SECONDO UN’ANTICA LEGGENDA DELLA TRIBÙ NAVAJO, L’ARRIVO DI UNA PIUMA GRIGIA PORTATA DAL VENTO ANNUNCIA UN GRANDE CAMBIAMENTO ALL’ORIZZONTE.
Quando il vento del nord porta con sé una piuma d’aquila grigia, un grande cambiamento sta per arrivare: questa è la leggenda che gli antenati di Hurst Paytah tramandano da generazioni. Lui non ci ha mai creduto, perché il suo destino è stato stabilito sin da piccolo. Da orfano indesiderato perché solo per metà nativo, è riuscito a conquistare la fiducia della tribù ed è stato scelto per diventare capo. Hurst, però, è solo un ragazzo, e si sente inadatto a comandare perché è tutto fuorché calmo e razionale. Per fortuna c’è Nive che, con i suoi timidi sorrisi e i suoi guanti rossi, gli ha mostrato che la gentilezza può sciogliere anche il ghiaccio più duro e che si può essere completi anche quando ci si sente a metà. Eppure, ora che lei è lontana per studiare al college, Hurst si sente sempre più insicuro e il vecchio dubbio di non essere all’altezza lo tormenta. Come se non bastasse, sul suo comodino compare all’improvviso una piuma d’aquila grigia. Mentre ne osserva i riflessi, si sente invadere dalla paura: forse il destino suo e di Nive non è di restare legati per tutta la vita; forse basterà una folata di vento per distruggerli. Ora Hurst deve scoprire che solo chi affronta la vertigine ha la forza per spiccare il volo. Rita Nardi, un’autrice che scala le classifiche, ha regalato ai suoi lettori il libro che stavano aspettando. Tornano gli amatissimi personaggi di Liberi come la neve, un successo da oltre 50,000 copie vendute. Questa volta a raccontare la storia sarà il protagonista maschile, Hurst, alle prese con le responsabilità di capotribù e con la dolorosa lontananza di Nive. Seguendo i suoi passi, impareremo a non avere paura del cambiamento. Perché la vita è imprevedibile, ma se abbiamo accanto le persone giuste ogni svolta può diventare crescita e speranza.
🪶 Un storia che parla di famiglia, dell’importanza di essi. I Navajo, una tribù fondata su dei principi, natura, famiglia, unione.
Due protagonisti indelebili per me.
Nive uno spirito puro. Gentile, dolce, che vede il bello anche nella sfumatura più rara del mondo. Una protagonista che mi rappresenta nell’anima.
Ma qui… sfogliando queste pagine conosciamo Hurst, il “lupo giallo” Uno spirito libero, che impariamo a comprendere, nei suoi pregi e difetti. I suoi innumerevoli stati d’animo, i suoi dubbi, le sue domande. Il timore del futuro, di 𝐧𝐨𝐧 𝐞𝐬𝐬𝐞𝐫𝐞 𝐚𝐛𝐛𝐚𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 , e sopratutto all’altezza. Un passato alle spalle, un’ombra che cresce dentro di lui, che prende il sopravvento finché non incontra Nive, la sua luce.
Un ragazzo, che diventa un’uomo, un capo. La fierezza, e l’ammirazione che provo per questo percorso e nei confronti di Hurst. Un finale adatto, per questa storia, al quale sono tremendamente legata, un posto sicuro, dove mi sento a casa.
Aspettavo questo romanzo da quando ho letto liberi come la neve, ormai più di un anno fa'. E mi ricordo di essermi sentita a casa. Al caldo. Ho provato poche volte questa emozione riguardante dei libri. PPer quanto mi possano piacere, pochi sono i libri che davvero mi toccano. Ma Rita ha questa scrittura totalmente sua, vera, buona, leggera e toccante che ho pianto pure ai ringraziamenti. Le sue parole, vengono usate con una leggerissima potenza ma allo stesso tempo con una gigantesca delicatezza.
Trama: Quando il vento del nord porta con sé una piuma d’aquila grigia, un grande cambiamento sta per arrivare: questa è la leggenda che gli antenati di Hurs tramandano da generazioni. Lui non ci ha mai creduto, perché il suo destino è stato stabilito sin da piccolo. Da orfano indesiderato perché solo per metà nativo, è riuscito a conquistare la fiducia della tribù ed è stato scelto per diventare capo. Hurst, però, si sente inadatto a comandare perché è tutto fuorché calmo e razionale ma per fortuna che c’è Nive che gli ha mostrato che la gentilezza può anche sovrastare il suo caratteraccio. Eppure, ora che lei è lontana per studiare al college, Hurst si sente sempre più insicuro e il vecchio dubbio di non essere all’altezza lo tormenta. Dopo l'arrivo di quella foglia, inizia ha dubitare di tutte le sue certezze, anche della relazione con Nive.
Lo ammetterò: ero partita con basse aspettative. Non perché avevo sfiducia in Rita e in questo nuovo libro, ma semplicemente perché pensavo fosse una simil-novella. Invece no. Ringrazio Rita di aver scritto questo nuovo libro su Hurst e Nive, perché mi ha riempito il cuore, davvero (e anche gli occhi, di lacrime). Totalmente raccontato dal pov di Hurst, Liberi come il vento non è poetico come liberi come la neve. È più grezzo, più slanciato, più ristretto. Perché Hurst non ha infinite parole, frasi poetiche o canzoni da dire. Lui esprime il suo amore con piccoli gesti, piccole frasi. Vibe costantemente in mare di grigio, in una domanda continua, ma con il suo bianco, Nive.
4⭐️ Io considero questo libro come il sequel di "liberi come il vento", ma in realtà si può leggere anche senza aver letto quest'ultimo. (ri)troviamo Hurst e Nive, 2 tra i miei protagonisti preferiti in generale.... In questo libro c'è un tocco di mistery e vediamo proprio la crescita dei personaggi, soprattutto di Hurst. La penna di Rita io la amo, scorrevole e ti fa proprio immedesimare nei personaggi. Infatti ho sentito numerose volte le farfalle nello stomaco e ho sclerato per Hurst. Se avete amato "liberi come la neve" e volete tornare a casa, oppure volete approcciarvi al romance, leggete questo libro!
«Mio padre diceva sempre che, per cogliere la bellezza della natura, non occorreva altro che osservarla, in silenzio e con rispetto, come si ammira un’opera d’arte o si apprezza uno spettacolo a teatro.»
Ho apprezzato molto questo spin-off di Liberi come la Neve offertomi in lettura da Garzanti.
Liberi come il vento è un romanzo che sa di autunno, di aghi di pino. Potreste udire lo scricchiolio delle foglie d’acero calpestate, o il fruscìo di quelle che danzano per la foresta ad una folata di vento. Liberi come il vento è il canto di un’aquila maestosa, che vola ad ali spalancate nell’immensità del cielo, è il colore caldo dei tramonti di Moongrove.
