Ambra Valmori pensa che i suoi unici problemi siano l’imminente esame di archeologia persiana e la competizione spietata con il suo odiato rivale accademico, Ismael Sagredo. Ma gli astri hanno altri piani per il suo destino. Nel giro di una notte scopre che la magia esiste ed è ovunque intorno a lei, che i professori dell’Academia delle arti magiche di Seledia la considerano una minaccia alla loro segretezza e, peggio ancora, che il brillante mago che sarà costretto a farle da maestro è proprio Ismael. In una Venezia affascinante e inedita, insieme faranno luce sul misterioso passato di Ambra, che capirà di sé stessa molto più di quanto aveva mai immaginato. E scoprirà che le stelle possono essere crudeli.
Continuano le mie disavventure nel fantasy non anglofono (non demordo, è solo una questione di percentuali, sono fiduciosa).
Premessa: io non ritengo questo un brutto libro, c'è di gran lunga peggio. Anzi, sono abbastanza certa che per qualcuno quelli che io indicherò come difetti non siano altrettanto importanti o addirittura possano essere considerati dei pregi per un lettore che cerca un determinato genere. Ha anche, secondo me, delle buone idee di base e la protagonista (benché anche qui ci siano dei problemi, come l'iniziale punto di trama del suo trauma che viene dimenticato troppo in fretta) in parecchie parti non mi è dispiaciuta, per la ragione a cui molti invece è venuta in odio: ha dei difetti e dei problemi che la spingono a fare delle grosse cazzate (qui secondo me il punto è che spesso non sono bilanciati da cose positive che permettono di meglio empatizzare con lei, ma la necessità di vincere, la voglia di primeggiare a qualsiasi costo, incluso fare grandi cazzate, la paura del fallimento come sono descritte non mi sono dispiaciute). Tuttavia, ritengo anche che con qualche accortezza si potesse fare un lavoro di gran lunga migliore (laddove la trama da un lato mette certe scene che poi avranno importanza dopo, se ne perde diverse per strada che non avranno mai spiegazione, la protagonista che capisce solo quello che è importante per la trama e il resto no) e soprattutto che sia un libro tanto derivativo, al punto che chi è un po' più addentro al genere lo nota e storce il naso. Con ogni probabilità può piacere di più ai principianti ai primi approcci al genere, ma io comunque non lo consiglierei perché c'è di meglio anche come base di partenza.
Ora, la prima cosa di cui bisogna essere consci approcciandosi a questo libro è che è un romance fantasy. Non si scappa, l'impostazione è quella, e per inciso va benissimo. Ho in odio questa convinzione strisciante che il romance sia un genere di serie B, perché non lo è. Eppure ho l'impressione che questa convinzione sia così radicata che finisce per spingere chi scrive a ficcare dentro al romance più trama e setting di quello necessario, finendo quindi per non fare bene nessuna delle due cose. In un romance ci può essere anche una trama approfondita ma deve comunque essere non invasiva rispetto a quello che è l'ambito principale (cioè la storia d'amore) e deve a questa intersecarsi in maniera naturale. Qui, purtroppo, l'aspetto del setting della storia e del sistema magico è così pesante (e anche interessante, eh, a me non è dispiaciuta l'impostazione di base) che da un lato che sia intervallata dalla storia d'amore ti dà fastidio, perché sei lì che vorresti saperne di più e invece ti devi sorbire le pare della protagonista su quanto sia bono il suo tipo, dall'altra la storia d'amore succhia così tanto spazio che non si avranno mai le risposte necessarie. Un esempio per farvi capire: all'inizio in quasi ogni capitolo, qualsiasi cosa stia facendo la protagonista, si finisce a beccare il suo tipo. Va in università e lo trova, va a teatro e lo trova, va a farsi una passeggiata e lui è lì che si fa il bagno, va in palestra... insomma, avete capito. Che ci sta, è un romance. Ma uno o due di questi capitoli non poteva essere dedicato all'amicizia della protagonista con gli altri? Chiaramente no, quindi ci si ritrova questi personaggi per niente caratterizzati che hanno questo legame di amicizia fortissimo con la protagonista al punto da rischiare la carriera scolastica e il lettore li avrà visti parlare una volta del fatto che non ci sono più le mezze stagioni. Così è anche per il worldbuilding, che parte benissimo ma che poi resta sempre nebuloso perché anche con le spiegazioni c'è talmente tanto da dire che non c'è abbastanza spazio. Se la storia d'amore è il punto focale piuttosto tutta questa roba che non puoi approfondire non mettercela! E non credo sia un problema del fatto che questo sia il primo di una saga, uno perché i quattro libri dovrebbero essere tutti autoconclusivi, e secondo perché alcune domande (e quando inizi a farti domande in un fantasy è la fine) sono basiche, tipo: come caspita funzionano le lezioni in questa accademia magica??? Ho da ridire anche sulla storia d'amore. Posto che a me il trope "rivals to lovers" sta un po' qui ma qui sono gusti, il mio problema è la credibilità. Anche io ho avuto un compagno/rivale che in realtà mi piaceva, ma avevo sedici anni ed eravamo nella stessa classe, non ne avevo venticinque e andavo all'università (anche se ok, il fatto che questi abbiano gli stessi esami è giustificato dal fatto che lui è uno stalker, ma la prima volta che te lo dicono è senza senso proprio perché l'università è parecchio diversa dalle scuole dell'obbligo). In più anche quando sei piccola e stupida, se il tuo rivale ti piace ma non glielo vuoi far capire tu comunque lo sai, la protagonista no, ci arriva a pagina 350 che gli piace dopo 350 pagine passate a dire quant'è bello; e ci arriva ancora dopo a capire che pure a lui piace lei e glielo devono dire nonostante tutto quello che lui ha fatto per lei (ma lei è dannatamente intelligente, viene detto nel libro, eh).
E poi c'è il problema dell'aspetto derivativo di cui parlavo sopra, che si ripercuote tanto sul setting. Ho sentito in parecchi lodare l'atmosfera del libro ambientato a Venezia, e devo dire di concordare solo in parte, nel senso che vi sfido a cannare l'atmosfera se sei a Venezia. Provate ad ambientare il libro ad Agrate Brianza e poi ne riparliamo. Il mio problema qui è che non c'è nient'altro di atmosfera oltre l'aspetto estetico di Venezia, che peraltro non è nemmeno così importante in quanto la protagonista passa l'80% del libro in un posto inventato. Ma dov'è l'italianità? Lei è di Genova, dov'è la specificità locale (va bene, è un YA, non può dire belin come intercalare, ma ci saranno delle intonazioni dialettali sfw)? Dove sono i miei universitari che non hanno voglia di cucinare e si fanno la pasta con tonno direttamente dalla scatoletta? No, lei qui vive con la madrina ricca che la porta alle aste da ricchi e poi nel mondo della magia, avrebbe potuto essere ambientato da qualsiasi altra parte e non sarebbe cambiato nulla. Se mi devo leggere un libro ambientato in Italia scritto da italiani pretendo di più di quando lo scrivono gli stranieri immaginando la Dolce Vita. L'idea che mi sono fatta durante la lettura è che l'autrice si sia fatta tanto influenzare dai libri letti da prendere troppo da loro senza rendersi conto che il contesto era cambiato. Molti hanno citato Harry Potter come ispirazione e io sono d'accordo, si sente proprio, non solo nella scuola di magia che comunque non ha inventato la Rowling, ma nel modo di impostare certe cose. Purtroppo anche nel classismo intrinseco "noi maghi ci nascondiamo al mondo e non diamo aiuti agli umani che sono stronzi e vogliono solo il potere" come se non stessi leggendo un libro di maghi che fanno cose terribili per il potere (e non cito altre frasi aberranti che vengono dette a questo riguardo). (E ancora oggi Bartimeus resta il migliore riguardo a questo worldbuilding). Per dire, a una certa passiamo Natale e questa non chiama nemmeno i suoi genitori? O loro non chiamano lei, quando viene detto che sono iper-protettivi? Harry Potter non chiamava i suoi a Natale perché non ce li aveva e gli altri parenti gli stavano sul cazzo, qui non ha senso considerando poi quanto è invasivo il Natale in Italia. Come non ha senso nel 2024 che nessuno di questi ragazzi usi internet o non si lamenti di dover ancora usare la penna quando hai il pc. Una cosa che probabilmente fa arrabbiare solo me è la questione dell'archeologia. Questa dovrebbe essere aspirante archeologa ma non si sente minimamente. Ci sono un paio di frasi carine, lo riconosco, ma la maggior parte delle volte si passa da metafore forzate per far vedere quando lei sia archeologa inside (no, gente, gli archeologi usano le metafore come tutti gli altri, perché prima di essere archeologi sono italiani e sono usciti da quel contesto) all'ignorare del tutto reperti archeologici che in quanto appassionata ed esperta dovrebbe esserne invece attratta. Per dire, lei parla di come le si illuminano gli occhi quando vede un reperto, poi in una scena dopo beccano un reperto che lei descrive come "una spada dall'elsa decorata" ok ma che spada è? Di che periodo? Dove è stata trovata? Com'è decorata? Improvvisamente non è più archeologa perché chissene della spada, è il momento di flirtare con il tipo. Senza contare che capisce che Ishtar è anche la dea guerriera perché, lo precisa, ha fatto il corso di storia delle religioni, non è mica la prima frase che ti esce su wikipedia quando cerchi il nome. Tecnicamente da anche solo minimamente appassionata dovrebbe venirti in mente subito, non tre ore dopo... Ci sono tante questioni così, di mostrato che va in contraddizione col detto, di cose poco chiare, di cose fumose. Sono piccolezze, ma quando le sommi in un libro che comunque non è corto ti accorgi che non ha identità e il poco che ha e che è interessante (tipo la divisione della quattro magie, gli artefatti ecc) non è abbastanza approfondito per sopperire al resto.
