Il legame tra un padre e una figlia è qualcosa di sacro che niente e nessuno dovrebbe spezzare. Maria Donata aveva promesso al suo, Italo, che, per quanto fosse andata lontano da casa, avrebbe sempre trovato un modo di ritornare. Quando però viene uccisa, con indosso un abito da sposa che non le apparteneva, è Italo ad abbandonare la pace delle sue vigne nel sud della Sardegna e volare a Milano, dove la vita aveva portato Maria Donata, per prendersi cura del nipotino Filippo "Pippo" di due anni e scoprire cosa possa essere accaduto alla figlia. Dopo otto mesi di indagini infruttuose, l'omicidio però rischia di essere archiviato e Italo ha un'unica il criminologo Vito Strega. Già dai primi accertamenti, la sua squadra ha il sospetto che questa morte sia collegata a una serie di femminicidi che stanno scuotendo la città: un disegno criminale più ampio e oscuro, nel quale nessuna donna sembra essere al sicuro. Sullo sfondo di una Milano crepuscolare, violenta e indifferente, spazzata dalla pioggia e dal vento, Pulixi tratteggia un noir denso di umanità, pathos e un dramma famigliare che si riflette sulle vite dei singoli poliziotti, risvegliando in loro fantasmi che avevano sperato di essersi lasciati alle spalle.
Piergiorgio Pulixi, scrittore e sceneggiatore, è uno dei più apprezzati autori noir italiani, fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de Fogu, (edizioni E/O 2008). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), finalista al Premio Camaiore 2013 e chiusa col romanzo finale della quadrilogia, Prima di dirti addio (Edizioni E/O 2016). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato il romanzo Padre Nostro. Ha vinto numerosi premi letterari e nel 2015 è stato premiato ai Corpi Freddi Awards come miglior autore italiano dell’anno. I suoi romanzi sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, Canada, e Regno Unito.
SPOILER Peccato! mi piace molto lo stile di Pulixi. Un bello stile di scrittura, crea tensione, un bel ritmo etc etc.
Però questo libro mi dà proprio l’idea di “un libro su commissione”. Della serie: “devo tirare insieme una storia in poco tempo e metterci dentro dei temi attuali che tirano (tipo femminicidio, sfruttamento del lavoro da parte dei “cinesi stronzi”, violenza metropolitana da parte di adolescenti disadattati etc.) per soddisfare il mio editore e tirar su il più possibile le vendite”.
Il risultato è un libro che manca di compattezza e ricchezza narrativa, sembra piuttosto un collage di temi che tirano e cose che bisogna dire. Poi però, ci si ricorda che è un thriller e che ci vuole l’idea… ma cazzo non viene. Allora si va’ a scavare nei gialli storici e si tira su un plot visto e stravisto, nella letteratura di genere, film, serie televisive, e fumetti: i criminali che si scambiano l’obiettivo e ognuno esegue il crimine sulla vittima dell’altro, così da rimanere insospettabili.
Wow! Con l’AI sarebbe venuto fuori un plot meno ritrito. Dice Pavan: “Cavolo Strega, sei proprio un genio, come hai fatto ad arrivarci?” “Semplice” dico io: “L’avevo letto in un numero di Diabolik”.
Altra conseguenza è che, a parte i personaggi principali che sono ben disegnati e divertenti, ma che sono stati costruiti nei primi libri della serie, gli altri personaggi sono molto poveri e stereotipati.
Questo problema è abbastanza comune fra gli autori di successo che scrivono nel genere poliziesco-thriller, ma anche fra i cantanti e ogni genere di “produttori di creatività” quando si trovano a dover fronteggiare una richiesta di produzione in tempi piuttosto stretti.
Tutto ciò abbassa drasticamente il livello del prodotto letterario fino a un livello meramente commerciale. Forse è anche questa la ragione per cui spesso il genere poliziesco- thriller, che fra l’altro io amo molto, finisce per essere considerato un po’ di serie B.
Piergiorgio Pulixi incanta... Non trovo altre parole, il libro si legge tutto di un fiato, senza cali di tensione. Il tema del femminicidio e, soprattutto, del dolore di chi resta, viene trattato in maniera superba. Rabbrividiamo tutti davanti a tanto orrore che ci circonda, ma soffriamo solo per ciò che ci viene "dato in pasto" dai media. Purtroppo questo libro fa capire anche quello che ruota intorno a tanta violenza, senza perdersi in parole vuote. Ci si immedesima nel dolore di Vito Strega, di Italo Sei e di tutti gli altri protagonisti tracciati in maniera perfetta dalla mano di Piergiorgio Pulixi. È sempre bello ritrovare vecchi amici come Rais, Croce, Pavan o Pontecorvo. Il difficile viene ora con l'attesa del prossimo libro... Buona lettura a tutti!