La scrittura di Rita è piacevole, scorrevole e decisamente più matura. Nonostante mi ritenga un po’ cresciuta per questo genere, sono tornata volentieri a leggere questo romanzo dal sapore esotico. Il Canada, l’ho sempre detto, con le sue foreste e le sue cascate, è ciò che maggiormente mi ha conquistata già dalla lettura di “Liberi come la neve”.
In questo nuovo capitolo la riserva Navajo è in pericolo e Hurst, che deve prepararsi a raccogliere il testimone del capotribù, evolverà, ritrovandosi ad affrontare ostacoli inattesi, incertezze, tradimenti e momenti dolorosi.
Ho apprezzato molto che la nuova storia non girasse intorno alla sola love story. Le pagine di “Liberi come il vento” sono belle perché intrise di una lieve patina di realismo magico. Mai come adesso la storia della tribù Navajo si intreccia alle sue leggende. 🪶
La trama è più strutturata e il personaggio di Hurst, che narra la vicenda in prima persona, è ben costruito. Di lui, finalmente, conosciamo anche il passato.
Pur essendo una lettura che di frequente vedo tra i banchi di scuola dei miei studenti, questo romanzo è stato capace di incantare anche me.
Sia ‘Liberi come la neve’ che ‘Il narratore di storie’ mi sono piaciuti, con i loro alti e bassi; quindi potevo perdermi la lettura di ‘Liberi come il vento’, pseudo spin-off del primo titolo che ho citato? Probabilmente sì, perché, nel senso… per me la storia era già bella che conclusa, ma stiamo parlando di una “storia nella storia” raccontata da Hurst! Senza offesa per Nive, ma la controparte maschile ha sempre qualcosa in più da dire (e che io abbia o meno un problema di comunicazione con le voci narranti femminili è risaputo).
Ambientato tra l’ultimo capitolo di ‘Liberi come la neve’ e il suo prologo, questo piccolo romanzo permette al lettore di conoscere meglio Hurst Paytah, per quella che è stata la sua vita, per quelli che sono stati e sono i suoi pensieri e per quello che sarà il suo futuro, un destino già scritto di nuovo capo della tribù Navajo. Tra il non sentirsi all’altezza del ruolo che è chiamato a rivestire, tra le difficoltà della storia d’amore con Nive White, mai facile come vorrebbe, e di fronte a una serie di pericoli che minacciano lui, la sua famiglia e la loro riserva, Hurst dovrà scoprire la giusta via da percorrere e il significato di quella sinistra piuma d’aquila grigia che si trova sul suo comodino.
Ormai è diventato un obbligo, perciò parto con l’elogiare Rita per il suo lavoro. Dovrei lasciare i complimenti alla fine e conservare un minimo di suspense, ma ci tengo a mettere subito in chiaro la grande fetta di merito che il suo stile di scrittura ha nella mia opinione generale riguardo i suoi libri. Ora, non voglio esagerare, né gonfiare la cosa, ma, partendo dal semplice presupposto che i romanzi rosa li tollero – li leggo di tanto in tanto giusto per distrarmi e ne ho una considerazione molto bassa – e che raramente ne conservo un buon ricordo, mi sento di ringraziare questa autrice per le sue storie. Semplicemente, è riuscita a farsi leggere con il sincero gusto di conoscere i suoi personaggi e le loro vicende… e mi piace: leggo con piacere ciò che scrive e ci ripenso con una sorta di affetto, quindi grazie.
Ma ora passiamo alle note dolenti: Nive è riuscita a darmi sui nervi anche senza essere la protagonista della situazione. Nella recensione al primo libro avevo già scritto che cosa non mi era andato giù del suo personaggio; a questo secondo giro, se possibile, lei mi è sembrata ancora più “pesante”. Tesoro, d’accordo, hai sofferto e hai avuto un’infanzia terribile; ci vuole del tempo per guarire dalle ferite del passato; ma piangere appena qualcuno dà anche solo l’impressione di star alzando la voce con te non è la maniera corretta di reagire alle difficoltà della vita. Se poi di fronte alla scelta di schierarti dalla parte dell’amore della tua vita o da quella di un pagliaccio appena conosciuto non scegli la prima… Guarda, te lo potrei dare io un motivo per piangere.
I miei commenti nei suoi confronti si riassumono in questo: “Datti una svegliata, donna!”
Se poi vogliamo parlare di cliché romance che mi causano l’autocombustione… Allora: in un arco di tempo di diverse ore ci sono questi cinque secondi nei quali lui interagisce in un certo modo con un persona – per motivi puramente casuali e non maliziosi; ovviamente, proprio in quell’esatto momento, la compagna di lui compare e li coglie sul fatto; la terza persona si defila e, invece di chiarire civilmente il malinteso, c’è questa guerra di sguardi e congetture mentali non espresse ad alta voce che portano la lei in questione a piangere e a fuggire dopo aver tratto le sue conclusioni. Perché parlare è passato di moda, gente!
(Questo invece riassume il perché io legga pochi romance.)
Fortunatamente, ‘Liberi come il vento’ parla di Hurst e sono felice di poter dire che questa storia mi ha aiutata a rivalutare molto il suo personaggio: ho apprezzato l’opportunità di poterlo conoscere “più da vicino”, ma soprattutto mi è piaciuto entrare nella sua vita di prossimo capo della tribù Navajo e – non serve nemmeno dirlo – conoscere in qualche modo certe tradizioni e altrettante leggende della sua famiglia. Rispetto al primo libro, poi, in questo c’è più azione e più mistero (“sort of”), quindi ne risulta una lettura, a parer mio, ancora più coinvolgente.
E se già in passato avevo speso due parole per l’ambientazione, di certo accompagnare Hurst nella cura della riserva mi chiama a rinnovare ciò che avevo detto: è tutto così magico; l’autunno, il vento e le voglie hanno preso il posto nell’inverno e della neve, ma una gitarella a Moongrove non sembra comunque un’idea malvagia.
Perciò perché dovreste leggere ‘Liberi come il vento’? Allora… È vero che lo si può leggere anche senza aver prima letto ‘Liberi come la neve’, ma trovo che si perdano per strada molti dettagli non indifferenti. Quindi, prima di tutto il mio consiglio sarebbe quello di leggerli entrambi; poi, subito dopo vi dico che potreste apprezzare questi libri anche se non siete amanti del genere, perché si tratta di una storia “per tutti”, con i suoi difetti, certo, ma anche con dei carinissimi pregi che potrebbero giocare a vostro favore. Sicuramente ve li consiglio perché i paesaggi e tutto l’aspetto relativo alle tribù native sono a dir poco meravigliosi… e, d’accordo, perché la storia di Hurst e Nive è una classica storia di rinascita che, in fondo, lascia dietro di sé non poca speranza.
