Sonoko Machida (町田 そのこ) is a Japanese writer. Her story Cameroon no Aoi Sakana received the R-18 Literary Award in 2016. Her novel 52 Hertz no Kujiratachi won the 2021 Japan Booksellers' Award Grand Prize and sold over 400,000 copies in Japan.
Ho appena finito di leggerlo e sto ancora cercando di riordinare le sensazioni: è un libro che parte piuttosto piano e con atmosfere perlopiù cupe, poi Saeki e Sora, i due protagonisti principali, cominciano ad inserire spiragli di luce, leggerezza e ottimismo. Poi a metà libro si risprofonda un po’ nell’angoscia della vita di alcuni protagonisti entrati nella vicenda principale e poi verso la fine c’è un deciso rientro di messaggi di speranza e di fiducia nel futuro. Scarsissima come sintesi, lo so, ma sul piano delle impressioni che ho avuto, questa è la lettura dell’andamento della trama. L’autrice è giapponese, e come mi succede spesso con gli scrittori giapponesi, all’inizio ho un po’ di problemi: sarà per la loro lentezza, la loro introspezione, le loro abitudini un po’ lontane dalle mie, ma spesso faccio un po’ di fatica; anche qui è stato così, ma dopo un po’ l’orizzonte si è allargato, ho compreso meglio la funzione di certi personaggi un po’ improbabili e ho digerito meglio certi sviluppi dell’intreccio. Come dicevo, uno dei due protagonisti è Sora, una bambina che, come dice lei stessa, ha due madri: quella che l'ha messa al mondo, Kano, e quella che l’ha cresciuta, Fumi, la sorella di Kano. Sora vive con Fumi fino alle elementari e poi torna con Kano, con la quale però la convivenza è molto difficile perché lei è un'illustratrice famosa molto impegnata con il suo lavoro e non ha molta propensione per il ruolo di madre, tanto che si disinteressa abbastanza di Sora. Ad un certo punto Kano decide di ricorrere all’aiuto di un vecchio amico, Saeki, il quale ha un bistrot e pertanto può almeno cucinare per la bambina, visto che Kano non ne è proprio capace. Con l’entrata in scena di Saeki entrano anche la gentilezza, la sensibilità, la solidità psicologica e ovviamente la cucina giapponese, e questo darà una bella svolta a tutto lo sviluppo della trama. E’ sicuramente una storia che parla di quanto siano complicati i rapporti tra le persone e di quanto certe tragedie possano cambiare le vite e i sentimenti; l’autrice forse esagera a risolvere certe situazioni con troppa facilità, ma certamente alcuni passaggi di riflessione sono molto buoni e il messaggio che la cura per gli altri spesso è anche una cura per sé stessi è molto potente in questo libro. I piatti del bistrot Saeki sono il simbolo di questa cura per gli altri e attraverso l’amore per la preparazione del cibo per qualcuno, Saeki insegna a Sora a prendersi cura degli altri e di sé stessa. Ogni piatto è descritto non solo come elemento in sé stesso ma anche come presupposto per fare riflessioni sulla propria esistenza. Lo stile di scrittura è lento, tranquillo e delicato, da leggere con calma, a velocità giapponese: solo così si potrà gustarlo a fondo. Tre stelle ben meritate.
E' un libro che parla di famiglie; si concentra soprattutto sul rapporto tra madri e figlie, ma non solo, e spesso su famiglie non convenzionali o con problemi (nel più canonico "le famiglie infelici sono infelici a modo loro"). Attraverso la crescita del personaggio di Sora, a metà fra la madre adottiva che è una "vera mamma" (ma non proprio, come scoprirà più avanti) e la sua madre biologica, che non si comporta affatto così, si esplorano varie tematiche e varie tipologie di relazione e di significati di famiglia, il tutto nel solito stile giapponese lento, in cui si trova il piacere del cibo (cucinare e condividerlo) come tematica di collegamento. Una lettura tanto introspettiva, un po' pesante in certi punti, interessante e commovente in altri.
Ci sono libri che sembrano piccole oasi di serenità, capaci di regalare al lettore momenti di dolce riflessione e un senso di calma. Lezioni di felicità al bistrot Saeki di Sonoko Machida è uno di quei romanzi capaci di avvolgerti con la sua atmosfera delicata e rasserenante, come il profumo di una tazza di tè caldo in una giornata di pioggia. La storia ruota attorno a una giovane donna che, in un momento di smarrimento personale, si ritrova ad esplorare il bistrot Saeki, un luogo speciale in cui ogni piatto è servito con un insegnamento sulla felicità. Con un ritmo lento e avvolgente, Machida ci porta in un viaggio fatto di piccole lezioni di vita, di sapori che evocano ricordi e di incontri che lasciano il segno. Ciò che ho apprezzato maggiormente è stata la capacità dell’autrice di creare un legame profondo tra cibo e emozioni. Ogni pietanza descritta non è solo un elemento culinario, ma diventa un mezzo per esplorare sentimenti, scelte e riflessioni sulla propria esistenza. La scrittura è limpida, poetica e rasserenante, perfetta per chi cerca un romanzo che invita alla lentezza e alla riscoperta di sé. Se amate le storie delicate, i romanzi che parlano di crescita personale con un tocco di dolcezza e il fascino dei piccoli dettagli che rendono la vita speciale, Lezioni di felicità al bistrot Saeki è una lettura da assaporare con calma. Io ho chiuso l’ultima pagina con il cuore leggero e una nuova voglia di fermarmi a gustare le piccole gioie quotidiane.
