Costanza e Mario, due sconosciuti, sono bloccati all'aeroporto di Londra-Stansted a causa di una bufera di neve. Lei gioca a scacchi da sola, lui la spia con curiosità perché Costanza, oltre ad avere le clavicole più spettacolari che Mario abbia mai visto, durante la partita confabula con l'alfiere nero. Dallo stalking passano a giocare insieme e, quando tutti i voli vengono annullati per il maltempo, i due decidono di dividere prima un taxi e poi una camera d'albergo. Prende vita così una notte indimenticabile, quella che per entrambi diventerà la “Notte numero zero”. Il giorno successivo, atterrati all'aeroporto Marconi di Bologna, Mario e Costanza si salutano certi che non si incontreranno mai più.
Aprile 2018. Mario è sposato da nove mesi. Un pomeriggio, si imbatte per caso in un fondoschiena inconfondibile...
Una trama assolutamente non innovativa, nulla di eccezionale, ma la penna di Rebecca fa magie, sembra agisca come il tocco di Re Mida: mentre lui trasformava tutto in oro, lei riesce, anche con un plot già visto e sentito, a trasformare una storia semplice, quasi banale, in qualcosa di assolutamente originale, ammaliante. Tutto ha inizio in un aeroporto Londinese, dove Mario Manzini e Costanza Soprani, pur non conoscendosi, per ingannare il tempo, improvvisano dapprima una partita a scacchi e poi, costretti dagli eventi, dovranno passare la notte in un'unica camera d'albergo. La famosa notte "numero zero" che sarebbe per sempre rimasta chiusa nel cassetto dei ricordi di entrambi. Non tutto va secondo i piani però, soprattutto secondo quelli di Mario Manzini, serioso commercialista, che ama avere tutto sotto controllo.
«Analizziamo la situazione in modo razionale» propose Costanza. Sì, facciamolo. Dubito che ci sia un'oncia di razionalità nel tuo cervello, ma voglio essere ottimista. «Abbiamo avuto un'avventura di una notte. Punto. È stato molto erotico, il sesso migliore della mia vita, ma niente di più. E se pensi che una cosa successa tre anni fa possa urtare la sensibilità di tua moglie, non dirgliela e amen.» «Lo sai, vero, che non è normale trattare il sesso con questa leggerezza?» «Accidenti.» Il tono era palesemente canzonatorio. «La gente normale asseconda l'attrazione fisica, se non ha relazioni in corso. Fidati.» La gente normale, eh? «Parli ancora con l'alfiere nero?» le chiese a dimostrazione della sua tesi. «Chi, Clarence?» «Si chiama Clarence?» «Sì.» «Be', ci parli ancora?» «Certo. È dura per lui, l'altro, Ferdinand, è un mercenario prezzolato, un pezzo di merda.» «Con la torre, invece, sei in buoni rapporti?» «Perché dovrei parlare con una torre, scusa? Non è mica una persona.» Difficile dire se fosse seria o lo stesse prendendo per il culo; entrambe le opzioni, però, non erano lusinghiere.
Quando lessi la prima stesura del romanzo avevo da poco terminato un libro di Gramellini e Gamberale, nel quale, l'angelo Filèmone, esponeva un trattato sulle anime gemelle e delineandone vari tipi. In base a quel trattato ho identificato quelle di Mario e Costanza come "anime prescelte". "Anime che hanno stretto un patto antichissimo fra loro. Accanto all'anima prescelta ci si sente a disagio, addirittura in soggezione. [...] Due anime che si sono scelte prima di venire al mondo generano il massimo dell'energia. Positiva o negativa, comunque talmente forte, che cavalcarla è un'impresa." Ho amato la storia, ma ho amato soprattutto la caratterizzazione di Mario e Costanza e degli altri personaggi di contorno che, con le loro fissazioni, i loro comportamenti risultano tutti stranamente reali. Non aspettate troppo a leggere questo libro: fra pois che diventano degli ovali, un numero imprecisato di squali e fiorellini da conteggiare e una cerimonia molto "IKI" da organizzare, il sorriso non lascerà mai le vostre labbra...
«Smettila!» la sgridò Mario. «È una cura omeopatica. Lo faccio per te.» Forse Costanza stava contando gli squali come lui aveva calcolato a colpo d'occhio i fiorellini. «Smettila lo stesso!» «Se resisti, sarai più disinvolto dopo e nessuno noterà gli squali nuotare.» «Finiscila!» Stavano però ridendo. I pallini ovali non c'era bisogno di nominarli per sapere che erano marchiati a fuoco nella memoria di entrambi.
“Essere di qualcuno, appartenergli in uno scambio equo e reciproco, era pericoloso, mortale quasi, ma la bellezza che sprigionava non era paragonabile a nessun tipo di tranquillità.”
