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Il sentiero selvatico

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Piove da più di un mese a Larcionèi. Nel paesino ai piedi delle Dolomiti gli anziani giurano di non aver mai visto cadere dal cielo tanta acqua. E sotto l’acqua gli abitanti del villaggio si riuniscono il 2 novembre del 1913 per la messa del Giorno dei Morti. Ci sono tutte le famiglie della zona, anche i Thaler, con la loro unica figlia di dieci anni, Katharina. Nel mezzo della liturgia, la bimba sparisce nel il paese intero la cerca tra i boschi per tutta la notte, invano.
La piccola Tina riappare da sola il giorno dopo, proprio quando finalmente cessa la pioggia. Sta bene, ma non ricorda nulla di quel che le è accaduto, e tra i paesani cominciano a correre strane e malevole voci. Presto per tutti Tina diventa la strìa, la strega che è stata rapita dai morti, che ha conosciuto il diavolo. Per lei l’unico rifugio, il luogo dove trova pace e sicurezza, è il monte Pore con i suoi boschi, i torrenti e gli animali selvatici.
La sua è una vita di misteri e scelte coraggiose, che la porteranno – da adulta – a diventare una leggenda, la guardiana della natura dolomitica, uno spirito antico che, proprio come gli animali selvatici, si lascia vedere solo se è lei a deciderlo. L’ultima lupa delle Dolomiti.
Torna il personaggio più amato de La stanza delle mele, Tina Thaler. Matteo Righetto, con il suo stile poetico, ci porta a Larcionèi, in quel drammatico momento in cui le foreste venivano drasticamente abbattute, la Grande guerra falcidiava i soldati e l’identità ladina veniva lacerata. In un intreccio di magia e arcaiche tradizioni locali, Il sentiero selvatico celebra la potente connessione tra piante, animali, donne e uomini.



Lo sguardo rivolto alla luna, recitò: “Io non cerco denaro e non cerco potere. Non cerco fama, gloria né vanità. Non cerco giustizia se non quella che mi insegna la montagna. Non cerco che me”.

237 pages, Kindle Edition

Published April 9, 2024

10 people are currently reading
160 people want to read

About the author

Matteo Righetto

26 books32 followers
Matteo Righetto è nato nel 1972 a Padova, dove insegna Lettere. Ha pubblicato Savana Padana (TEA, 2012), La pelle dell'orso (Guanda, 2013), da cui è stato tratto un film con Marco Paolini per la regia di Marco Segato, Apri gli occhi (TEA, 2016, vincitore del Premio della Montagna Cortina d'Ampezzo) e Dove porta la neve (TEA, 2017). Scrive articoli di cultura per Il Foglio. I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue e, in particolare, L'anima della frontiera è diventato un caso letterario con traduzioni già avviate in molti paesi, tra cui Gran Bretagna, Australia, Canada, Germania e Olanda, prima ancora della sua pubblicazione in Italia.

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14 (4%)
1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 30 of 45 reviews
Profile Image for Gabril.
1,042 reviews255 followers
June 16, 2024
Tina a sei anni ha già ricevuto lo stigma di ‘stria’, strega, dalla comunità del piccolo borgo montano di Larcionei, Alto Adige.
Questo perché in una cupa sera di pioggia fitta, durante la messa per il giorno dei morti, la bambina improvvisamente scompare e vane sono le ricerche del padre e di alcuni paesani per ritrovarla.
Quando finalmente Tina riappare nulla ha da dire su quella notte drammatica, la sua memoria è vuota e innocente.

Comincia così il romanzo di Matteo Righetto, ancora una volta dedicato ai luoghi e alle genti di montagna, ai loro paesaggi e ai loro misteri.

Tina Thaler è solo una bambina in fondo. È normale che sia confusa, che non sappia rispondere alle domande pressanti dei suoi genitori e di tutta la comunità che intorno a lei sospettosa si stringe. Ma la superstizione paesana non risparmierà dalle insinuazioni nè lei nè la sua famiglia, fino ad arrivare all’ostracismo.

È il 1914, scoppia la guerra e anche l’amato padre di Tina è chiamato a combattere nelle fila dell’esercito austriaco, come tutti i maschi adulti abili alla leva. Sono anni difficili, e sono cruciali per le popolazioni montanare ladine, costrette artificiosamente a identificarsi ora con l’una ora con l’altra entità sociale. Sono anni di profonda disgregazione, durante i quali Tina comprenderà a poco a poco qual è la sua vera natura e come vuole vivere.

“Lei stava bene tra boschi, rocce e prati di alta quota, dove non esistevano né Austria né Italia, ma solo quella che per lei era la vera, unica patria: la montagna”.