Aggiungo un ultimo appunto sul finale. L'epilogo è figo, è una sorta di colpo di scena ma che è coerente con quanto del carattere della protagonista ci era stato mostrato. Mi è piaciuto. O meglio, sarebbe stato figo e mi sarebbe piaciuto se fosse stato messo al posto giusto, cioè in mezzo al libro e non alla fine. Perché alla fine, non serve a nulla: io ho proprio pensato "e quindi?". L'averlo scoperto non apporta alcun tipo di cambiamento né alla storia, che ormai è conclusa, né alla protagonista, che ormai si è evoluta a parte e ha ottenuto quello che voleva. Messo prima poteva portare delle buone scene e delle buone evoluzioni, così è un dato di fatto che il lettore accetta con una scrollata di spalle. Non è bello che un finale con colpo di scena dia un effetto così blando.
Penso che, quando usciranno, leggerò anche gli altri libri perché l'idea di base del progetto mi piace ed essendo autrici diverse sarà anche interessante vedere se cambia l'approccio verso la storia. Questo però, come detto sopra, anche un po' a malincuore non mi sento di consigliarvelo.
l’ambientazione a venezia sicuramente il punto forte di questo libro, per il resto abbastanza piatto, nulla di speciale. per il prezzo sinceramente mi aspettavo un lavoro di editing un po’ più decente, oltre ai refusi, che possono capitare, ci sono molte ripetizioni che stonano.
Questo libro sulla carta sembra avere tutto ciò che mi piace: fantasy con una scuola di magia, ambientazione in Italia, tante descrizioni delicate, continui richiami alla storia dell’arte e all’archeologia.
Sembra… e non solo le ha, MA HA TANTO DI PIÙ.
Non voglio dirvi nulla sulla storia o sui personaggi perché voglio darvi la possibilità di immergervi in questa storia in totale libertà.
Preparatevi solo a colpi di scena su colpi di scena su colpi di scena. Impossibili da prevedere. E l’epilogo esalta l’intera storia in modo eccezionale.
Qualche errore qui e lì nella sintassi delle frasi e alcune ripetizioni costanti, ma Jude Archer scrive molto bene, ha una penna raffinata ed elegante che mi ha catturato.
Forse avrei voluto qualche pagina in meno sugli approfondimenti e gli studi di Ambra e una spiegazione più puntuale riguardo la sua scomparsa (che ancora non ho capito al 100%).
2 stelle perché onestamente viste le caratteristiche del libro non pensavo che sarei riuscita a finirlo. Invece non ho fatto fatica ad arrivare in fondo, un po’ perché qualcosa che mi è piaciuto c’è stato, un po’ perché l’ho letto molto in fretta scorrendo alcuni paragrafi alla velocità della luce, un po’ perché appena finito il primo capitolo ho capito con che prodotto (e non uso la parola “prodotto” a caso) avevo a che fare e ho ridimensionato le mie aspettative di conseguenza. Alla fine la mia motivazione principale per continuare a leggere è diventata “voglio proprio vedere che vestito metterà Ambra per questo fantomatico ballo invernale” lol e infatti, quando è giunto il momento, il vestito non mi ha delusa! Urrà!!! Ma direi che questo la dice lunga sul mio livello di coinvolgimento. Se fosse stato tutto incentrato su serate modaiole alla scuola di magia probabilmente avrei dato 5 stelle (sono semiseria!).
Qui c’è un problema piuttosto grosso, che non è l’evidente inesperienza dell’autrice, ma il fatto che la casa editrice sembra essersi curata di questo libro solo nell’ottica di quante copie avrebbe potuto venderne come blind buy. E infatti la confezione è bellissima: ho letto la versione digitale ma ho visto dal vivo quella cartacea, che è molto graziosa e curata, ed è anche ciò che mi ha invogliata a leggere. Peccato che altrettanta cura, come hanno già scritto altri recensori prima di me, non sia stata messa nel contenuto. Scelta discutibile per il primo capitolo di una trilogia.
Questo non è un romanzo, è una bozza di romanzo. Ci sono le vibes. Ci sono alcuni semi di idee interessanti, come l’importanza data agli oggetti e ai materiali nel sistema magico, i riferimenti all’archeologia e la moralità “grigia” della protagonista (semi che non crescono esattamente rigogliosi… ma per esserci, ci sono). C’è l’ambientazione, anche se va detto che con Venezia si vince facile - e questa è una Venezia stilizzata, che sembra esistere solo intorno a una immaginaria “alta società” e di cui non emergono molti dei lati più intriganti che sarebbe stato facile sfruttare in un libro che parla di magia (raga il mostro della laguna!!!!!!! Ma come si fa a scrivere un fantasy ambientato a Venezia senza cagarsi il mostro della laguna? O il carnevale. O qualcuna delle tantissime leggende di fantasmi. Saranno pure stereotipi. Ma sono stereotipi che funzionano - e se non vuoi scrivere di una Venezia realistica e complessa almeno scrivi con tutti i crismi di quella Venezia stereotipica ma magica che sta nell’immaginario di chiunque. Vabbè, questa è più che altro questione di gusti, ma per me rappresenta una delle molte opportunità mancate che caratterizzano questo libro).
Tutto questo, con qualche anno di ricerca e riscrittura (sì, scrivere bene i libri spesso implica anni, plurale, di lavoro) e soprattutto un supporto editoriale serio, si sarebbe potuto evolvere in un libro vero. Invece è stata fatta la scelta di pubblicarlo così com’è.
Partiamo dalla scrittura. Il romanzo contiene refusi ed errori di sintassi in quantità affatto trascurabile. Editing questo sconosciuto! Errori a parte, la prosa è molto acerba. Penso che all’autrice piaccia davvero scrivere: usa metafore creative (spesso troppo creative) e descrizioni verbose (spesso troppo verbose) da cui si evince che mette impegno e fantasia nella ricerca di uno stile. Ma nella maggior parte dei casi i suoi tentativi vanno a vuoto; l’uso della lingua è goffo: manca l’occhio per la buona scrittura, quello che permette di distinguere le similitudini poetiche da quelle forzate, o l’utilizzo originale ma interessante di un vocabolo da quello stonato e improprio. Questa capacità, tra parentesi, non è soltanto innata, si può sviluppare e migliorare; ma per farlo è necessario prima scontrarsi con una presa di coscienza dei propri limiti e con standard qualitativi minimi ma definiti, scontro che qui evidentemente non c’è stato (e la responsabilità di questo, ribadisco, è soprattutto di chi questo libro lo ha pubblicato senza un lavoro di editing serio).