13 dicembre 2015 - Inghilterra - Stansted airport...Un uomo in completo a tre pezzi sfoglia un plico di normative economiche e segna note a margine, nell’attesa che il suo aereo si decida a decollare, poco più in là una ragazza aspetta anche lei, e nel frattempo se ne sta a confabulare fitta fitta con Clarence, un alfiere nero che sembra essere parte attiva di quella partita solitaria, in quanto consigliere ed in quanto parte integrante della scacchiera. Una partita tra sconosciuti si trasforma piano piano in cena prima ed in condivisione dell’unica camera libera nei dintorni poi quando la bufera di neve impazza fuori, dando vita ad un’accidentale promiscuità...alla “notte numero zero”!
Primavera 2018...le strade di Mario Manzini, commercialista integerrimo, rigido e a tratti arcaicamente ottuso, e quella di Costanza Soprani, organizzatrice di eventi evidentemente sopra le righe, si ricongiungono in modo inaspettato, lei sopra e lui sotto una scala, lei ancora meravigliosamente libera e sempre particolarmente strana, lui sposo novello di Carlotta, donna stabile ed equilibrata, super razionale ed estremamente intelligente, apparentemente perfetta per lui nonostante sia la tipica donna con la scopa incorporata per natura.....
Che meraviglia quando da una storia semplice, una di quelle che bene o male possono capitare ad ognuno di noi, nasce un romanzo così coinvolgente. Si potrebbe pensare ad una particolare congiunzione astrale o alla più classica botta di fortuna, ma in realtà il merito è tutto di Rebecca Quasi che con la sua prosa attenta ed estremamente intelligente cattura ininterrottamente l’attenzione. Parole che si incatenano l’una all’altra, frasi lasciate in sospeso, reiterazione di vocaboli chiave che stimolano la mente, la conosco da poco ma posso senz’altro dire che le sue storie, in cui non manca mai di inserire un tema attuale e a non farlo comunque risultare pesante, vanno assaporate sempre lentamente come il buon cibo. Una padronanza lessicale enorme, che di questi tempi, in cui nessuno parla più l’italiano, quello vero, non va per nulla sottovalutata, per non parlare della sua ironia, molto sottile, quasi impalpabile ad un occhio poco attento, ma di forte impatto per chi la sa cogliere.
E se è vero che esiste un filo rosso che lega due anime affini è pur vero che l’amore è strano, alle volte si palesa subito mentre in altri casi è un po’ tardivo, prende percorsi tortuosi, fa giri larghi, ma alla fine torna sempre al punto di partenza, ed è bello farselo raccontare così.
“Camminarono verso il centro tenendosi per mano. Stavano facendo i conti con un miracolo. Si toccavano le dita, contandole, sfiorandole. L'indice diceva al medio: “Sei proprio tu? Quanto tempo! Mi sei mancato!”.”
Solo Rebecca Quasi poteva togliermi fuori per un po' da un periodo di apatia per la lettura...la sua penna "sublime"non sbaglia un colpo..e nonostante la semplicità della trama tiene avvinti dall'inizio alla fine....😍
Rebecca Quasi è tra le poche autrici che riesce a farmi entrare dall'inizio nella storia, me la fa gustare lentamente, senza avere fretta di voler arrivare alla fine, anzi mi fa desiderare che la storia si protragga all'infinito! Fin da subito si entra in empatia con Mario e Costanza, il tutto inizia in un aeroporto, con uno stalkeraggio da parte di Mario, che rimane affascinato, sia dalle clavicole di Costanza, che da come le sue mani si muovono leggiadre spostando le pedine degli scacchi, e soprattutto rimane incuriosito dallo strano rapporto che lei intrattiene con l'alfiere nero "Clarence"; da una partita a scacchi, una cena, condizioni atmosferiche avverse, la condivisione di una stanza d'albergo, il tutto shackerato, danno vita alla notte numero zero, che dovrebbe rimanere la sola e l'unica, perché i due nonostante l'attrazione sono completamente diversi, ma il destino ci mette lo zampino e tre anni dopo li fa rincontrare... Mario è un novello sposo, Costanza continua la sua relazione con Clarence e la notte numero zero, continua a essere tra loro, l'attrazione c'è ancora, le differenze tra loro pure, ma per loro non è destino, o si? Si rincontrano tempo dopo e oltre all'attrazione piano piano s'insinua tra loro la complicità.. "La complicità non chiede permesso per entrare, si presenta dentro casa e tu te ne accorgi quando è