L'immagine delle Aule parlamentari, in cui avvengono i confronti - o spesso gli scontri - fra maggioranza e opposizione per decidere il futuro del nostro paese, è certo familiare a ogni cittadino. Non molti, invece, possono affermare di sapere con chiarezza come funzioni il sistema politico italiano e cosa accada realmente nei palazzi del potere.
A raccontarlo in queste pagine, con ironia e attraverso numerosi aneddoti personali, è Carlo Cottarelli che, oltre ad aver ricoperto per otto mesi la carica di senatore nell'ultima legislatura, dopo le elezioni del 2018 venne incaricato di formare un governo nel corso di una crisi istituzionale senza precedenti.
Attingendo alla sua esperienza diretta, Cottarelli esamina lo stato della nostra politica. Ne registra le storture, le inefficienze, le potenzialità perdute, descrivendo dal di dentro il funzionamento del nostro Parlamento e trattando, fra l'altro, temi di scottante attualità come il progressivo ridimensionamento del suo ruolo rispetto a quello del governo, il dibattito ormai ridotto a scontro tra fazioni opposte, gli stipendi di deputati e senatori, il bizantinismo delle pratiche, l'allontanamento dei cittadini dal voto, e cosa si può fare per riavvicinare i cittadini alla politica. E racconta per la prima volta in dettaglio quei quattro giorni che lo videro salire al Quirinale più volte nel tentativo di formare un nuovo governo.
In Dentro il Palazzo, Cottarelli restituisce una sincera fotografia delle nostre istituzioni e immagina come potranno evolversi la politica e l'economia italiana ed europea se proseguono le tendenze attuali, compresa la riforma costituzionale sul premierato.
Carlo Cottarelli is an Italian economist. From 1981 to 1987, he worked in the Research Department of the Bank of Italy and in Eni from 1987 to 1988. Starting in September 1988 he began working for the International Monetary Fund. On 1 November 2014, he was appointed Executive Director of the International Monetary Fund Board. From 30 October 2017 he is the Director of the Observatory on the Italian Public Accounts (CPI) of the Università Cattolica of Milan.
Nella prima Cottarelli fa delle considerazioni su come “funziona” il parlamento. L’autore chiama i parlamentari “peones” visto che hanno davvero poca libertà di decidere. Si parla delle dinamiche che avvengono in parlamento: “L’obiettivo è solo di attaccare l’altra parte, in una specie di prosecuzione della campagna elettorale… Più che un dibattito, quindi, si tratta di una commedia (o di una tragedia?) in cui si ripetono battute standard sperando che qualche agenzia le raccolga e le diffonda al pubblico e soprattutto al proprio elettorato.” Cottarelli propone di riformare la costituzionale per abolire una delle due Camere ”…con l’occasione sarebbe opportuno ridurre ulteriormente il numero dei parlamentari… con una sola Camera è indubbio che servirebbero anche meno degli attuali 600 parlamentari eletti.” L’autore propone di non permettere ai parlamentari un secondo lavoro: “…svolgere un doppio lavoro comporta due tipi di problemi. Il primo che c’è meno tempo per dedicarsi all’impegno parlamentare. Il secondo problema è quello del potenziale conflitto di interessi che sorge se si svolgono attività remunerate.” Riguardo alle elezioni “il cittadino deve avere la possibilità di scegliere chi va in Parlamento,”. Poi ha anche proposte più utopiche, come rendere obbligatoria nei programmi elettorali l’indicazione di come le promesse saranno finanziate.
Nella seconda parte del libro Cottarelli parla della sua breve esperienza come Presidente del Consiglio.
Mi è piaciuta la citazione che ha messo all’inizio in uno dei capitoli del libro: "Innumerevoli vite ci abitano. Non lo so, quando penso o sento, chi è che pensa o sente. Io sono semplicemente il posto dove le cose vengono pensate o sentite." Fernando Pessoa.
Prima parte un po' tecnica però molto interessante, Cottarelli spiega con relativa semplicità il complesso funzionamento delle istituzioni. Ho trovato molto più intrigante (a tratti persino divertente) la seconda parte, con il racconto del professore della sua "chiamata al Colle" dopo le elezioni del 2018; tanti retroscena e racconti sui protagonisti della politca italiana ricchi di sfumature. Un bel libro, scorrevole e ben scritto.
Tra tanti discutibili protagonisti della vita politica di questo paese, Cottarelli (che infatti vero politico non è), riesce a distinguersi per la sua serietà, sobrietà e buon senso. Un diario fotografia della sua breve, ma intensa, esperienza a Roma nel’anno 2018, anno di crisi, di fenomeni e dei soliti intrallazzi…
Il prof Cottarelli spiega in modo esaustivo il funzionamento spesso farraginoso delle nostre istituzioni. Consiglio a chiunque voglia capire e parlare di politica con cognizione di causa...
Libro da leggere se vi piace l'idea di capire di più come girano gli ingranaggi della politica italiana. Cottarelli è un po' un icaro che ce l'ha fatta. Ha volato vicino al sole ma non si è sciolto le ali ed è tornato coi piedi per terra, forse un po' deluso ma sicuramente consapevole.
Interessantissimo, per chi vuole avvicinarsi e conoscere ciò che accade dentro "il palazzo". Ottime proposte di matrice prettamente progressista. Molto autocritico e oggettivo.