Una storia appassionante, un inno alla Natura, ai suoi modi, ai suoi tempi e ai suoi misteri; ma anche un invito all’uomo, che ha coltivato il conflitto trasmettendolo come eredità millenaria alle generazioni future, a recuperare un ritmo e un modo di stare al mondo in sintonia con quelle leggi intime e necessarie che fanno di umano e natura un solo armonioso microcosmo.
Profile Image for Come Musica.
2,059 reviews627 followers
June 1, 2024
È la storia di Katharina Thaler, detta Tina, e delle sue Dolomiti e della sua profonda unione con quelle terre, del suo lato selvaggio “Tina, l’ultima lupa delle Dolomiti, visse a lungo su quelle montagne immense. Il terrore del selvatico, delle lande desolate e del potere dei morti sui vivi non poterono più nulla contro di lei, che pure viveva tra i più profondi misteri della natura, perché questa le offrì la consapevolezza più ampia della vita umana e la convinse che nelle voci degli animali risuonano le voci ammutolite dei tempi antichi, quando ogni cosa sapeva parlare: tutti gli animali e gli alberi e le pietre e ogni elemento sulla Terra. E così parleranno nel giudizio finale.”

Una storia avvincente, che abbraccia la Grande Guerra: Matteo Righetto si conferma un grande scrittore.

“Morì il 29 giugno del 1991, la vecchia Katharina Thaler, ma ancora oggi c’è chi si dice convinto di averla avvistata per boschi anche negli anni successivi a tale data, incrociandola per qualche secondo, o chi sostiene di averla vista, da lontano, vagare sulle creste del Pore, ad Antersass, sul Megon, a Livinai e sopra Larcionèi.
Qualcun altro invece afferma che ancora oggi, nei giorni più belli d’autunno, sia possibile scorgere l’ombra della sua sagoma sulla cima della montagna, col suo bastone, il suo fucile e i lunghi capelli bianchi esposti al vento.
Certa è una cosa. Che subito dopo la sua morte fu avvistata per la prima volta una lupa sulle Dolomiti dopo quasi un secolo di totale assenza.
Da allora, poco a poco, i lupi ricomparvero magicamente sulle Dolomiti lasciando le prime tracce della loro nuova presenza, ma i luoghi dove cominciarono a essere avvistati sono proprio le foreste, le alture e i prati intorno al monte Pore.”
Profile Image for Chimera_astratta.
60 reviews
May 6, 2024
4.5⭐
Non perfetto, in realtà non ha bisogno di esserlo. È malinconico, riporta a cime innevate e boschi profondi, chiama un legame con la natura selvatica e indomita delle Dolomiti, ma ci si può riconoscere al suo interno anche il bosco di fianco a casa. Consigliato se si vuole tornare a sentire il vento e i richiami degli uccelli e una connessione inconscia con tutto ciò che è verde e vivo.
Il testo si rifà alla prima guerra mondiale, durante le dispute tra Austria e Italia, durante il quale l'autore descrive la vita di Tina e le ingiustizie degli uomini.
Profile Image for Giulia Iaccarino.
21 reviews
May 27, 2024
Un’avvincente e particolare storia di una famiglia emarginata a causa della superstizione, della “narrow mind” paesana, di coincidenze che non si riveleranno tali.
L’incontro con i morç porterà Katharina alla via della salvezza, al contrario di tutti quelli che la chiamano strìa.
Un ampio e profondo quadro del mondo ladino e delle sue tradizioni, con uno squarcio sulla Grande Guerra.
Consiglio!
Profile Image for Vincijazz.
13 reviews3 followers
June 3, 2024
“Tati diceva: Per amà pulito valgugn, bogna l’amà coche se l avesse da morì doman. E aveva proprio ragione, il papà. Per amare bene qualcuno bisogna amarlo come se dovesse morire domani”

Non sono un conoscitore della cultura ladina e ho vaghe informazioni sull’identità e i miti di quest’ultima, eppure mi sono sentito parte di una storia assai lontana da me.
Righetto racconta magistralmente i valori e i sentimenti di un popolo da troppi dimenticato, un vecchio ricordo morente che necessita di riprendere vitalità e posizione.

L’epopea di Katharina Thaler è l’espediente per parlare di molto di più, dal bigottismo religioso ancora oggi forte nei piccoli centri italiani, al rapporto uomo-natura che spesso trascuriamo, dagli orrori perpetrati in guerra da noi italiani, ai ruoli determinanti delle figure femminili, il tutto in uno sfondo, quello delle Dolomiti, affascinante e magnetico.