This book has become my favorite! Although I wasn't expecting the story to be so heavy it was heartwarming. When you're struggling, or when you see someone who needs help, cooking and eating can give us strength to move forward. Sharing a meal with someone can put a smile on our face. I loved almost all of the characters and the dialogue that went on. Especially the bond between the protagonist and the owner of a cafe in her neighborhood.
Cercavo un romanzo da leggere velocemente, qualcosa di non pesante e l’ho trovato. Non fraintendetemi, la storia è ricca di punti drammatici, ma venendo da tre libri di Carrere in fila, questo a confronto è zucchero filato, pure col lieto fine. Do tre stelle appunto perché si colloca in quel tipo di letteratura piu per passatempo che nei pilastri senza tempo della scrittura. In più la scrittrice sembra alle volte saltare di palo in frasca. Ci sono delle ellissi temporali davvero troppo forzate all’interno di uno stesso periodo e interi avvenimenti che sarebbe stato importantissimo raccontare più esplicitamente vengono glissati e esauriti con una frase come “a questo è successo questo”. In definitiva un buon libro, condito di filosofia giapponese che è sempre un bene, che mi ha fatto versare anche qualche lacrimuccia alla fine.
A me i libri di Sonoko Machida piacciono, esattamente come quelli di Satoshi Yagisawa ("I miei giorni alla libreria Morisaki" e "Una sera tra amici a Jinbōchō"). Sa raccontare temi ostici, complicati e difficilissimi come la perdita di una persona cara, l'allontanamento dalla famiglia che si è sempre conosciuta, famiglie disfunzionali, bullismo e altro ancora in maniera molto delicata e "leggera", con una visione sempre al sereno che c'è dopo, in questo caso aiutata dal buon cibo, che ripara le anime spezzate. I suoi sono libri così, che trattano tematiche pesantissime come massi con una scorrevolezza e leggerezza non sciocca, che non significa prendere sottogamba determinate situazioni o sminuirle, bensì alleggerirle per renderle più accessibili. Per me, consigliatissimo.
Certi libri sono veramente una cura per l’animo.❤️🩹 con Sonoko Machida avevo la sensazione di andare sul sicuro, così come è stato per La casa del nespolo. All’inizio questo libro è partito in maniera un po’ strana, ma poi mi ha piacevolmente sorpreso, ricordandomi di quanto sia importante andare sempre avanti nonostante le difficoltà, e nel farlo, di darsi la possibilità di appoggiarsi agli altri, perché solo così i pesi che portiamo possono diventare più leggeri. Infine il legame fra sentimenti e pietanze che l’autrice ha creato è stato veramente intenso, una vera e propria carezza.
Per più di metà libro ho faticato a capire quale fosse il punto, carino ma rimaneva tutto molto lento… Ma l’attesa ha sicuramente ripagato perché le ultime 100 pagine in particolare non mi hanno mai fatta smettere di piangere. La riflessione è nascosta ma ricca di potere. Un libro pieno di famiglie non convenzionali ma sempre alla ricerca dell’amore e della speranza.
Thật nhiều điều để nói về cuốn sách này của mình. Có lẽ cuốn sách này tập hợp 1001 câu chuyện về những hình ảnh người mẹ không hoàn hảo. Từ mẹ của Sora một người không biết cách yêu thương con mình đến người mẹ Hiromu ở cuối câu chuyện lại hết mực yêu thương và sống vì con.
Thậg sự đây là một cuốn sách giúp mình nhận ra rất nhiều giá trị đằng sau những câu chuyện nhỏ. Giúp mình nhận ra những tổn thương sâu sắc, nhận ra những giá trị khác và giúp mình bước tiếp trên đường đời của mình. Ngôn từ và cách hành văn của tác giả không hề đao to búa lớn mà cực kì nhẹ nhàng, như có một người bạn fayj cho mình nhiều điều.
Những bữa ăn ngon có thể khởi nguồn duyên phận để ta gặp gỡ và quen biết ai đó nhưng cung có thể là lời tạm biệt đến ai đó. Cũng có thể giúp ta chữa lành điều gì đó.
Không có một người mẹ nào hoàn hảo và cũng không ai biết trở thành một người mẹ tốt. Sau cùng thì họ vẫn là người thân, từ từ cùng họ thay đổi và có thể đến ngày mối quan hệ của mình và người trong gia đình sẽ có nhiều biến đổi.