già lì. Mario non era abbastanza evoluto da valutare il pericolo, per cui si abbandonò ingenuamente al piacere di percorrere un sentiero sul quale stavano camminando loro due da soli. " e forse iniziano ad affacciarsi i sentimenti... " Reagiva a lui in modo immediato. Prima il corpo. Vibrava, si svegliava, esplodeva di aspettativa, ma appena dopo si univano l'anima e lo spirito in una tensione emotiva che Costanza non aveva mai provato prima. " Ma ancora non è il momento per loro, passerà altro tempo, il filo rosso del destino, dovrà fare ancora un po' di fatica per unirli definitivamente ❤️...Una storia da gustare lentamente, l'ironia della Quasi è travolgente, la sua scrittura inimitabile, i suoi personaggi normali ma mai banali, una sensualità delicata i cui sottintesi non sono mai volgari ( i boxer i cui pallini diventano ovali 😂 mitica); termino confermando ancora una volta che adoro Rebecca Quasi e che il tutto è stato molto Iki e sublime 😂😍
4,5 Un'altra perla in perfetto stile Quasi. Dialoghi brillanti, personaggi così veri da sembrare reali, una trama semplice e lineare in cui si evince tutta la straordinaria bravura di quest'autrice che non delude mai. Bellissimo!❤
È il 13 dicembre 2015 Mario e Costanza non si conoscono, sono bloccati in aeroporto per una bufera di neve, Mario la guarda incuriosito perché ha delle belle clavicole in piu sta giocando a scacchi da sola parlottando con L’ alfiere nero . I due finiscono per giocare insieme e poi si ritrovano non solo su un taxi insieme ma anche in una camera d’albergo a dividere il letto. L’attrazione tra i due è forte ma Mario non è tipo da storie di una notte mentre Costanza è di tutt’altro avviso, Mario si lascia convincere e i due passeranno una notte indimenticabile la “notte numero zero”..... All’inizio mi è piaciuto molto, Mario mi ha fatto sorridere più volte però devo dire che con l’andare avanti la situazione mi ha un po’ stancata e che il tutto si risolve al penultimo capitolo non mi è piaciuto, insomma ho trovato altri libri di Rebecca più belli e fluidi. Però anche qui la sua unicità ed ironia unica si è vista quindi per me ⭐️⭐️⭐️⭐️ stelle .
Costanza incontra Mario il 23 dicembre 2015,sono ambedue in aereoporto. Il loro volo viene cancellato ,causa bufera di neve. Divideranno la stessa camera d'albergo,lo stesso letto. Lui non è tipo da sesso occasionale ma Costanza è una giocatrice molto arguta e alla fine Mario cede. Pensano di non vedersi mai più,ma il destino è beffardo e dopo tre anni li fa rincontrare,ma Mario è sposato da nove mesi.... Una meraviglioso romanzo con personaggi dalla personalità eclettica,scritto con un lessico forbito ed ironico. Mario è un commercialista tutto d'un pezzo che ama la vita tranquilla nella sua città,con la sua rigida e pignola moglie e il suo lavoro. Mentre Costanza è una scaltra organizzatrice di eventi,veste in maniera eccentrica ,ama il sesso occasionale e ha come amico inseparabile Clarence,un pedone della sua inseparabile scacchiera.... "Non è la realtà che conta,ma come la percepiamo"... La sua vita e il suo lavoro ruotano intorno a questo concetto filosofico. Leggendolo mi è sembrato di essere li con loro ,come in un film. Tutti i personaggi sono interessanti anche quelli secondari come Luigi ,fratello di Mario ,i suoi genitori,Lavinia,amica della sorella di Mario. Quest'ultima è molto divertente con le sue battute... "Quando sei pronto per mettere le corna alla sogliola io ci sono".... Brava Rebecca.... ⭐⭐⭐⭐⭐
Una trama assolutamente non innovativa, nulla di eccezionale, ma la penna di Rebecca fa magie, sembra agisca come il tocco di Re Mida: mentre lui trasformava tutto in oro, lei riesce, anche con un plot già visto e sentito, a trasformare una storia semplice, quasi banale, in qualcosa di assolutamente originale, ammaliante. Tutto ha inizio in un aeroporto Londinese, dove Mario Manzini e Costanza Soprani, pur non conoscendosi, per ingannare il tempo, improvvisano dapprima una partita a scacchi e poi, costretti dagli eventi, dovranno passare la notte in un'unica camera d'albergo. La famosa notte "numero zero" che sarebbe per sempre rimasta chiusa nel cassetto dei ricordi di entrambi. Non tutto va secondo i piani però, soprattutto secondo quelli di Mario Manzini, serioso commercialista, che ama avere tutto sotto controllo.