Ammetto che leggere questo libro un po' mi spaventava. Temevo mi annoiasse, non essendo la storia d'amore la parte centrale. Ma "liberi come la neve" mi è piaciuto un sacco quindi mi sono detta che "liberi come il vento" non poteva che essere altrettanto meraviglioso. E così è stato.
Questo libro non mi ha annoiata affatto. Al contrario. Un'immersione nella storia di Hurst tra le sue origini e il suo passato ci voleva. Ho scoperto molto di più del suo personaggio. È stata una lettura curiosa per le leggende sulle tribù e anche avventurosa visto i "misteri" che si sono intersecati nella storia. I plot twist non mancano anche se, secondo mia opinione, sono un po' immaginabili. E soprattutto è stato un caldo abbraccio tornare da Hurst e Nive, anche se la vita li mette in difficoltà, il loro amore è capace di resistere anche al vento più forte. Mi mancavano e adesso mi mancheranno ancora di più😭
જ⁀➴ ❝ Il vento ha il potere di distruggere tutto ciò che desidera. Ma prima o poi si placherà. Gli alberi continueranno a crescere, i loro rami si adegueranno alla bufera e la foresta troverà il suo equilibrio. Perciò, se vuoi proteggere qualcuno, Hurst... lascialo libero. Proprio come il vento. ❞ 4.5⭐️❤️🩹🍂
«Come il Giorno con la sua Notte. Tu sei la mia tribù, pulcino.»
𝐃𝐢𝐫𝐞 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐨𝐧𝐨 𝐢𝐧 𝐥𝐚𝐜𝐫𝐢𝐦𝐞 a fine di ogni libro che scrive Rita Nardi, è 𝐝𝐢𝐫𝐞 𝐩𝐨𝐜𝐨. Sono qui ferma a pensare a tutto quello che è successo in “Liberi come la neve” e in “Liberi come il vento”, alle cose brutte e alle cose belle.
In 𝐋𝐂𝐋𝐍, abbiamo conosciuto a fondo 𝐍𝐢𝐯𝐞, una 𝒅𝒐𝒍𝒄𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂 𝒑𝒆𝒓𝒔𝒐𝒏𝒂. 𝑮𝒆𝒏𝒕𝒊𝒍𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒂. 𝑫𝒆𝒍𝒊𝒄𝒂𝒕𝒂. 𝑷𝒖𝒓𝒂.
In 𝐋𝐂𝐈𝐕, abbiamo conosciuto a fondo 𝐇𝐮𝐫𝐬𝐭, il 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐢𝐨𝐬𝐨 e 𝐜𝐮𝐩𝐨 ragazzo… Qui 𝒄𝒐𝒏𝒐𝒔𝒄𝒊𝒂𝒎𝒐 𝒎𝒆𝒈𝒍𝒊𝒐 𝒊𝒍 𝒔𝒖𝒐 𝒑𝒂𝒔𝒔𝒂𝒕𝒐, prima dell’arrivo di Nive. Ci vengono spiegati meglio 𝒊 𝒑𝒆𝒏𝒔𝒊𝒆𝒓𝒊 𝒆 𝒈𝒍𝒊 𝒂𝒕𝒕𝒆𝒈𝒈𝒊𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒊 𝑯𝒖𝒓𝒔𝒕 𝒄𝒐𝒏 𝒍’𝒂𝒓𝒓𝒊𝒗𝒐 𝒅𝒊 𝑵𝒊𝒗𝒆. (Ma attenzione, la loro storia completa la trovate in 𝑳𝒊𝒃𝒆𝒓𝒊 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒍𝒂 𝒏𝒆𝒗𝒆, qui c’è solo qualche accenno.) E ci viene mostrato 𝒊𝒍 𝒑𝒓𝒆𝒔𝒆𝒏𝒕𝒆, di 𝐇𝐮𝐫𝐬𝐭&𝐍𝐢𝐯𝐞, 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚 e di tutto quello che ci sta dietro ad Hurst. Il tutto racchiuso 𝐧𝐞𝐥𝐥’𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐭𝐞𝐦𝐩𝐨𝐫𝐚𝐥𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐥’𝐮𝐥𝐭𝐢𝐦𝐨 𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐝𝐢 𝐋𝐂𝐋𝐍 𝐞 𝐢𝐥 𝐬𝐮𝐨 𝐞𝐩𝐢𝐥𝐨𝐠𝐨.
Ho 𝐩𝐢𝐚𝐧𝐭𝐨, molto. Ho 𝐬𝐨𝐫𝐫𝐢𝐬𝐨, un poco. (Alla fine tanto, lo ammetto) Ho provato 𝐫𝐚𝐛𝐛𝐢𝐚, tanta, verso due personaggi. Ci sono state delle 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐩𝐫𝐞𝐧𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐭𝐫𝐚 𝐢 𝐩𝐫𝐨𝐭𝐚𝐠𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐢, Nive&Hurst, per la loro mancanza di dialogo. Per quel poco che riuscivano a vedersi. E di questo mi è molto dispiaciuto! Quante volte ho pensato: “𝑴𝒂 𝒄𝒉𝒆 𝒄𝒂𝒗𝒐𝒍𝒐 𝑯𝒖𝒓𝒔𝒕!!!!!” TANTE, tantissime.
Ma finalmente, alla fine, si riesce a trovare una quadra. In questa storia c’è anche 𝐮𝐧 𝐩𝐨’ 𝐝𝐢 𝐦𝐢𝐬𝐭𝐞𝐫𝐨, 𝐫𝐢𝐠𝐮𝐚𝐫𝐝𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐇𝐮𝐫𝐬𝐭 𝐞 𝐥𝐚 𝐬𝐮𝐚 𝐫𝐢𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚. E io mi sono cimentata in una piccola 🕵🏻♀️ (🤣) E ci ho preso fin da subito!!!!
Che dire, questo libro mi è piaciuto molto. Il messaggio che Rita trasmette rende ancora tutto più bello. I personaggi secondari anche. (Ritornare da loro è stato meraviglioso🫂) Cercherò di non arrendermi mai Rì, anche se è molto dura..❤️🩹
“Liberi come il vento” non è “Liberi come la neve” ma dal punto di vista di Hurst; è molto di più. Le vicende sono completamente differenti e vengono trattati temi importanti attraverso una storia delicata e spesso malinconica, che permette di empatizzate con il protagonista che, nel primo libro, non si era mostrato al 100%.
