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536 pages, Kindle Edition
First published January 1, 2011
Mi sono sempre documentato molto sulla storia della mafia siciliana (Saverio Lodato, Marco Travaglio), abbastanza su quella della camorra napoletana (Roberto Saviano) e poco o niente sulla storia della 'ndrangheta calabrese. Tuttavia sono sempre stato curioso di leggere qualcosa sull'argomento "mafia" scritto da qualcuno che non fosse italiano. Premesso questo, quando ho avuto per le mani "Mafia Republic" dello storico britannico John Dickie (che per di più tratta in egual misura delle tre principali organizzazioni criminali italiane), l'ho comprato "senza pensier".
L'autore ripercorre le vicende principali della criminalità organizzata in Italia a partire dal secondo dopoguerra fino a circa 5 anni fa. Soprattutto nella prima parte della sua narrazione l'autore fa capire quanto sia radicato nel territorio quel sentimento di omertà solidale tale per cui membri di spicco del sistema criminale organizzato, quali Giuseppe Musolino, Serafino Castagna "mostro di Presinaci", Pupetta Maresca 'e lampetielli' (lame guizzanti), assumono l'aspetto di figure quasi mitologiche nell'immaginario collettivo dell'epoca. La credenza popolare riguardo l'origine stessa delle mafie è emblematica. La leggenda narra che tre valorosi fratelli, di nome Osso, Mastrosso e Carcagnosso, cavalieri della Spagna medievale, furono ingiustamente perseguitati per aver vendicato lo stupro della sorella. I fratelli fuggirono a Favignana, un'isola remota al largo della Sicilia, e lì trascorsero anni ad elaborare le regole e i rituali dell'Onorata società, prima di separarsi ed intraprendere strade diverse. Osso andò in Sicilia per fondare "cosa nostra", Mastrosso si recò a Napoli per dare vita alla camorra, e Carcagnosso si stabilì in Calabria per generare la 'ndrangheta.
Devono trascorrere lunghi anni prima che cosa nostra, camorra e 'ndrangheta vengano riconosciute come realtà criminose esistenti sul territorio italiano. Tra tutti gli oramai ben noti elementi distintivi delle mafie in Italia, come la corruzione, lo stragismo, l'omertà, l'imposizione coatta della propria volontà sulle istituzioni, ha attirato la mia attenzione un'aspetto che stupidamente ignoravo: la coalizione tra membri di mafie distinte.
"Gradualmente, l'Italia meridionale stava sviluppando un sistema criminale molto più coeso che in passato. I membri delle tre mafie storiche dell'Italia hanno sempre avuto contatti reciproci, soprattutto per il tramite del sistema carcerario. Ma dagli anni Sessanta in poi i casi di doppia e perfino di tripla affiliazione diventarono sempre più comuni."Sì, perché dagli anni Sessanta in poi lo Stato italiano, con il dichiarato scopo di arginare il fenomeno in base al quale ex-detenuti sistematicamente rientravano nel giro criminoso subito dopo aver scontata la loro pena, introdusse una legge che "confinava" i membri di organizzazioni criminali al di fuori del loro territorio. Ed ecco che affiliati siciliani venivano confinati nel territorio campano, che negli anni sessanta si riteneva essere oramai sicuro e bonificato dalle organizzazioni criminali, per favorirne un sano reintegro nella vita sociale. Questo è qualcosa di spaventoso. Uno dei punti di forza, e allo stesso tempo debolezza, delle organizzazioni criminali in Italia era stata la forte radicalizzazione nel territorio di appartenenza. Tuttavia, un provvedimento scellerato dello Stato ha allargato i confini delle mafie, rendendo possibile "un'alleanza delle alleanze". Lo Stato non si accontentava di avere tre grossi cancri, ora ne permetteva la diffusione in metastasi sull'intero territorio italiano e nel cuore delle amministrazioni.
Se volete avere una visione storica globale sulle mafie principali che hanno operato e che operano tuttora in Italia, questo testo è un'ottima scelta, fidatevi.
State senza pensier'.
Voto: 8

I read a lot about the history of the sicilian mafia, named cosa nostra (Saverio Lodato, Marco Travaglio), enough about that of neapolitan camorra (Roberto Saviano) but nothing about the calabrian 'ndrangheta. However, I was curious to read something about the "mafia" topic that was written by someone who was not Italian. That said, when I was in a store and I saw "Mafia Republic", written by the british historian John Dickie, who deals with the three main italian criminal organizations, I bought it without hesitation.
The author recalls the main events of organised crime in Italy from the second post-war period up to about 5 years ago. Particularly in the first part of his narrative, the author let us understand how the code of silence is deeply rooted in the italian territory, and this is why prominent members of the organised criminal system, such as Giuseppe Musolino, the "Presinaci monster" Serafino Castagna, and Pupetta Maresca 'e lampetielli' (flicking blades), take the form of mythological figure in the collective imagination of that time. The popular belief about the birth of the mafias is emblematic. The legend says that three brave brothers, named Osso, Mastrosso and Carcagnosso, knights in the medieval Spain, were unjustly persecuted for revenging their sister's rape. The brothers fled to Favignana, a remote island off Sicily. They spent years working out the rules and rituals of the "Honorable Society" before separating and taking different paths. Osso went to Sicily to found cosa nostra, Mastrosso went to Naples to give birth to the camorra, and Carcagnosso settled in Calabria to create the 'ndrangheta.
A lot of years should pass before that cosa nostra, camorra and 'ndrangheta are recognized as criminals realities in the italian territory. Among all the well-known distinctive features of mafias in Italy, such as corruption, brutal massacres, the code of silence, imposition of their will on the institutions, an aspect in particular attracted my attention: the coalition between members of distinct mafias.
"Gradually, a much more cohesive criminal system than in the past was developing in the southern Italy. The members of the three historical mafias always had mutual contact, especially through the prison system. But from the sixties onwards, cases of double and even triple affiliation became increasingly common."From the 1960s onwards, with the aim of restraining the phenomenon that previous condamned people systematically fell into their criminal environment, the Italian State introduced a law that "confined" members of criminal organizations outside of their territory. We can see that, in order to promote their reintegration into social life, sicilian affiliates started to be confined within Campania territory, the historical region of camorra, which in the 1960s was wrongly considered to be safe and free from criminal organizations. This is something scary. One of the strengths, and at the same time weakness, of criminal organizations in Italy had been the strong rooting to their territory. However, a harmful law widened the mafia borders , making an "alliance of alliances" possible. The government was not satisfied with having three major cancers: it was allowing to spread them like metastasis across the entire italian territory and administrations.
If you want to have a global historical view of the main criminal organizations that lived and still live in Italy, this work is a great choice, trust me.
State senza pensier'.
Vote: 8