L’asessualità è un tema che sta piano piano uscendo dall’ombra, ma che è ancora troppo poco compreso. Chi fa informazione e divulgazione sull’argomento è costrettə a ripetere sempre gli stessi concetti di base, cioè che si tratta di un orientamento sessuale, che in quanto tale non ha nulla a che vedere con il comportamento e con gli atteggiamenti verso il sesso, e che è uno spettro, in cui le esperienze individuali sono diverse e variegate. Tuttavia, ancora si fatica a comprendere il potenziale politico innovativo dell’asessualità. Le persone asessuali condividono molte delle lotte combattute dal femminismo, dalle persone LGBTQI+ o da quelle con disabilità. Eppure, la loro voce non viene mai ascoltata. Ma se vogliamo costruire una sessualità libera da coercizioni, pressioni sociali, lontana dallo spettro della patologizzazione e della devianza, non possiamo farlo senza riconoscere all’asessualità il suo spazio nel dibattito.
M’è parso di poter posare lo scudo. Non so dirlo in altro modo. Auguro ad Appia – e a chiunque deciderà di sobbarcarsene la fatica – il tempo, lo spazio e le energie per portare avanti le molte riflessioni che in questo volume, bello fin dalla sua copertina con i dragoni violetti, sono riportate in una successione di spunti ordinati. Mi sembra evidente che questo sia l’inizio di una discussione che deve essere aperta, sia nel mondo queer sia in quello femminista, e che qui ci siano le basi per un dibattito sano e costruttivo. Con gli auspici che poi questo possa essere portato anche nella realtà al di fuori dalla nostra bolla, dove l'asessualità, si sa, non è contemplata. Io, da parte mia, ringrazio per la levità, che come al solito avrei voluto potesse durare di più. Ogni tanto è bello smettere di sentirsi intangibile e disumano e contraffatto e impostore e fallato e malato. E non avvertire addosso quella pressione specifica, ambientale, per cui la vita ti è sempre attrito, persino quando sei solo nel tuo letto - lì spesso è pure peggio.
Sarebbe più utile da parte mia, me ne rendo conto, approfondire e argomentare il contenuto di questo saggio. A me non riesce, cedo l'onere. Credo solo che dovresti leggerlo.
"Un mondo in cui la prospettiva asessuale è più diffusa non è solo un mondo in cui le persone asessuali stanno meglio, ma è un mondo in cui tuttə sono più liberə di vivere le proprie relazioni e la propria sessualità"
Un saggio che serve. L'asessualità, come afferma l'autrice stessa, è costantemente affrontata con definizioni su definizioni: che cos'è, la differenza tra comportamento e attrazione sessuale, tra libido e attrazione sessuale, tra astinenza e asessualità. E sebbene sia fondamentale concentrarsi anche sui concetti base, ancora poco compresi e conosciuti dalla maggioranza delle persone, bisogna andare oltre, superare l'impellente necessità di gridare al mondo che la nostra esistenza è valida, soffermarci con lezioni chilometrice piene di tecnicismi, classificazioni e pochi spunti di riflessione. È ora di iniziare a pensare a com'è che l'asessualità può portare un contributo alle lotte femministe, alle lotte contro il capitalismo, l'allonormatività, l'eteronormatività, l'amatonormatività, la monormatività. In altre parole, al suo potere politico. Caterina Appia, attraverso racconti di esperienze di vita personale, dati di ricerche e analisi della cultura pop (con riferimenti a serie tv e film), accompagna chi legge in una continua messa in discussione di tutti i sistemi normativi. Parla di similitudini tra asessualità e bisessualità (e come possano riunirsi in una lotta condivisa), di asessualità e disabilità (con un approfondimento circa il disturbo dello spettro autistico), di asessualità e genere, di depatologizzazione dell'asessualità e in generale del desiderio sessuale ipoattivo, di afobia, del rapporto tra asessualità e femminismo, soffermandosi particolarmente sul concetto di consenso. E infine, di relazioni libere dagli schemi normativi. È un libro che sfida i cardini della società stessa, che ti mette in discussione. Ed è un libro che serve non solo a tuttə, ma in particolar modo alle persone asessuali, perché permette di riflettere sulla propria identità in termini completamente diversi, di entrarci a contatto in modo più profondo, superando quel bisogno più istintivo di essere accettatə da un pubblico mainstream.
Libro molto interessante che esplora un argomento di cui si parla ancora molto poco: l'asessualità. Tra tutte le cose emerse, una in particolare mi ha colpito: l'amicizia da adulti, che cambia inevitabilmente con la crescita. Lo cito perché è un argomento che passa in secondo piano: che fine fanno le amicizie, che sembravano il fondamento della nostra esistenza, quando si cresce? Viviamo in una società in cui o sei single, o sei in coppia, e le due cose sono spesso viste come polarizzazioni estreme. Ci sarebbe tanto di cui discutere ma sarebbe offtopic, però ecco. Leggete questo libro!
