tratti conscia, di potere e possesso e l'affetto, la compassione.

A voi scoprire leggendo cosa prende il sopravvento.
65 reviews
November 29, 2024
Non male. Interessante l'atmosfera, che mi ha catturato. Carina l'idea dell'aggancio shakespeariano.
Il personaggio è abbastanza convincente.
Forse, la seconda metà è un po' confusa. Si perde un po' l'atmosfera è diventa un po' Beautiful e un po' un labirinto di sogni e realtà. Ma rimane carino.
Profile Image for Nik Mag.
92 reviews
December 18, 2024
20\2024 La storia di Giovanni I Zimisce dall'infanzia fino alla morte. Tra battaglie e ascesa al potere durante l'impero Bizantino. Un bel romanzo storico. Contento che sia nella dozzina del premio Strega 2024.
Profile Image for Maria Chiara Maestri.
891 reviews9 followers
December 25, 2024
Ho trovato questo romanzo molto ben scritto, il contesto storico molto ben ricostruito e accurato, lo stile è accattivante e la commistione col Macbeth di Shakespeare molto interessante. Come ogni buon romanzo storico, mi ha incuriosito ad approfondire il periodo in cui è ambientato.
Profile Image for Mirko Mattiuzzo.
84 reviews
January 14, 2025
Ok, allora... Ho opinioni contrastanti. Inizio molto interessante, il centro è arrivato al limite della noia, da ¾ in poi, l'ho ascoltato tutto d'un fiato...
Sarò stato io? Sarà stato il romanzo? Sarà stato boh?
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