Ferrara, ottobre 1187. Mentre, davanti alla grande cattedrale, si celebrano le esequie di papa Urbano III, nel piccolo chiostro di San Lazzaro, un monastero femminile isolato tra le selve a margine dei sobborghi cittadini, viene trovata una monaca impiccata. Un suicidio, all’apparenza. Due consorelle della defunta, però, sospettano che dietro quel tragico evento si nasconda un intrigo ordito al di fuori del loro cenobio. La prima è Engilberta di Villers, sapiente badessa originaria dei boschi nordici del ducato di Brabante. La seconda è Beatrice de’ Marcheselli, giovane vedova entrata come novizia a San Lazzaro per trovar requie dal dolore per la scomparsa del marito. Nel corso di un’indagine che si consuma nell’arco di una sola giornata, tra gli inesorabili rintocchi delle campane, il presentarsi di enigmatici visitatori e le difficoltà di una vita comunitaria fatta di inganni, rivalità e menzogne, le due monache scopriranno un inaspettato legame tra il decesso della loro consorella e il furto di una preziosa reliquia, scomparsa dai forzieri del papa il giorno stesso della sua morte. Una reliquia che pare aver lasciato dietro di sé una scia di misteri e di delitti. “Marcello Simoni è l’unico erede legittimo di Umberto Eco (ma è più divertente del maestro).” Antonio D’Orrico, la Lettura – Corriere della Sera
Ex archeologo, laureato in Lettere, svolge attualmente il lavoro di bibliotecario. Ha pubblicato diversi saggi storici, soprattutto per la rivista specialistica Analecta Pomposiana. Molte delle sue ricerche riguardano l'abbazia di Pomposa, con speciale attenzione agli affreschi medievali che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e dell'Apocalisse.
Sul fronte della narrativa ha partecipato all’antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte. Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria Writers Magazine Italia[3].
Il suo primo romanzo, Il mercante di libri maledetti, è un thriller medievale che ruota intorno alla figura di Ignazio da Toledo, mercante di reliquie mozarabo, e a uno sfuggente manoscritto intitolato Uter Ventorum, in grado secondo leggenda di evocare gli angeli. In realtà questo volume è uno pseudobiblion come il Necronomicon citato da H.P. Lovecraft[4]. Per il successo conseguito da questo romanzo l'autore ha ricevuto il 24 novembre 2011 il premio What's up Giovani Talenti per la cultura[5].
Nell'ottobre del 2012 pubblica La biblioteca perduta dell'alchimista con protagonista ancora il mercante Ignazio da Toledo e a partire dall'agosto dello stesso anno Rex Deus. L'armata del diavolo, ebook a puntate poi pubblicato in cartaceo con il titolo L'isola dei monaci senza nome.
Nel tempo libero Simoni organizza eventi culturali di taglio letterario.
Veloce da leggere, capitoli brevi, una storia che prende sin dalla prima riga. Un thriller che si risolve nell’arco di un solo giorno, un giorno però molto intenso dal punto di vista della suspense e dello svolgimento repentino degli eventi. L’ambientazione è un cliché, ma funziona divinamente: un monastero di sole donne, isolato e pieno di passaggi segreti. Scrittura valida e scorrevole, forse troppi personaggi da gestire per un caso che si risolve in breve tempo, ma comunque il risultato è più che buono. Apprezzati anche i diversi richiami alla cultura medievale e latina, a mio avviso ben riusciti e incastrati a dovere.
Ambientato nel 1187, Morte nel chiostro di Marcello Simoni è un giallo storico, cadenzato dai rintocchi delle campane, che si sviluppa intorno al tragico decesso di una monaca in un convento. Tra preghiere e particolari visitatori le consorelle cercheranno di risolvere il mistero. Morte nel chiostro è caratterizzato da un linguaggio misto, che definirei proprio di Simoni, che unisce l’italiano a qualche espressione latina, e da un insieme di forti personalità femminili. L’autore, consapevole che tali figure nel medioevo non venivano valorizzate, pone quindi l’accento sulle monache, protagoniste indiscusse della storia, dando uno spessore, un passato e un carattere preciso a ognuna di esse. La narrazione è veloce ed è ritmata da un tono ironico. Il lettore arriva alla conclusione insieme alle protagoniste e questo è un valore aggiunto. Il mondo ricreato da Simoni sembra quasi spingersi oltre le pagine di questo libro. Come se buttasse le fondamenta per un dopo. Chissà. Gli amanti dei gialli storici non devono lasciarselo scappare e anche chi magari vuole testare questo genere per la prima volta!