I dialoghi mi hanno stesa… nessuna persona reale parla come questi personaggi. Neanche gli altri personaggi di finzione parlano come questi personaggi. Sapete chi parla come questi personaggi? Io quando avevo 12 anni e cercavo di passare per adulta sui forum di livejournal.
Il nostro eroe Ismael è il mio preferito: la sua parlantina, così come la sua persona, ci viene descritta come colta, sagace e carismatica; ma leggendo non facevo che pensare a come nella mia università un tipo che si veste e parla come lui lo avrebbero preso a bombe carta nei corridoi. E io ci avrei sicuramente fatto amicizia come mi è sempre capitato con tutti gli strambi e i disadattati ❤️
Passiamo la stragrande maggioranza del romanzo in compagnia di Ambra e Ismael, e i loro dialoghi sono la fiera dell’assurdo. Da una parte abbiamo Ismael, eloquente quanto un alieno che per mimetizzarsi tra gli umani si è guardato il doppiaggio italiano di Downton Abbey. Dall’altra Ambra che gli risponde con il registro linguistico da prepubescente, mancano giusto due pernacchie. Sto esagerando? Forse, ma dopo 400 e passa pagine penso di meritarmelo. Immagino che l’obiettivo fosse creare un contrasto tra il modo di parlare di un mago di alto lignaggio (sorvoliamo sull’incubo lombrosiano per cui i maghi avrebbero una densità di neuroni tot volte superiore a quella degli esseri umani) e una persona normale; ma il risultato non è quello sperato.
A proposito di Ambra, lancio un appello: bandiamo una volta per tutte le protagoniste di YA descritte come molto intelligenti che poi sulla pagina fanno, dicono e pensano una scemenza dietro l’altra. Le dimostrazioni dell’arguzia di Ambra sono… ricordarsi improvvisamente nozioni di archeologia a caso durante una lotta mortale? “Fai come il guerriero persiano!” - girl il tuo uomo sta lottando per la vita, non è il momento……….. Ho apprezzato i tentativi di renderla un personaggio un po’ “grigio”, disposto a calpestare la morale per raggiungere i propri scopi; ma anche questo concetto rimane un po’ moscio, poco convinto e poco convincente. Anche perché la sua idea di piano macchiavellico è chiaramente basata su di loro: https://youtu.be/VNU3BrMW8FU?si=XIWcO... Capirete che prenderla sul serio è difficile.
Per favore, se è necessario per la trama che facciano, dicano e pensino stupidaggini, lasciate che le vostre protagoniste siano consapevolmente, fieramente stupide. La coerenza interna dei vostri romanzi non può che giovarne.
Ambra e Ismael a parte, tutti gli altri personaggi sono figurine appena accennate il cui unico scopo è mandare avanti la trama, che a sua volta - con una certa dose di buchi e approssimazioni - serve principalmente da sfondo alla storia d’amore. A proposito del risvolto romantico, non ho lamentele: penso sia un puro esercizio di wish fulfillment, il che mi sta benissimo. Respect.
Comunque la lunghezza di questa recensione prova che leggere questo libro è quantomeno un interessante esercizio di riflessione sul suo potenziale sprecato. Tutto perché si aveva fretta di portarlo sugli scaffali.
Le mie sono supposizioni, perché non ho idea, ovviamente, di come si sia davvero svolto il processo di pubblicazione; ma penso di avere ragione e che il prodotto, secondo questa casa editrice finito, lo dimostri. Non è certo il primo YA raffazzonato che viene buttato nell’acqua gelida sperando che sappia nuotare e non sarà l’ultimo, il che la dice lunga sul poco rispetto che hanno molte case editrici per il loro pubblico giovane. Se ho usato toni un po’ forti in questa recensione è soprattutto perché trovo questa cosa profondamente ingiusta e frustrante. Mi auguro che all’autrice venga data l’opportunità e lo spazio di affinare la sua penna in futuro; svendere in questa maniera gli autori senza dar loro il tempo di maturare equivale, a parer mio, al tarpar loro le ali.
Lungi da me voler offendere qualcuno, ma raga.. No. La trama è veramente piatta, prevedibile e sinceramente noiosa. I protagonisti, ma in generale i personaggi, non sono per nulla caratterizzati. Ambra -la protagonista- prima è insicura poi però si convince che con dei trucchi stupidi può imbrogliare il preside della scuola di magia dove è entrata da circa cinque minuti. Gli amici della protagonista, con cui avrà parlato 5-6 volte, che darebbero la vita per lei senza una vera ragione perché non viene sviluppato alcun tipo di rapporto (comprendo che il tema della found family piace e faccia vendere, ma sviluppatela in modo adeguato). La componente amorosa meno di zero: non c’è tensione, non c’è chimica, non c’è nulla. Viene spacciato per un “enemies to lovers” quando a malapena, forse, ma neanche è un “rivals to lovers” (anche qui mi viene da ridire perché non vieni conquistat* dalla loro rivalità, sappiamo solo che dal primo giorno di università, Ambra ha considerato Ismael -protagonista maschile- come suo rivale. Punto.) Vibes potteriane/dark academia.. Mah. Forse solo accademia perché si svolge in tale posto, per il resto il world building lascia molto a desiderare. La “fusione” con Venezia a volte è veramente pesante e fastidiosa e non è nemmeno utile a farti capire che i maghi non devono farsi scoprire dagli esseri umani. È tutto inutile, poco sviluppato, pieno di mancanze e di pretesti di trama. Mi è dispiaciuto che il combattimento finale (perché sì, c’è una sorta di scontro) sia durato solo un capitolo. Un capitolo, questa è l’importanza del combattimento finale -spero si senta tutto il mio sdegno. E per non farsi mancare nulla, il finale non ha un senso logico, è un buco di trama assurdo. Per concludere: aspettavo questo libro con ansia e trepidazione dai tempi del Lucca Comics dove ho avuto il libricino del POV di Ismael e conosciuto la scrittrice, ma sono rimasta estremamente delusa, quasi schifata da questo libro. E mi è dispiaciuto tantissimo. Fatevi un favore: NON leggetelo.