«Analizziamo la situazione in modo razionale» propose Costanza. Sì, facciamolo. Dubito che ci sia un'oncia di razionalità nel tuo cervello, ma voglio essere ottimista. «Abbiamo avuto un'avventura di una notte. Punto. È stato molto erotico, il sesso migliore della mia vita, ma niente di più. E se pensi che una cosa successa tre anni fa possa urtare la sensibilità di tua moglie, non dirgliela e amen.» «Lo sai, vero, che non è normale trattare il sesso con questa leggerezza?» «Accidenti.» Il tono era palesemente canzonatorio. «La gente normale asseconda l'attrazione fisica, se non ha relazioni in corso. Fidati.» La gente normale, eh? «Parli ancora con l'alfiere nero?» le chiese a dimostrazione della sua tesi. «Chi, Clarence?» «Si chiama Clarence?» «Sì.» «Be', ci parli ancora?» «Certo. È dura per lui, l'altro, Ferdinand, è un mercenario prezzolato, un pezzo di merda.» «Con la torre, invece, sei in buoni rapporti?» «Perché dovrei parlare con una torre, scusa? Non è mica una persona.» Difficile dire se fosse seria o lo stesse prendendo per il culo; entrambe le opzioni, però, non erano lusinghiere.
Quando lessi la prima stesura del romanzo avevo da poco terminato un libro di Gramellini e Gamberale, nel quale, l'angelo Filèmone, esponeva un trattato sulle anime gemelle e delineandone vari tipi. In base a quel trattato ho identificato quelle di Mario e Costanza come "anime prescelte". "Anime che hanno stretto un patto antichissimo fra loro. Accanto all'anima prescelta ci si sente a disagio, addirittura in soggezione. [...] Due anime che si sono scelte prima di venire al mondo generano il massimo dell'energia. Positiva o negativa, comunque talmente forte, che cavalcarla è un'impresa." Ho amato la storia, ma ho amato soprattutto la caratterizzazione di Mario e Costanza e degli altri personaggi di contorno che, con le loro fissazioni, i loro comportamenti risultano tutti stranamente reali. Non aspettate troppo a leggere questo libro: fra pois che diventano degli ovali, un numero imprecisato di squali e fiorellini da conteggiare e una cerimonia molto "IKI" da organizzare, il sorriso non lascerà mai le vostre labbra...
«Smettila!» la sgridò Mario. «È una cura omeopatica. Lo faccio per te.» Forse Costanza stava contando gli squali come lui aveva calcolato a colpo d'occhio i fiorellini. «Smettila lo stesso!» «Se resisti, sarai più disinvolto dopo e nessuno noterà gli squali nuotare.» «Finiscila!» Stavano però ridendo. I pallini ovali non c'era bisogno di nominarli per sapere che erano marchiati a fuoco nella memoria di entrambi.
5⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️ sono poche. Unica, speciale ed originale seppur nella sua semplicità, Rebecca Quasi riesce ad appassionarmi sempre, a coinvolgermi emotivamente, ad “intrappolarmi” tra le pagine delle sue storie. Anche stavolta è riuscita a rapirmi dalla realtà dei miei problemi e mi ha risucchiata in quel campo magnetico che, per tutto il libro, dalla prima all’ultima pagina, sfrigola tra Mario e Costanza e tra Mario, Costanza e il lettore. Questa storia e i suoi personaggi sono una calamita da cui non riesci a staccarti e, quando arrivi all’ultima pagina, ti rammarichi che sia già finita. Una storia semplice ma particolare ed emozionante, scritta con eleganza, ironia ed intelligenza e con quella vena di naturale sensualità a cui ormai la Quasi ci ha abituate. Lo stile di questa autrice è inconfondibile, incomparabile e geniale.
Sono qui per parlarvi del nuovo romanzo di Rebecca Quasi, Notte numero zero.
Questa volta la nostra Rebecca si cimenta in un romance contemporaneo narrandoci la storia di Mario e Costanza.
Cominciamo dall'inizio...
Dicembre 2015; Mario e Costanza non si conoscono, non si sono mai visti e il loro primo incontro sarà del tutto casuale.
Tutto comincia in areoporto, quando Mario bloccato lì a causa del maltempo, viene attratto da una ragazza che se ne sta in disparte a giocare a scacchi da sola, senza una spiegazione lui si avvicina, continuando insieme la partita.
Non possono tornare a casa, quindi decidono di andare in albergo ma solo una camera è libera, perciò cosa fare? Dividerla!
Da lì tutto cambia...
Passeranno una notte indimenticabile, finché il giorno dopo le loro strade si dividono e si salutano, convinti di non vedersi mai più.
Sarà davvero così?
A volte il destino ci riserva delle sorprese inaspettate...
Volete sapere cosa ne penso?
Ve lo dico subito!
In questo romanzo Rebecca ha dato il meglio di sé stessa!
Non ho trovato errori, né refusi. Il romanzo è strutturato molto bene, lo stile di scrittura può essere definito lineare, omogeneo, a tratti fresco e profondo.
Mi sono immedesimata molto in Mario e Costanza, due persone completamente diverse, lei eccentrica, solare mentre lui è un ragazzo burbero ma con un grande cuore.