Lacrime di gioia, lacrime di dolore, pelle d’oca sono solo alcune delle emozioni che scaturisce la lettura di questo gioiellino. 4,5⭐️
Profile Image for Alessia Gagliardi.
16 reviews
June 3, 2025
«Dubbi, misteri, paure e pregiudizi. Sopra ogni cosa questi ultimi preoccupavano Marta, ché quando si incide sul legno di una giovane pianta, quel segno rimane visibile anche sull’albero adulto, per sempre.»

Ed effettivamente un segno profondo su Tina è stato lasciato, ma non è quello dei pregiudizi della gente, ma quello avuto prima dalla Tsicùta, ovvero quella «che rappresenta la storia dell’umanità tra natura e magia, [che] attraversa le ere e le epoche storiche perchè la sua anima passa di generazione in generazione da una donna prescelta all’altra».

Tina cresce tra le violenze degli uomini e delle donne che considerava casa, la comunità ladina di Larcionèi, che, seppure segnata dagli orrori della guerra, continuerà a mostrarsi ostile alla famiglia Thaler perché espressione di un fenomeno a loro sconosciuto e per questo spaventoso.
La rabbia e il disgusto di quando è bambina prima e ragazza poi si trasformano in pena e commiserazione nel momento in cui accetta il suo destino e si prepara a vivere la sua nuova vita da Tsicùta, diventando l’ultima lupa delle Dolomiti.
Infatti, «non è come nasci ma come vivi e come muori che rivela a quale popolo appartieni».
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for Lucia.
30 reviews
July 16, 2024
È stata la bibliotecaria a consigliarmi questo libro, e in un momento di sconforto perché non ho trovato quello che cercavo, l'ho preso. Bene, devo dire che ogni tanto ci sta provare letture diverse dai miei soliti generi. Ho trovato questo libro veramente intrigante.
Ho amato molto quell'aurea mistica che l'autore è riuscito a donargli, dando spazio a leggende, sapienza popolare e superstizioni.
Mi è piaciuta moltissimo anche la componente etnografica, uno degli elementi più riusciti della storia. Dar voce al popolo ladino, che ho particolarmente apprezzato da studentessa di lingue, attraverso l'uso del loro dialetto e dei loro modi di dire.
Un libro che parla di un ritorno alla natura, alla dimensione ancestrale, dove la montagna e chi la vive è sacra. Anche una riflessione sulla violenza gratuita degli uomini, sull'ingiustizia della guerra e le sue vittime.
Profile Image for Utti.
508 reviews35 followers
November 16, 2024
"Il sentiero selvatico" di Matteo Righetto è un libro che parla di natura, di diversità e della cattiveria umana.

Se all'inizio l'ho trovato a tratti irritante, mano a mano che lo leggevo ho scoperto di apprezzarlo anche se ha una trama in parte prevedibile e che si chiarisce abbastanza presto.

C'è magia e leggenda, c'è la saggezza dei vecchi e c'è il rispetto per l'ambiente. È un libro aggraziato e delicato, per chi cerca una lettura non troppo impegnativa ma gradevole.