INIZIO SPOILERS
Allora, qui voglio condividere alcuni buchi di trama che ho trovato:
▪️perché Ismael usa una penna cancella ricordi per far firmare il registro ad Ambra? “Così più avanti lei può ricattarlo”, ma è un pretesto di trama. Perché avrebbe dovuto farlo, in principio? Che senso ha!? ▪️il negoziante chiede ad Ambra di pagare con il suo sangue. Ti definisci la studentessa più intelligente e tutto e non ci arrivi che è palesemente una cazzata? Per di più, chi è il negoziante? Perché vuole il sangue di Ambra? Sa che effetto ha sui maghi? E se lo sa, come? Perché lo sa? Boh, non ci è dato saperlo. ▪️il sangue di Ambra viene poi utilizzato per i drink che trasforma i maghi in rubiginosi. Okay. Di nuovo: perché? Che motivo hanno i baristi di questo locale per maghi e maghe di trasformarli in rubiginosi? E come sanno che il suo sangue fa quest’effetto? E come l’hanno ottenuto? E quante quantità di sangue hanno, glielo prendono di notte? Di nuovo, non lo sapremo mai. ▪️Perché i genitori di Ismael, ma soprattutto la madre, ce l’hanno tanto con lei? Perché non è una maga “tradizionale”? Non sapremo nemmeno questo. ▪️Oltre ai genitori di Ismael, c’è il padre di Jacopo (non ricordo il nome), altro mago che senza motivazione -o almeno non ci viene detta- ce l’ha con la protagonista tanto da iniziare una sorta di duello magico. Un 50enne contro una 20enne che a conti fatti non ha fatto nulla se non difendersi dalle accuse che lui le tirava. Zio, parlane con uno bravo. ▪️I Vigilantes (la polizia magica). Chi sono? Perché hanno tutta questa autorità? Boh. ▪️Lo scontro finale non è tra Ambra e il cattivo di turno, ma tra sua zia e lui. Perché? Perché avevano litigato anni fa sulla scoperta di una stella. Okay, le scoperte scientifiche sono importanti, ma così tanto da distruggere persone-accademia-leggi-tutto ciò in cui credete? Okay ma’am ▪️Innumerevoli volte ci viene spiegato che Ambra è sparita per una settimana e viene ritrovata in un canale, senza ricordi. Si scopre che era tutto organizzato da Domiziana (la zia/madrina/tipa che la ospita/maga che combatte il cattivo di turno) e da Ambra stessa che VOLEVA ESSERE MAGICA. Zia, tutto bene? Poi scopriamo che a toglierle la memoria ad Ambra è stata proprio Ambra stessa, perché ha scritto su un diario con la penna cancella ricordi (che abbiamo visto all’inizio). Ma non torna perché, da quel poco che si capisce: 1. La penna ti toglie solo i ricordi che scrivi (e lei non ha scritto ogni singolo secondo delle giornate, solo le cose più importanti), quindi avrebbe dovuto avere solo dei buchi di memoria, non un’intera amnesia. 2. Ci dici continuamente che sei stata ritrovata in un canale, tanto che gli articoli di giornale e di true crime (sì, c’è il true crime nel libro e un incidente con dei turisti francesi per questo.. Non commento - sì, Ambra capisce e parla francese) ti chiamano “l’Ambra dei canali”.. ma come c***o ci sei arrivata a sto canale!? ▪️ultimissimo punto: la storia è ambientata nei giorni nostri, quindi con computer e smartphone. Ambra ci parla spesso dei suoi genitori e di vari ricordi che li riguardano. Però all’Accademia gli smartphone -giustamente- non funzionano. E questi (i genitori) non si preoccupano della figlia che non da loro notizie da mesi? MESI? Dopo che è già scomparsa una volta!? Siamo ser*!?
L’idea di questo libro è bella, ha potenziale, ma per il 70% del libro ci son lamentele di Ambra che non può leggere i libri della biblioteca dell’accademia e dove sostanzialmente non accade nulla di utile. Fine. Ripeto: NON leggetelo.
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3.75 Secondo me questo libro ha delle ottime e solide basi, solo che poi inciampa sui suoi stessi piedi
Parto con l'aspetto che più mi è piaciuto, ovvero lo stile dell'autrice: sarà che a causa del blocco del lettore avevo qualcosa di più calmo e "avvolgente" che mi accompagnasse passo passo nella lettura invece di trascinarmici, ma il pacing narrativo di questo libro, molto spesso lento, è stato in questo caso il perfetto toccasana. L'autrice ha un modo di scrivere molto evocativo, poetico e romantico, che dona un senso di onirico e di meraviglioso agli ambienti che descrive - molto in linea con le emozioni provate dalla protagonista. C'era un senso di calma, di lentezza, che fuoriusciva dalle pagine - era come essere avvolti in una calda coperta, rintanati in un angolino a leggere favole: tranquillo, ipnotico, un momento magico che vorresti non finisse mai. Se questo libro fosse stato un semplice cozy fantasy, sarebbe stato perfetto
Ma forse è proprio questo tratto distintivo e positivo della narrazione che a lungo andare le ha anche menato un po' la zappa sui piedi: il senso di azione e istantaneità che doveva trasparire nei momenti più vivaci cozzava troppo con le scene descritte nella maggior parte del romanzo, e non ho trovato un vero senso di equilibrio. Alcuni passaggi sembravano essere stati saltati, e le descrizioni dei combattimenti erano per lo più confuse, soprattutto nei primi momenti in cui bisognava appunto descriverle in modo tale da far capire che fossero iniziate. Sostanzialmente a volte sembrava che l'azione fosse del tutto fuori luogo in questa storia - okay che la protagonista è una studentessa, un'umanista giustamente impreparata per i combattimenti corpo a corpo, ma il suo essere troppo bello e delicato ha reso anche lo stile narrativo impreparato per supportare determinate scene.
So che queste opinioni sembrano un po' un controsenso, per ogni punto assolutamente a favore per questo libro c'è quasi sempre un "ma" che quasi lo ributta giù, e penso che sia questo il vero "problema" del libro: c'era davvero molto potenziale, ma allo stesso tempo era come se qualcosa impedisse al tutto di esplodere davvero - anche le emozioni più forti arrivavano un po' ovattate. La narrazione in prima persona ha inoltre un po' sacrificato la caratterizzazione degli altri personaggi, che a volte sembravano quasi dimenticati o presentati troppo poco e troppe poche volte perché ci si potesse davvero affezionare a loro e capire (subito) la vera importanza del loro ruolo (tipo Jacopo e Nazar)(forse anche Ismael poteva venire sfruttato un tantino di più - o almeno in maniera più "attiva", più in scena. Ha fatto veramente il lavoro di dio da dietro le quinte quel ragazzo, meritava i riflettori più spesso - e non per venire martoriato lmao).
Il plot twist finale (vero vero finale) però è stato strepitoso, inaspettato ma intrigante. E la struttura narrativa mi è piaciuta tantissimo - okay sì a volte sono risultate scoperte un po' ovattate, "sottotono", ma è stato bellissimo vedere come l'autrice avesse posto vari indizi, vari oggetti importanti sin dalle prime pagine del libro e come questi siano poi ritornati utili e importanti molto più in là. Si vede che c'è stata una cura peculiare, un'organizzazione sì posata ma comunque attenta e ben studiata - ne sono sempre stata piacevolmente sorpresa e stuzzicata. A volte sfocia nel cliché, ma lo fa in un modo naturale e affascinante per cui ci stai bene dentro comunque, anche perché la trama generale, il vero "motivo" dietro tutta questa storia è tremendamente interessante e, se mi permettete, innovativo. Diverso. Molto molto bello, va detto. E il concept in generale, non solo di Seledia, ma anche della Hidden Society, mi piace molto - credo questo sia un inizio davvero buono per la saga della HS (ho anche notato il piccolo accenno al libro successivo, "Abissi e "Incanto"... well played, Jude eheh)
Nonostante tutto non posso dire che questa storia non mi abbia incantata e che non si sia fatta apprezzare. Poteva fare e dare di più, certo, ma mi sarei persa (e mi sono persa) volentieri tra gli scaffali della Biblioteca insieme ad Ambra, e onestamente lo rifarei con piacere
Penso sia la prima volta in cui ho difficoltà a fare la recensione di un libro. Stelle e ottone è un romantasy dark academia scritto dall'italiana Jude Archer ed è il primo di una serie che uscirà per il castoro off edizioni. La cosa che mi è piaciuta di più è sicuramente l'ambientazione, una Venezia moderna dalle vibes *altamente* potteriane: ammetto di essermi davvero emozionata mentre scoprivo assieme ad Ambra, la protagonista, il mondo magico in cui veniva catapultata. La penna dell'autrice è stratosferica. Adoro le similitudini e le metafore usate, si sentono nella pelle e ti fanno vivere appieno il momento. Forse qualche volta si perde in descrizioni molto evocative, ma è uno stile che apprezzo e che sa trascinare il lettore nella storia. Il personaggio che ho preferito è stato Ismael che (da non romantasy-sottona) può essere tranquillamente eletto a Uomo Libresco dell'Anno 2024. Ha un fascino d'intelletto, un Alberto Angela che fa sciogliere il cuore, intelligente, coraggioso, altruista e mai noioso. Ma veniamo alle note dolenti: a me la protagonista non è piaciuta, non sono riuscita a provare empatia per lei perché l'ho trovata schiava delle sue necessità, un leggero egoismo che le fa fare cose per gli altri al fine di un suo ritorno personale. Inoltre nel libro si ripete per tipo 5 volte che Ambra non sia capace di dire le bugie, e il finale lo spiega bene, ma durante la lettura risulta inutilmente ripetitivo. Un'altra piccola cosa che non ho amato è stato l'editing, fatto con poca cura: ho trovato frasi tagliate, nomi di personaggi scambiati fra di loro, qualche piccolo errore di sintassi e in alcune parti sembrava mancassero proprio dei pezzi che introducessero il personaggio apparso magicamente senza contesto nella frase successiva. Pochissimi, ma si sentono e sanno di poca attenzione da parte della CE che mi deve vendere il prodotto. Esteticamente è magistrale, sovraccoperta ed edges davvero magnifici. Bellissimo il disegno overlay, ma non assomiglia per niente ai personaggi descritti: mi aspettavo un' Ambra dai capelli lisci con le mollettine e un Ismael con capelli mossi e il trucco sotto gli occhi. Carina l'idea del tarocco, soprattutto se viene portata avanti nei prossimi libri. Si prende un 4-⭐️ perché avrei preferito "meno attenzione fuori e più attenzione dentro". L'ambientazione è davvero molto bella e originale, sarebbe un peccato sprecarla per refusi e mancanze di contesto.
