Il ristorante del loro primo appuntamento, Rossano con i capelli tagliati di fresco e la barba a Nina sembra una serata perfetta. È convinta che finalmente le chiederà di sposarlo, e per l'occasione indossa il suo adorato vestito rosso. Tutto sembra come dovrebbe essere, fino a quando Ross pronuncia le fatidiche «Ti devo parlare». E, andandosene, lascia Nina da sola, affranta, a pensare a tutto ciò che avrebbe potuto essere e non sarà mai. Nella stessa sera, qualcun altro vive un tremendo è un uomo anziano, che affida a un diario i suoi pensieri per la figlia, con cui non parla più. Non sa cosa farsene della sua vita, e passa le notti insonni a controllare quali lampioni non funzionano, per segnalarli al comune. Infine, un uomo tormentato, dall'animo oscuro, diventa il protagonista di un delitto che coinvolgerà Genova, Nina e l'anziano signore. Tre personaggi legati dal filo rosso del destino, tre voci narranti distinte, tre vicende che si intrecciano prendono vita nei caruggi, in un romanzo fatto di dolce e amaro, felicità e malinconia, fallimento e rinascita. Manuel Bova si conferma un brillante narratore di storie suggestive e reali, capace di adattare il suo stile anche ai temi più duri come la violenza sulle donne e di tenere il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina.
E il primo libro di Manuel bova che leggo ma lo seguo e lo leggo sui social mi piace come scrive il libro mi ha fatto ridere,sorridere, pensare, riflettere e commuovere nina la ragazza delle magie siamo noi tutte❣️
La storia di Nina mi ha colpita come una padellata in faccia. Quello che troverete sulla quarta di copertina è solo una piccolissima parte di quello che racchiude questo romanzo. Da queste pagine esce vita vera. È un libro di denuncia, neanche troppo velata, al mondo che ci siamo costruiti e in cui ci fa comodo sguazzare. I pensieri, le parole, le emozioni di Nina si palesano a noi lettori come una cannonata, come se il trend "sputo fatti" si fosse impossessato di lei e esplodesse pagina dopo pagina sperando di darci una svegliata. Sono tante le tematiche che volano fuori da queste righe...cose spesso e purtroppo date per scontate e di cui ci stiamo dimenticando, prima fra tutte il RISPETTO: per le donne, per gli uomini, per noi stesse/i, per gli anziani, per le peculiarità e i sogni dei ragazzi, che devono PER FORZA essere ambiziosi e performanti per sopperire al nostro ego insoddisfatto (nell'ultimo quarto di secolo pare siano nati solo geni e CEO di multinazionali...sappiatelo!). E poi c'è l'egoismo altra piaga dei nostri giorni. E poi c'è la malattia. Una malattia di cui si parla poco, silente, che porta via la mente separandola dal corpo, una malattia che, non solo distrugge tutto quello che ha intorno, ma lascia, oltre al vuoto della perdita, una spada di Damocle sulla testa di chi resta e la disperazione di quello che potrebbe essere. Vorrei tanto che questo libro fosse inserito (per sbaglio...eh!!) come lettura facoltativa nelle scuole superiori perchè, forse, la scrittura accattivante e moderna, i capitoli brevi, i dialoghi serrati, l'umorismo dissacrante tipico dell'autore, potrebbero essere la chiave giusta per fare breccia nella mente e nel cuore di chi ha ancora tanto tempo per essere o scegliere di voler essere una persona migliore...in fondo la consapevolezza è come un domino, se cade la prima pedina, poi tira giù tutte le altre 🤞🏼. In egual misura è un libro bello tosto anche per noi adulti che si è insinuato nella mia testa facendomi riflettere tanto su cosa abbiamo seminato e cosa stiamo raccogliendo. Grazie Manuel per questa storia, per la leggerezza profondissima, con cui l'hai raccontata e grazie anche per aver aperto una piccola finestra sul mondo di "Al mare non importa", è stato bello ritrovare qualche vecchio amico. Straconsigliato con l'utopia di non sentire mai più storie come quella di Nina, Carlotta, Paola, Teresa, Erika, Roberto, Giuseppe, Bartolomeo.... 5⭐ meritatissime!
