Avreste mai pensato di bere un whisky con un uomo-pecora, o di mangiare un’omelette nel ristorante dove si pianifica un assassinio su commissione? Poniamo che vi troviate a Tōkyō per qualche giorno. La città è sterminata e voi avete in tasca i romanzi di Murakami Haruki. Che ne dite di chiedere allo scrittore di Norwegian wood di farvi da guida? Dalle pagine dei suoi libri ai vicoli illuminati della città, ai grattacieli, passando per i tentacoli sotterranei, con A Tōkyō con Murakami l’autrice Giorgia Sallusti vi trascinerà da un quartiere all’altro della capitale giapponese sulle tracce dello scrittore. La Tōkyō di Murakami ci porterà nelle librerie di Kanda e Shinjuku, nelle panetterie, a passeggiare per parchi e lungo i fiumi come il protagonista dell’ultimo romanzo, La città e le sue mura incerte, alla ricerca di una vera città che sentiamo pulsare sotto di noi. Andremo a correre coi Beatles nelle cuffe per le strade dei quartieri residenziali, e ci riposeremo seduti sull’erba davanti al Meiji Jingū Stadium durante una partita di baseball degli Yakult Swallows. Così, A Tōkyō con Murakami vi presenta la città come un universo in eterno movimento, alla ricerca di questa metropoli cangiante in cui esplorare gli angoli, gli incroci e le strade che Murakami Haruki ha intessuto in più di quarant’anni di libri.
Un viaggio con la mente super low cost. La passione dell’autrice per il Giappone si percepisce a ogni riga, e con l’aiuto di Murakami non poteva che uscirne un libro bellissimo!
Il libro è stato il mio primo approccio alla famosa collana di Passaggi di Frontiera e mi è stato proposto come narrativa di viaggio in una libreria indipendente. Ho trovato una scrittura informata, sostanziosa e ricca di aneddotica. L'autrice ne sa, e riesce ad amalgamare molto bene spunti dalla vita di Murakami, dai suoi romanzi, unendoli al racconto dei luoghi e della storia di Tokyo. Sebbene non sia un libro che di per sè mi abbia emozionato trovo che comunque lo scopo di raccontare una Tokyo in maniera inusuale sia stato raggiunto. Diciamo che forse non appartiene propriamente ai racconti di viaggio, ma si piazza bene tra questi e una guida turistica ben fatta. Lo consiglio di certo a chi progetta un viaggio in Giappone e - ancora di più - a chi ama il famoso autore del Sol Levante.
Fra I passaggi di dogana che ho letto, questo è quello che mi è piaciuto di più, complice il mio amore profondo per il Giappone e un apprezzamento generale per Murakami. Il testo si snoda sinuoso fra le strade della città, i personaggi fantastici dello scrittore, gli avvenimenti del passato, la biografia geografica di Haruki e i locali da provare nel presente. Rimpiango di non essere andata alla presentazione del libro vicino a casa mia, quando l'hanno fatta, sarebbe stato bello sentirne parlare dal vivo da Giorgia Sallusti.
L’idea è interessante, abbonda di stile un po’ hipster e citazioni culturali ma finisce un po’ lì.
È vero che raccontare Tokyo in maniera esaustiva per macro argomenti (sport, letteratura, musica) richiederebbe centinaia e centinaia di pagine, ma qui ci si ferma ad un mix di date e fatti storici poco soddisfacente. Anche i riferimenti alle opere di Murakami sono appena accennati.
Far leva sulla mia nostalgia non è bastato, purtroppo.
Almeno mi sono segnato un paio di libri da recuperare.
Un manuale che ci porta in giro per Tōkyō attraverso lo sguardo di Murakami. Un libro alla scoperta di una città caotica, colorata e ricca di musicalità dove si fondono l'amore per il cibo e quello per la scrittura.
Non l’ho finito e io finisco tutto, anche Veronica Raimo. Qualcosa deve essere andato storto anche nell’impaginazione perché l’ho trovata confusionaria. Il mio amore per il Giappone ha vacillato di fronte a questo libro.