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La vera storia della Banda Hood

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La leggenda di Robin Hood è stata riscritta ed esaltata da cantastorie, romanzieri, cineasti. Se mai può esistere una versione verosimile è però impastata di fango, sangue e sogni; s’intreccia con la missione di un re partito per la Crociata e le trame di suo fratello il traditore, con la ribellione dei nobili e quella di chi cerca di sfuggire a una sorte miserabile.
Wu Ming 4 immagina l’origine della leggenda più famosa del Medioevo e la pone al cuore
del conflitto che rappresenta. Da una parte la città, il palazzo, l’autorità costituita; dall’altra la foresta, le credenze popolari, la natura vivente. I destini di un cavaliere scaltro, capace di muoversi nei meandri del potere, si incrociano con quelli dei banditi incappucciati: poco più che bambini, uniti in una piccola comunità di sopravvissuti che traggono dai misteri della foresta di Sherwood il loro sostentamento e le loro fantasie.
Ci sono troll, fate e folletti. C’è un cervo candido dalle corna d’argento che incarna lo spirito della foresta. E quando il mondo del cavaliere e quello dei giovani reietti s’incontrano può nascerne solo qualcosa di grande e terribile.
Dopo l’avventura di crescita del Piccolo regno Wu Ming 4 torna a visitare le terre che ama, quelle dove Storia e leggenda si uniscono in un luogo oscuro e incantato. Un luogo dove “non ci sono leggi, ma storie”.

230 pages, Paperback

Published April 3, 2024

9 people are currently reading
140 people want to read

About the author

Wu Ming 4

21 books50 followers
Wu Ming 4 is a member of the Wu Ming collective.
Wu Ming 4 devoted many writings to J.R.R. Tolkien (including a novel entitled Stella del mattino), took part to several public inititatives in the field of Tolkien Studies, and edited an Italian critical edition of Tolkien's The Homecoming of Beorthnoth, Beorhthelm's Son.

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10 (5%)
1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 19 of 19 reviews
Profile Image for Fabiano.
316 reviews123 followers
April 24, 2025
Oggi vi parlo del libro “La vera storia della Banda Hood” scritto da Wu Ming 4.

“La vera storia della Banda Hood” si propone ai lettori come una rivisitazione della leggenda di Robin Hood. Wu Ming 4 ha fatto un lavoro certosino e raffinato, regalando al lettore un’ambientazione storicamente accurata che si intreccia magnificamente al folklore inglese.

La rilettura di Robin Hood a cui l’autore ha dato vita è a dir poco originale e diversa da qualsiasi testo abbiate letto in merito. L’arciere più famoso d’Inghilterra non è una persona in carne e ossa, ma rappresenta un ideale, un ricettacolo di storie che infondono speranza e danno valore agli ultimi, agli oppressi, agli emarginati. La foresta è un luogo incontaminato e utopico dove questa fetta di umanità trova posto, vive e prospera. Robin Hood è un’idea, un’idea di società differente e anticonformista, fondata sull’uguaglianza e sull’altruismo. Un’idea immortale, un’idea di ribellione, rivalsa e rinascita che non morirà mai. Citando quel capolavoro di “V per Vendetta”: “Le idee sono a prova di proiettile”.

La penna di Wu Ming 4 è qualcosa di spettacolare, poetica ed evocativa, dettagliata e immaginifica. I luoghi che visiterete, i personaggi che incontrerete escono letteralmente dalle pagine. Il freddo, la nebbia, lo scrosciare dell’acqua, il sibilo della freccia, lo sporco, la corruzione, la violenza, il sangue, l’odore della foresta, i suoni del bosco, l’amore per le storie.

Un libro magico.
Profile Image for Cristina Luciani.
164 reviews7 followers
May 13, 2024
Libro di miserabili e cavalieri, che parla soprattutto del potere delle storie. Gran parte della trama si gioca sulle storie che i personaggi inventano per sopravvivere —all’inverno o agli intrighi delle corti poco importa.

C’è la Storia dorata delle fiabe: re Riccardo che torna dalla guerra, le ballate sassoni che rievocano i tempi “di latte e miele” prima della conquista normanna.
Ci sono anche ispirazioni più antiche, da Cernunnos, il dio-cervo, alle leggende su troll, fate e folletti che animano le foreste d’Inghilterra.