Ammetto che questa è la mia prima esperienza coi libri di Marcello Simoni (una lacuna che mi portavo dietro da un bel po'), ed è decisamente promossa! La sua scrittura ha un ritmo incalzante, capace di dipingere quadri vividi anche senza indugiare in troppi dettagli. Tra l'altro si potrebbe annoverare tra uno di quei (pochi) esempi di autori che riescono a usare in maniera naturale un linguaggio aulico, senza farlo diventare una caricatura da "commedia in costume". Anche la trama, pur partendo da premesse "classiche" (una morte che turba una quieta comunità monastica, una reliquia rubata, chierici ficcanaso, eresie...) riesce a mantenere una sua freschezza che la rende godibile. Il punto di forza di questo libro però sono i personaggi, soprattutto quelli femminili: un cast molto variegato, di donne dai diversi temperamenti e dalle diverse esperienze, che riescono a ritagliarsi uno spazio (e far sentire la propria voce) in un mondo tradizionalmente "a guida maschile". Il fatto che Simoni riesca a fornire diversi esempi di "personaggi femminili forti" rimanendo assolutamente fedele al contesto storico (quindi senza forzare messaggi anacronistici) è un valore aggiunto!
Beh, che dire, bello! Mi ha presa bene dall'inizio, poi mi ha persa e, alla fine, mi ha ripresa alla grande. Insomma, niente male come lettura! Mi ha ricordato molto Il nome della rosa (che mi era piaciuto solamente alla seconda lettura, quando non era un obbligo leggerlo per scuola) ma, di per sé, diverso. Affascinante. La scrittura di Simoni mi piace un sacco e mi attira tantissimo, sono estremamente curiosa di leggere gli altri suoi romanzi!
Tre stelle e mezza, arrotondate a tre perché gli scrittori affermati come Simoni devono sempre mantenere le aspettative. La trama è carina, ma dal punto di vista dei colpi di scena e dell'investigazione mi ha dato l'impressione che mancasse qualcosa.
Lettura piacevole e scorrevole Tutto si svolge nell'arco di una giornata e molti sono i personaggi e gli avvenimenti che il lettore si trova a dover memorizzare ma il tutto è facilitato dallo stile dell'autore molto chiaro e lineare 👍
Avevo promesso a breve a @marcellosimoni una recensione del suo ultimo libro pubblicato da @lanavediteseo
🍁 Quella completa è sul blog al link in bio o nelle storie.
Qui lo spazio è poco per rendere giustizia a questo libro, ma cercherò di farlo al meglio. Seguo Marcello da quando ha scritto il primo libro sul Mercante, e non ho mai smesso di farlo. Questo nuovo romanzo è tutto al femminile.
Lo sfondo è quello della m0rte di Papa Urbano III, avvenuta proprio a Ferrara nel 1187. La vicenda si svolge nel monastero di San Lazzaro, dove la badessa Engilberta di Villers si ritrova un corpo, quello di suor Agata, appeso alla trave del pozzo, senza v1ta. Ad un'analisi più attenta si scoprono segni equivoci sullo stesso.
Una tragedia che le capita tra capo e collo, letteralmente, ma non solo questa, perché ad un corpo se ne aggiunge un altro, quello di un giovane, che porta lo stesso segno di Suor Agata. Inoltre due figure, Raterio di Psalmodie e Winda di Saint-Felix, che si spacciano per emissari del cardinale Enrico De Marcy, sono sulle tracce di una reliquia che è stata trafugata dalle spoglie di Urbano III e si pensa sia proprio tra le mura del monastero: il corpus di San Giovanni (che contrariamente a quanto si possa pensare non è il corpo o parti di esso).
La vicenda è ingarbugliata come quelle che Marcello sa descrivere, piena di colpi di scena, di bandoli che vanno districati per sciogliere una matassa ben più complessa di quella che si possa pensare.
Ho amato tantissimo la figura di Engilberta, e non solo perché è stata una novizia di Ildegarda di Bingen ma anche perché ha un acume, un ingegno, una prontezza di spirito impeccabili. Insieme a lei anche Beatrice de' Marcheselli.