È bellissimo vedere come la scrittura di Rita si migliori sempre di più, e con questo libro si è superata.🤍
La trama è ricca di colpi di scena e non viene trattata solo la relazione tra Hurst e Nive, ma anche le difficoltà che il futuro capo tribù dei Navajo dovrà affrontare per proteggere la sua famiglia e la sua casa da una minaccia esterna, che tiene sulle spine il lettore fino all’ultima pagina, tanto da non riuscire a mettere giù il libro.
Continua la storia d'amore tra Nive e Hurst ma qui viene messa a dura prova!! Il lato taciturno,scontroso di Hurst complica ancora di più le cose e l'arrivo di due personaggi lo mette a dura prova. Quanta sofferenza arriva a travolgere non solo la coppia ma anche il resto della tribù. Ho amato il modo di affrontare il tutto di Hurst e ho tifato per lui fino alla fine. Nive un pochino meno,la sua fragilità doveva essere messa da parte secondo il mio modesto parere ma restano una delle coppie più belle! N.b. Le leggende di questa duologia sono stupende !!!
Libro carino. Forse per me un po' troppo tranquillo (ps sono più il tipo di dark romance). All'inizio la narrazione era "lenta" e non succedeva niente di che. Verso le ultime 80 pagine si è fatto davvero molto interessante, tanto da non riuscire a staccarmi dalla lettura. Avrei preferito che gli ultimi avvenimenti fossero trattati con più attenzione, soffermando l'attenzione su quelli.
SPOILER⚠️⬇️ Volevo che ci fosse anche un capitolo finale dedicato solo al rapporto tra Nive e Hurst, dopo averli visti separati per tutto il libro.
Nel complesso, è stato una libro carino la cui narrazione è scorrevole. La penna di Rita è bellissima e di un'eleganza tutta sua. Consiglio questo libro soprattutto a chi piace il romance ("tranquillo").
Ritornare ad Hurst e Nive mi ha fatto riprovare le stesse sensazioni di quando ho letto liberi come la neve 🥹, come a casa. È super scorrevole, con qualche colpo di scena e con delle vicende bellissime. Mi ha tenuta incollata alle pagine dall’inizio fino alla fine 🫶🏻, penso che sia un libro imperdibile, insomma dopo il primo da più completezza alla storia. Non è spicy anzi dolce e tenero 🥹, rispecchia molto l’autrice 😛. Super consigliato!! 4.25/5⭐️
Questo libro è stata una sorpresa, in modo positivo. Liberi come la neve l'ho amato, ma questo libro è qualcosa di spettacolare. La scrittura è una dei punti migliori del libro. È così tanto scorrevole che l'ho terminato in meno di 24 ore. In alcuni punti l'ho trovata troppo "frettalosa", infatti in alcuni punti, secondo me, si sarebbe potuto approfondire di più.
Leggere la storia dal punto di vista di Hurst ha cambiato lamia opinione su di lui. Nel primo libro pensavo fosse un protagonista semplice, ma leggere i suoi pensieri lo ha fatto diventare, a parer mio, il miglior personaggio della storia. È un personaggio che ha sofferto tanto ed il fatto che non riesca ad esprimere i suoi sentimenti, mi ha permesso di comprenderlo e capire di più.
La mia opinione su Nive è restata sempre la stessa. Non è "migliorata" e non è peggiorata. Alcuni suoi comportamenti non li ho compresi a pieno, come per esempio il suo cambio di comportamento verso Hurst. Era gelosa di Ajira e Hurst, lo capisco, ma non capisco il perché di alcune frasi che ha detto (soprattutto alcuni comportamenti).
𝗽𝗼𝘀𝘀𝗶𝗯𝗶𝗹𝗶 𝘀𝗽𝗼𝗶𝗹𝗲𝗿 !!
Hurst e Nive sono una delle coppie più pure di cui io abbia mai letto e quando si sono lasciati ho sofferto un po'. Il modo in cui Rita ha descritto la loro relazione mi ha fatto innamorare ancora di più di loro. Insieme sono semplici, hanno bisogno sono uno dell'altro, hanno bisogno dell'amore e del sostegno dell'altro.
Inoltre non ho sentito "pesante" il fatto di aver fatto un secondo libro sulla loro storia. Perché si, credevo che questo secondo libro di un libro che era finito bene lo avrei trovato molto inutile e per allungare il brodo. Invece è stato tutto il contrario, è stato molto leggero.
“Liberi come il vento”, sequel di “Liberi come la neve”🥹 Se avete amato quest’ultimo e siete curios* di sapere cosa è accaduto tra la fine dell’ultimo capitolo di lcln e il suo epilogo, CORRETE a leggere Lciv tipo ora. Sarà che la scrittura di Ri mi affascina sempre, sarà che lei non è stata per niente buona con Nive e Hurst in questo secondo capitolo della loro storia, sarà che loro due mi mancavano tantissimo, ma non riuscivo a staccarmi dalle pagine, tant’è che ho finito il libro in meno di 5 ore. Moongroove è casa per chiunque voglia immergersi nella natura e in tradizioni lontane dalle nostre, e Nive e Hurst sono un po’ anche la mia tribù (soprattutto ora che lui ne è il capo!)🐺🐥
Non posso non ringraziare Ri per aver scritto questa storia, non vedo l’ora di leggere cosa uscirà da quella tua meravigliosa testolina🍁🪶
Ps: Grazie a Ri e alla Garzanti per avermi concesso di leggere in anteprima “Liberi come il vento”.
Hurst, Hurst... I Navajo non si arrendono mai. Mai. E questo libro è la personificazione della forza dell'amore. Poi, le lettere delle ultime pagine hanno rubato una (forse più di una) mia lacrima, e forse è proprio per questo che in queste pagine lascio un po' di me: sono presenti delicatezza, amore e sogni. Grazie, Rita. 🤍
“Liberi come il vento”, spin off di “Liberi come la neve”, ci racconta una storia tutta dal punto di vista del nostro protagonista maschile, Hurst. Piccola premessa veloce: potrebbe essere letto anche a sé ma, come ci dice anche l’autrice, è strettamente consigliata la lettura di “Liberi come la neve” per comprende a pieno la storia ed evitare spoiler.
Ho amato “Liberi come la neve”, mi aveva fatta sentire a casa, e rimetterci piede mi ha regalato una gioia immensa. Rita ha il dono di riuscire a trasportare il lettore su un altro pianeta, a Moongrove, tra la neve e i boschi che tanto Hurst ama, come se facessimo parte anche noi della tribù dei Navajo.
Mi sono sentita letteralmente dentro la mente di Hurst, ho letto le sue paure e percepito le sue fragilità. In questo spin off si ha l’opportunità di poterlo conoscere a pieno e soprattutto apprendere il suo passato attraverso i numerosi flashback presenti. Penso che sia un personaggio unico nel suo genere, con una maturazione incredibile, riuscita grazie anche alle persone che lo circondano.