Ultimo capitolo - per ora - delle due serie convergenti I canti del male e Le indagini di Mara Rais ed Eva Croce che, al momento, vedono Rais, se pur ancora attiva, staccata dalla squadra costituita da Vito Strega per le serie divergenze d'opinione occorse alla fine del romanzo precedente, Stella di mare. La nostra squadra a Milano è alle prese con una serie di aggressioni a diverse donne di cui si sta occupando Pavan (che questa volta sembra davvero intenzionato a fare la dieta, grazie a una psicologa un po' sadica ma efficace), aggressioni per cui il principale indiziato ha sempre un alibi di ferro. Per il lettore non è difficile comprendere il meccanismo della serie di aggressioni, meccanismo che Strega capisce quasi subito, anche se è difficile scoprire quali saranno le prossime vittime. Il poliziotto veneto, inoltre, viene sollecitato da un anziano uomo sardo - a cui hanno ucciso la figlia, lasciando orfano il figlio di tre anni - a indagare sulla morte della giovane mamma, che aveva una brillante carriera a Milano; un omicidio che gli inquirenti, non avendo indizi sufficienti, avevano lasciato irrisolto. È questo il caso principale per la squadra, collegato forse alle aggressioni, ma molto più efferato. È questo il caso per cui viene scomodata Rais, che alla fine, anche se con riluttanza e con ritorsioni nei confronti della povera Eva Croce, è fondamentale per la risoluzione del caso.
Dove eravamo rimasti? "Stella di mare", il romanzo precedente, finiva con Vito Strega contattato direttamente dalla stalker 😰 (maledetta!!) (OT) dato che i libri sono tutti legati tra loro dai personaggi principali, vi consiglio di leggerli in ordine cronologico 👍🏻 Ecco la guida ai libri della Serie "I canti del male: 1. Il canto degli innocenti 2. La scelta del buio 3. L'isola delle anime 4. Un colpo al cuore 5. La settima luna 6. Stella di mare 7. Per un'ora d'amore 🖤⬇️ Comunque abbiamo ritrovato Pavan a dieta 🤣 (ma questa volta sarà diversa! Speriamo 🙏🏻) Mara sempre inc@##ata nera... e Vito come sta??
"Strega stava per chiederglielo di nuovo, quando il Canto degli innocenti si risvegliò impazzito. Le voci presero a gridargli nella testa, costringendolo a chiudere gli occhi e a massaggiarsi con forza le tempie, quasi a ricacciare dentro i lamenti. Non riuscì a trattenere un gemito..." 😱
Vito non sta bene 🧐 ...e fa di tutto per tenere nascosto il suo stato, ma non è facile, perché questa volta l’indagine è davvero molto molto difficile... soprattutto per il fatto che è un "cold case", la vittima è stata uccisa da otto mesi, è un delitto irrisolto sul quale la polizia ha quasi smesso di indagare 😨 Poi in contemporanea c'è una Milano sempre più pericolosa... da mesi, nell’intera città, periferie comprese, sono in corso attacchi contro le donne: brutalità, stupri, aggressioni, investimenti ecc. La polizia è frustrata perché arriva sempre tardi, a violenza già avvenuta. È stata formata una task force e tutti stanno aiutando, compreso il vicequestore Strega e la sua la squadra SIS, sezione indagini speciali 👍🏻 Chi si nasconde dietro quel volto coperto?? Riusciranno a scoprire perché Maria Donata è morta indossando un abito da sposa... non suo però 🧐 E Strega riuscirà a capire che la stalker è davvero pericolosa?!? 😱 Che ansiaaa Romanzo bellissimo e coinvolgente, è una storia di grande intensità emotiva, che ci porta a riflettere (ancora una volta!) sul tema del femminicidio e della violenza sulle donne, tema sempre attuale e purtroppo in crescita. Non finirò mai di ripeterlo: amo lo stile di Piergiorgio Pulixi, anche questa volta ci ha regalato un thriller sorprendente e incalzante, perché in questo libro succedono davvero tante cose e c'è tanta azione. Trama ricca di eventi inaspettati e momenti di grandissima tensione, negli ultimi capitoli era alle stelle 😬 è stata una corsa contro il tempo e questa cosa mi ha mandata in tilt 😅 I personaggi, come sempre, ben delineati, sono veri, autentici e poi sono simpatici e ironici 😊 (nonostante i drama) in questo capitolo Pavan si è superato: TOP 💪🏻🤣 Ho sentito la sofferenza di Strega 😰 Ora?!? Sono in stand-by... sono entrata in modalità di attesa 🤔 quando arriverà il prossimo libro?? Speriamo di non dover aspettare troppo 🙏🏻 Per concludere posso dire che Pulixi è sempre una conferma 🖤 Consigliatissimo 👍🏻
Plot Italo Seu is an eighty-year-old man who lives and works in Dolianova (Cagliari-Sardinia). He’s a farmer who takes care of his vineyard, producing a very good wine. When his daughter, Maria Donata, who lives in Milan, is found dead in her home, Italo is forced to go to Milan. He has to take care of his nephew, Filippo, a three-year-old baby. Italo starts going to the police station every day. He wants them to find his daughter’s killer. Eight months have already passed since that heinous crime, but the police haven’t been able to find the perpetrator. In the meantime, they are struggling to find the attackers of women, who are terrorizing the city. They promise Italo to find Donata’s killer.