Appia affronta l'asessualità, le discriminazioni che affronta e le sfide che pone alla società allonormata con un taglio molto politico e accademico, ma allo stesso tempo accessibile, e una lucidità che non ci si aspetterebbe da una pubblicazione italiana. Spero in futuro di leggere di più dalla stessa penna, anche su altri argomenti.
Ho già letto libri sull’argomento quindi arrivavo preparata, ma sono comunque riuscita a scoprire cose nuove e riflettere su altre questioni. Il modo di scrivere è davvero piacevole e scorrevole e ho adorato quando per spiegare l’attrazione sia stato usato un dialogo di the good place 😌
Se "Lo spettro dell'asessualità" di Francesca Anelli è l'equivalente di un espresso, un concentrato di informazioni per chi non sa ancora granché sull'argomento, "Asessualità" di Caterina Appia utilizza gli stessi ingredienti per farne una ricca portata principale (pur con tanti aspetti e intersezioni tuttora da esplorare, come dice la stessa autrice). Il saggio offre, fra le altre cose, una panoramica sulla storia dell'asessualità, la legittimità della sua inclusione nella comunità LGBTQI+, i punti d'incontro con altre categorie marginalizzate, e insiste (come già faceva Anelli) sul potenziale rivoluzionario del punto di vista asessuale:
"Noi, insieme alle soggettività bisessuali, trans*, non binarie, non monogame, dovremmo contribuire a far crollare i binarismi etero/gay, uomo/donna, sesso/non sesso, amicə/amante, single/impegnatə. La mia concezione dell'asessualità non è fatta di rassicuranti schemini per spiegare dove ci inseriamo in questi binarismi, ma in quelle scintille che fanno crollare questo sistema. Se c'è qualche punto dell'asessualità che rimane poco comprensibile e alieno in questa visione mainstream, ben venga. Non voglio un'assimilazione, voglio una rivoluzione!"
La scrittura è semplice e chiara, il saggio di facile lettura. Fra i punti di forza, senz'altro il punto di vista tutto italiano (nonostante la stragrande maggioranza degli studi sull'argomento venga dall'estero), e l'ampio spazio dedicato alla sessualità, che per quanto possa sembrare un controsenso, credo rappresenti uno dei nodi tematici più interessanti del libro (su cui spero che Appia, che è psicologa clinica e consulente sessuale, ritorni in futuro).
"Non voglio un'assimilazione, voglio una rivoluzione!"
Questa frase tocca nel profondo la mia coscienza sociale da "piccola Bakunina", come sono stata affettuosamente soprannominata da una persona cara.
Ed il portato delle riflessioni che le comunità asessuale ed aromantica possono portare nel modo in cui vediamo ed intendiamo ogni tipo di relazione affettiva è veramente rivoluzionario. Si intreccia strettamente con quelle di altre comunità, alleate o intersecate in maniera varia e multiforme, come quella disabile, neurodivergente, poliamorosa, bisessuale, transessuale. Comunità spesso relegate ai margini non solo della cultura mainstream, ma anche di quella (metodologicamente triste) frangia di persone LGBT che si sentono evidentemente più legittimate a riproporre gli stessi schemi di oppressione che hanno sùbito e continuano a subire.
L'invito è quello a riprensare termini fondamentali in ogni tipo di relazione, come "consenso" e "cura", che sembrano scontati e quasi abusati nel loro utilizzo contemporaneo, ma che necessiterebbero di molta più attenzione e soprattutto condivisione. Ed anche a ripensare i modelli relazionali in toto, la loro gerarchia che vede la relazione romantica, monogama, meglio ancora se eterosessuale come pinnacolo dell'esperienza amorosa umana.
Aggiungo un pizzico di me in una recensione che altrimenti potrebbe sembrare troppo astratta e filosofica (altro termine che ha misteriosamente acquisito un'accezione negativa negli anni): a me le relazioni "canoniche" sono sempre state strette. Ho tanti interessi, magari pochə amichə ma con lə quali ho rapporti meravigliosi di condivisione ed intimità che desidero coltivare come meritano, e questo spesso è stato visto con sospetto dai miei eventuali partner (e si, qui ci sta il maschile), che finivano per sentirsi trascurati e mettere in discussione i miei sentimenti.
La mia "rete di cura" (altro concetto meraviglioso che meriterebbe un approfondimento a parte) è solida e sicura, e nel corso degli anni mi ha dato molto di più della somma delle singole relazioni monogame che ho avuto. Questo non per dire che ci sia anche qui una gerarchia (specialmente non una basata sull'utilitarismo), ma che forse potremmo avere tuttə di più: più cura, più amore, più energie, e sí, anche più solidità finanziaria, se riuscissimo a guardare oltre il modello che ci viene pedissequamente venduto dalla società.