Questo libro è davvero bellissimo e merita la lettura per chi già conosce le opere di Marcello Simoni e per chi invece non le conosce affatto.
Engilberta potrebbe raggiungere Girolamo Svampa,il mio personaggio preferito creato da Marcello.
Este thriller histórico me ha resultado realmente adictivo; Marcello Simoni nos ofrece una historia sugestiva no muy extensa que, sin embargo, llega a tener numerosas ramificaciones cuyo esclarecimiento he llegado a ansiar compulsivamente. Me ha parecido un gran acierto que “Muerte en el Claustro” vaya directo al grano, presentándonos un crimen ya en las primeras páginas, sin largas introducciones. Al contextualizarse la trama en un escenario reducido como es el aislado convento de San Lázaro, no requiere una gran labor descriptiva de primeras; los detalles sobre el lugar e incluso las protagonistas se nos van ofreciendo a medida que avanza la historia, generando así una mayor intriga.
El argumento gira en torno a la aparición de una novicia sin vida (en primer término, parece que por su propia mano) y el robo de una reliquia papal, hechos que parecen tener algún vínculo en común que requiere investigarse. Los personajes son escasos y esto funciona muy bien en una trama que no necesita extenderse más y que, aún así, nos proporciona una serie de giros inesperados. Genera mucha impotencia darse cuenta de que todos tienen sus secretos, todos saben algo (probablemente a medias) que ocultan; esa es una atmósfera que está muy presente desde el primer momento avivando el misterio, no solo por los sucesos que están teniendo lugar en el convento, sino por sus pasados.
La ambientación en 1187, Plena Edad Media, está verdaderamente lograda y es patente que el autor es un gran conocedor del periodo, entrelazando certezas históricas con datos menos probados o incluso con licencias que no chirrían en absoluto (la veracidad de los hechos queda aclarada en la nota final). Igualmente se pone de relieve su conocimiento sobre el funcionamiento de un convento de esta época y tan solo introduce algunos datos que vienen a magnificar esa sensación de oscuridad que se respira desde el principio en un cenobio aislado en los bosques de Ferrara. Se sirve también el autor de las brechas que se estaban abriendo en el seno del catolicismo, de las traumáticas sucesiones al trono papal que se generaban (la novela comienza con las exequias del Papa Urbano III) y de la mística y fervor que rodeaba a las Cruzadas.
Ir desgranando las trayectorias vitales de las indiscutibles protagonistas, la abadesa Engilberta de Villers y la novicia Beatrice de Marcheselli, se ha convertido en toda una delicia plagada de sorpresas. Sin embargo, todos los secundarios tienen un papel destacado en una trama que no da tregua, que nos envuelve en una espiral de acontecimientos entrecruzados que roba el aliento. Reconozco que este es un género que he visitado en numerosas ocasiones y la novela se ha situado entre mis favoritas dentro del mismo; agradezco que Libros de Seda nos acerque la obra de un escritor que me ha asombrado y en cuya extensa bibliografía me encantaría seguir explorando.