✨️Io che sono stata conquistata da un fantasy romance? Non ci volevo credere manco io, eppure è successo, ho sconvolto persino la mia amica giada che mi ha ritenuta responsabile di una ipotetica catastrofe imminente 🤣
🎭Ho trovato una storia d'amore delicata, uno slow burn eseguito bene senza ricadere troppo nel banale o nei cliché tipici del genere; non troverete sequenze cringe o dialoghi interiori esasperanti, aspetti per me fondamentali per non farmi lanciare il libro fuori dalla finestra (e sarebbe stato un peccato visto la splendida edizione).
✨️Le atmosfere e l'intreccio sono stati gli aspetti che ho preferito in assoluto. Siamo in una Venezia dove la magia si nasconde sotto il nostro sguardo. L'aria è intrisa di potere, artefatti e polvere di stelle. Vi giuro che mi sembrava di essere io stessa nell'accademia, avvolta da immense e smisurate librerie a frequentare le lezioni astronomia, arcana, alchimia... perché non esistono accidenti, sarei un'ottima alieva🙈. La storia poi è molto interessante nonostante la staticitàdel setting accademico; è ricca di mistero, ben pensata e con diversi plot twist alcuni più intuibili, altri inimmaginabili (vi giuro IL FINALE AIUTO sono ancora sconvolta).
🎭La scrittura poi l'ho trovata semplice, evocativa e scorrevole. L'ho divorato in un paio di giorni perché davvero, una volta che lo si incomincia è difficile smettere.
✨️Gli unici nei li ho trovati verso la fine: ho trovato tutto troppo over power e poco credibile, così come una risoluzione del duello finale un po' troppo semplicistica.
🎭Ma vi giuro che è stato l'unico aspetto meh, per il resto è stato davvero un bel libro, con una storia che ricorderò con piacere e a cui ripenserò quando vorrò sognare di magie ed incantesimi.
L'ambientazione è davvero bella, Venezia si presta bene al tocco magico che ha colorato la città in questo libro. Ed è merito dei luoghi e del mondo originale se do due stelle, perché purtroppo la storia non mi è piaciuta: nonostante l'originalità del worldbuilding, tutto mi è sembrato molto superficiale. Ho trovato i personaggi e i dialoghi (soprattutto i dialoghi) piatti, poco costruiti e banali. I combattimenti poco coinvolgenti e a tratti noiosi, a volte poco coerenti. La protagonista è lagnosa e irritante, molto spesso immatura; anche i personaggi secondari davvero poco approfonditi e prevedibili, così come praticamente tutti i plot twist presenti nel libro (ho indovinato già dai primi capitoli il "cattivo" finale). L'unico personaggio interessante, a mio parere, è Ismael: profondo, intrigante e positivo, nonostante i difetti; trovo inoltre che sia l'unico personaggio di cui si faccia una descrizione fisica abbastanza accurata, di tutti gli altri, compresa la protagonista, non ricordo un particolare! Purtroppo anche la scrittura per me è un no deciso: immatura come la protagonista, molto prevedibile e poco coesa: descrizioni auliche e altisonanti che cozzano con la banalità del romanzo. Sicuramente molti difetti della storia dipendono dal fatto che si tratta del primo capitolo di una saga, però le basi sono traballanti, faticano a dare il via a un'opera che possa restare impressa. Mi aspettavo molto di più, invece è rimasta solo un'idea originale e promettente.
Malheureusement, je n'ai pas accroché MAIS je pense que c'est un peu de ma faute. Car je vois le potentiel du livre, de son ambiance, de son concept... mais je n'étais peut-être pas dans le mood ? En tout cas j'ai eu du mal à rentrer dedans et vu que ça ne s'arrangeait pas une fois passées les 180 premières pages, j'ai lu la suite et fin en diagonale. Ça me permet de confirmer que l'histoire est intéressante, qu'il y a des rebondissements et tout mais, dans l'ensemble, j'ai trouvé que tout était amené de manière très étrange. Ça manquait de naturel, de développement logique peut-être, enfin je ne sais pas, ce roman n'était peut-être pas vraiment fait pour moi. Je ne doute toutefois pas qu'il plaira à d'autres lecteurs ;)
Sono un po’ generosa in questa valutazione perché avrei dato qualcosina in meno. La storia non l’ho trovata originale e si trascina per oltre metà libro creando molti punti che ho trovato noiosi e ammetto di aver faticato ad arrivare a fine lettura sfiorando il blocco del lettore. Ho notato molti riferimenti a hp o almeno è stata questa l’impressione che ho avuto, é mancata l’originalità ma soprattutto la pecca più grande é che i personaggi li ho trovati troppo piatti, non hanno preso vita nella mia mente e non mi hanno emozionata nelle loro azioni ma nemmeno nel loro rapporto.
Lo que más me ha gustado es que los misterios se mantienen vivos durante toda la historia. Ese enfoque en el enigma y en la intriga es lo más logrado del libro. También tiene sus detallitos, como algunas decisiones de la protagonista que a veces dan ganas de que alguien la haga espabilar, pero lo esencial que es la trama funciona muy bien. Quizá eché en falta más plot twists repartidos a lo largo del camino porque la mayoría se acumulan en el final, pero aun así lo recomiendo.
DNF Premessa: non sono riuscita a concluderlo, nonostante ci abbia provato. Ho trovato la protagonista particolarmente problematica: studentessa da 30L che, a causa di un evento traumatico, non riesce più a performare correttamente ed entra in un giro di pensieri tossici e sfiancanti. In realtà, sarebbe stata una tematica interessante da trattare (il ritorno alla performance dopo un periodo difficile), se solo non fosse stata infarcita di luoghi comuni, anche pericolosi per la salute mentale. Nel complesso, è tutto abbastanza trito e ritrito: una Venezia ricchissima costretta ad essere calpestata da personaggi completamente scollegati dalla realtà e che puzzano di champagne. Mi è sembrata la scopiazzata bruttina di una trilogia italiana del 2010 (appena ricordo il titolo aggiorno il commento). Mi viene da ridere perché nella stessa presentazione della scrittrice, viene giustamente sottolineato come sia cresciuta tra NORD Italia e Scozia (ciao amiki, a questo punto anche la Scozia è ‘Gran Bretagna del Nord). Mi pento di aver dato 1 stella a Bride di Ali Hazelwood? Sì, perché almeno Bride è stato divertente, senza dinamiche tossiche.