Review “Per un’ora d’amore” is the latest book by the famous Sardinian author Piergiorgio Pulixi. Not only is it a thriller full of twists but also, it’s well-written. It’s surprising how the writer is able to depict his characters. Vito Strega, who works with the SIS (the police section that fights against violent and serial crimes), is a man who has psychological problems. He hears children’s voices, and he doesn’t want his colleagues to know it. Inspector Bepi Pavan, on the other hand, has weight problems. His wife left him because he's too fat. He can’t resist food, but now he has a new app on his smartphone that tracks the time of his death. If he eats junk food and doesn’t lose weight, he will die in a few years. All the female characters are intriguing. Eva Croce, nicknamed “The Irish” for her red hair and her freckles, is a determined woman in her work, but she hides a terrible family tragedy. Maria Rais, who recently moved to the police force of Cagliari, is a brilliant investigator who has to cope with a teenage daughter and her problems. Not to mention the description of the victim: according to her father and her neighbour, Maria Donata was a woman full of life and a good mother. The city of Milan is also described in a dark way. It is a big metropolis, the dream of a lot of people. Nevertheless, it has changed in recent years. Everyone runs because they don’t want to be left behind. People only live to work and earn money. This is the reason why crime has increased in the past ten years. People who aren’t able to keep up become poor and are forced to steal. Not only has crime increased in Milan, but also the number of people who live alone. They can’t have a family because their salaries are lower than in the past and house prices havebecome very expensive.
Conclusion In conclusion, not only is “Per un’ora d’amore” an entertaining thriller, but it’s also a book full of quotations from other authors (Simenon, Patricia Highsmith, Hitchcock). If I could, I would criticize this book only for the description of some trick ways used by the police to frame the offenders. I don’t agree with these methods because they are sometimes an abuse of power.
La morte di Maria Donata Seu, giovane donna sarda che ha lasciato la sua terra per la fredda e piovosa Milano per migliorare la sua carriera lavorativa, ha lasciato basito ed inerme il padre Italo che, dopo mesi di stallo, non si arrende e cerca di non far interrompere le ricerche dell’assassino e per questo si reca spesso in questura. Il suo intento principale è quello di parlare con il noto criminologo Vito Strega, il solo che, a suo dire, possa risolvere il caso, avendo seguito altre sue indagini andate a buon fine. Ma al suo arrivo trova uno dei suoi sottoposti Bepi Pavan che prende a cuore Italo e il piccolo Pippo di due anni che può contare solo sul nonno. L’ispettore Pavan coinvolge Eva Croce una collega che si trova per motivi personali a Milano e che, sentendo la storia di Maria Donata, non si tira indietro. Strega non è ancora rientrato in servizio dopo un mese di assenza in missione nel Mediterraneo, per prestare assistenza ai migranti. Qualche altro giorno di tregua perché non sta bene e il caso che Pavan gli presenta non è dei più semplici e si aggiunge ad una’altra indagine in corso che coinvolge un numero elevato di poliziotti e carabinieri per il gran numero di attacchi a donne, in diversi punti della città, violenze sempre più feroci che non trovano giustizia perché le forze dell’ordine arrivano sempre tardi. Così una task force allargata pattuglia ogni notte la città, compreso Pavan che deve affrontare i suoi “demoni”, le voci da parte del cibo che lo chiama e che non gli fa perdere peso ma che in compenso gli hanno fatto perdere la casa, visto che la moglie lo ha cacciato e dorme in foresteria. Questa volta però è serie, l’incontro con Italo gli ha smosso il cuore, deve fare qualcosa sia per lui e soprattutto risolvere il caso e dare pace all’anziano che gli ricorda tanto il padre. Nel mentre le indagini di entrambi i casi vanno avanti, Strega si convince che dietro gli attacchi alle donne e la morte di Maria Donata ci