La descrizione dei luoghi è ben curata insieme a quella dei personaggi, sia quelli primari che secondari, dei loro sentimenti e tutto questo fa sì che il lettore s'immedesimi completamente nella storia.
Lo consiglio vivamente e faccio un grandissimo in bocca al lupo a Rebecca.
4.5 stelline semplicemente geniale. ogni singolo dialogo. ogni singolo pensiero. ogni singolo personaggio compreso il gatto. per non parlare poi di Clarence...l'anima del libro :)))) Mario fantastico! super iki!
È una storia d’amore non convenzionale, che però ha in se una naturalezza che rende veri i personaggi, che ammalia con la semplicità. In questo la Quasi ha un dono perché riesce a creare una storia da eventi semplici, da persone normali e tiene il lettore in attesa di capire come potrà funzionare tutto. Scritto in maniera impeccabile, dialoghi accattivanti e particolari, con descrizioni dei personaggi e dei luoghi curati tanto da far sentire il lettore proprio lì. Lo consiglio.
Mi spiace ma proprio questa protagonista non sono riuscita a mandarla giù, troppo promiscua e facile. Perfino Mario non mi ha fatto impazzire, e che cavolo, fa tanto il morigerato e poi si fa traviare, si fa una fidanzata nel giro di poco e poi si sposa con una donna algida e fredda per paura di avere sentimenti. Do le tre stelle perché comunque la sig. Quasi scrive da dio, è ironica e sopra le righe con uno stile fantastico. Avevo tantissime aspettative, dopo Le ali, la cui protagonista è anche lei abbastanza “particolare”, ma che comunque ho capito, attendevo un altro cinque stelle e invece nada.
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Recensione in Anteprima . Emanuela - per RFS . «Non ci sono due letti» sentenziò seccato Mario. «Vedo.» Vedo. «Non c’è nemmeno il divano.» «Perché dovrebbe esserci un divano?» «Per non dormire insieme?» la provocò lui. «Il letto è abbastanza grande. Mi sembri teso.» Ma va là? «Ma tu ci sei tutta?» «Ovvero?» Ovvero. Bella espressione. «Costanza Soprani,» scandì forte e chiaro «io sono un uomo che non conosci.» Perché ora lo guardava come se l’informazione fosse avulsa dal contesto? «Siamo in una camera d’albergo. Da soli» spiegò meglio Mario. «E?» «Se decidessi di violentarti, non avresti via di scampo.» «Perché dovresti violentarmi?» Mario sbatté le palpebre in modo molto teatrale. «Perché siamo soli, perché sei bellissima, perché sono un uomo, perché non mi conosci…» «Hai intenzione di violentarmi?» «No!» sbottò. «Problema risolto.»
Ritorno in grande stile per Rebecca Quasi con questo bellissimo romance contemporaneo con location italianissime e due protagonisti dalle personalità sfaccettate, che con le loro mille fisime risultano assolutamente credibili.
Mario Manzini, rispettabile commercialista di provincia e Costanza Soprani, stimata organizzatrice di eventi dalle stupende clavicole, sono bloccati nell’aeroporto di Londra-Stansted a causa di una tormenta di neve. L’inevitabile vicinanza li porterà, prima a iniziare una serrata partita a scacchi (gioco nella quale la donna eccelle) nella sala di aspetto dell’Air Terminal, poi a una forzata convivenza in albergo, costretti a condividere la medesima camera e il letto.
Mentre Mario, uomo tutto d’un pezzo, non si lascerebbe mai coinvolgere in un’avventura, Costanza, da giocatrice sopraffina qual’è, fa di tutto per conquistarne l’attenzione.
Con un magistrale uso delle parole, scelte con la stessa cura con cui pianifica la mossa di ogni pedina durante una partita, fa di tutto per avvicinare a sé quell’uomo che le piace tanto. Anche solo per il breve interludio di una notte, un’avventura senza strascichi, dopo la quale ognuno andrà per la propria strada.
Il destino però, riserva loro una sorpresa: dopo tre anni Mario dovrà rifare i conti con quella notte quando si reimbatterà in Costanza, assunta dal Comune il cui Sindaco è proprio il fratello dell’uomo.
Purtroppo non sarà possibile ripartire da dove si erano fermati e neppure tentare un chiarimento o approfondire la conoscenza perché Mario è ormai sposato e proprio un tradimento non è nel suo stile… nonostante abbia davanti a sé la donna più sexy, interessante e volitiva mai incontrata.
Questo romanzo è un meraviglioso duetto in perfetta armonia di due personaggi con personalità poliedriche, assolutamente realistiche e convincenti. Gli scambi di battute, la tensione emotiva che li attraversa, conquistano sin dalle prime pagine rendendo la storia una delle meglio riuscite di Rebecca Quasi.