La protagonista, Katharina detta Tina, scopre presto a proprie spese che non sempre le cattiverie degli altri sono una risposta a propri errori. Accanto a lei il mondo corre, ma nel bosco e nella natura Tina trova sempre sé stessa e riesce a rimettere ordine ai propri pensieri.
Profile Image for Silvia.
90 reviews
July 31, 2025
Una bella storia. Le ambientazioni ladine sono molto affascinanti ed evocative
Profile Image for Larisa Alexis.
20 reviews9 followers
June 25, 2025
Questa lettura è stata una scoperta inaspettata. Conoscevo già la scrittura di Matteo Righetto grazie a "La stanza delle mele", ma non immaginavo che questo libro mi avrebbe coinvolta così profondamente.
Ciò che mi ha colpita fin dalle prime pagine è la presenza intensa e autentica della natura, che permea ogni riga come un respiro costante, accompagnata da un'essenza mistica, sottile ma presente, come se la natura custodisse un sapere antico e silenzioso.
Amo profondamente il mondo naturale, e qui l’ho sentito vivo. Le Dolomiti, che già mi erano care, si sono svelate da una prospettiva nuova, più intima e selvaggia, facendomi sentire immersa nei boschi, tra silenzi, odori e paesaggi che sembrano toccare l’anima.
Il romanzo mi ha portata a riflettere sul legame profondo (e a volte perduto) tra l’essere umano e la natura, ma anche sul concetto di identità, soprattutto dopo il trauma e la disgregazione portati dalla guerra. Chi siamo davvero, quando tutto intorno a noi cambia o crolla?
Lo stile di Righetto è scorrevole, evocativo e ricco di immagini. Ci sono molte frasi che ho sentito mie e che ho sottolineato con cura.
4 reviews
April 30, 2025
3 stelle per affetto, sarebbe potuto essere uno dei miei libri preferiti. Mi sono affezionato a Tina e al suo contesto ma onestamente dopo le prime 90 pagine che sono interessanti il libro diventa una soap opera abbastanza piatta e scialba. gli aspetti soprannaturali vengono abbandonati, le descrizioni sulla natura diventano cosi eccessive da risultare didascalide piu tosto che affascinanti. sembra di leggere un elenco telefonico: piante alberi bla bla.
nella seconda parte perde tantissimo e la storia smette di avere mordente, il libro si arena completamente e il tutto più piatto. Francesco la "tradisce" senza motivo tanto per spingere tina verso il suo destino. insomma questo libro è un occasione persa, peccato. nonostante la narrazione davvero troppo dirette risultava appassionante ma finisce per stufare. Non credo lo finiro.
Profile Image for Massimo Carcano.
520 reviews6 followers
June 22, 2025
Una bella storia, ambientata a cavallo della Grande Guerra nelle valli ladine che io tanto amo. Storia struggente, che sembra quasi fantastica ma che diventa credibile se ci si colloca in quello spazio-tempo. Vite dure, anzi durissime, che ci fanno riflettere sul nostro oggi fatto di divani, libri e smartphone!
Profile Image for Marcello.
305 reviews10 followers
September 11, 2024
Il romanzo comincia bene, una storia su come dicerie e bullismo possano condizionare e rovinare la vita delle persone, specialmente in una piccola comunità.
Ad un certo punto però vira su una sorta di ambientalismo new age, perde credibilità e secondo me rovina un po' quanto di buono stava costruendo nella prima parte. Forse era funzionale al racconto (la fine la conoscevamo, era già delineata), ma forse si poteva arrivare allo stesso punto senza eccessi.
Comunque ne esce un romanzo a tratti appassionante.
Profile Image for Patrizia.
145 reviews2 followers
May 24, 2025
In questo romanzo ho percepito un bellissimo connubio tra il rapporto della protagonista con la natura e nel contempo la sofferenza di quest'ultima e della sua famiglia per le sofferenze ed atrocità a causa della guerra in corso. Ho trovato la scrittura poetica ed evocativa e sono rimasta affascinata dalla personalità di Tina così in sintonia con la montagna, i boschi e gli animali che la circondavano.
Questo libro mi ha lasciata con una bella sensazione di pace e incanto una volta terminato, quindi sicuramente leggerò altro dell'autore.
Profile Image for Anna Lisa.
237 reviews1 follower
January 10, 2025
Un romanzo bellissimo! Dopo la stanza delle mele che mi è piaciuto parecchio, il sentiero selvatico mi è piaciuto in ugual modo. Torno in montagna come quando ero piccola, il dialetto, le usanze, i boschi, gli animali. La magia della natura. Righetto mago del bosco.
Profile Image for _nuovocapitolo_.
1,105 reviews34 followers
May 19, 2025
Piove da più di un mese a Larzonèi. Nel paesino ai piedi delle Dolomiti bellunesi gli anziani giurano di non aver mai visto cadere dal cielo tanta acqua. E sotto l’acqua si riuniscono il 2 novembre del 1913 per la messa del giorno dei morti. Ci sono tutte le famiglie della zona, anche i Thaler, con la loro unica figlia di sei anni, Katharina. D’improvviso e inspiegabilmente, nel mezzo della liturgia, la bimba sparisce nel nulla. Il paese intero la cerca tra i boschi per tutta la notte, invano. La piccola Tina riappare da sola il giorno dopo, proprio quando finalmente cessa la pioggia. Sta bene, ma non ricorda nulla di quel che le è accaduto, e tra i paesani cominciano a correre strane e malevole voci. Presto per tutti Tina diventa la strìa, la strega che è stata rapita dai morti, che ha conosciuto il diavolo. L’unico rifugio, il luogo dove trova pace e sicurezza, è il monte Pore con i suoi boschi, i torrenti e gli animali selvatici che lo rendono vivo. Tina Thaler è già una leggenda, una vecchia cacciatrice che vive sulla montagna, quando la incontriamo ne "La stanza delle mele". In queste pagine ci addentriamo nella sua vita, a ritroso nel tempo, fino a scoprire i misteri che la avvolgono e le scelte coraggiose che la portano ad essere la guardiana della natura dolomitica, come uno spirito antico che cammina per prati e vette e che, come gli animali selvatici, si lascia vedere solo se è lei a deciderlo.