sia un legame, qualcosa di più complesso che un semplice omicidio. L’ex marito ha un alibi di ferro ma c’è un particolare che in pochi conoscono e cioè che Maria Donata indossava un abito da sposa. Ma perché? Sarà un messaggio? E’ questo che scoprirà, a distanza Mara Rais che indagherà sulla vita passata di Maria Donata, la vita che conduceva in Sardegna prima di arrivare a Milano. E anche qui le sorprese non tarderanno ad arrivare, un intreccio di fatti ed eventi sconosciuti anche a Italo che, a distanza di anni, saranno decisivi per la sorte della giovane. Ci sarebbe tanto altro da dire ma già mi sto dilungando troppo ma anche perché è come se mi mancasse un pezzo. Il motivo? Ho iniziato questo libro alla cieca, con troppa impulsività, rendendomi solo dopo svariate pagine che fa parte di una serie che io non ho ancora iniziato ma non è stato un problema perché ci sono riferimenti al passato e i casi sono indagini che si concludono. Quello che si evidenzia meno sono le dinamiche tra i vari personaggi e il capire appieno il perché dei vari spostamenti anche se, anche quelli, sono in parte riaccennati. Questo è solo il secondo libro che leggo di Pulixi e sono rimasta nuovamente rapita dalla sua scrittura fluida, dall’intreccio delle storie e tra i personaggi che riesce a creare, con una scrittura che cattura, con scene ben descritte. Dovrò impegnarmi di più, challenge permettendo, per recuperare la serie dall’inizio, per colmare le lacune che ho nella storia.
Mi piacciono molto i libri di Pulixi, il suo modo di scrivere creando personaggi che riescono subito a farmi provare empatia, i suoi gialli sono sempre lineari, semplici, puliti, come se volesse trattare anche temi importanti e inquietanti, proprio come in questo libro, ma quasi in punta di piedi, senza disturbare l'equilibrio del lettore. La serie del criminologo Strega non l'ho seguita in ordine cronologico, a volte leggo un libro per ritrovare i personaggi che mi sono diventati familiari e questa volta non siamo in Sardegna ma a Milano, dove un povero signore anziano si ritrova con un nipotino di tre anni da crescere da solo e la forte decisione di sapere da chi sia stata uccisa sua famiglia e il motivo. Strega e prima di lui Bepi Pavan ed Eva Croce che casualmente è a Milano per motivi personali, sono inteneriti dalla storia del povero anziano, vedono il suo modo di prendersi cura del nipotino, il suo fare sacrifici in una città che non conosce dove non ha alcun aiuto e quando si rende conto di non sentire più bene per comprarsi le protesi è costretto a lavorare a nero presso un negozio gestito da un cinese. Vogliono aiutare Italo e il piccolo Pippo, vogliono fare giustizia anche se in questo momento sono tutti impegnati a capire chi stia aggredendo le donne stuprandole o aggredendole con l'acido, non sanno chi possano essere le prossime vittime ma Vito Strega è sempre più convinto che ci sia un filo conduttore tra la morte della figlia di Italo e le donne aggredite, anche se i presunti colpevoli sembrano sempre avere un alibi, ma forse è proprio l'alibi ad essere un buon piano d'azione e la strada da percorrere per scoprire la verità. Oltre il proseguimento delle indagini Strega deve fare i conti con le voci che sente e che disturbano la sua quiete, a volte tenute sotto controllo dai farmaci, altre volte non gestibili, che lo portano ad essere ancora più spaventato dalla stolker che non solo lo spia e lo perseguita ma che sembra sapere il suo segreto, e lui sa di non averlo mai confidato a nessuno se non al suo medico e carissimo amico, e sa che un segreto nelle mani sbagliate gli potrebbe costare la carriera e la sua credibilità. A fine libro viene scritto il nome della stolker ma non avendo letto i libri precedenti non capisco come mai sia lei e cosa sia accaduto, altro motivo in più per recuperare i libri su Strega e i suoi collaboratori. Posso solo continuare ad affermare che ci sono scrittori che sanno abilmente ammaliare e coinvolgere il lettore anche senza fare sforzi sovrumani, Piergiorgio Pulixi è assolutamente uno di questi, sai che leggere un suo libro non potrà mai deluderti e corrisponderà sempre alle aspettative.