Mentre Ferrara è in fermento per le esequie del papa Urbano e il successivo conclave che si terrà dopo qualche giorno, la quiete del piccolo monastero di San Lazzaro viene interrotta da una morte improvvisa di una delle consorelle, di suor Agata di Corteregia, trovata impiccata. La badessa, Engilberta di Villers che in parte ha assistito alla scena non crede però al suicidio così come la giovane novizia, Beatrice de' Marcheselli, entrata in convento dopo aver perso il marito nei pressi di Gerusalemme, durante una crociata. Entrambe cercano di svelare il mistero, nascondendo alle altre monache, ciò che è accaduto ed avvalendosi dell'aiuto di suor Ambrosia, l'infirmaria d'origine francese e di suor Prospera, la portinaia. In un solo giorno sono tanti i misteri che invadono la pace del chiostro e non solo perché anche un secondo cadavere verrà ritrovato nel bosco fuori le mura del convento. Il mistero si infittisce sempre di più e Engilberta dovrà tenere a bada sia padre Vespertilio, il sacerdote del convento e confessore delle monache che, conoscendo l'animo di suor Agata ha decretato che si è trattato di suicidio, ma anche dei visitatori che sono lì in cerca di una particolare reliquia. La storia si sviluppa in un solo giorno, intercalata dalla ore, dal battere delle campane e piena zeppa di eventi, di misteri intrecciati tra loro. Infatti il giovane morto e Agata sono legati tra loro, non solo dalla parentela ma da un segreto che custodiscono. E' il primo libro di Marcello Simoni che leggo anche se avevo scorto altri suoi titoli in questi anni. Avevo immaginato che scrivesse gialli e thriller ambientati in epoca medievale ma fino ad ora non ero riuscita a trovare il momento giusto per leggerne uno perché pensavo di trovarli "pesanti", soprattutto dopo aver letto, lo scorso anno, Il nome della rosa. Invece ho trovato una scrittura fluida, delle descrizioni particolareggiate, sia dei luoghi che dei vari personaggi che entrano in scena. L'ho letto in pochissimi giorni senza riuscirmi a staccare dalle pagine, mi ha proprio affascinata questo tornare indietro di secoli, che mi ha proprio rapita. Interessante alla fine anche la nota dell'autore per "ricordare " al lettore cosa è accaduto veramente e ciò che la sua fantasia ha messo nero su bianco. Credo proprio che tornerò indietro, dato che questo libro è uscito all'inizio di quest'anno, e cercherò gli altri suoi romanzi.
🕯️ Nos adentramos en un thriller histórico ambientado en la Edad Media, donde un gran misterio se esconde tras los muros de un aislado convento.
🕯️ La trama sigue principalmente a Engilberta, la abadesa y a Sor Beatrice, una novicia, mientras buscan desentrañar lo ocurrido en ese lugar.
🕯️ En la novela destacan especialmente los personajes femeninos. Son complejos, con sus luces y sus sombras.
🕯️ Engilberta aporta sabiduría, tranquilidad y cabeza a las situaciones. Mientras que Beatriz es más sentimental, más visceral. Lo que hace que la relación entre ellas aporte equilibrio a la trama.
🕯️ Destacaría el trabajo de documentación por parte del autor. Recrea con máximo detalle la vida monacal, haciendo más sencillo entender cómo funcionaba el día a día de las monjas, con sus rutinas y sus normas. Todos estos detalles aportan mayor autenticidad a la trama.
🕯️ La ambientación está muy cuidada. Creando una atmósfera fría y aprensiva. Donde el recinto se nos presenta como un lugar totalmente cerrado, pero con vida, como si se tratara de un personaje más en la obra.
🕯️ También es muy destacable el importante papel de la mujer en la obra. Algo no muy habitual en una historia ubicada en la época medieval donde la mujer normalmente se encuentra más en un segundo plano.
🕯️ Se tratan temas muy diversos, como la fe, la ambición, la corrupción, el miedo, la envidia, la rivalidad, la compasión.
🕯️ Predomina una narración descriptiva, llena de detalles especialmente en todo lo que rodea al convento. No solo como edificio sino también en lo referente a la liturgia.
🕯️ La historia es corta, me hubiese gustado que hubiese sido un poco más extensa. Mantiene un ritmo constante durante toda la narración. Con un lenguaje sencillo que transmite mucha autenticidad.
🕯️ En conclusión, es una historia que recomiendo totalmente. Especialmente si disfrutas de las novelas históricas donde las mujeres tienen un papel muy importante.
🕯️ Una historia corta, pero intensa que te atrapa totalmente.
Il romanzo è ambientato a Ferrara nell'ottobre 1187. Mentre si celebrano le esequie per la morte di papa Urbano III, nel chiostro del monastero di San Lazzaro, viene trovata una monaca impiccata. Due consorelle della defunta, Engilberta di Villers, sapiente badessa originaria dei boschi nordici del ducato di Brabante e Beatrice de’ Marcheselli, giovane vedova entrata come novizia sospettano che dietro quel tragico evento si nasconda un intrigo. L’indagine si consuma nell’arco di una giornata, tra i rintocchi delle campane. Si presentano inoltre al monastero enigmatici visitatori, escono fuori inganni, rivalità e menzogne. Senza contare che è sparita una preziosa reliquia. La morte della suora è forse legata alla sparizione della reliquia? Engilberta è allieva della grande Ildegrada da Bingen, veramente esistita, che fondò un nuovo monastero su un’altura presso Bingen dove si dedicò alla scrittura e alla pratica della sua esperienza medica. La sua fama si sparge oltre i confini della Germania, intraprende anche una fitta corrispondenza con diversi pontefici e con l’imperatore Federico Barbarossa. Marcello ha accontentato i suoi fans mettendo per protagonista una donna. Come sempre la sua scrittura è sublime. Si può notare una grande conoscenza della storia passata da parte dell'autore ed il grande lavoro svolto per creare questo libro. I personaggi da lui creati sono ben caratterizzati e diventano subito famigliari al lettore, non solo le protagoniste, ma anche i personaggi secondari. Non si riesce a smettere di leggerlo. Grazie per questo ennesimo regalo.