Righetto ci porta, con Il sentiero selvatico, ad approfondire una figura già nota ai lettori del precedente romanzo, La stanza delle mele : Tina Thaler. Ci troviamo a Larzonèi, in ladino Larcioniei, ai piedi delle Dolomiti, in provincia di Belluno. Qui il giorno dei morti, sotto una pioggia che da più di un mese non si stanca di cadere, Tina scompare, ma il giorno dopo riappare e da lì la vita di Tina e di tutta la comunità cambia.

L'elemento "natura" fa da padrona nel romanzo. spesso con degli accenti che danno vita a una sorta di realismo magico. Il bosco con la sua vita risulta in stretta simbiosi con Tina. La connessione è viscerale.
Per come si sviluppa la storia, quest'aspetto così intimo tra Katharina e la natura ha una forte impronta all'inizio e al termine del libro, quasi come due parentesi che accolgono tra sé un'altra storia, ma senza oscurare mai le peculiarità di Tina.
Ciò che contengono è lo scenario storico in cui la vita di Katharina dovrà recitare il suo copione: la prima guerra mondiale con la disfatta di Caporetto e la firma dell'armistizio con l'Austria.
Una firma per cancellare identità, una firma per cancellare la storia di popoli, tra cui quella dei ladini di cui Tina, con la sua famiglia, ne faceva parte con il suo essere.

La Storia e la Natura.
Delimitazioni fisiche naturali segnano il destino di popoli di confine. Destino comune deciso a tavolino. Nella natura Tina vuole dare ascolto e ritrovare l'identità flagellata da accordi politici; in quella natura si odono messaggi dì pace, di fratellanza. Si ammira la possibilità di coesistenza serena tra le diversità.
La natura parla, insegna, ma occorre ascoltarla e, perciò, fare silenzio.

Aver letto questo romanzo mentre percorrevo sentieri tra i boschi delle Dolomiti, a stretto contatto con la natura e con i tirolesi, in questo caso, mi ha portato ad essere ancora più coinvolta nella storia di Tina e a rispettare maggiormente quei posti che accoglievano i miei passi. Anche peculiarità del popolo che da tante estati mi ospita e che, per mia ignoranza non ho mai compreso, ora sono state viste con occhi diversi e hanno fatto nascere in me la voglia di approfondire la questione di questi popoli di confine.
Profile Image for Elvio Mac.
1,023 reviews22 followers
June 27, 2025
Paese con vista sulle Dolomiti, Larcionei, comunità di alta montagna contadina e povera, qui succede qualcosa che non accadeva da molto tempo, piove ininterrottamente per giorni. La gente prega per avere il ritorno del tempo sereno, non solo quello metereologico, ma anche il sereno nella vita. Ed invece accadrà l'opposto, visto che un altro evento senza spiegazione si abbatte sul paese. Siamo alla vigilia della Grande Guerra. Ignoranza, credenze popolari e leggende, incideranno tragicamente sulla vita, che cerca di dare una spiegazione razionale alle cose che accadono e non si comprendono. Durante la messa dei morti del 2 novembre, Tina scompare, la bambina ha dieci anni e le ricerche durano tutto il giorno e la notte, ma l'incessante pioggia ha cancellato ogni traccia e ogni possibilità di provare a capire dove sia Tina. Misteriosamente, il mattino seguente, Tina è nella piazza del paese in condizioni perfette, ne sporca ne bagnata, ma non ricorda nulla e da qui inizierà il suo calvario, perché la gente la additerà come strega, solo perché non trova una spiegazione a ciò che le è accaduto. Le credenze popolari, fanno supporre che la bambina sia stata in contatto con il regno dei morti. Tina capisce che qualcosa le è accaduto, sente in maniera diversa la natura, è cambiata e non capisce se in meglio o in peggio. L'atteggiamento della gente è quello di non voler comprendere che ci sono colpe o responsabilità, preferisce accusare ed emarginare. È quello che farà anche con la famiglia di Tina. Da qui le vicende della grande storia prenderanno il sopravvento, Tina sarà sfollata dalla zona di guerra per poi fare ritorno a Larcionei sei anni dopo, ora ha sedici anni. Qui ritrova la sua voce interiore, una voce che la attira in profondità, che sente solo lei e che diventerà la sua scelta di vita. Selvatico è un termine che si oppone al domestico, e quindi all'addomesticato. Il selvatico rappresenta un principio di libertà che non si può addomesticare. Un anelito di libertà che Tina avverte, segue e farà suo.
L'immagine di copertina rappresenta una bambina, come la protagonista della vicenda. Lo sguardo è magnetico, uno sguardo che vede oltre il reale, come lo sguardo che hanno gli animali selvatici, capaci di catturare le cose della vita che agli umani sfuggono. Una dichiarazione forte dell'autore, che esprime in maniera decisa la considerazione che bisogna avere del mondo che abbiamo intorno. Un libro molto duro, come la vita a quel tempo e come l'ignoranza inscalfibile delle comunità.
519 reviews1 follower
August 30, 2024
"Tina era minuta, tutta pelle, ossa e fremito di nervi. Occhi curiosi e grandi come quelli di una giovane cerva, il nasino all’insù, lo sguardo profondo e capelli neri come le penne del corf."