3,5 ⭐ Era da un po' che lo adocchiavo e alla fine ho ceduto. L'idea è bella e l'ambientazione suggestiva. La scelta di ambientare la storia a Venezia mi è piaciuta davvero molto, così come anche la creazione di un'Accademia magica. Da amante delle stelle, non ho potuto fare altro che sentirmi un po' a casa leggendo questo libro. Ismael, nonostante resti un po' sullo sfondo, mi è piaciuto molto. Penso sia stato il mio personaggio preferito! Ambra... Un po' alternante. Ci sono stati momenti in cui le avrei chiesto di tacere (mooolto gentilmente...) e altri in cui le avrei dato una pacca sulla spalla. La sua scelta finale (proprio quella finale finale, quella nell'epilogo) non la condivido proprio, ma posso comprendere le sue ragioni. Mi sarebbe piaciuto conoscere meglio Jacopo e tutti gli altri personaggi secondari, che restano un po' troppo sullo sfondo e la cui storia non viene minimamente approfondita. Lo stile è scorrevole, ma molte volte l'autrice si perde in descrizioni un po' inutili. Continuerò però sicuramente a leggere la serie delle sorelle Archer 😊
Purtroppo per me è un grande no questo libro. La storia non è male, ma come è scritto non è nelle mie corde, alcuni pezzi non riuscivo neanche a comprenderli e leggevo a rilento. Ed è un no anche il finale. Mi dispiace, perché adoro le accademie di magia, aveva per me un enorme potenziale e l'ho finito solo per quello, ma è così confusionario e scritto male, che me l'hanno fatto quasi odiare. Molte cose non le ho neanche capite a fondo, ma rileggere delle parti tre o quattro volte anche no. Peccato davvero, anche perché è pure un bel libro da collezione e pensavo di acquistarlo cartaceo, ma se la sostanza non c'è non ne vale la pena.
Ik vond het verhaal leuk. Het had een beetje een mix van van alles en nog wat. Alleen het zou om een school moeten gaan, maar die vibes kreeg ik niet echt 🫣. Ook had hij makkelijk korter gekund en miste ik wat extra world building en kon ik me sommige dingen moeilijk inbeelden/voorstellen. Ik vond het wel heel leuk dat ze met wat mysterie begonnen en je wel nieuwsgierig blijft naar het complete verhaal! Ik hoop dat boek 2 iets meer van alles gaat hebben 🙏. Love Ismael en de rest tho!
Circondati dalle suggestive ambientazioni di Venezia in questo romanzo ci ritroviamo a scoprire l’esistenza di una società magica segreta e ammaliante che eserciterà un fascino incredibile sulla nostra protagonista Ambra.
Quest’ultima é, a mio parere, il punto forte del romanzo e mi rendo conto di andare molto contro corrente con questa mia opinione. Si tratta di una protagonista accuratamente caratterizzata e coerente durante tutto il libro; leggendo di lei impariamo a conoscerla, sondiamo i suoi limiti e scopriamo le sue aspirazioni. I suoi punti di forza e le sue debolezze sono così chiari al lettore che il grande plot twist, nonostante risulti inaspettato, non ci sconvolge fino in fondo, perché é proprio ciò che ci daremmo dovuti aspettare da Ambra. Giusto in un paio di scene trovo che abbiamo compiuto delle azioni un po’ troppo “sciocche”, lievemente fuori dal personaggio, per far procedere la trama.
Quindi perché, secondo me, in generale Ambra non piace come protagonista? Semplicemente le sue caratteristiche sono fin troppo particolareggiate rendendola un personaggio in cui non si riesce più ad immedesimarsi con spontaneità, possibilità che spesso il lettore agogna, specialmente in questo genere.
Ismael, inutile negarlo, é un personaggio che mi é piaciuto molto, sul quale però trovo che l’autrice avrebbe potuto fare un lavoro migliore; di lui d’altronde sappiamo davvero poco, avrei voluto degli approfondimenti sul suo rapporto con la madre (che verso fine libro scompare), sua nascita dei suoi sentimenti per Ambra (che i personaggi secondari ci fanno intuire esserci sempre stati ma su cui lui non si esprime molto), sul suo rapporto con Lisa e Jacopo (avrei tanto voluto sentire anche la storia dal suo punto di vista!).
Per quanto riguarda il sistema magico non l’ho trovato chiarissimo ma non escludo che possa essere dovuto ad una mia lettura un po’ superficiale sommata alla necessità dell’autrice di celare un po’ di mistero sulla figura di Ambra.
Per concludere si tratta di un libro scorrevole e coinvolgente con un’ottima protagonista ma con personaggi secondari meno dettagliati, inoltre, per mio gusto: 💫 si perde in qualche metafora di troppo ma non al punto da diventare pesante 💫 in alcune scene dolci risulta un po’ troppo melenso. Globalmente valuto questo libro un 3⭐️.
Vorrei poter dire che questo libro mi è piaciuto ma poi qualcuno mi chiederebbe "Ti hanno mai detto che sei una pessima bugiarda?" e allora mi tornerebbe la voglia di lanciare il libro dalla finestra, e io voglio solo dimenticare (Chi ha letto sa anche se l'ha fatto anni fa, perchè sfido chiunque a dimenticarsi questa benedetta domanda che viene ripetuta fino alla nausea e sarà sicuramente protagonista di uno dei miei prossimi incubi.) La lettura di questo libro è stata una tortura. Lo stile è acerbo e non si adatta per nulla alla storia raccontata, troppo ricercato e infarcito di descrizioni inutili ai fini della trama, una combo che ha rallentato una storia già di per sè non ricca di avvenimenti. Mi chiedo chi abbia editato il libro, perchè ci sono espressioni che non si possono sentire e che hanno dato il colpo di grazia alla scrittura. Ed è un peccato perchè l'idea di base era valida. L'ambientazione a Venezia, la struttura del mondo magico e della scuola le ho trovate molto interessanti e avrei preferito che le infinite descrizioni di focalizzassero solo su questo piuttosto che su minimi particolari perfettamente tralasciabili. Ho condiviso la smania di imparare di Ambra, la sua determinazione per rimanere all'accademia, un luogo di cui non conosceva l'esistenza ma che è la risposta alla sua voglia di conoscere il mondo. Tolto questo aspetto, mi è stata antipatica a pelle, e se una decisione che ha preso durante il suo percorso non l'ho condivisa ma tutto sommato l'ho trovata comprensibile, quello che viene rivelato alla fine del libro non ha fatto altro che confermare il mio giudizio negativo. Viene definita una ragazza supermegaiper intelligente, ma a me pare piuttosto stupida e non è sufficiente sciorinare nozioni di archeologia per farmi cambiare idea. Come non citare poi il momento in cui durante una battaglia mortale per salvare Ismael gli suggerisce di "fare come il guerriero persiano". Ovvio, sta per essere infilzato dai nemici, quale momento migliore per gli indovinelli. Mi dispiace un po' per Ismael, che si ritrova con una serpe del genere. Parlando di Ismael, aveva un gran potenziale ma è stato relegato a personaggio di contorno, utile soltanto a tirare fuori Ambra dai pasticci per poi scomparire finchè non tornava di nuovo utile.
Finalmente un Fantasy dark academia con quel pizzico di mistero e una ship con i fiocchi che mi ha conquistata fin da subito. Lo ammetto, l'ho iniziato perché al SALTO sono andata a una presentazione in cui parlava anche l'autrice e sono rimasta incuriosita da alcune dinamiche e mi sono detta che quando avrei avuto l'occasione probabilmente lo avrei letto. Il momento è avvenuto tramite audible che ha una narrazione del libro posso dire perfetta con quella che è l'ambientazione, tutto molto evocativo. Un altro elemento che ho molto apprezzato è l’ambientazione veneziana per me è ben riuscita, che da quel tocco in più alla storia. Devo dire che questa serie di libri italiani con riferimento a città italiane (per adesso venezia, napoli e firenze e già qui grandi cose) mi piace un sacco, perché per ogni città associo delle vibes precise e con il dark academia alcune di queste ci stanno davvero molto bene!
Il libro a mio parere ha funzionato bene in quello che è il suo genere, c'è mistero, c'è curiosità, c'è uno studio all'interno dell'università che viene davvero fuori, e questo aspetto si sposa molto bene con l'ambientazione veneziana. Ho adorato i capitoli iniziali, sono quelli che mi hanno conquistata. Il dark acedemia a mio parere non è un sottogenere facile da scrivere, perché queste vibes devono proprio venire fuori dal racconto, ma secondo me qui ci siamo riusciti molto bene. Ho davvero apprezzato. Sicuramente ci sono dei margini di miglioramento, non tutto è perfetto, ci sono degli elementi che potevano essere approfonditi ma capisco anche i limiti di scrivere un solo libro. Non so se è il libro d'esordio dell'autrice, ma comunque è una scrittura molto interessante all'interno di un progetto equamente curioso! Quando questo libro è uscito non ero stata conquistata, ma adesso sono totalmente inserita in questo progetto editoriale! Bello bello e sono curiosa sulle future ambientazioni!