E qui non può che venirmi in mente Nive e tutto l’amore che gli lega. Hurst è “la sua metà uguale e contraria”, ma è anche un personaggio con cui non è così tanto difficile rispecchiarsi. Quando mi sentirò incompresa, incapace di esprimere i miei sentimenti, arrabbiata e frustrata mi verrà in mente proprio lui. Ma ricorderò anche che potrò farcela, come ce l’ha fatta Hurst.
In una scrittura ricca di dettagli ed a tratti lenta, Rita ci fa rincontrare quei personaggi che abbiamo tanto amato, ma anche dei nuovi che non ci staranno così tanto simpatici. I capitoli non troppo lunghi sono arricchiti dai flashback di Hurst e della sua famiglia, da spezzoni del suo diario, da leggende significative ed da un capitolo finale dal punto di vista di Nive.
Che dire, non posso che aspettare solamente altre storie raccontate da Rita.
'Liberi come il vento' è il terzo libro dell'ormai affermata Autrice Rita Nardi e seguito del romanzo 'Liberi come la neve'. Ho avuto il piacere di incontrarla ed è davvero una ragazza meravigliosa. Un testo delizioso, raccontato con gli occhi stavolta del protagonista Hurst, affacciandosi, in questo testo, al suo passato e alla vita in sé nella Riserva Nativa. Tante domande che sono nate durante la lettura del primo libro ora trovano le loro risposte. La narrazione scorre come sempre fluida, la mano della Nardi è delicata e allo stesso tempo ritmica e intrigante, piena di suspense. Come in ogni sua storia, vi è una piccola indagine che si svolge fra le pagine che da quel tocco in più al libro, distaccandolo dalla sola categoria romantica. Ciò che lo rende unico è l'aver continuato la storia dal un punto in cui le vicende sono terminate nel libro precedente. Infatti 'Liberi come il vento' parte dall'epilogo finale di 'Liberi come la neve' e le vicende si svolgono nei due anni che seguono prima del capitolo speciale visto con gli occhi di Hurst. La Nardi è riuscita 'quasi' a interpretare bene ciò che concerne la sfera emotiva di un ragazzo, che sappiamo bene si discosta da quella femminile. I panni di Hurst li ha saputi indossare. Dico quasi, perché un pochino, avendo scritto lei solo dei pov femminili e giusto qualche capitolo dall'altra parte, si nota un certo attrito, che so nel tempo svanirà (bisogna solo fare pratica quando si ha del potenziale). Ciò nonostante, la lettura resta nel massimo del suo potenziale. Diciamo che si evince che alcune emozioni sono più distaccare rispetto a ciò che ci si aspetta per la potenza con cui vengono narrate. Letteralmente, entrambi i tomi sono storie a sé che si possono anche leggere senza aver letto l'altro. Personalmente, anche questo libro mi ha preso molto e lo consiglio a chi, avendo letto il primo, vuole conoscere meglio Hurst, ma anche a chi magari è solo incuriosito da questa storia.
༄˖°.🍂.ೃ࿔*:・ questa è una storia che scalda i cuori di chi la legge, nonostante sia ambientata nel freddo Canada. Non puoi fare a meno di innamorarti di Nive e della sua delicatezza, ed è inevitabile che compatirai Hurts e le sue debolezze, fino al punto di sentirle tutte quante sulla tua pelle. "liberi come il vento" è il seguito di un libro che lessi circa 2 anni fa e che mi fece sin da subito innamorare dei suoi personaggi e della sua storia. Pensavo che avendo letto il primo così tanto tempo fa, mi sarei dimenticata i fatti narrati. E invece ora che ci penso, è incredibile come, senza accorgermene, io abbia inevitabilmente pensato ad Hurst e Nive ogni volta che mi svegliavo e vedevo i fiocchi di neve cadere delicati dalla finestra .
questo volume però è stato molto diverso dal primo. Sentivo l'inquietudine provata da Hurst come un peso sulle mie spalle, sentivo la sua paura del futuro incombere su di me come una nube scura. ma in fondo va bene così. va bene essere al 20% , l'importante è che l'altro sia all'80%. E lui sarà a 80% quando Nive sarà a 20% , perché l'amore è aiutarsi l'un l'altro, sempre.
Karin - per RFS . «Il destino è un sentimento imposto dal caso ma l’amore è un cammino percorso per scelta.» DA UN MITO DELLA TRIBÚ CHEYENNE
Liberi come il vento è poesia pura. Non conoscevo Rita Nardi, tanto che sono partita direttamente a leggere questo libro, a mio avviso autoconclusivo, che mi ha però sprigionato la curiosità di approfondire eventi e sentimenti di certo emersi nel primo volume della serie. Una storia semplice, in cui il protagonista Hurst Paytah, discendente e futuro capo della tribù Navajo, si ritroverà ad assumersi le responsabilità necessarie per guidare il suo popolo. È nato, cresciuto ed è stato educato per questo compito. Non può cederlo a nessuno, non può condividere dubbi, perplessità, paure e angosce perché tutti hanno grandi aspettative, le stesse che lui non vuole deludere.
«Allora cos’è che ti spaventa?» «L’ignoto, Nascha. L’ignoto ha sempre intimorito gli uomini, anche i più potenti. Sappiamo chi siamo oggi, ma temiamo chi diventeremo domani. Perciò dobbiamo essere pronti al cambiamento, qualunque esso sia.»
Come nelle più classiche delle favole Hurst ha un piccolo difetto: il suo sangue appartiene al popolo Navajo solo per metà. Suo padre sarebbe dovuto diventare il capo, ma scelse per sé una compagna “estranea” a loro, e andò incontro a un fausto destino. Nonostante ciò, Hurst ha conquistato la fiducia di chi lo circonda e la discriminazione verso di lui non ha attecchito.
Perché io, Ocunnowhurst Paytah, sono sempre stato il ragazzo a metà. Figlio di un nativo americano destinato a diventare capo della sua tribù e di una donna bianca, ho vissuto la mia vita a cavallo tra due mondi: quello navajo e quello estraneo alla tribù, e non mi sono mai sentito fino in fondo parte di nessuno dei due.