Ho amato come venissero ripresi gli elementi della storia originale e soprattutto come venga “stravolta” (si può dire così quando è un vero ritorno alle origini?) l’idea stessa di Robin Hood.

Il finale però mi ha ferito e per quanto sia perfettamente in linea con il tema ricorrente — solo le storie sopravvivono — mi ha impedito di godere della lettura fino in fondo.
Profile Image for Akemichan.
703 reviews27 followers
November 11, 2024
Premessa: questo è il primo libro di questo autore e dell'intero gruppo che mi capita di leggere. Per puro caso: li ho sempre visti, li ho in lista, ma alla fine gli è sempre passato avanti altro che mi interessava. Questo è entrato in lista per l'argomento. Questo per dire che non ho idea se lo stile sia tipico dell'autore o sia legato a questo particolare libro, perché a me non ha convinto.

La storia in sé come rielaborazione di Robin Hood ci sta, si riprendono diversi elementi tipici (anche meno conosciuti come quelli legati alle leggende storiche) e li si rimescola in maniera in parte cinica, in parte cruda, in parte filosofica, in parte storica.
Tuttavia, ciò che per me è mancato in toto è l'elemento emotivo. Della banda Hood vediamo pochissimo e quel che vediamo non è sufficiente a sviluppare un interesse emotivo nei loro confronti diverso dal "poverini" che emerge solo dalla loro situazione, non da loro come personaggi. E che dire di Gisborne? Per volontà, credo, l'autore non ci mostra mai i suoi pensieri, solo le sue azioni (che a una certa spiega anche, giusto per essere sicuri di capire), forse con l'intenzione di interessare il lettore a capire le sue azioni. Peccato che alla fine della fiera non me ne importasse nulla: perché ha fatto tutto quello che ha fatto? Perché era fedele a re Richard? Voleva solo sopravvivere? La sua totale mancanza di motivazioni mi ha allontanato dal personaggio in maniera drammatica.
Peccato.
Profile Image for Paola Tani.
145 reviews3 followers
April 29, 2024
Meravigliosa storia, fra mito, storia e letteratura della nascita del celeberrimo ladro che rubava ai ricchi per dare ai poveri, celebrato in libri, film e opere d'arte.
Scritto benissimo fra poesia, delicate descrizioni della natura ma anche descrizioni crude e realistiche di battaglie e della vita grama e disperata delle classi subalterne sassoni schiacciate dalla classe dirigente sassone, talmente estranee gli uni agli altri da non avere nemmeno una lingua comune.
La storia è notissima: il popolo minuto è schiacciato dalle tasse straordinarie rese necessarie per recuperare il denaro indispensabile al pagamento del riscatto di Re Richard fatto prigioniero. C'è chi si ribella come può e da giovanissimi fuggitivi si trasformano per gradi in fuorilegge imprendibili, la cui misteriosa base è l'impenetrabile foresta di Sherwood.
Fra fate, alberi magici e foreste che si difendono da sole, nasce il mito di Robin Hood proprio da coloro che, vessati da una natura matrigna e una umanità violenta e rapace, cerca una vita migliore nel folto della foresta.
La figura al centro della trama è il piccolo nobile Guy di Gisbourne, reduce dalla Crociata nella quale ha perso quasi tutto e che, poco a poco assume tutti i ruoli che gli altri gli attribuiscono: soldato, spia, amico e difensore, confidente, ma alla fine solo traditore.
In questo racconto si sente l'eco dell'ispirazione letteraria da Shakespeare a Tolkien, l'amore per fiabe e per le storie, sia scritte che recitate, e la consapevolezza che sono le piccole storie che fanno la Storia e che plasmano i destini, quello di un ladro e persino quello di un Re.
Profile Image for Giada.
135 reviews12 followers
August 4, 2024
Questo romanzo tratta della leggenda di Robin Hood in chiave però diversa da quello che finora avevo sempre letto sul "ladro che ruba ai ricchi per dare ai poveri". Lo stile di scrittura è fluido e coinvolgente, ottimi i tratteggi dei personaggi e le descrizioni degli ambienti, Wu Ming 4 ha davvero creato un bellissimo spaccato su queste contee medievali inglesi.
Per quanto riguarda la trama, si seguono da una parte i passi di Guy di Gisborne, appena tornato dalle battaglie in Terra Santa a fianco di re Richard Cuordileone e dall'altra quelli di John Little, un ragazzino che, rimasto solo al mondo, trova rifugio nella Foresta di Sherwood insieme a un gruppo di coetanei.
Gisborne si dovrà destreggiare tra spie e scagnozzi del crudele sceriffo di Nottingham, fedele all'usurpatore del trono John Senzaterra, e cercare di salvare Lady Marian, moglie dello sceriffo da lui reclusa nel castello.
John Little e la sua banda vivono invece da banditi nei pressi di una palude nella foresta, si nutrono delle prede da loro catturate e, incappucciati e armati di arco e frecce, assaltano i carri che si spingono lungo la Gran Via, derubandoli di parte del bottino.
Sarà un cantastorie a dare alla banda il nome con cui poi si canteranno le loro gesta: da Robin Goodfellow (*) a Robin Hood's Fellows.


