Parto dicendo che “La memoria che ho di te” é un libro che tutti dovrebbero leggere. Sia i più giovani ma anche le persone più mature. La storia di Luna é apparentemente normale e abbastanza lineare, ma é proprio lei infatti a compiere un percorso, una crescita. Luna é una ragazza come le altre, ha quasi 17 anni, fa il liceo linguistico e non va bene in matematica. Le piace uscire con le sue amiche, ascoltare musica, leggere i fumetti di Batman e passare lunghi pomeriggi con nonna Agata che da quando sua mamma non c’é più ha assunto un ruolo materno nella vita della ragazza. Il legame che ha con lei é fortissimo: la nonna é la sua confidente, la sua compagna di giochi. Per questo quando si ammala di Alzheimer doversi separare da lei é molto difficile. Da quando la nonna é in una casa per anziani la vita di Luna cambia, vengono fuori sempre di più le sue paranoie, e inizia a vacillare. Il rapporto con il padre é complicato, Luna vorrebbe parlare della madre ma non ne ha il coraggio e allora soffre in silenzio. Vorrebbe che il fratello Leo e suo padre le chiedessero come sta anche se lei è la prima a nascondere le sue emozioni. Questa é l’età dei primi amori, ed é proprio con Silvio che Luna scopre la bellezza di essere sé stessi, senza nascondersi. Perché nella vita si può soffrire, ma sicuramente se ci teniamo tutto dentro diventa ancora più difficile. Mi é piaciuto molto il cambiamento di Luna all’interno del romanzo, ho empatizzato con lei sin da subito; forse perché siamo quasi coetanee e frequentiamo la stessa scuola, mi sono rivista molto in lei, con le sue paranoie, le sue paure. É una ragazza come tutte le ragazze della sua età, ed é proprio questo che me l’ha fatta apprezzare così tanto. Spesso nei libri si vedono ragazze che difficilmente esistono davvero, mentre Luna é davvero umana e genuina. Quindi per concludere vi consiglio assolutamente di recuperare questo gioiellino che tra l’altro é super scorrevole e in alcune scene anche molto ironico.
𝑹𝑬𝑪𝑬𝑵𝑺𝑰𝑶𝑵𝑬 La lettura di “𝐋𝐚 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞” è stato un viaggio profondo, che ancora adesso, a distanza di un anno, mi porto dentro. Avete letto bene: è passato un anno da quando l’ho letto. Ho deciso di pubblicare questa recensione dopo tempo perché Tecla mi ha permesso di leggermi e capirmi di più. Ad ogni capitolo ho sentito il peso della morte di una persona cara che mi attanagliava la gola. Eppure ho continuato a leggerlo, con gli occhi lucidi. Parola dopo parola. Ogni personaggio è strutturato così bene che è difficile non empatizzare con ognuno di essi.
𝐋’𝐀𝐥𝐳𝐡𝐞𝐢𝐦𝐞𝐫 è un evento che compare improvvisamente nella lettura, quando non si è pronti. Come accade un po’ nella vita quotidiana. La malattia si porta via tutto con estrema 𝐥𝐞𝐧𝐭𝐞𝐳𝐳𝐚 e 𝐯𝐨𝐫𝐚𝐜𝐢𝐭𝐚̀. Ed è proprio questa doppia natura, questa contraddizione lenta ma inesorabile, vorace ma silenziosa, a dare al racconto un 𝐩𝐞𝐬𝐨 𝐞𝐦𝐨𝐭𝐢𝐯𝐨.
Ciò che commuove profondamente non è solo la perdita della memoria, ma la resistenza disperata di chi resta: chi stringe mani che non riconoscono più, chi ripete storie ormai dimenticate, chi continua ad amare anche quando il volto dell’amore diventa estraneo. 𝐋𝐮𝐧𝐚 ne è la dimostrazione per eccellenza.
Fondamentale è la 𝐫𝐢𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚, la 𝐜𝐨𝐧𝐬𝐚𝐩𝐞𝐯𝐨𝐥𝐞𝐳𝐳𝐚 𝐝𝐢 𝐬𝐞́ e del proprio coraggio. Perché, nonostante ogni ostacolo che la vita ci pone davanti, ogni dolore e perdita, è importante ricordarsi che c’è sempre 𝐪𝐮𝐚𝐥𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐝𝐢 𝐛𝐞𝐥𝐥𝐨 che ci aspetta dietro l’angolo. 𝐂𝐡𝐞 𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞 𝐜𝐢 𝐫𝐢𝐭𝐨𝐫𝐧𝐚 𝐬𝐞𝐦𝐩𝐫𝐞, 𝐬𝐨𝐭𝐭𝐨 𝐟𝐨𝐫𝐦𝐞 𝐝𝐢𝐟𝐟𝐞𝐫𝐞𝐧𝐭𝐢. 𝐍𝐨𝐧 𝐯𝐚 𝐦𝐚𝐢 𝐩𝐞𝐫𝐝𝐮𝐭𝐨.
Questo libro ci ricorda quanto siamo fatti di 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚, e quanto sia immenso il dolore quando qualcuno ce la strappa via. Ma ci ricorda anche che 𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞, a volte, sopravvive dove la memoria fallisce. Ed è forse questa la sua verità più potente. Quella che non dovete 𝐦𝐚𝐢 dimenticare.
Tecla, con le tue accurate parole mi hai accarezzato l’anima ed è stato meraviglioso. Ho pianto. Spesso. Eppure ne è valsa la pena. Hai un 𝐝𝐨𝐧𝐨 prezioso tra le tue mani. Spero tu possa sempre tenerlo a mente e non smettere mai di coltivarlo. Ti ringrazio per questa collaborazione. Ha significato davvero tanto per me.
Te, invece, ti ho trovata in ogni pagina. Non hai mai smesso di tornarmi in mente. Noi corriamo, ricordi? Ti porto con me ad ogni passo. E questa 𝐧𝐨𝐧𝐧𝐚, è una piccola parte della 𝐦𝐞𝐦𝐨𝐫𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐡𝐨 𝐝𝐢 𝐭𝐞. “𝒞𝗂𝖺𝗈 ℬ𝖾𝗅𝗅𝖺”