Un bel giallo scorrevole ambientato all’interno di un convento femminile: una monaca viene trovata impiccata all’interno di un pozzo. Suicidio o omicidio? La badessa Engilberta inizia a indagare, aiutata dalla novizia Beatrice, con l’intento di allontanare l’ombra del sospetto dalla familia di monache, e scopriranno ben presto che è tutto molto più complicato di come appare e che lo spettro della morte sembra legato alla scomparsa di una reliquia papale di capitale importanza per la cristianità. Osteggiare da uomini che le sottovalutano in quanto feminae e dalle loro stesse consorelle, le due monache dovranno contare solo su se stesse, il loro acume e la loro intelligenza per mettere insieme i pezzi dell’enigma. È stata una bella storia che ho divorato in un paio di giorni, avvincente e di facile lettura. È scritto in un italiano aulico e forbito, adattissimo al periodo storico di cui narra. Non un capolavoro, forse (lasciamo stare il fatto che sia stato paragonato a “Il nome della rosa”…), ma una lettura assai piacevole.
Una historia muy interesante y adictiva, que transcurre en plena edad media, en el año 1187 en el convento de San Lazaro, donde aparece el cadáver de una de las hermanas en extrañas circunstancias. No es un libro muy largo y tiene capítulos cortos, que leen con agilidad, además esta muy bien contado y ambientado, con todas las costumbres de la época, monacales, eclesiásticas y sociales, el lenguaje de entonces, con palabras en latín (todas con su traducción en la parte baja de las paginas), etc.. Tiene casi de todo, intriga, envidias, traiciones, secretos y rivalidades, pero para la abadesa Engiberta y la novicia Beatrice no es todo como parece y se unen para investigar esta muerte y otros misterios que aparecen. Las paginas del libro, tienen un tacto muy agradable y al comienzo de algunos capítulos tenemos una pequeña ilustración. Hay algunos giros inesperados durante la lectura y el final me ha sorprendido gratamente, la verdad es que es una lectura que he disfrutado bastante y lo recomiendo.
1187, Ferrara, Monastero femminile di San Lazzaro. La strana morte di una delle suore, da l'avvio ad una indagine da parte della badessa Engilberta di Villers e della novizia Beatrice dè Marcheselli. Nel corso di una sola giornata, nella vita monastica scandita dai rintocchi delle campane e l'arrivo di misteriosi visitatori, le due sorelle faranno scoperte incredibili e spiegheranno i fatti. I misteri della comunità monacale, una reliquia di grande mistero ed importanza, sullo sfondo 'eresia catara e la condizione delle donne all'epoca, specialmente all'interno della chiesa. Marcello Simoni imbastisce una storia intrigante, avvincente, piena di colpi di scena che lascia il lettore incollato alle pagine del libro, desideroso di capire quale soluzione ha la vicenda e chi sono in realtà i vari personaggi sulla scena. Consiglio questa lettura perchè è mai banale, piacevolissima e il racconto è sempre solido.
Primo libro di Simoni che leggo, ma sicuramente non ultimo. Bella l'atmosfera medievale, bella la vita nel chiostro, anche se con Fratello Cadfael ci sono abituata; ma qui siamo in Italia, in un periodo molto particolare... Sono rimasta particolarmente affascinata dalle due figure femminili protagoniste: la formidabile badessa, Engilberta di Villers, allieva di Hildegarde von Bingen e la giovane novizia Beatrice de' Marcheselli, rimasta vedova a causa della Crociata. Come sempre, tra la badessa e la priora ci sono le solite lotte di potere, anche perché la priora Ursiana è di nobili origini e sa di avere il favore di Vespertilio, sacerdote e confessore del monastero di San Lazzaro. Tutto il romanzo si svolge nell'arco di una giornata e segue il ritmo delle campane che chiamavano alla preghiera in convento, alle varie ore del giorno. Un po' mi dispiace che non faccia parte di una serie, perché non mi dispiacerebbe ritrovare Engilberta e Beatrice.