"Paolo Thaler e Marta, i genitori di Tina, inginocchiati, si guardarono per un attimo e nei loro occhi fiammeggiò la luce delle candele. Lui aveva ventotto anni, lei ventisei, ma erano già consumati dalla durezza che lassù la vita riservava a chiunque."


L'ambientazione è sempre sulle Dolomiti, isolati villaggi montani dove attraverso gli occhi di una bambina si scopre il mondo che la ciorconda.
Interessante l'intreccio della storia del romanzo con la Storia che a inizio 1900 ha interessato la Ladinia.

"Di tutte le stagioni, l’autunno era quella che le piaceva di più. Certo, l’estate coi suoi colori e le sue luci, i tramonti lunghi e il caldo sulla pelle brunita era meravigliosa, così come la neve in inverno e la fioritura della primavera, con il risveglio della natura. Ma l’autunno era la stagione più magica, quella in cui ogni cosa sembrava dipinta d’oro e arancio dalle mani invisibili dei salvàns."

La protagonista indiscussa del romanzo è la giovane Tina che viene additata come strega del paese e, isolata ed evitata da tutti tranne che dagli amorevoli genitori, deve capire cosa vuol fare della sua vita. La caratterizza un forte legame con il bosco e in generale con la natura, dove si sente sicura e in sintonia più che con le persone.

Ti piace stare nel bosco?” chiese lei all’improvviso.
“A fare legna?”
“Macché fare legna! Stare nel bosco, così, ad ascoltare il vento tra le piante, i suoni e i versi degli animali, a camminare...”
Francesco la guardò strano.
“Nel bosco si va per lavorare, mica per camminare.”
Una ghiandaia volò sulle loro teste imitando il verso dei corvi.
Tina sospirò, nessuno riusciva a capire il senso di pace che lei provava quando si immergeva nella natura, nel suo silenzio, la quiete che le trasmetteva.


"La persona più ricca non è quella che ha di più bensì quella che ha bisogno di meno,” le aveva detto una volta suo padre, di ritorno dai campi di canapa.
Fumando la sua pipa e guardando le Dolomiti, Tina gridò quella frase al vento, che in quel momento cominciò a soffiare muovendole i lunghi capelli, ma la gridò in ladino:
“L pì rich no l è kel ke à de pì ma kel ke à debusegn de manco!”.
Profile Image for Paola Barillari Panetta.
132 reviews1 follower
August 1, 2025
dal 26 al 31 luglio 2025
Il sentiero selvatico


Ambientato nel paesino ladino di Larcionèi, tra le Dolomiti, Il sentiero selvatico di Matteo Righetto mi ha davvero conquistata. La storia si apre nel novembre del 1913, sotto una pioggia incessante che sembra non voler smettere mai. Tutto il paese è inquieto, soprattutto dopo che una strana luce blu – il Lum de le Auróne – ha attraversato il cielo. È il Giorno dei Morti, e durante la messa, una bambina di dieci anni, Tina Thaler, scompare misteriosamente. Nessuno l’ha vista uscire dalla chiesa, e quando riappare il giorno dopo, è come se non fosse mai stata via: pulita, serena, e con il vestito intatto.

Da quel momento, la sua vita cambia. Gli abitanti iniziano a temerla, la chiamano strìa dei mòric, la strega dei morti. Tina viene emarginata, esclusa da scuola e dalla comunità. Ma invece di spezzarsi, trova rifugio nella montagna, nel monte Pore, dove costruisce un legame profondo con la natura. È lì che cresce, si trasforma, e diventa una figura quasi mitica: l’ultima lupa delle Dolomiti.

