«Quando ci immergiamo in un racconto, facciamo come i bambini quando dicono io ero Tarzan o Jane o l'Uomo ragno. È sempre la stessa magia mimetica». Cos'è la scrittura se non la replica del gioco che facevamo da piccoli, quando fi ngevamo di essere qualcun altro e vivevamo vite che non erano la nostra? Un maturo scrittore di successo vive una specie di secca creativa. Un'estate, al termine di un incontro pubblico con i lettori, viene avvicinato da un giovane, Nicola Gamurra, che gli chiede di aiutarlo a trovare un editore, perché ha scritto, a suo dire, un libro eccellente. Lo scrittore legge il dattiloscritto, ma non gli piace e spedisce al giovane un parere negativo. La faccenda potrebbe chiudersi qui, e invece la sfrontatezza di Gamurra ha messo in moto qualcosa. Lo scrittore inizia la stesura di un suo romanzo, in cui si interroga sulla smania di raccontare. E ritorna all'infanzia, a quando la lettura e la scrittura si nutrivano di una rischiosa oscillazione tra vero e inventato. Intanto la moglie parte per lavoro, lo scrittore resta solo e libero di aprire la porta alle ombre che vengono dal passato. Il giorno si confonde con la notte, i fatti ineccepibili della realtà si mescolano con quelli altrettanto ineccepibili dell'immaginazione. Chi è il giovane Gamurra? È un messaggero di salvezza o di perdizione? E com'è davvero il suo libro? È ancora possibile un argine che impedisca al mondo di franarci addosso? «Ho amato e amo alla follia tutti i libri di Starnone. Uno, in particolare, che per me è uno dei suoi piú belli in assoluto, Labilità». Mario Fillioley, «Specchio - La Stampa»
Domenico Starnone (Saviano, 1943) è uno scrittore, sceneggiatore e giornalista italiano.
Ha collaborato e collabora a numerosi giornali (l'Unità, Il manifesto per cui è stato redattore delle pagine culturali) e riviste di satira (Cuore, Tango, Boxer), con temi generalmente improntati alla sua attività di insegnante di liceo.
Ha scritto con costanza su Linus, negli anni '70-'80.
Ha lavorato anche come sceneggiatore; film come La scuola di Daniele Luchetti, Denti di Gabriele Salvatores e Auguri professore di Riccardo Milani sono ispirati a suoi libri.
Il suo libro maggiormente apprezzato, Via Gemito, ha vinto il Premio Strega nel 2001.
Caro Domenico, non essere scontento. Nessun Gamurra potrà confrontarsi con la tua scrittura. Quando comincio a leggere un tuo libro ho immediatamente la sensazione di avere tra le mani un testo di un altro livello, di un alto livello. Puoi magnificamente, "dare carne e respiro ad un [te] energico, estrar[te]lo dal petto, affidarlo all'avventura di un racconto, inventargli forme, coerenza di corpo, abiti, parole".
Acuto, coltissimo, carnale e volgarissimo, scruti dall'alto e dal basso le vette e le meschinità dell'animo umano, sempre coesistenti in un inestricabile intrico. Scruti me, e mi sento osservata come una comune "ammiratrice indeflettibile", con le mie piccole osservazioni ossequiose, che dedico a te e non ad un Gamurra qualsiasi. Anche se è giovane, anche se è bravo.
A me piace avere seguito i tuoi passi, da quando giravi nei corridoi a scuola a spiare Zanella che fa la madre di Cecilia, fino ad accompagnarmi ai tuoi " fantasmi che ti porti dietro e non se ne vanno", Federico, Rusinè e la nonna, e a sticazzeparole scritte tutte attaccate. E ora la vecchiaia è la tua nuova ossessione che si è mischiata ai ricordi e alla scrittura. Ma anche la tua labilità, sorella di una più femminile smarginatura, è vecchia, e da sempre confonde le linee tra il dentro e il fuori, la realtà con produttive visioni, fonti di ispirazione.
Questo libro è pieno di visioni, di "facciamo che".
Allora, Domenico, Mimì, gioco anche io: facciamo che tu sei giovane e tutti i libri che hai scritto devi ancora scriverli e facciamo che io devo ancora leggerli. Facciamo che tu li scrivi uguali e io li leggo tutti.
This was so good. After reading Le Otto Montagne, it was refreshing to read something with more substance. The inferiority of the protagonist, the lyrical sentences, the strange story line. A middle aged successful writer who can’t tell the difference between reality and his imagination, so much that you dont know that what he’s describing is true or not. The unreliable narrator times 10. By the end you come to realise the difference and it’s unsettling and strange.
I hated his treatment of his wife and lover, as objects, as people to make his life easier so he can write. Even his mother is an object and he only becomes curious about her after she dies and he imagines that she is inside of him, a part of him. Completely self-absorbed and obsessive. He could easily have become a caricature, but his flaws are woven into the novel. This book is full of depth and mystery.
Domenico Starnone, a través de su personaje principal, un escritor de larga trayectoria pero ya poco éxito, nos cuenta cómo funciona la sala de máquinas de un contador de historias y cómo se mueve el mundo literario. En paralelo, el lector observa cómo la ópera prima de un joven aficionado a la obra del protagonista (que éste denosta) se convierte en un éxito editorial, mientras el viejo escritor batalla con su mente, sus recuerdos y sus propias vicisitudes personales para construir historias. La novela es un tanto irregular, la historia está bien montada y resulta interesante, pero las divagaciones del escritor resultan en la mayoría de los casos excesivamente fantasiosas, además de no muy entretenidas, y se alejan del resto de la trama, con lo que el nivel final de la novela se ve perjudicado.
Un giorno riuscirò a leggere un libro dove il protagonista (uomo) conosce una donna più giovane, intelligente e affascinante e non la considera tale solo per il tempo necessario a portarsela a letto. Capisco (anzi, il protagonista lo dice proprio schiettamente) il perché questo accada, ma lascia sempre un po' di insofferenza quando capisci dove tutto andrà a parare non appena compare un personaggio o una situazione. Non ho trovato quella profondità o commozione che certe scene avrebbero dovuto evocare, se non fosse stato relativamente breve (e non mi avesse dato la speranza di un finale un po' più sorprendente) l'avrei abbandonato quasi subito.
"Nessuno dei due sorrideva con le labbra, ma avevano volti felici e aspettavano che tutto ciò che è la vita succedesse. La vita era successa, a loro, a me, ma non mi volevo arrendere, desideravo che accadesse altro e altro ancora"
And here my top Starnone's. A novel about inexpressed desires of whom we become victims. Very complex and round characters alive enough to make the reader miss them.