Di Pulixi mi era capitato già di leggere altri romanzi, non della serie di Vito Strega, e mi era piaciuto molto. Non so perchè poi non ho approfondito la sua conoscenza, considerando che è entrato di prepotenza nel novero dei miei autori preferiti. Il romanzo è l'ultimo in ordine di tempo della serie Vito Strega, di cui io non ho letto nulla. Mai più farò un errore simile!!! C'è troppo da sapere su questo strano criminologo, sulla sua squadra, composta da Bepi Pavan, Eva Croce, e Mara Rais; c'è troppo da capire sui loro rapporti, sul loro passato, insomma sulla psicologia di tutti i personaggi. Anche se Pulixi è talmente bravo, che nonostante le lacune, sono riuscita lo stesso ad individuare e comprendere il carattere di ciascuno di loro. In questo romanzo, i nostri sono impegnati parallelamente su due fronti, da un lato il crescendo di violenze nei confronti di donne che sta colpendo Milano, e dall'altra una sorta di Cold Case, un omicidio avvenuto otto mesi prima, durante cui una giovanne mmma viene uccisa senza pietà dopo essere stata costretta a indossare un misterioso abito da sposa. Bepi decide di riaprire il caso, coinvolgendo Vito e Eva, dopo aver conosciuto il padre e il figlio della ragazza ed essere stato colpito dalla tenacia e dalla dignità di questo nonno ultraottantenne sardo che si prende cura del nipotino di tre anni, rimasto senza la mamma. Il romanzo fondamentalmente in due parti. La prima serve per preparare la scena alla successiva parte, l'autore ci racconta dei protagonisti, sia vittime che detective, ma l'azione vera si attua nella seconda parte. Infatti, è qui che si concentra il clou del romanzo, l'indagine, le scoperte, e soprattutto la risoluzione di entrambi i casi. Ed è qui che l'autore dà il meglio di se, coinvolgendo il lettore tanto che è impossibile staccarsi dalle pagine del romanzo. Mi sono trovata a soffrire con i protagonisti, a tremare per loro, e soprattutto ho versato più di una lacrima per questo nonno e padre devastato dal dolore ma che non si arrende. I temi affrontati inoltre, sono estremamente gravi e attuali, dai femminicidi ai leoni da tastiera, al Dark web, tutte cose che mi hanno lasciato un sottile velo di angoscia. Devo a questo punto assolutamente recuperare i precedenti romanzi, ripeto ho troppo da capire, e oramai mi sono innamorata perdutamente di Vito Strega, e devo assolutamente conoscerlo fino in fondo.
Maria Donata Seu è stata uccisa e non è stato trovato il colpevole. Italo Seu, il padre della ragazza è un anziano sardo che si sta prendendo cura del nipote di due anni, rimasto solo dopo la morte di sua madre. Il padre del bambino fu il primo indiziato, ma aveva un alibi inattaccabile, pertanto fu scagionato. Italo è un uomo tenace, il suo dolore ardente è anche la sua benzina, infatti non si dà pace e continua a chiedere risposte sull'indagine relativa a sua figlia. Dopo otto mesi, quasi per caso, lo riceve Bepi Pavan, e questo cambierà completamente il corso degli eventi di un’indagine che sembrava impantanata. Maria Donata, era partita per Milano e viveva li ormai da anni, fu trovata uccisa a casa, con addosso un abito da sposa non suo. La sua morte, ha stravolto il mondo di Italo, non solo per lo strazio di aver perso la figlia, ma anche per essere stato costretto a lasciare la sua amata Sardegna, per prendersi cura del nipote Filippo a Milano. Dentro la vita di Maria Donata, deve essere successo qualcosa che non è ancora stato scoperto. Il trio milanese con a capo Strega e la solitaria Mara Rais da Cagliari, daranno una svolta all'indagine e troveranno le risposte sul caso Seu e su altri casi collegati a femminicidi irrisolti. L'incipit è una bella trovata che inganna il lettore che conosce Strega, avviene infatti uno scambio di persona nella mente di chi legge. Tra Milano e Cagliari, si snoda la matassa che coinvolge l'aggressione di molte donne e la morte di una di loro. A Milano, ci sono Vito Strega, Bepi Pavan e Eva Croce, a Cagliari c'è Mara Rais, che uscita dalla squadra, continua a svolgere egregiamente il suo lavoro di investigatrice. C'è anche qualche apparizione di Clara Pontecorvo, ma solo come contorno all'indagine. Strega, aveva lasciato momentaneamente il suo incarico, stava dedicando il suo tempo impegnandosi come volontario nel recupero di migranti in mare. Quando fa ritorno a Milano, sembra che qualcosa sia tornato prepotentemente a fargli visita, sono le voci che sente nella sua testa, un riacutizzarsi del suo trauma psicologico. Le intuizioni di Strega metteranno in moto le capacità di Pavan e Rais, che sono i veri protagonisti di questa storia. Il racconto è ben strutturato, Pulixi scrive bene, non è mai banale, c'è qualche esagerazione accettabile. Una invece è insopportabile, riguarda la stalker di Strega. Ritengo sia totalmente inutile e senza senso.