La storia è ambientata a Moongrove, il Bosco della Luna, un luogo incantato che trasmette pace e pagine di vissuti, immerso nelle leggende e tradizioni dei popoli nativi che lo hanno abitato. Il lettore si immerge piacevolmente in una realtà suggestiva mentre si intervallano momenti onirici dati da sogni premonitori che incalzano le notti, talvolta turbolente, di Hurst e i momenti di incertezza che seguono. L’autrice è stata magistrale nel creare la giusta miscela di colori tra la suspense degli accadimenti che tiene incollata alle pagine e il turbinio di emozioni e riflessioni che rallentano la narrazione, spesso ripresa più volte per non perdere il filo narrativo. Tutto è incentrato sul nostro protagonista, con miriadi di sfaccettature dal sembrare un insicuro per dimostrarsi poi un capo perfetto, alla sua evoluzione dopo anni passati nella rabbia e nel dolore per le ingiustizie che il destino gli ha inflitto, fino alla sua leggerezza con Nive. Ma vi sono anche altre figure di sfondo meravigliose. Nive è una di queste, colei che lo ha illuminato, ha aperto i suoi occhi e il suo cuore alla vita e, sebbene sia lontana, non vi è distanza che possa ostacolare la loro traiettoria di vita. Ho amato profondamente l’animo innocente di questa donna, il suo essere sopra le righe e nello stesso momento non crollare mai al fianco di Hurst. Lui che se in certi istanti può sembrare un uomo forte, ha dentro di sé quel bambino che chiede solo un abbraccio per superare la morte prematura dei genitori, quella carezza che Joe, lo zio Joe, il suo tutore legale non è riuscito a donargli perché è come lui, all’apparenza duro e implacabile, ma nell’animo fragile e insicuro, costretto a una vita che non doveva essere la sua. La storia d’amore è delicata e piena di pathos, sia quella che racconta l’amore tra i due giovani, sia quella che circonda la famiglia Paynah. Perché quest’opera è un inno alla famiglia, alla sua importanza e a quanto incida sullo sviluppo emotivo di ogni essere vivente. L’empatia porta a vivere e rivivere le sensazioni dei personaggi; anche il lettore meno predisposto, credo, ne rimarrà sopraffatto. Un libro bellissimo, da godersi in ogni suo aspetto. Sin dalle leggende raccontate, i piccoli accenni sulla cultura dei nativi a inizio capitolo sono una coccola per tutti. Vi è sicuramente un grande studio alla base di Rita Nardi per essere riuscita a creare questa magia e il fatto che sia un’autrice italiana non può che riempirci di orgoglio. Un romanzo delicato che mi è rimasto nel cuore.
Rita Nardi torna con una nuova storia che ha come protagonisti Nive e Hurst. Questa volta la parola è lasciata a Hurst e alla sua storia che si intreccia con la nuova vita iniziata con Nive. Liberi come il vento, infatti, si colloca tra l’ultimo capitolo di Liberi come la neve e il suo epilogo. Pur essendo un libro che può essere letto in modo indipendente, sia io che l'autrice consigliamo di leggere prima Liberi come la neve per apprezzare pienamente l'anima e l'atmosfera della storia. Il luoghi sono quelli pieni di fascino di Moongroove che Rita Nardi descrive con dovizia di particolari, creando un delicato incanto che ti permette di immergerti completamente in quelle terre, piene di cultura e leggende dei nativi americani. Questa volta c'è di mezzo una piuma d'aquila grigia, foriera di cambiamenti e novità. Devo dire che ho apprezzato particolarmente questo approfondimento su Hurst, un ragazzo che nonostante la giovane età ha molte responsabilità sulle spalle. Il compito di capo tribù, quello che era stato negato al padre, è suo e questo implica un peso non indifferente perchè molte sono le problematiche che affliggono la riserva, da un problema che affligge gli alberi a un misterioso compratore che che ha fatto una sostanziosa offerta per appropriarsi del suo territorio. Hurst ha sempre saputo che si sarebbe occupato della riserva, un destino inevitabile e mai un obbligo che trasforma un bambino in un uomo, troppo presto. Da quando ha incontrato Nive, Hurts ha capito di aver trovato l'altra parte di sè, quella che lo completa e comprende ogni suo silenzio. Tutti i sentimenti che Hurst teneva dentro, mettendo un muro tra sè e il resto del mondo, sono diventati chiarissimi al punto da ammettere di aver paura di sbagliare, di non essere all'altezza.
Quella era la mia famiglia e nessuno mi avrebbe additato o considerato un fallimento, se avessi sbagliato qualcosa. Dovevo smetterla di avere paura. Non ero Joe, non ero mio padre, e neppure mio nonno Wahchi. Ero Hurst Paytah...().
Questo senso di inadeguatezza compare anche nelle sua relazione con Nive assumendo la forma di subdola gelosia. Mentre Hurst infatti è occupato a gestire la riserva con i suoi cugini, Nive ha cominciato l'Università. La ragazza che ha amato sin dal primo sguardo, anche se si rifiutava di ammetterlo, si è creata nuovi amici, intessendo relazioni che metteranno a dura prova la loro fresca unione. Ma il nostro protagonista non è certo abituato a mollare, è un combattente nato che non si lascia schiacciare dalla paura.
«La amo più di quanto io abbia mai amato qualcosa o qualcuno. La amo così tanto che rinuncerei alla mia stessa vita senza pensarci due volte pur di salvare la sua. La amo come non ho mai amato me stesso. Non sono mai riuscito a trovare le parole giuste per esprimere quello che provo per lei, forse perché la amo troppo, e nessun gesto al mondo dimostrerebbe quanto io la ami, perciò sì. La amo. Amo Nive White.»
Un nuovo capitolo pieno di colpi di scena, paure, gelosie, leggende e destini che si uniscono e si compiono. La penna di Rita Nardi con dolcezza e intensità, non smette di incantare, operando una vera magia con la semplicità di parole capaci di arrivare dritte al cuore del lettore. Se vi siete affezionati alla storia di Nive e Hurst non potrete non amare Liberi come il vento e la versione migliore di sè di Hurst, un affascinate e scontroso Navajo che non finisce di stupire per la profondità del suo mondo interiore. https://ariaswild.blogspot.com/2024/0...