Me lo he pasado genial leyendo este thriller histórico que me ha transportado a un convento de monjas del siglo XII en Ferrara, Italia. Allí una de las hermanas aparece ahorcada, todo indica que se trata de un suicidio, algo que dejaría en muy mal lugar al convento y a toda la comunidad. Por eso la abadesa, Engilberta,no duda en ponerse a investigar qué pudo suceder para que la vida de sor Agatha terminara así. ⛪ Como ayudante elige a la novicia Beatrice, una joven viuda, que acaba de ingresar en la orden y aún no ha profesado los votos. ⛪ Estos dos personajes nos muestran muy bien cómo es la vida en un convento, por un lado tenemos a Engilberta una mujer muy inteligente y gran devoción y que su vida ha estado siempre dedicada a la Iglesia.
Ferrara 1187, muore papa Urbano III, mentre si eseguono le esequie del papa nel convento di San Lazzaro le suore del convento trovano impiccata una loro consorella. Una scoperta che mette subito in allerta la madre badessa Engilberta di Villers e la novizia Beatrice de' Marcheselli che non credono affatto che la monaca si sia suicidata. Il presunto suicidio della monaca fa scattare una serie di eventi sia dentro che fuori dal monastero, col ritrovamento di un altro cadavere, l'intervento di figure maschili che cercano disperatamente una reliquia (sottratta da papa Urbano III ma soprattutto tutto questo mistero deve essere risolto in una giornata.
Chi scrive che Simoni è il nuovo Umberto Eco lo fa solo ed esclusivamente per marketing. Esiste un abisso infinito tra i due autori. Nei romanzi di Marcello Simoni ci si limita a una trama di leggero intrattenimento, che non rasenta minimamente le questioni storiche e filosofiche trattate nei testi di Eco.
Inizio molto promettente e al cardiopalma, ambientazioni molto simili a quelle de Il nome della rosa. Da metà in poi la storia si ingarbuglia e poi si risolve in maniera frettolosa e un po’ semplice. Una valutazione media però se la merita, perché questo libro è ottimo per passare delle giornate serene ed essere presi dalla lettura😊
Un buon romanzo storico che offre un mix interessante tra mistero e contesto culturale. Marcello Simoni riesce a creare un’atmosfera coinvolgente, con personaggi ben delineati e un’ambientazione curata nei dettagli. Anche se la trama è avvincente, a tratti perde un po’ di ritmo, ma complessivamente rimane una lettura piacevole per chi ama il genere storico e i gialli.
Ero scettica perche' ho avuto feedback molto discordanti su questo autore. Ma e' andata bene. E' il suo primo libro che leggo e ne sono rimasta piacevolmente colpita. Capitoli brevi, sintetici, che vanno subito al sodo. Tanti personaggi, forse troppi, la trama mi ha convinta cosi' cosi', ma tutto sommato lo consiglio. Se non altro per cambiare un po' genere ogni tanto.
Forse 5* è un po' troppo ma di poco. 5* sono dovute altre alla trama interessane, alla scrittura piacevole ed al fatto che viene da paragonarlo al "nome della rosa" e l'ho trovato migliore. Ergo ....
…libro che si legge velocemente capitoli incalzanti ma oltre a questo niente di più. Manca lo spessore di una volta, la magia che ti trasportava in un’epoca lontana , Purtroppo non è più lo scrittore di un tempo, peccato
Ah, quel putridarium! Me lo sogno sicura di notte. Bella storia medievale, bene raccontata, tra eresie e tematiche varie, a volte un po' leziosa. Mi sono un po' persa tra i vari nomi da ricordare ma è perché ho la memoria del pesce Dori. Comunque libro interessante per serate autunnali.
Scorrevole e intrigante. Storia abbastanza lineare ma interessante, manca di un po’ di complessità per rendere la lettura più immersiva. Comunque una lettura piacevole
Il genere mi piace molto ma la storia è veramente surreale! I personaggi sono poco caratterizzati, la trama veloce. Non mi è piaciuto e non lo consiglio!