Oh finalmente credo di aver beccato un romanzo che vale la fama di questo Pulixi. Avevo già letto qualcosina di suo ma mai nulla che mi facesse dive WoW e mi tenesse con gli occhi incollati alle pagine. Finalmente posso dire che ho trovato dei nuovi personaggi a cui affezionarsi ( ho visto che questo è il settimo capitolo de I canti del male, urge recuperare i precedenti). Partiamo dalla storia: un omicidio o meglio un femminicidio come si direbbe adesso, senza un apparente colpevole, sono passati ormai otto mesi dal fatto e la polizia ha fatto pochi progressi. Il padre della vittima, Italo Seu, un personaggio caratterizzato benissimo nel suo dolore, nella sua dignità e nella sua forza non si arrende e chiede giustizia. Per fortuna incontra un gruppo di poliziotti WoW. Da Strega (come si fa a non amarlo) al veneto panzone e le colleghe super peperine. A questa inchiesta si interseca una serie di atti violenti contro donne, atti apparentemente casuali con vittime scelte a caso ma che in realtà nascondono un unico filo conduttore.
La storia è ben architettata, contemporanea nel parlare di violenze alle donna me anche di cyber illeciti. I personaggi sono tutti caratterizzati benissimo, dal frustrato violento al nonno che cerca di curare come può il nipotino. Anche se ci sono dei passaggi poco fluidi direi che il risultato è comunque buono, Strega è molto interessante, anche se con le sue voci ricorda Ricciardi, in questo caso le voci hanno origine diversa ma ho assaporato lo stesso lavoro di introspezione psicologica dei personaggi.
I passaggi che mi sono più piaciuti sono stati: la vendetta nei confronti del cinese che fa lavorare in nero Italo Seu, la app di Bepi Pavan con il count down della sua morte, l'esperienza di Vito Strega sulle navi che salvano i migranti.
È il settimo volume della serie I CANTI DEL MALE e per la settima volta ribadisco che i Pulixi non solo sono ben scritti ma l’autore dimostra una notevole capacità di far empatizzare i suoi lettori. Il linguaggio è raffinato e diretto, scorrevole ma non povero. Quello che più adoro di questa serie, ma dei Pulixi in generale, è che gli attori delle vicende sembrano davvero prender vita attraverso le loro emozioni, i loro sentimenti di amore e inevitabilmente di dolore fino a provare le loro stesse paure ataviche. Attraverso i loro occhi anche le vittime prendono vita, e non possiamo fare altro che correre pagina dopo pagina fino allo scioglimento per ottenere giustizia insieme a loro e poter ricominciare ad avere fiducia nella giustizia. Questo romanzo parla di un padre, ormai troppo anziano, distrutto dal dolore che si fa forza attraverso l’amore per dare giustizia alla figlia e risposte al nipote; parla dell’odio che molti uomini hanno per le donne; e parla delle paure dei nostri ispettori e dei loro rimpianti. Tutti loro dovranno risolvere questo caso per ricostruire infine se stessi. Prosegue nel frattempo anche la sottotrama che trainiamo dal primo volume, ma di nuovo, per arrivare all’epilogo di questa dovremo aspettare. Pulixi conferma attraverso il racconto di storie di femminicidi la sua sensibilità su un tema purtroppo molto attuale e partecipa alla lotta contro la violenza sulle donne sottolineando anche quanto questi crimini trasformino in vittime anche i loro superstiti. Lettura consigliatissima, ma anche se troverete l’autore un po’ acerbo nei primi due volumi, consiglio di leggere la serie dall’inizio perchè ne vale sicuramente la pena. ⭐️⭐️⭐️⭐️⭐️
LIBRI PRECEDENTI: 📖La scelta del buio - ISBN 9788866328735 📖Il canto degli innocenti - ISBN 9788866326076 📖L’isola delle anime - ISBN 9788817129930 📖Un colpo al cuore - ISBN 9788817162722 📖La settima luna - ISBN 9788817163118 📖Stella di mare - ISBN 9788817178495