L’ambientazione di provincia, il parterre di personaggi che circondano i due protagonisti (il fratello e la moglie di Mario) arricchiscono maggiormente la storia. La magia della penna di Rebecca Quasi fa il resto creando, ancora una volta, un romance inconfondibile ed indimenticabile.
Non potrete non innamorarvi di Mario e Costanza che andranno a far parte di un’infinita collezione di coppie immaginarie e straordinariamente umane .
La Quasi è una garanzia per me, non sbaglia un colpo e anche con questo libro mi ha conquistata. Costanza è un personaggio sopra le righe e Mario invece è molto inibito. Per buona parte del romanzo si fa un sacco di problemi, si sposa con un manico di scopa che alla prima occasione lo molla e si fa il socio. Povero Mario… Adoro Clarence, non vi dico chi è, leggete il libro!
Rebecca Quasi sta divenendo la mia boccata d’ossigeno, la mia isola felice, la gru che risolleva il mio animo proprio quando giornate infinite dietro agli impegni dei figli sembrino avere la meglio. Quando la necessità di pensare che l’amore esista diventa prepotente e quasi una necessità. Ecco, è in questi momenti che arriva lei, Rebecca Quasi. Non lo fa con fuochi d’artificio, con effetti spettacolari, con conigli che escono dal cappello o con qualsiasi altro tipo di magia che uno scrittore potrebbe utilizzare. Per sorprendere, per enfatizzare. No. A lei basta una scrittura lieve, delicata, divertente, battute continue, intelligenti, mirate, puntate verso l’obiettivo. Una storia che non ha niente di estremamente originale, forse, ma che tutti, nella vita, almeno una volta abbiamo avuto la percezione di vivere, e quindi dentro cui immedesimarci diventa facile e spontaneo.
Mario e Costanza si conoscono in una sala d’attesa di un aeroporto, lei sta giocando, da sola, a scacchi, per ammazzare il tempo dell’attesa, lui per fare la stessa cosa, invece, guarda lei, completamente rapito dai suoi movimenti, dalle sue mosse, dalle sue clavicole. Mario e Costanza sono davvero uno l’opposto dell’altra, quanto lui è prevedibile e razionale lei è una mina vagante, sempre in movimento, un fiume di idee. Il loro primo incontro, in aeroporto, si conclude in una camera d’albergo in cui per la prima volta Mario fa ciò che avrebbe voluto, ma che non appartiene proprio al suo modo di essere, cioè si abbandona ad una notte di sesso. Che rimarrà solo tale: una notte di sesso. Una notte memorabile però. Che qualche strascico, anche se soltanto nella mente di entrambi, è destinata a portarsi dietro.
Narrazione in terza persona, proprio come piace a me, ma questo non significa avere un narratore esterno o obiettivo o lontano da ciò che accade, il narratore un po’ entra nella testa di Mario, che è la mia preferita, è quella che mi ha fatto divertire tantissimo, con le sue battute su se stesso e sulla sua (mancata) spigliatezza, con il suo modo, anche un po’ bigotto, di guardare il mondo, ma volerlo comunque continuare a guardare con i suoi occhi ed un po’ entra in quella di Costanza, caratterialmente parlando il mio opposto, ma non per questo così lontana da capire. Anzi.
Le storie di Rebecca hanno sempre un comune denominatore: ti fanno ridere e riflettere nello stesso momento, riesce a parlare di qualsiasi cosa, senza perdere la chiave di lettura spiritosa e profonda insieme. Un’altra nota tipica è la sua capacità di trattare qualsiasi tipo di sentimento, tradimento come in questo caso, ma anche paura di amare, come in questo caso, che è quasi sempre anche paura di soffrire, di aprirsi, di lasciarsi andare. Conosce i suoi personaggi, li fa sbagliare, quasi sempre, ma poi li fa riflettere, li guida, attraverso una profonda conoscenza di se stessi, verso l’evoluzione o il cambiamento.
Mario e Costanza dopo quella loro prima notte insieme non avevano assolutamente preventivato di rivedersi, ma poi, dopo che per caso si sono rincontrati, il destino sembra proprio che si diverta a farli rincontrare continuamente. Li mette spesso uno di fronte all’altro, con le loro sensazioni, con la razionalità che vorrebbe allontanarli, ma con un amore sempre più grande che li continua a spingere uno tra le braccia dell’altro.
Un libro che davvero mi ha fatto riflettere, sull’amore, sulla vita di coppia, sui rapporti che vanno irrigidendosi, su scelte che vanno fatte se si vuole tornare a sognare. Ad amare. A vivere.