L'asessualità è un orientamento sessuale vario e multiforme. Non voglio perdermi qui in definizioni e micolabels, perché per quello esiste Google, e se siete su questo sito vuol dire che ne avete accesso anche voi. Quello che mi preme sottolineare è che è un orientamento che è anche comunione, discussione, crescita e accettazione. Leggere le esperienze personali che Caterina Appia ha voluto includere nel testo, come altre che ho trovato online e in altri testi (uno su tutti Ace Voices di Eris Young) è stato estremamente liberatorio per me, dei veri e propri ah-ha! moments che mi hanno spesso fatta ridere ma anche riflettere su quanto sia veramente fondamentale per l'essere umano potersi rispecchiare e riconoscere almeno parzialmente nellə altrə. Altre mi hanno inorridita - e alcune mi hanno generato francamente anche dell'ansia - l'afobia esiste e da trentacinquenne che si è appena "scoperta" fa paura.
Il mio percorso nella scoperta di questa parte della mia identità è appena iniziato, e questa è probabilmente la prima volta che lo metto nero su bianco online. Ma questo libro non è solo per me in quanto persona a-spec (nello spettro asessuale), è per tutte le persone che cercano una prospettiva diversa su come creare delle relazioni interpersonali oneste, amorevoli, fruttuose per tutte le persone che ne fanno parte.
Questo è il primo libro che leggo di un'attivista italiana dichiarata asessuale (oltre che bisessuale) e le tante riflessioni che ha portato alla luce mi hanno fatto avere tanta speranza per il futuro della nostra comunità asessuale, perché c'è chi ascolta la voce di tuttə e la mette per iscritto. Dopo la lettura del libro di Angela Chen "Ace", mi sono sentita per la prima volta compresa e quasi abbracciata da questa comunità che, ahimè, è invisibile, ma mancava comunque una prospettiva del tutto italiana. Con il lavoro di Cat Appia, si è riusciti ad iniziare un discorso sull'attivismo asessuale anche in Italia, e soprattutto sull'enorme impatto che il punto di vista "fuori dagli schemi" dellə personə asessualə possono dare per smantellare ciò che in questi secoli si è dato per "la normalità", il giusto percorso che la nostra vita deve avere. È stato emozionante sentir di nuovo parlare di "famiglia queer" con le citazioni di Michela Murgia, perché penso che sia anche lì il grande lavoro che possiamo apportare a questa società con la nostra comunità, una società non più coppia-centrica, ma fatta di piccole comunità pronte ad aiutarsi senza per forza essere in una relazione sessuale e/o romantica. Un enorme grazie a Cat Appia per essersi fatta carico di un discorso così importante e rivoluzionario che in Italia purtroppo continua a mancare.
Sono praticamente certa che il mio voto sarebbe stato più alto se non avessi già letto ACE di Angela Chen. Questo libro è ben scritto e porta avanti davvero tanti spunti interessanti e sono felicissima di vedere autorə italianə che parlano di asessualità, ma la maggior parte delle cose mi è sembrata una ripetizione di quello che già avevo letto in ACE.
Lo consiglio comunque caldamente a chiunque si stia avvicinando a questo tema e abbia il desiderio di approfondirlo da un punto di vista trasversale, andando a mettere in discussione i dogmi della società capitalista e amatonormativa in cui viviamo.
Che bello sentir parlare di asessualità oltre la definizione e oltre quei tre concetti di base che dobbiamo ripetere allo sfinimento al resto del mondo! Questo libro affronta diverse facce della questione ace, andando ad intersecarsi con temi come il capitalismo, il femminismo, la disabilità e molto altro, fornendo sia prospettive nuove ed interessanti che ribadendo concetti già noti. Ho particolarmente amato il tono del libro. Va dritto al punto, usando un linguaggio tecnico e appropriato (e la ə) senza risultare complesso alla lettura.
Il libro in sé è scritto in modo chiaro e divulgativo ed è un bene che ci sia un’autrice italiana a parlare di un tema poco conosciuto come l’asessualità, purtroppo però prima di questo avevo letto la traduzione italiana del testo di Angela Chen, di gran lunga più esaustivo, e questo sembra davvero un estratto riassuntivo, non solo per il tema ma proprio per la struttura e l’ordine dei punti affrontati.
Ottimo excursus intertematico riguardo l'asessualità. Interessandomi all'argomento da tempo immemore avevo già le basi per rifletterci in maniera più avanzata e questo saggio offre ottimi punti in tal senso, ma metto solo quattro stelline e non cinque semplicemente per il fatto che oltre ad un analisi psico-sociale mi sarebbe piaciuto che l'autrice trattasse anche della parte più psico-emotiva dell'essere asessuali. In ogni caso, consigliatissimo.
È vergognoso che ci abbia messo così tanto a finire un libro così corto, ma eccoci qua, tempismo perfetto dato che oggi comincia la ace week🖤🩶🤍💜 Sono arrivata al punto che non leggo libri di divulgazione sull’asessualità per informami, anche se le diverse prospettive sono sempre interessanti, ma per sentirmi meno sola, per ricordami che ci solo altre persone in questo mondo che si sentono come me, e che quello che provo è valido. Quindi grazie Caterina 💜