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352 pages, Paperback
First published January 1, 1990
Vieni tenuta schiacciata a terra dal corpo maschile, come la forchetta tiene un pezzo di carne in modo che il coltello possa tagliarlo. Così come il mattatoio tratta gli animali e i suoi lavoratori, alla stregua di oggetti inerti, non senzienti e non pensanti, nello stupro sono le donne ad essere trattate come oggetti inerti. Perciò si sentono pezzi di carne. Analogamente, esistono cavalletti da stupro che permetto l'inseminazione degli animali contro la loro volontà.
[...]
Uno dei miti della cultura dello stupro è che le donne non solo chiedono di essere violentate, ma che a loro piace: tutte sono alla ricerca del coltello del macellaio. Analogamente, la pubblicità e la cultura popolare ci raccontano di animali che desiderano essere mangiati.
Il linguaggio è uno strumento potente. Le parole che scegliamo fanno molto di più che nominare o descrivere le cose: assegnano uno status e un valore. 'Sopprimere', 'sacrificare' sono i termini preferiti dai vivisettori. 'Gestire', 'sfoltire la mandria' sono i termini preferiti dai cacciatori. Queste parole significano uccidere, allora diciamo uccidere. Parlare di carne invece che di agnelli, maiali, mucche ci rende complici di un linguaggio che maschera la realtà. Il linguaggio rende gli animali assenti. [...] Mary Daly definisce l'asserzione stupro forzato un'inversione per ridondanza, perché implica che non tutti gli stupri siano forzati. Allo stesso modo macellazione compassionevole conferisce una certa etica a quella che è un'uccisione.