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Ormai Piergiorgio Pulixi è entrato nel mio personalissimo novero di autori preferiti. Credo di aver letto molti dei suoi libri e di avere per questo seguito tutte le sue evoluzioni narrative, dal noir convinto della serie Biagio Mazzeo ai Canti del male con Vito Strega, e non è facile visto che l’autore ama mischiare i personaggi di una serie con altri che magari si ritrovano in un libro unico. Di Pulixi mi piace molto il giusto mix di realtà senza sentimentalismi e di empatia e attenzione alle emozioni e alle persone, che siano vittime o siano coloro che cercano i colpevoli. Sensibile alle tematiche sociali, in questo libro si affronta la piaga del femminicidio guardando dal punto di vista di un anziano agricoltore sardo che si ritrova a Milano a cercare di far crescere il nipotino rimasto orfano, ben consapevole di avere poco tempo per cercare giustizia e per assolvere al suo compito. Fluido, piacevole, con una bella caratterizzazione dei personaggi della squadra, il libro affronta temi delicati con grande rispetto. Consigliato!
Piergiorgio Pulixi, un nome una garanzia assoluta ormai. Pagine e pagine dove il Male è protagonista, un caso apparente di femminicidio porta alla scoperta di un mondo cattivo e crudele. Il noir, molto attuale, è ambientato in una Milano fredda e ostile, dove Italo Seu è giunto dalla Sardegna con il nipotino Pippo, per cercare di fare giustizia sulla morte violenta della figlia. La capacità di questo autore, molto rara, è quella di descrivere ogni personaggio con umanità e rispetto, di far immedesimare il lettore in ognuno di essi e di amarlo come se fosse un proprio caro. Il pool investigativo è composto da Vito Strega, Bepi Pavan, Eva Croce, Mara Rais e Grazia Pontecorvo, ognuno con la sua storia, ognuno con i suoi problemi, ognuno con fantasmi che credevano di essersi lasciati ormai alle spalle, ma tutti determinati, anche a costo della propria vita, a ottenere giustizia. Una brutta storia piena di umanità e dolcezza, consigliatissimo.
Ci siamo incontrati per caso e, attratta dalla copertina, ho letto la trama che, incuriosendomi, mi ha indotto all'acquisto. Nella totale inconsapevolezza della serialità di cui questo libro ne è parte, ho iniziato a leggerlo con curiosità. Devo dire che è stata una piacevole sorpresa, una scrittura scorrevole e attenta, sullo sfondo di una Milano descritta con dovizia di particolari. Le storie dei suoi personaggi che, non avendo seguito la conseguenzialità di lettura, ho potuto ricostruire parzialmente, evocano quella giusta dose di dolore, debolezza, e fragilità umana di cui tutti noi siamo, o ne siamo stati, vittime. La morte di Donata Seu, esperta finanziaria di origine sarda, può essere considerata una sorta di 'cold case'. La sua morte si colloca in un contesto, come quello del dark web, a dir poco inquietante. Un noir ben costruito, forse dalla trama leggermente scontata, ma che analizza e scruta l'animo umano in tutte le sue più profonde nefandezze.
In the name of the father "Ecco cosa non emerge mai nei crimini. La solitudine di chi rimane, a volte, è più crudele dell'omicidio in sé." L'assassinio di una giovane donna lascia solo un bambino di cui si occupa il nonno anziano che vuole conoscere a tutti i costi la verità sull'omicidio di sua figlia. La sacralità del rapporto padre-figlia e i sensi di colpa legati ad un amore profondo sono al centro di questa nuova indagine del vicequestore Strega. In questo romanzo l'autore ci mostra chiaramente come ognuno, anche le persone apparentemente più forti, abbia i suoi limiti e i suoi problemi, ma questo non le sminuisce ai nostri occhi, al contrario "sono le nostre fragilità a determinare ciò che siamo."