Oggi vi parlo di un gioiellino di libro. Una recensione che odio già in partenza perché só, che per quanto possa sforzarmi, non sarò in grado di passarvi la bellezza che ho trovato tra queste pagine.
La nostra protagonista, Nina, è una donna come tante. Ha un lavoro quasi semi soddisfacente, una relazione finita male, una famiglia completamente scomposta e problematica e una schiera di amici improbabili tanto quanto adorabili.
La narrazione di Bova, che avevo amato in "Al Mare non Importa", cattura l'attenzione già dalle prime righe. È una penna che adoro : semplice ma graffiante, diretta e incisiva, capace di fare ridere e piangere nel giro di poche pagine, e che ti arriva addosso come un tir, tirando fuori emozioni, riflessioni, come poche penne sanno fare.
Non abbiamo solo il pov di Nina, sono ben tre i punti di vista da seguire e collegare, perché sí, in questo romanzo c'è un omicidio, ci sono segreti da svelare e ci sono temi importanti da trattare.
Un millimetro di meraviglia è un inno alla speranza, un grido di aiuto, un cartello rosso, enorme, gigantesco, che non deve rimanere nascosto.
L'abbandono, la tossicità che alcuni rapporti si portano dietro, le difficoltà economiche, la vi@lenza sulle donne... Un Millimetro di Meraviglia parla di tutto questo attraverso i pensieri e le vicende di una Donna che non si può non amare, che non passa inosservata, che nella sua "mediocrità" risplende di una luce forte, intensa e che è sempre alla ricerca di quella felicità che rende la vita degna di essere vissuta.
Siamo tutte un po' Nina, chi più chi meno. Siamo tutte un po' Nina, o potremmo potenzialmente esserlo. Siamo tutte un po' Nina, ma alcune non sono state tanto fortunate quanto lei.
Io non posso fare altro che dirvi : Leggetelo. Prima magari recuperate Al Mare non Importa (capirete poi perché) Ma leggetelo. Bova è una garanzia e io già non vedo l'ora di leggere il suo prossimo romanzo.
4,5⭐️ Un millimetro di meraviglia mi ha spezzata in più parti per poi rimetterle insieme. È stato davvero un viaggio, le storie di questi personaggi mi hanno segnato davvero in profondità, tutta questa storia mi ha segnata nel profondo e sono davvero contentissima di averla letta. Nina mi ha insegnato molto, sono felice di aver potuto leggere di lei e invito tutti a prendersi un attimo per godersi questa storia che si porta dietro un millimetro di meraviglia ✨ Inoltre la scrittura dell’autore Manuel è super scorrevole e cattura il lettore.
Nel libro precedente Bova sfruttava la tecnica del dialogo telegrafico. Mi era sembrata una bella ricerca verso uno stile personale originale. In questo romanzo, invece, la storia è molto più importante rispetto alla sua narrazione. Un po’ scontato la morale finale anti femminicidio che - per quanto giusto nei suoi intenti - è banale nella struttura narrativa. A peggiorare le cose è stata la lettura precedente (Heidi di Muzzopapa) che tratteggiava un personaggio del tutto simile a quello di Bova.
È il secondo libro che leggo di Manuel Bova che seguo anche sulla sua pagina Fb. Senza nulla togliere al suo primo romanzo "Al mare non importa" , questo è di un livello nettamente superiore . Il finale a sorpresa , le considerazioni dell'autore fanno molto riflettere, ognuno di noi potrebbe essere Nina. Complimenti davvero Manuel. Assolutamente consigliato come lettura.
Non ho capito dove voleva andare a parare per il 90% del libro. L’ultimo 10% è una rivelazione, un epilogo bellissimo di una storia come tante che però hanno un epilogo bruttissimo. Manuel Bova è un autore giovane e, se lo seguite su fb, noterete lo stesso stile dei suoi racconti in questo libro: veloce, incalzante, che non stanca.. e molto molto realistico! Non dico altro perché rischierei di fare spoiler, e non voglio, non se lo merita lui, non se lo merita questo libro..
Un libro molto particolare, una scrittura veloce, ma più matura rispetto a quella del libro precedente. La storia di una ragazza, del suo rapporto con i genitori, con un finale dolce-amaro