Qualunque genere scriva, Rebecca Quasi riesce sempre a rapire il cuore del lettore con le sue storie intense, scritte con amore, che ci trasmettono emozioni vere. Per ogni romanzo che scrive, so già dalla prima pagina che me ne innamorerò perdutamente perché Rebecca Quasi possiede una bravura genuina ed uno stile magistrale, delicato e d’impatto che sa arrivare con una semplicità unica all'anima del lettore. Anche con Notte numero zero mi è capitata la stessa cosa, l’ho amato sin dalla prima pagina e una volta arrivata alla fine non riuscivo più a lasciar andare Costanza e Mario. Costanza è un personaggio bizzarro che conosciamo pian piano, lentamente, a piccoli sorsi, per poi essere investiti dal suo passato, dal suo cuore e dalla sua semplicità. Lei è la dimostrazione che una donna può farcela da sola, con le sue sole forze e la sua determinazione, lei che con la sua abilità a muovere i pezzi di una scacchiera ci calamita, insieme a Mario, alle sue mosse, alle sue mani affusolate che si muovono velocemente su quella tavola quadrata a due colori e al suo vizio di confabulare con l’alfiere nero. Tutto cambia quando in quell'aeroporto di Londra gli occhi di Costanza si posano su Mario, un uomo molto riservato e diffidente che cattura la sua attenzione e che in una notte si troveranno, si perderanno e si ritroveranno ancora in un gioco di sguardi e sfioramenti, di serenità e piacere, di attimi intensi in cui entrambi si donano all’altro. A volte non basta una vita per conoscersi, altre volte sì, ma ci sono altre volte, forse le più rare, in cui un singolo istante basta per entrare in sintonia con un’altra persona, capirsi e guardarsi dentro, nel profondo del profondo di noi stessi. Ma il destino metterà il suo zampino e farà rincontrare ancora e ancora questi due personaggi perfetti nelle loro fragilità e imperfezioni, che hanno paura di guardarsi dentro e accettare le emozioni e i sentimenti che provano. Costanza e Mario rappresentano un amore senza regole, senza limiti, un amore forte fatto di sfide, sguardi e gesti che parlano al posto delle parole. "Notte numero zero" è una storia che va sentita nel profondo, assaporata e catturata in ogni breve istante nel nostro cuore, grazie alla bravura dell’autrice di trasmetterci ogni emozione, di caratterizzare perfettamente i suoi personaggi, di denudarli ai nostri occhi anche delle loro emozioni.
ho appena finito di leggere Notte numero zero e sento ancora l'atmosfera di quell'incontro inaspettato in aeroporto. Il romanzo di Rebecca Quasi è una storia divisa in due momenti, un incontro casuale che il destino trasforma in una vera partita a scacchi. La trama si basa su un'attrazione forte e immediata, che lega due sconosciuti bloccati da un imprevisto, e sul loro difficile rincontro tre anni dopo, quando le loro vite non sono più le stesse.
I personaggi principali, Mario Manzini e Costanza Soprani, sono l'esatto opposto che si attira. Mario è la regola, l'ordine, l'uomo dalla bellezza inconsapevole e l'eccessivo senso del dovere. Costanza, invece, è il caos affascinante, la libertà, la donna che confabula con il suo alfiere nero durante una partita a scacchi. La loro diversità crea una dinamica elettrizzante; Mario è attratto dalla sua sregolatezza, Costanza dalla sua rigorosa compostezza.
La notte che condividono a causa del maltempo è il cuore pulsante del libro. È la loro "Notte numero zero", il punto di partenza da cui ogni cosa verrà misurata. L'autrice gestisce con maestria la tensione e la chimica, trasformando un banale ritardo in volo in un'esperienza sensoriale intensa. Quella notte è una parentesi perfetta, un momento magico destinato, almeno nelle intenzioni, a non avere conseguenze.
La parte più interessante della storia è il dopo, quando il destino li rimette in gioco, ignorando i loro tentativi di dimenticare. Il rapporto si sviluppa tra il senso di colpa di Mario, ora sposato, e il tentativo di Costanza di andare avanti. Il filo rosso che li lega non si spezza, costringendoli a rinegoziare i confini tra passione e morale, tra ciò che è giusto e ciò che si desidera ardentemente.
I personaggi secondari, in particolare la moglie di Mario e le persone intorno a Costanza, funzionano come pedine essenziali nella partita. Non sono solo riempitivi, ma rappresentano l'ostacolo, il dovere e la rete di sicurezza dalla quale i protagonisti cercano di liberarsi o a cui sono legati. La loro presenza è cruciale per evidenziare il dramma interiore di Mario e la solitudine emotiva di Costanza.
Lo stile dell'autrice è ciò che rende il romanzo così coinvolgente. Rebecca Quasi utilizza una prosa fluida, evocativa e molto sensoriale. Riesce a creare immagini vivide, a dare corpo ai sentimenti complessi e a rendere la narrazione piacevolmente lenta in alcuni momenti, intensificando l'attesa. Le parole sono ben scelte e la narrazione in terza persona, da quanto ho potuto osservare, è gestita per dare profondità ad entrambi.