Liberi come il vento è il secondo libro e sequel di Liberi come la neve, si può leggere da autoconclusivo, ma si apprezza di più se conosci meglio i protagonisti del racconto e il loro inizio. Se nel primo libro abbiamo letto il punto di vista di Nive, qui, scopriremo e conosceremo meglio Hurst, il nativo che ha rubato il cuore al nostro pulcino. Hurst è destinato ad essere capo tribù della sua stirpe, ma lui non si sente ancora pronto, non si è mai sentito pronto per una tale responsabilità, prendere il posto di suo padre, che non ha mai avuto la possibilità di esserlo, rende Hurst ansioso di deludere le aspettative. È un ragazzo che fa suoi tutti i problemi che si presentano, ritenendosi responsabile o rimproverandosi per non essere riuscito a far di più. A Moongrove l’inverno sembra non voler arrivare, in compenso un forte vento si abbatte sulla cittadina e la foresta. Con se, questa tempesta porta brutti sogni, che infestano le notti di Hurst, saranno avvertimenti? O lo stress e le preoccupazioni stanno contaminando anche il suo sonno? Una costante è però sempre viva e presente, l’amore per Nive, ma tutto sembra andare a rotoli, anche il loro rapporto, la loro lontananza… Questo racconto a differenza del primo, nel quale si concentra la storia di Hurst e Nive, racconta di Hurst e del suo sapersi accettare. Hurst è abbastanza complicato, lo avevamo già percepito, è in lotta costante con se stesso, col suo dolore e questo lo porta spesso ad auto punirsi, ad auto distruggere i passi fatti verso una vita più felice. Non puoi non entrare in empatia con le emozioni provate da questo ragazzo, che riesce attraverso la penna della scrittrice a farti sentire ogni cosa. Hurst è un ragazzo fantastico che si spende in qualsiasi cosa per la sua famiglia e per Nive, lo fa con naturalezza, perché il suo essere gli e lo impone. Ne ho amato ogni singola sfaccettatura, anche quella più nebulosa. Ogni capitolo sarà ricco di turbolenze che pian piano troveranno una risoluzione. Mi è dispiaciuto sentire Nive lontana. Il loro rapporto in questo volume viene messo in secondo piano, enfatizzando quello che è il percorso che porterà Hurst a quello che è sempre stato il suo futuro e alla strada che lo porterà all’accettazione di se stesso. Una storia che ho molto apprezzato e amato, Hurst è un cucciolo di lupo, che ha solo bisogno di capire che in branco si vive meglio e che non tutto può essere controllato. Una lettura che si divora in poco tempo, che racconta di fragilità, debolezze, paure, ma anche di forza, cameratismo, coraggio, perdono e che riesce a travolgere e coinvolgere.
4.5 ⭐ 0/🌶️🌶️🌶️🌶️🌶️ 13+🫶🏻 emoji 🪶🍃🍁 trama~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ Quando il vento del nord porta con sé una piuma d’aquila grigia, un grande cambiamento sta per arrivare: questa è la leggenda che gli antenati di Hurst Paytah tramandano da generazioni. Lui non ci ha mai creduto, perché il suo destino è stato stabilito sin da piccolo. Da orfano indesiderato perché solo per metà nativo, è riuscito a conquistare la fiducia della tribù ed è stato scelto per diventare capo. Hurst, però, è solo un ragazzo, e si sente inadatto a comandare perché è tutto fuorché calmo e razionale. Per fortuna c’è Nive che, con i suoi timidi sorrisi e i suoi guanti rossi, gli ha mostrato che la gentilezza può sciogliere anche il ghiaccio più duro e che si può essere completi anche quando ci si sente a metà. Eppure, ora che lei è lontana per studiare al college, Hurst si sente sempre più insicuro e il vecchio dubbio di non essere all’altezza lo tormenta. Come se non bastasse, sul suo comodino compare all’improvviso una piuma d’aquila grigia. Mentre ne osserva i riflessi, si sente invadere dalla paura: forse il destino suo e di Nive non è di restare legati per tutta la vita; forse basterà una folata di vento per distruggerli. Ora Hurst deve scoprire che solo chi affronta la vertigine ha la forza per spiccare il volo. recensione~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ devo dire la verità, fra i due mi è piaciuto di più il primo perché mi sento molto simile a Nive quindi mi sono trovata ad empatizzare di più con lei che con Hurst, ma comunque mi è piaciuto molto 🫶🏻 sono molto contenta che sia finito bene, anche se le cose si sono risolte alla fine (mancavano tipo 10 pagine) quindi ad un certo punto avevo paura che ⚠️spoiler⚠️ non si sarebbero chiariti dopo il litigio e che si sarebbero lasciati veramente 😭 non ho sentito la mancanza dello spicy, perché credo che la loro storia sia già perfetta così e che non ha bisogno di quelle scene per diventare migliore 🪶 ho trovato anche molto interessante il fatto che abbiano aggiunto una sfumatura di mistero per trovare il colpevole di alcuni crimini e che Hurst non si sia arreso nonostante il mondo gli stesse crollando addosso 🥹 ovviamente Rita non delude mai, sono un po' triste di aver lasciato Nive e Hurst ma li avrò vicini ogni volta che vedrò una foglia rossa ❤️🩹
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Ho conosciuto la penna dell'autrice con il suo libro d'esordio 𝗟𝗶𝗯𝗲𝗿𝗶 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗹𝗮 𝗻𝗲𝘃𝗲 di cui mi sono innamorata, di conseguenza non potevo che tornare nuovamente a casa da Harst e Nive. In questo libro rispetto al precedente il Pov è unicamente da parte di Hurst, é uno stand alone, ma se volete conoscere alcune vicende nel dettaglio vi invito a recuperare il primo. L'autrice in questo libro racconta la storia di Hurst Paytah, appartenente alla tribù dei Navajo, dedita alla famiglia, alla natura e agli animali, in particolar modo ai lupi. Fin da bambino é stato sempre bullizzato e preso di mira per i suoi lunghi capelli e perché prediligeva stare solo, tra la natura e i lupi, piuttosto in mezzo a tanta gente che non riusciva a comprenderlo, fin quando é arrivata Nive, la straniera con cui é riusciuto ad essere compreso e a trovare l'amore.
Rispetto al precedente, qui Rita ci racconta nel dettaglio la loro storia che non sempre è andata per il verso giusto, ma grazie all'amore e l'unione ha superato i vari ostacoli che la vita ti mette lungo il cammino. Hurst è un personaggio all'apparenza molto scontroso e introverso, che é dovuto crescere senza la presenza dei genitori, ma adesso una responsabilità lo perseguita: diventare capo tribù. Tra insicurezze, incertezze e capitoli che come flashback ci riconducono al passato, Hurst prenderà coscienza del suo valore e di ciò che d'ora in poi dovrà fare per il bene della sua tribù. Sinceramente mi hanno fatto un pò innervosire alcuni atteggiamenti di Nive, sicuramente dettati dalla sua ingenuità, ma finalmente poi é riuscita ad aprire gli occhi e capire chi aveva accanto.
Devo dire che fin dall'inizio due personaggi non mi sono stati simpatici ed infatti in conclusione mio sesto senso ha avuto ragione. Lo stile di scrittura dell'autrice è semplice e scorrevole, e grazie ai dettagli minuziosi siamo in grado di immergerci all'interno della storia. Rispetto al primo libro, la parte iniziale l'ho trovata un pó più lenta, per poi riprendersi benissimo successivamente. Una storia in cui viene messo in risalto il valore di famiglia, natura, tradizioni e leggende, lanciando un messaggio forte e chiaro: che siamo tutti uguali, indipendentemente da quale tribù o nazionalità apparteniamo. Voi credete nel destino? Hurst non ci credeva fin quando non ha incontrato Nive...