Stelle e Ottone ha avuto il potere di trascinarmi dentro una città che conosco quasi solo per fama e renderla vivida, reale e se possibile ancora più magica. Il modo in cui i luoghi di Venezia compaiono e si mischiano al mondo magico sono evocativi e sognanti. In questa atmosfera la storia di Ambra e Ismael si svolge con leggerezza e credibilità. I due protagonisti sono divertenti e piacevoli e riescono ad aggiungere alla storia e all'ambientazione la giusta dose di spezie e profumi. I personaggi non principali emergono piuttosto bene durante il sentiero narrativo e riescono a giocare nella trama con facilità e senza spezzarla. Il finale, poi, è una bomba. Leggetelo.
Finalmente mi sono approcciata al progetto tutto all'italiana della Hidden Society e sono molto entusiasta di questo inizio. Stelle e Ottone è il primo volume di una tetralogia appartenente allo stesso universo fantasy, in cui ogni libro è ambientato in una città italiana differente. Qui ci troviamo a Venezia e la protagonista Ambra Valmori scopre di avere dei poteri magici in seguito a un evento spiacevole che l'ha coinvolta e di cui ha pochi ricordi, che le apre le porte dell'Accademia di Seledia. In questo luogo avrà accesso al sapere magico universale per approfondire la natura dei suoi poteri, ma sarà seguita dal suo nemico giurato: il brillante mago Ismael Sagredo. Di seguito, gli aspetti che ho apprezzato: 1) L'ambientazione nella città di Venezia e nell'Accademia di Seledia, poiché mi ha ricordato la magia che ho sentito da bambina leggendo La bambina della sesta luna e guardando la prima stagione delle Winx. L'autrice è riuscita a trasmettere il fascino che la città veneta mi ha sempre suscitato e a convincere i lettori che ci sono mondi fantastici intorno a noi, se siamo disposti a vederli. 2) La ship tra Ambra e Ismael! Negli ultimi anni mi è capitato di rado di leggere un rivals to lovers così ben scritto, quindi complimenti a Jude Archer per aver costruito in modo organico e graduale il loro rapporto. Inoltre, mi sono rivista moltissimo in Ambra per le ripercussioni psicologiche che ha avuto in seguito al misterioso incidente e che l'hanno portata ad attraversare una crisi esistenziale. È stato molto toccante seguirla nella riappropriazione della sua vita. Se avete apprezzato Effy di A study in drowning, potrebbe piacervi anche lei. 3) Il personaggio di Lisa, di cui avrei voluto avere maggiori informazioni soprattutto sul finale. In generale, trovo che il suo personaggio sia stato costruito bene, poiché si percepisce la morale grigia. Ma quell'epilogo? Io vorrei assolutamente saperne di più, sono perplessa! 4 stelline e mi tuffo a leggere Abissi e Incanto.
Het eerste deel van een betoverende Italiaanse romantasy-serie vol magie, geheimen en verboden liefde. De jonge archeologiestudente Ambra Valmori leidt een rustig leven aan de Ca’ Foscari-universiteit in Venetië tot ze op een dag stuit op het bestaan van een geheim genootschap van magiërs. Wanneer ze wordt toegelaten tot de mysterieuze Academie van Seledia, ontdekt Ambra dat ze over bijzondere krachten beschikt. Terwijl ze leert omgaan met magie, artefacten en eeuwenoude boeken, merkt ze dat de sterren een ander pad voor haar hebben uitgestippeld. Ambra draagt een geheim met zich mee dat haar toekomst, én die van de Academie, in gevaar kan brengen. De professoren zien haar als een bedreiging, en niemand lijkt te vertrouwen wat ze werkelijk is. Samen met haar voormalige rivaal Ismael Sagredo gaat Ambra op zoek naar de waarheid over haar verleden. Hun ontdekkingstocht voert hen door de duistere steegjes van Venetië en naar de grenzen van hun eigen hart. Wat Ambra en Ismael zullen ontdekken, kan niet alleen hun leven veranderen… maar ook het lot van de hele magische wereld.
Mijn ervaring: Wat een meeslepende, sfeervolle en betoverende Romantasy! Vanaf de eerste bladzijde wist het verhaal me te grijpen. Giada Pavesi schrijft zó beeldend en rijk dat je het gevoel hebt zelf door de straten van Venetië te dwalen, tussen de geheimen, de magie en de oude boeken. Haar schrijfstijl is warm, uniek en vol emotie: een stijl die je moeiteloos meeneemt in de wereld die ze heeft gecreëerd.
We volgen Ambra Valmori, een jonge archeologiestudente die niet bang is om haar mening te geven. Ze is slim, eigenzinnig en heeft een sterke persoonlijkheid — heerlijk verfrissend om te lezen. Soms kan ze een tikkeltje naïef zijn, wat haar juist menselijk maakt. Haar tegenpool (of misschien wel iets meer dan dat?), Ismael Sagredo, is mysterieus, scherp en intrigerend. Hun dynamiek zorgt voor precies de juiste dosis spanning. Ook de bijpersonages zoals Lisa, Bianca, Leo en de professoren zijn levendig en goed uitgewerkt, waardoor je echt het gevoel krijgt deel uit te maken van hun wereld.
Het verhaal begint meteen boeiend: Ambra keert terug naar Venetië, waar ze wordt herkend als het meisje dat ooit verdween en sindsdien haar pink mist. Dat maakt je direct nieuwsgierig! Langzaam maar zeker verweeft Pavesi magie, geheimen en oude legendes door het verhaal heen. En dat doet ze zó natuurlijk dat het haast geloofwaardig aanvoelt. Ook haar liefde voor scheikunde is subtiel maar mooi in het verhaal verwerkt.
De spanning wordt gaandeweg steeds verder opgebouwd. Elk hoofdstuk maakt je nieuwsgieriger, roept nieuwe vragen op en brengt verrassende wendingen. Nu ik het boek voor de tweede keer lees, merk ik dat ik meer verbanden zie en dat de puzzelstukjes nog beter op hun plek vallen dan bij de eerste keer. Het plot is verrassend en goed uitgewerkt; Pavesi weet het verhaal sterk, passend en ontroerend af te ronden.
Sterren en koper is een prachtig, meeslepend en betoverend eerste deel van een nieuwe Italiaanse Romantasy-serie die alles heeft: sfeer, mysterie, romantiek en magie. Giada Pavesi weet precies hoe ze je kan betoveren met haar woorden. Zeker bij een tweede lezing vallen nog meer details op hun plaats. Ik kan niet wachten tot het vervolg verschijnt, een absolute must-read!
Che noia Questo libro è incredibilmente noioso, inutilmente prolisso e mal sviluppato. L’ambientazione e l’idea potevano essere molto interessanti, ma purtroppo non è stata ben sviluppata. Ambra mi è rimasta estremamente antipatica, è una so tutto io la cui unica risorsa è l’imbroglio e il finale è perfettamente in linea con lei, non mi ha sorpreso per nulla, anzi mi ha dato solo fastidio. Chiamarlo rivals to livers fa veramente ridere Non l’ho abbandonato perchè almeno volevo capire dove andava a parare. L’ambientazione a Venezia sembra il resoconto di un turista americano tornato da una settimana di vacanza lì
Le atmosfere magiche di una Venezia nascosta, due protagonisti rivals to lovers dalle grandi capacità, misteri e domande a cui dare risposte. Un fantasy young adult tutto italiano che mi ha affascinata e mi ha riportato alle vibes di Harry Potter e la pietra filosofale
La storia è carina, ma un buon editing l'avrebbe resa 10 volte meglio. Il finale mi ha lasciata un po' basita. Spero di ritrovare i personaggi nei libri futuri!!