Ho amato tantissimo l'originalità dei personaggi e la loro imperfezione. Costanza non è la solita eroina e Mario è un uomo con rigidità inaspettate. Ho apprezzato la capacità dell'autrice di descrivere l'attrazione fisica in modo elegante ma diretto, quell'elettricità che scavalca la razionalità. L'ambientazione iniziale è una piccola gemma.
Il punto che mi ha convinto meno è che i personaggi pensano troppo e spesso alle stesse cose. Il loro grande problema e le tante emozioni, anche se importanti per la storia, vengono riproposti più volte, soprattutto a metà del libro. Secondo me, questa scelta ha reso il testo un po' più pesante in alcuni punti, facendo perdere un po' di forza agli eventi che venivano dopo. È solo un mio parere, ma avrei preferito che l'autrice andasse più dritta al punto in quelle parti.
In conclusione, Notte numero zero è un contemporary romance profondo e maturo che esplora la complessità dei sentimenti e la forza irrefrenabile del destino. È una lettura che consiglio a chi cerca una storia non banale, in cui i protagonisti devono lottare non solo l'uno per l'altra, ma soprattutto contro sé stessi e le proprie scelte.
13 dicembre 2015, in un aeroporto Londinese una ragazza gioca a scacchi da sola e parla con l’alfiere nero. Uno sguardo, la curiosità, il destino e Mario si trova a giocare a scacchi con Costanza in attesa di un volo in ritardo che verrà cancellato. Una camera d’albergo in cui passare la notte da dividere con la sconosciuta, l’elettricità e la chimica sono difficili da ignorare per Mario che ci prova con tutta la volontà che ha. Non ha fatto i conti con Costanza, disinibita e libera che si diverte a provocarlo, lui così rigido e morigerato finisce per cedere. Una notte insieme, che verrà poi battezzata da Costanza come notte numero zero. Tre anni dopo Mario è sposato con Carlotta da nove mesi, quando nella sua vita ricompare nuovamente in Costanza. Difficile ingnorare il magnetismo che rende difficile tenere le distanze. Per una serie di circostanze passano del tempo insieme, fino al matrimonio di Laura, sorella di Mario. Poi le loro strade si dividono nuovamente, passano sei/sette mesi e in un giorno qualunque, in una via di York il destino ci mette di nuovo lo zampino. Sarà la volta buona?
Questo libro - di cui ho alternato ascolto e lettura eBook - e’ stato una boccata d’ossigeno. Lo stile della Quasi e’ ironico e divertente e mi ha regalato momenti di buon umore. I suoi personaggi godono, come sempre, di un’ottima caratterizzazione, non solo i protagonisti ma anche tutti gli altri personaggi dai secondari a quelli di sottofondo, nessuno e’ scontato o banale, in ognuno spiccano pregi, difetti e peculiarità. Nonostante io preferisca il doppio pov nei romance e qui ci sia la terza persona, è usata davvero con padronanza, si riesce lo stesso ad entrare nella testa sia di Mario che di Costanza e a sentirsi partecipi dei loro stati d’animo. Che dire di Costanza e Mario, diversi ma complementari li ho amati. I dialoghi di Costanza, con Clarence, l’alfiere nero e la sottile gelosia di Mario nei suoi confronti sono piccoli stralci di quell’ironia che troverete all’interno della storia, insieme a boxer con i pallini bianchi, anticoncezionali al gusto frutta, biancheria intima dai colori vivaci e una predilezione per le clavicole. Un romance frizzante, divertente e scorrevolissimo che consiglio assolutamente agli amanti del genere e un ottimo punto di partenza per scoprire l’autrice se non avete mai letto nulla di suo.
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Questa storia è a dir poco bellissima! E' il primo libro che leggo dell'autrice e ne son rimasta a dir poco ammaliata. Fin da subito mi sono piaciuti tanto Mario e Costanza, due mondi che più diversi non ci sono ma che la "notte numero zero" ha creato una sorta mi magia per farli poi collidere. Semplicemente wow! Metterò sicuramente in lista le precedenti pubblicazioni di Rebecca Quasi.
Purtroppo devo togliere una stella alle 5 che avrei, inizialmente, pensato di dare a questo libro. Partito in quinta, dialoghi interessanti e stimolanti ma dopo i tre quarti si è miseramente arenato. Come se, la scrittrice avesse perso interesse per la storia e ha messo insieme cose assurde pur di far terminare il libro. Quindi prima parte SI, finale assolutamente da riscrivere.
Trama semplice con scrittura interessante! nonostante io non sia una fan i libri in terza persona, in questo caso l'ho apprezzato insieme al sarcasmo ;)