Il primo l’ho amato, la storia di Nive e Hurst mi era entrata nel cuore. Le tribù, le leggende, i miti e tutto quello che viene raccontato mi ha affascinato moltissimo. Nive e Hurst vengono da due mondi diversi e sono comunque riusciti ad amarsi. Ammetto che questo secondo volume mi ha mandato in per blocco un paio di mesi ma non mi sono fatta abbattere e l’ho continuato. Dopo difatti l’ho trovato super scorrevole, un capitolo tirava l’altro e non riuscivo a non continuarlo. È veramente dolce e tenero, proprio come Rita. Ha dato quel qualcosa in più al primo, più completezza, ha reso più chiaro com’è continuata la loro storia. Ci sono dei colpi di scena che mi sono piaciuti molto, ma in generale tutte le vicende sono spettacolari. Viene proposto il pov di Hurst e ho amato leggere dal suo punto di vista, non ama smascherarsi o mettersi a nudo, invece in questo volume lo farà e si mostrerà esattamente per quel che è, ci farà conoscere i suoi veri sentimenti. Si concentra molto di più su di lui, sulla sua crescita, sulle sue problematiche quotidiane, sul suo stress nel pensare di non essere pronto di diventare capo tribù. Difatti Nive è meno presente ma questa scelta di Rita è stata più che giusta. Inoltre si sono introdotti anche nuovi personaggi e non solo i soliti cugini. Rita si è persino divertita a mettere un po’ di pepe perché non bastava un triangolo ma ha voluto aggiungere un quadrato!! Nive e Hurst si ameranno per sempre, sono legati. Il loro legame si fortifica sempre di più, non mancano i momenti di incomprensione ma li supereranno come hanno sempre fatto, il loro amore è forte. La cosa che ho amato più di tutti sia qui che nel primo volume sono le dediche a inizio capitolo, o meglio i miti delle varie tribù. Pensavo che dopo il primo libro ci fosse poco da raccontare, invece mi sbagliavo, c’erano una marea di altre cose da dire ed insegnare. Tornare da loro e da Moongrove è stato un po’ come tornare a casa.
Ho amato ritornare da Hurst e Nive, infatti ho finito il libro in 4 giorni poiché non volevo staccarmi dalle pagine. La scrittura di Rita é sempre stata bellissima e coinvolgente ma in questo libro ancora di più. Ho pianto tanto per il passato di Hurst che non é stato semplice e mi é piaciuto che la storia sia stata narrata tutta da lui con dei flashback. Qui vediamo Hurst che sta per diventare capotribù ma non si sente degno né pronto per questo ruolo inoltre deve affrontare anche la lontananza di Nive che é al college. A differenza di liberi come la neve, dove si emana un senso di tranquillità, cui troviamo inquietudine e ansia che ti tormentano e che ti preoccupano fino alla fine finché non sai che succede. In questo libro Hurst mi ha colpito poiché conosciamo la parte più fragile del suo carattere, ma anche la parte più forte che ci insegna a lottare e a credere sempre in noi stessi. Ci insegna anche che non bisogna mai arrendersi. Abbiamo anche un periodo di incomprensione tra lui e Nive che per fortuna si risolve poiché l'amore vero vince sempre su tutto❤🩹 In questo libro sicuramente troverete tanti ma proprio tanti colpi di scena, alcuni vi piaceranno altri no😇 Ho amato tutto di questa storia, non c'è una parte in cui mi sono annoiata, ormai Rita é diventata una delle mie autrici preferite e leggerei anche la sua lista della spesa. Per me Moongrove e Nive e Hurst saranno sempre casa, saranno sempre il mio posto sicuro. Rita ti prego non smettere mai di scrivere, sforni capolavori🤍 Ringrazio ancora @garzantilibri e @ritanardi_libri per avermi mandato una copia in anteprima🤍
Grazie a Liberi come il Vento ci ritroviamo nuovamente immersi nella bellissima storia di Nive e Hurst, due personaggi che sono riusciti a conquistare i nostri cuori in poco tempo. Come sempre, Rita è stata capace di dare voce ai suoi protagonisti. Ho percepito tutti i loro sentimenti, tutto quello che provavano. Specialmente Hurst.
In questo romanzo, il legame tra Nive e Hurst si fortifica. Ma di certo, non mancheranno i momenti di incomprensione reciproca. Ma il loro amore è forte. Più di qualsiasi altra cosa al mondo. Ho apprezzato il fatto che il libro fosse narrato da Hurst. Grazie a questa decisione, il lettore è riuscito a capire a fondo i veri sentimenti del nostro protagonista.
Moongrove è casa. Nive e Hurst sono casa. Tornare da loro è stato bello.
La scrittura di Rita riesce sempre a catturare. Con il suo stile, regala emozioni ai suoi lettori. E sono contenta che Rita abbia deciso di scrivere questo continuo di LCLN. Non avevo paura di leggere questa storia (con il timore che potesse risultare prolissa), ma anzi non aspettavo altro. Dentro di me sapevo che Nive e Hurst avevano ancora tanto da raccontare e, soprattutto, da insegnare. Nive e Hurst saranno indimenticabili. Porteremo i loro insegnamenti sempre dentro di noi.
Grazie a Garzanti e Rita per avermi permesso di leggere il capitolo conclusivo di Nive e Hurst.
Non ho empatizzato abbastanza con questa storia per far sì che mi piacesse. Il primo volume l'ho abbastanza apprezzato, questo non so, mi è parso superfluo. Capisco assolutamente l'idea di dare voce anche al protagonista maschile; solo che in questa storia sia Hurst che Nive mi sono parsi un po' rimbambiti. Già che abitate in un posto in cui il telefono non prende (oppure a volte si, non ho capito)... volete comunicare si o no? Ok che il misunderstanding trope è praticamente la base della trama, ma arrivare a non sentirsi/vedersi pur stando a poche centinaia di metri di distanza mi pare assurdo. Ajila non mi è mai piaciuta. Anche qui, capisco il sentimento di vendetta ma se sei una vera indiana come dici te, perché dai retta ad un povero scemo e ferisci un lupo? È una cosa che non comprendo, che non concepisco e che va anche oltre ogni credenza di qualsiasi tribù esistente. Mi è dispiaciuto che il confronto con Kayle sia stato totalmente omesso nelle ultime pagine. Non perché avrei voluto chissà quali botte da orbi, semplicemente mi aspettavo almeno una discussione verbale, invece che concludere pressappoco con l'epilogo.
"Ma lei rende il grigio della polvere qualcosa per cui vale la pena di rischiare. Qualcosa per cui vale la pena di amare. Per lei, io valgo la pena."
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