Anche questo romanzo di Pulixi l'ho divorato in pochissimi giorni, è impossibile non affezionarsi a Vito Strega e alla sua squadra del SIS. In questo libro, viene approfondita in particolar modo la figura di Bepi Pavan, passato dall'essere quasi una "macchietta" (il veneto ciccione, perennemente a dieta, buffo e spiritoso anche se ottimo detective) a personaggio a tutto tondo, con un passato pieno di rimorsi a causa del padre ormai morto. E proprio il dolore di un padre, l'ottantenne Italo Seu, darà il via all'indagine difficile che la squadra di investigatori dovrà affrontare: la figlia di Italo è stata uccisa a Milano e il colpevole non è mai stato trovato.. Bello, non vedo l'ora di leggere il prossimo libro dei "Canti del male".
Svolgimento della trama, narrazione e ritmo della scrittura per me da cinque stelle. Ne lascio quattro perché trovo che alcuni argomenti siano trattati nel libro con troppa leggerezza, a momenti triggerante. Parlo delle conversazioni tra Bepi e la sua psicologa ad esempio, che dà soluzioni estreme alla sua volontà di dimagrire, in maniera del tutto insensata e con un enorme senso di colpa per non essere in normopeso che perdura per tutto il libro, che è davvero triggerante secondo me per chiunque. Non che debba essere un libro di educazione alimentare o l'argomento debba essere un taboo, ma chi viene letto da un pubblico così ampio secondo me potrebbe scegliere meglio le parole e le argomentazioni, in temi così delicati e comuni.
la storia è carina ma la prosa è troppo ampollosa e ricercata, al punto che i dialoghi suonano finti. spesso inoltre l’autore si perde in particolari inutili e i personaggi sono davvero poco distinguibili. il buonismo regna sovrano. mi spiace perché ho sentito parlare pulixi e mi è piaciuto tantissimo…ma il problema , secondo me è che scrive come parla. cosa che, se lo ascolti è top, se lo leggi è un disastro
Un libro che non mi ha convinto fino in fondo, a volte scontato e prevedibile (ed in quelle parti mancava un approfondimento caratteriale dei personaggi visto che la trama era evidente) a tratti oscuro. Vito Strega sembra avere delle illuminazioni e visione che esulano dall'indagine e ciascuno dei protagonisti affronta i propri fantasmi senza che la storia prenda pienamente il volo. Mi è sembrato un po' un'occasione persa.
Questa volta Pulixi affronta il tema del femminicidio e della violenza alle donne, tema caldo e purtroppo in crescita nella nostra società distorta. Ambientato in una Milano violenta dove gli odiatori di donne, uomini in realtà deboli e vigliacchi, cercano vendetta verso le donne che non riescono a sottomettere. Un thriller duro e amaro, se non fosse per l'umanità dei protagonisti.
Con un po' d'orgoglio da conterranei, posso dire che Pulixi è uno scrittore meraviglioso. Non soltanto il suo stile ti coinvolge sin dalla prima pagina ma ti porta a contatto con un'umanità completa, personaggi che sono tento pieni da sembrare reali. Mi sono affezionata subito al caro Pavan e ho riso e pianto con tutti loro. Spero di recuperare presto tutto gli altri.
𝐄𝐬𝐭𝐫𝐚𝐭𝐭𝐨: «Vuoi conoscere la mia ipotesi?» «Ovvio» rispose lui. «C'entra sicuramente l'amore.» Il criminologo osservò i volti lividi, costellati di ematomi ed ecchimosi. «L'amore?» ripeté, perplesso. «Sì. D'altronde, che cos'è l'amore se non l'altra faccia dell'odio? Dietro tutto quest'odio, prima c'è stato di certo un grande amore.»
✒️libro molto scorrevole. Lo scrittore è capace di immergenti subito nell ambientazione e nella storia, grazie a descrizioni e dialoghi credibili e mai forzati 🕵🏻♂️ indagine molto interessante da seguire. Belli anche i riferimenti a libri, film, canzoni che aiutano a rendere il tutto ancora più immersivo.
Direi thriller leggerino perfetto per l’ombrellone. Non ci sono grossi misteri o sforzi investigativi, ma rimane comunque un bel libro da leggere in poche ore. Alcuni dei personaggi principali sono ben caratterizzati e quindi si simpatizza, altri lo sono un po’ meno .