(*) Robin Goodfellow (o Puck o Hobgoblin) è uno spirito ingannatore dei boschi della tradizione inglese. Hob è un nomignolo medievale per Robert o Robin e in alcuni casi Robin Hood viene appunto identificato come Robin Goodfellow.
Profile Image for Carnac.
261 reviews
August 13, 2025
3,5☆ Ovvero Come demolire la leggenda di Robin Hood con affetto.

Wu Ming 4 condensa con molta abilità le teorie storiche e letterarie sulla figura di Robin Hood (assente come protagonista nel libro) in un breve romanzo dove risparmia davvero pochi cliché e pochissimi dei suoi personaggi.
101 reviews2 followers
March 30, 2025
Piuttosto strana l’idea di scrivere un romanzo su Robin Hood SENZA Robin Hood, anche se gli altri ci sono quasi tutti: Little John, Will Scarlock, lo sceriffo di Nottingham, Lady Marian e soprattutto Guy di Gisborne nelle vesti di inedito protagonista. L’intento è quello di mettere insieme un racconto realistico e in effetti Wu Ming 4 ci riesce. Anche troppo forse.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Telarak Amuna.
217 reviews3 followers
May 22, 2025
Con uno stile fluido, accattivante e al contempo preciso, l’autore affronta una delle figure del nostro immaginario collettivo con grande originalità e acutezza. In primo luogo si rifà a fonti storiche, tra documenti d’archivio, ballate e opere storiografiche, spogliando così la leggenda di tutti gli elementi manifestamente falsi (come il fatto che fosse Giovanni a tassare esosamente i sudditi, mentre è stato proprio Riccardo) e di tutte gli abbellimenti e costrutti successivi all’epoca dei fatti, tanto da rimuovere proprio l’eroe leggendario, rilegando la sua nascita all’estro di un menestrello, che abbellisce le gesta di una banda di disperati intrecciandole al folklore (Robin il folletto). Il risultato è una vicenda molto più genuinamente umana, di miseria e spinta alla sopravvivenza, altamente anti-eroica e non epica, ma molto più radicata nella realtà storica dell’epoca, di cui ci fornisce quindi un eccellente spaccato, longitudinale ai diversi strati della popolazione (dai pezzenti, che andranno a formare la banda di briganti, ai nobili che tramano contro Riccardo e che sfruttano tale banda, per poi cercare di eliminarla) ed etnici (normanni vs sassoni). Al piano storico si unisce quello folklorico, poiché l’autore si immedesima nelle credenze dell’epoca e introduce quindi una certa ambiguità sulla natura di certi personaggi (soprattutto Maud) e sulle suggestioni sovrannaturali che li influenzano, esplicitandole a volte come tali, ma a volte lasciandone la natura nel dubbio, presenze che forse sono reali e forse no. Ma naturalmente la realtà è vera sempre solo soggettivamente e se quindi i personaggi credono a tali presenze, esse avranno un’influenza su come loro percepiscono e interpretano la realtà, diventando in una certa misura vere.
Tutti i personaggi in generale sono molto riusciti, complessi, contradditori, capaci di indurre immedesimazione e di respingere al contempo, ben diversamente dalla patinatura manichea della leggenda. Proprio imperniandosi sui personaggi, il libro diventa quindi una riflessione sull’eroismo e sul suo rapporto con la società e le sue credenze, poiché eroe potrebbe essere il crociato, che pure ha sterminato donne e bambini, oppure dei disperati che si danno al brigantaggio perché costretti da un’ingiusta società, dilaniata da un divario tra potenti e poveri, e con questa loro rivalsa riducono in qualche modo l’ingiustizia. Alla fine sembra che l’eroe non esista proprio, ma tutti i personaggi siano immersi nella propria esistenza, tesi solo a sopravvivere il meglio possibile secondo i mezzi che si ritrovano a disposizione.
Anche i paesaggi/l’ambientazione sono resi con maestria descrittiva, permettendo a chi legge di calarsi nella storia e sentirla coi sensi dei personaggi (soprattutto per la foresta di Sherwood e il suo lato misterioso-magico, potenzialmente così lontano da noi).
In un’epoca di remake insulsi e sempre tendenti alla banalizzazione, questa scelta si smarca come una nuova, interessantissima direzione, senza cadere nella pesantezza o nell’intellettuale, ma mantenendo il tono dell’avventura, semplicemente più sfumato e critico, più adatto a lasciarci qualcosa dopo la lettura e non solo a svagarci.
Profile Image for AlenGarou.
1,738 reviews134 followers
June 1, 2024
3.5