💚
Ho amato questo libro. La scrittura di Righetto è poetica, intensa, e riesce a trasmettere tutta la forza della natura e la bellezza della solitudine scelta. Tina è un personaggio che mi ha toccato profondamente: fragile e potente allo stesso tempo, capace di trovare la sua strada lontano dagli sguardi giudicanti. È una storia che parla di libertà, di identità, e di un ritorno autentico alle radici. Lo consiglio a chiunque voglia leggere qualcosa che va oltre la trama e lascia un segno dentro.
59 reviews4 followers
August 9, 2025
The only thing I can object to in this book is the title, “The Wild Trail”, which does not do justice at all its depth and beauty. The rest is amazing! I bought it at Fiumicino airport on my way back to the States because Feltrinelli had a buy-two-for-11-euros promo, and the cover looked nice, and it talked about the Dolomites, and had a female protagonist… I wasn’t prepared for the depth of historic research and folklore about Ladin culture and Dolomite mountains lore. I loved it more and more as I went on, its mysteries unspooling slowly but steadily until the gorgeous and bittersweet ending. In an interview I watched on Youtube, the author said Tina is a character he first encountered in an another book he wrote, La stanza delle mele. He had created this old, wild, shunned woman who appears sometimes in the villages before disappearing again up into the mountains, where she feels more at home. And immediately he felt like he needed to know more about her. So he went back and wrote her whole life… I am so glad he did. She is a fully fledged character, a woman living through the worst of WWI with her family, and the isolation and marginalization of Ladin culture, but also their special connection with the mountains and animals around them. I loved Righetto’s light touch and assured narrative gifts. This is a mature writer who knows how to tell a complex story and create a beautiful portrait of a woman. I will remember this novel for a long time.
25 reviews
July 1, 2024
Una bella storia che racconta il legame viscerale fra Tina e la Natura, le montagne, gli animali del bosco. Tina sente il richiamo della Natura e non sa resistere, le si dona completamente, le dedica la sua intera vita anche a costo di subire discriminazioni ed emarginazione da parte dei suoi compaesani, che la considerano una strega e ne hanno paura. Il romanzo fa riflettere su molti temi come i pregiudizi, la tutela dell'ambiente, l'amore che ciascuno di noi dovrebbe provare per le meraviglie del nostro pianeta, gli strani legami che si formano fra la protagonista e i suoi antenati, la potenza distruttiva della guerra, la brutalità degli uomini quando si lasciano travolgere dal fanatismo e dalle credenze popolari.

"Lo spirito di ciò che tu chiami Dio per me vive nella natura, nelle foreste, negli abeti e nei larici che in autunno si illuminano d'oro. Vive nelle foglie che cadono per poi rinascere, vive nella forza delle rocce e sulle vette delle montagne. È il soffio di vita che muove il vento, fiorisce nelle genziane e nelle stelle alpine. [...] E non è allora lo stesso Dio dei ladini e dei tirolesi e degli italiani e di tutte le persone di questo mondo?"
Profile Image for Sara Taiocchi.
44 reviews5 followers
February 26, 2025
Evocativo. Una scrittura scorrevole, profondamente radicata alla montagna, alle sue tradizioni e ai suoi riti. Una trama coinvolgente ed avvincente. Consigliato ad ogni donna, soprattutto a quelle legate alle Terre Alte, al bosco e alle sue creature. Inaspettatamente, scritto da uomo. Matteo Righetto conosciuto con questo testo e promosso a pieni voti.
Un audio ascolto che mi ha rapita, mi manca il libro per sottolineare alcune frasi meravigliose che ho sentito particolarmente mie:

Io custodisco la terra.


Cerca la saggezza non la conoscenza. La conoscenza è il presente. La saggezza il passato e il futuro.


La persona più ricca non è quella che ha di più, ma quello che ha bisogno di meno.


Io non cerco denaro e non cerco potere. Non cerco le cose del mondo né i sentieri che portano a queste. Non cerco fama, gloria né vanità. Io non cerco uomini e palazzi, non cerco ipocrisie e falsità. Non cerco l’odio né l’amore. Non cerco giustizia se non quella che mi insegna la montagna e non cerco fede se non quella nello spirito della Terra. Io non cerco che me. Cerco la verità.
31 reviews1 follower
February 24, 2025
Matteo Righetto, autore capace di raccontare con profondità e suggestione il legame tra l’uomo e la montagna, ci regala con Il sentiero selvatico un romanzo intenso e coinvolgente. La storia segue una protagonista alla ricerca di risposte, in un viaggio sia fisico che interiore attraverso i paesaggi incontaminati e aspri delle Dolomiti.

Lo stile di Righetto è evocativo e poetico, con descrizioni dettagliate che trasportano il lettore nella bellezza e nella durezza della montagna. Il romanzo non è solo un’avventura, ma anche una riflessione sulla solitudine, sul coraggio e sul ritorno alle origini.

