Romanzo di formazione ambientato fra la provincia romana e la Calabria. Alessio, il protagonista, è un bambino di nove anni trascurato dai genitori, impegnati nella restituzione di un grosso debito contratto dal fratello del padre con la malavita. Vessato dalla sorella quindicenne ed emarginato dai compagni di scuola, trova nell’eccentrica nonna Sofia, colpita da un principio di Alzheimer, l’unica persona con la quale poter interagire. Da una foto da giovane nei panni di Ofelia, Alessio si convince della veridicità dei racconti della nonna sul suo passato di attrice teatrale e cercherà - attraverso una rocambolesca fuga on the road dalla Calabria a Cinecittà - di aiutarla a realizzare il sogno di recitare un’ultima volta.
Le case cantoniere mi hanno sempre affascinata. Tanti tanti tantissimi anni fa con la mia famiglia, papà alla guida, abbiamo girato molto. Ogni volta che lungo la strada il mio sguardo incontrava una casa cantoniera cercavo di assimilare elementi per capire chi le abitava. E così, quei secondi di visione durante il passaggio diventavano per me occasione fantastica per immaginare storie: i panni stesi, un bambino che giocava nel giardino confinante la careggiata, una siepe curata, le finestre chiuse, le luci serali... "Piccole fughe" di Marco Turella mi ha ammaliata sin dalle prime pagine, sono entrata in una casa cantoniera. Una di quelle case che sono state immagini che scorrevano veloci e che hanno fatto compagnia ai piccoli viaggi domenicali di famiglia, alle piccole fughe dalla quotidianità. E' un romanzo meraviglioso, non soltanto una storia di formazione ma una storia terapeutica. Un supporto alla riflessione personale, un incitamento al coraggio personale e civile. Mi ha profondamente emozionata. La scrittura è perfetta, pulita, senza fronzoli o fastidiosi (per me) esercizi di stile e il linguaggio e la modalità narrativa consentono di vedere tutto ciò che le parole dicono e di immedesimarsi nel piccolo protagonista. E tutti coloro che compaiono sono lì, in carne ossa colori dolori luoghi e gioie, di fronte a te e dentro una storia che potrebbe diventare un film. La vita, lo sappiamo, e a volte lo scopriamo troppo tardi, è composta anche da desideri, progetti rimandati, sogni, sguardi indietro e in avanti. E talvolta rimpianti. Qua e là tra le pagine, come fossero tanti piccoli coriandoli colorati, si incontrano riflessioni che aprono ai ricordi personali e inteneriscono il cuore perchè mostrano circostanze ed emozioni che certamente abbiamo provato nel nostro passato. Da piccoli. Lo sguardo complice di un genitore, il timore di un rimprovero che si tramuta in una imprevedibile dimostrazione di amore,il momento preciso in cui si intuisce che "chi vogliamo essere, chi saremo, lo possiamo decidere solo noi". Non mancano osservazioni importanti e sociali, quali il bullismo, l'ageismo, l'emarginazione, le difficoltà ma anche il calore familiare, l'amicizia, il rispetto e la solidarietà. E poi, mi ha trasmesso l'inidicazione imperativa che deriva dal sapere quanto sia fondamentale non smettere di guardarsi dentro per capire e per capirsi perchè, è proprio vero: "alcune persone sanno chi sono solo quando si guardano allo specchio, appena se ne allontanano sembrano dimenticarsene. Lei non ha mai avuto bisogno di uno specchio per sapere chi è [...]". E ancora, la meraviglia di sapere vedere oltre ciò che nasconde. Perchè il bello c'è e il mare è sempre lì dietro il palazzo che lo nasconde allo sguardo. L'importante è ciò che anche se invisibile agli occhi è visibile al cuore. Un bambino e una nonna, Alessio e Sofia. L'infanzia e la vecchiaia, due categorie umane spesso poco considerate che, con l'innocenza e l'apparente fragilità dello sguardo, riescono con coraggio amore e fantasia a ribaltare tracciati e pregiudizi. Le case cantoniere mi hanno sempre affascinata, anche le lucciole! Aprono il romanzo mozziconi di sigaretta che sembrano lucciole e chiudono lucciole che illuminano i pensieri. Marco, lo scrittore, ci dona speranza, bellezza, gentilezza e coraggio. E tante emozioni profonde. Marco, l'amico, mi consente di scrivere del suo romanzo senza dover trasformare in parole il pudore di non sapere come camuffare una delusione. Perchè è proprio un romanzo bellissimo!
Libro delizioso. Ritmo, andatura dei personaggi e gli irriducibili Alessio e nonna Sofia che allietano e commuovono.
Una storia antica e attualissima, che collega come ponte due generazioni attraverso l’affetto, la curiosità e la sensibilità. Una storia che tiene insieme chi ha una vita ancora tutta da vivere e chi, invece, ha la sua porzione maggiore alle spalle. Eppure, eppure…i sogni dilatano il tempo e donano nuova linfa, alle singole persone e alle relazioni, come quelli di Alessio, che poi in parte sono gli stessi di nonna Sofia.
Ho ordinato questo libro perché avevo intuito che era nelle mie corde....e così è stato! Amo i romanzi di formazione ❤️ Storia e scrittura deliziosa. Alessio e nonna Sofia ti restano nel cuore. E chi, come me, ha avuto un legame particolare con la sua nonNina non può che adorare questo dolcissimo racconto. Napoli e il grande ❤️ di Mimì mi hanno emozionato tanto. Bravo Turella! Consigliato, ovviamente!