Ammetto di essere un po’ sottona quando si tratta di Robin Hood.
E la cosa divertente è che in sé come personaggio non mi dice nulla, è tutto il contesto storico e folkloristico che c’è dietro che attira. Contesto che in questo romanzo è stata la ciliegina sulla torta.
Non ho letto molte rivisitazioni della leggenda, ma nella mia pochezza credo che l’autore abbia fatto un ottimo lavoro nella ricostruzione.
Abbiamo i punti cardine della storia come le Crociate e la corruzione della nobiltà, ma anche aspetti meno considerati come quello religioso e mistico. La devozione alla Vergine e le leggende popolari e Cernunnos si intrecciano in una narrazione che sa di tempi antichi e storie raccontate attorno al focolare.
Aggiungiamoci un nobile in disgrazia tornato dalla Crociata che cerca di sopravvivere alla giornata improvvisandosi in diversi ruoli, giovani fuorilegge che per scappare dalla forca si nascondono nei boschi e l’immancabile damigella da salvare. Il tutto spezzato dall’apparizione del cantastorie che canterà la sua versione dei fatti.
Già, sento la nostalgia.
In più, le atmosfere e le ambientazioni sono descritte divinamente. Dalle pagine traspira il freddo, lo sporco, l’odore del bosco e via dicendo.
Se non fosse che… sì, c’era il ma. Come sempre. E probabilmente qualcuno vorrà lanciami una ciabatta in testa.
Per quanto la storia in sé mi sia piaciuta, non sono stata fan dello stile.
È funzionale, è particolare e tutto quello che volete, ma per i miei gusti non mi ha fatto impazzire e ci ho messo un po’ a immergermi nella vicenda.
In ogni caso, trovo questo romanzo un’ottima lettura per chi è appassionato di Robin Hood, oltre che essere adatto sia ai ragazzi che agli adulti.
Profile Image for Maurizio Ferrero.
Author 25 books37 followers
May 22, 2025
Questo libro aveva tutte le carte in regola per piacermi: un medioevo realistico e cruento, un pizzico di folklore pagano e un'idea interessante. Inoltre, avevo già letto Wu Ming 4 e mi era piaciuto molto.
Eppure, qualcosa è andato storto e non sono riuscito minimamente ad appassionarmi alla vicenda.

Ci ho ravvisato due problemi principali: primo, la storia copre un arco di quasi cinque anni in poco più di duecento pagine. I personaggi sono molti, i fatti da raccontare pure, con il risultato che i momenti dedicati a creare la giusta atmosfera sono veramente pochi. Tutto è tremendamente veloce, quasi didascalico.
Secondo, ed è un problema sempre legato alla brevità del libro, i momenti dedicati all'interiorità dei personaggi, ai loro pensieri, sono tendenti allo zero. I membri della Banda Hood a cui è dedicato il titolo si vedono pochissimo, e persino quello che è agli effetti il protagonista della storia, il crociato Gisborne, non ha un singolo momento dedicato ad esplorare le sue emozioni, cosa vuole e cosa pensa.