Perfetto per chi ama la letteratura di viaggio e i romanzi in cui la natura diventa un vero e proprio personaggio, Il sentiero selvatico è un’opera che lascia un segno profondo nel cuore di chi legge.
Profile Image for Davide Ariasso.
45 reviews4 followers
September 7, 2025
Avevo intenzione di dare soltanto tre stelle a questo romanzo, per un certo modo della narrazione e della scrittura che mi pareva rimanere in superficie, il suo essere didascalico e il tratteggio molto esteriore dei personaggi, senza, diciamo così, illuminazioni dell’anima. Forse più una scrittura per ragazzi, o per ragazzi nel cuore, e in realtà va benissimo così. Ho voluto molto bene a questo testo, a Tina e alla sua famiglia, e a Hilde e alle montagne ladine. Mi hanno tenuto una compagnia leggera e con qualche incanto, proprio come i racconti di quando ero ragazzo. L’autore ama la montagna e ama queste storie e leggende, e il suo spirito benevolente si sente in ogni pagina. E questo per me è più che sufficiente per una stella in più.
Profile Image for Wendy(Glen's Witch).
9 reviews
October 27, 2025
Veramente un buon libro. La storia di Tina e tutte le storie legate al folklore di Larcionei e dintorni mi ha riportato indietro nel tempo, ai racconti della mia cara nonna che mi lasciavano a bocca aperta. Ambientato all'inizio del '900 il romanzo si destreggia tra la storia personale e spirituale di Tina e gli echi della prima guerra mondiale, tra il richiamo viscerale della natura e la critica al mondo degli uomini, governato dai medesimi che non sanno fare altro se non portare morte e distruzione ovunque. Co-protagonista della narrazione le montagne che assistono come inermi giganti al susseguirsi e al dipanarsi della storia, in grande e piccola scala, subendo a loro volta le scelte ingiuste degli uomini e accogliendo nel loro abbraccio chi è stato in grado di ascoltarle.
Profile Image for Stefania.
4 reviews
November 18, 2025
Non e` il libro che forse mi aspettavo all`inizio. L`ho scelto letteralmente ad occhi chiusi nella sezione offerte della libreria. non faro` nessun tipo di descrizione della storia ma solo una considerazione personale. La copertina e` un incanto anche se non rispecchia la descrizione che viene fatta all`interno e questo mi disturba, mi sembra uno specchietto per le allodole. L`interno promette magia e mistero dal primo capitolo ma poi non succede quasi nulla di tutte queste promesse fino agli ultimi capitoli della terza parte. Mi sono piacuti molto i riferimenti storici e i misteri legati a Larcionei all`interno di questo libro. In fururo lo rileggero` pero` mi ha lasciato un po` l`amaro in bocca, forse mi aspettavo che accadesse qualcosa di diverso nella seconda parte ma mi rendo conto che non e` per niente facile scrivere un libro.
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11 reviews
July 27, 2025
È un libro che profuma di montagna ad ogni pagina. La narrazione scorre veloce come l'acqua nei torrenti d'alta quota del territorio dove la storia ha luogo. Conoscendo molto bene i posti narrati e amando molto la natura selvaggia della montagna è stato molto facile per me rivedermi in Tina, mostragli la mia empatia e fargli spazio nella memoria e nel cuore. È una storia di pregiudizio, di superficialità, di paura, di dolore, di perdita ma anche e soprattutto di rivincita, di forza, di accettazione, di amore per la natura e, non ultimo, di un popolo unico e tenace che si riconosce soltanto nella terra che abita e custodisce.
Profile Image for Tobia Rosso.
2 reviews
September 8, 2025
Storia eccellente, descrizioni immersive e mai eccessive; protagonista profonda e carismatica che contrasta però con dei personaggi secondari relativamente poco sviluppati. Specifico che il mio giudizio di questo libro potrebbe essere positivamente influenzato dal mio attaccamento emotivo ai luoghi e temi in esso descritti. 4.5/5


Se si intende leggere anche il precedente romanzo di Righetto “La stanza delle mele” nel quale Tina è presente, consiglio personalmente di farlo successivamente alla lettura de “Il sentiero selvatico” per il massimo godimento della storia di quest’ultimo.
Profile Image for Paola Forni.
46 reviews
December 20, 2025
3,5/5
ho apprezzato molto i riferimenti agli animali del bosco e il fatto che le specie citate siano effettivamente presenti nella stagione menzionata.
Il ritmo è incalzante e il racconto inizialmente è intrigante, per perdere un pochino di interesse e mistero durante lo sviluppo. Ho apprezzato anche l'ambientazione storica.
è una lettura interessante,ma per qualche ragione non mi ha convinta fino in fondo questo racconto...
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