A questo libro ho dato quattro stelle perché, sebbene non sia il romanzo più bello che abbia mai letto, è indubbiamente molto valido e una chicca nel suo genere.
Mi è piaciuto molto il worldbuilding legato alla scuola di magia, con le sue discipline, la sua biblioteca e i suoi artefatti magici. Mi sono affezionata ai personaggi che abbiamo incontrato lì (sia quelli simpatici che quelli antipatici) e mi sarebbe piaciuto che venissero approfonditi di più. E' una pecca molto comune nei romanzi romance, dove tutto gira un po' attorno alla coppia principale e si perde l'occasione per sviluppare rapporti profondi anche con altri personaggi. Un esempio è l'amicizia tra Ambra e Bianca, dove Bianca subisce un grosso trauma e mette a rischio ciò che le è più caro più di una volta per Ambra, ma sembra farlo più per un suo generico buon cuore che non per un'amicizia sincera e profonda tra le due. In compenso è sviluppata molto bene la relazione tra Ambra e Ismael, che mi sono piaciuti moltissimo. I loro battibecchi sono divertenti ed è stato ovvio da pagina 1 che c'era una forte attrazione reciproca. Lui in particolare, sebbene sia da prendere a schiaffi per l'ego smisurato, ha un carisma che attraversa la pagina e soprattutto nella seconda parte del libro gli ho voluto veramente bene. Ovviamente quando ci sono due fratelli quello queer è sempre più iconico di quello etero, quindi non posso non menzionare Nazar e quanto mi sia dispiaciuto che sia rimasto fino alla fine un personaggio molto secondario. Ha anche lui le carte in regola per essere il protagonista di una storia, spero che in futuro lo rivedremo.
La trama è stata severa ma sensata fino all'ultimo capitolo, con Domiziana e Gritti che hanno fatto da specchio a Ambra e Ismael e ci hanno fatto vedere quello che può diventare una rivalità accademica se ci si lascia trasportare dal risentimento reciproco. Più di Gritti, che è un villain piuttosto standard e prevedibile, il personaggio interessante è sicuramente Domiziana, la quale si può interpretare in vari modi. Alla fine non si capisce bene, soprattutto considerando l'epilogo, quanto fosse grande il suo affetto per Ambra, ed ognuno si fa l'opinione che preferisce sul suo conto. La mia è che abbia fatto tutto per primeggiare, dal coltivare l'amicizia con i genitori di Ambra all'invitarla a Venezia, per poi dirle della magia e convincerla poi a cancellarsi i ricordi dopo il rituale. Ambra non sembra essere dello stesso avviso, addossandosi colpe che secondo me non ha.
Ho detto che la trama è stata sensata fino all'ultimo capitolo perché l'epilogo mi ha lasciato l'amaro in bocca. Avrei dato anche più di 4 stelle perché Stelle e Ottone è stato un libro veramente divertente da leggere, succedevano un sacco di cose che mi tenevano attaccata alla pagina (ho amato la parte all'Occhio della Naiade), ma poi è arrivato quell'epilogo deludente. Ecco una lista di cose che avrei voluto dall'epilogo: 1) sapere cosa è successo a Lisa. E' rimasta a Seledia? E' stata ritenuta colpevole di aver collaborato con Gritti o l'hanno assolta visto che ha fatto tutto per la sorella? A proposito di Lisa, è davvero un peccato che non si sappia quasi niente sul suo passato, mi domando se non sia un personaggio che tornerà nei prossimi libri della Hidden Society. 2) un confronto tra Ambra e Mahasa o almeno sapere come è cambiato il rapporto di Ismael e Nazar con i loro genitori. 3) Jacopo si è fatto crescere una spina dorsale ed ha detto a suo padre di stare con Bianca DA DUE ANNI o sono ancora gli amanti segreti dell'Academia? E sempre a proposito di Jacopo, sarebbe stato bello vedere un suo chiarimento con Ismael riguardo a quello che è successo con Lisa, o almeno sapere come sta guarendo la sua relazione con Ambra dopo gli eventi del libro. 4) la cattedra di Astronomia è stata riassegnata? Se sì, a chi? 5) Leo. Non c'è un motivo, semplicemente gli voglio molto bene e avrei voluto venisse menzionato di più. Best boy. Purtroppo non ho ricevuto niente di tutto ciò dall'epilogo, il cui senso non l'ho capito. Vuole forse mostrarci Ambra che si lascia alle spalle la sua vecchia vita e allarga le braccia verso il futuro? Oppure vuole rivalutare il suo personaggio e quello di Domiziana ridistribuendo le colpe di quello che successo? Secondo me riesce a farci sapere che dopo un anno di relazione Ambra non è ancora sicura dei sentimenti che Ismael prova per lei. La cosa non mi preoccupa più di tanto perché Ismael ha una laurea magistrale in Capire i Segreti di Ambra e suppongo scoprirà anche questo piuttosto presto.
In conclusione, Stelle e Ottone è un libro che ha dei difetti ma si fa leggere molto volentieri, è solo il romanzo d'esordio dell'autrice che però dimostra già di sapere come mantenere alto l'interesse del lettore per più di 400 pagine. Leggerò anche il prossimo libro della Hidden Society, ovviamente perché sono curiosa di sapere in quale angolo del mondo nascosto si addentrerà la prossima autrice. Mica perché sono malata di carte collezionabili e devo avere tutti i tarocchi, figurati.
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È sempre un grande orgoglio quando un fantasy italiano viene pubblicato e fin dall’annuncio di 𝐒𝐭𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞 𝐎𝐭𝐭𝐨𝐧𝐞 ho sentito un richiamo verso questo libro perché caratterizzato da tutti elementi che amo ritrovare nei libri: un’accademia di magia, un’ambientazione veneziana, tinte dark academia e luoghi scolpiti da stelle 💫 Inutile dire che l’estetica e la grafica di questa edizione è davvero curatissima nei minimi dettagli, per non parlare dell’overlay e della carta dei tarocchi 🤎
•• La storia inizia quando Ambra Valmori scopre l’esistenza di un mondo magico, una società che vive nel segreto al fianco degli umani. Inspiegabilmente sembra anche collegato alla sua breve sparizione dell’anno precedente, senza alcuna memoria di quanto accaduto. Entrare nell’Academia di Seledia è l’unico mezzo di Ambra per scoprire veramente chi è e cosa si cela dietro la sua scomparsa. Dopo aver sognato la magia da tutta la vita ora non ha intenzione di rinunciarvi per nessuna ragione al mondo (piuttosto comprensibile!) 🪽
A mio parere la forza di questo libro è l’ambientazione e la sua atmosfera: evocativa, ricca di magia, con un mondo tutto da scoprire! Sono convinta che i prossimi libri esploreranno meglio il world building, permettendoci di vedere oltre le figure “accademiche” dell’𝐇𝐢𝐝𝐝𝐞𝐧 𝐒𝐨𝐜𝐢𝐞𝐭𝐲 - come le altre creature che vengono menzionate. Anche il sistema magico promette bene, perciò aspetto altri approfondimenti 🥹 La trama l’ho trovata affascinante fin dall’inizio, ma mi sono ritrovata a faticare nell’affrontare il ritmo della narrazione: a tratti le scene (in particolare d’azione) le ho trovate veloci e confuse, altre le ho percepite come un rallentamento della storia. Arrivando ai personaggi… è scontato dire che Ismael ha catturato la mia più completa attenzione? Si è aggiunto alla lista delle bookish crush in men che non si dica! 💘Purtroppo invece non sono riuscita ad entrare in sintonia con Ambra, da un lato ho trovato estremamente umano il suo lato più competitivo, in particolare legato all’ambito accademico, proprio per questo in quei punti ho sentito una punta di angoscia. E proseguendo la mia percezione su di lei è cambiata poco (sono ancora sconvolta dall’epilogo 🤯). La parte romance mi è piaciuta un sacco (d’altronde ho scoperto di apprezzare tantissimo i rivals to lovers) e quando Ismael riceve l’incarico di magister le loro interazioni sono ancor più interessanti 👀
🕯️ Spero di scoprire di più di questo mondo nei prossimi 🫶🏻