Uno dei rari libri in cui mi sento di dire che se fosse stato più lungo, se si fosse preso i suoi tempi, sarebbe stato meglio. Ma di fatto mi è sembrata una storia abbozzata, didascalica, con una forte idea alla base che però non è riuscita a suscitarmi la minima emozione.
Profile Image for Andrea.
Author 4 books4 followers
July 1, 2024
Buon romanzo di avventura, che collega il mito di Robin Hood alla vicenda storica di Riccardo I Cuor di Leone. La raccolta del riscatto necessario a liberare il re dalla prigionia dell'Imperatore, e la relativa lotta per il trono inglese con il fratello Giovanni Senza Terra, viene intrecciata con una plausibile nascita della "banda Hood", in perfetto stile Wu Ming: un gruppo di ultimi, normalmente deboli e in balia dei potenti, che per un breve periodo prende il palcoscenico della Storia.

Interessante anche l'intreccio tra il cristianesimo e la religiosità precristiana, aspetto che nel medioevo, soprattutto britannico, doveva essere assai più presente di quanto siamo abituati a pensare.

Lo stile di WM4 è pulito e avvincente, senza i fastidiosi salti che caratterizzano la scrittura a più mani del collettivo bolognese. Manca tuttavia il "respiro" storico delle opere a cui i Wu Ming ci hanno abituato quando scrivono in gruppo. Un Wu Ming ristretto, di facile lettura e buon interesse storico, anche se meno potente rispetto alle opere del collettivo.
Profile Image for Nino Ciglio.
64 reviews2 followers
May 18, 2025
Non so se La vera storia della Banda Hood volesse davvero raccontare qualcosa di nuovo su Robin Hood, o solo aggiungere un altro strato alla sua leggenda. Il risultato, però, è un ibrido strano: un po’ fiaba, un po’ riflessione malinconica sul bisogno di rifugiarsi nei miti quando la realtà è troppo dura.

E lo dico da fan autentico, quanto di Wu Ming 4, quanto del romanzo storico. I personaggi – Riccardo Cuor di Leone, Giovanni Senza Terra – sono lì, a fare da sfondo, ma sembrano più spettri che presenze. Robin, invece, non è un eroe: è un’eco, un’idea che si aggira nei boschi, mentre la sua banda è composta da ragazzi persi, figure che ricordano i bambini dell’Isola che non c’è – senza tempo, senza legge, senza adulti.

Insomma, mi sembra che ci siano intuizioni affascinanti, ma spesso il simbolismo prende il sopravvento e rallenta tutto. Più che un racconto forte, resta un sogno incerto. Interessante, ma per me non del tutto riuscito.
Profile Image for Manuel Finelli.
85 reviews
April 28, 2024
Classico caso dei limiti della votazione a 5stelle.
poco attribuire un 3, troppo sarebbe stato un 4

Per me è un voto: 7.

Wu Ming è “l’autore” del mio cuore e della mia anima in quanto da lì veng0n0 almeno tre dei miei libri dell’esistenza. I presupposti per questo erano ottimi, le narrazioni e i contenuti che di solito vengono loro meglio, ma qualcosa non mi ha quadrato appieno e – mea culpa – non sono neanche riuscito a capire cosa. Forse una galleria incalzante di troppi personaggi tutti assieme nella parte iniziale non aiuta. E poi – per quanto voluto e coerente con il narrato – l’ambiguità di un coprotagonista determinante mi ha perplesso. O forse uno sviluppo che meritava qualche pagina in più soprattutto in alcuni passaggi e un fine trattata in modo molto “freddo” quando invece margine per l’epica c’era e ci stava meglio.
Profile Image for Nicolò.
6 reviews
August 19, 2024
È un libro bellissimo che tratta molti argomenti dell' epoca medievale (tempo delle crociate), ma soprattutto è un libro scritto benissimo e con un suspense infinito che deve rimanere così lo consiglio a tutti
Profile Image for Davide Comunale.
6 reviews
March 5, 2025
Una prospettiva diversa dal solito eroe in calzamaglia che tira con l’arco, o da quello dei colossal UsA. La storia della difficile integrazione tra i sassoni e i duri e malvagi normanni, della povertà e della ribellione di chi smette di dire solo Sì
Profile Image for Nicola.
162 reviews
August 22, 2025
VOTO: 3

PRO: scorrevole, personaggi

CONTRO: trama abbastanza lineare

Un'interessante rilettura del mito di Robin Hood. Non all'altezza di altri romanzi del collettivo, ma decisamente più meritevole dell'opera analoga di Alexandre Dumas.
Profile Image for Gnapoy.
98 reviews2 followers
December 8, 2024
3.5 ☆
Sono distrutta. Voglio prendere questo libro, la mia memoria di esso, e bruciarli :')
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