Tornata dalla prima vacanza con Gabriele, nella Milano grigia di fine ottobre, Libera è in preda a un turbine di se da un lato l’attrazione che prova per lui è innegabile, dall’altro è in crisi per le avance di Furio e per via della richiesta del commissario di appendere le indagini al chiodo – specie adesso che è così vicina a scovare il Gatto con gli Stivali, all’anagrafe Diego Capistrano, il rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre. Nonostante le incertezze, Libera decide di dare comunque la caccia al latitante– affiancata dalla madre Iole e dalla Smilza, le socie di sempre –, ancora più determinata a far venire a galla la verità. È così che le Miss Marple del Giambellino scoprono che l’uomo è rientrato in città, e che sta portando avanti un’indagine Hamma, il padre del suo protetto, è scomparso dopo una rissa con un gruppo di peruviani, lasciandosi dietro una scia di sangue. Era uno spacciatore, e tutto fa pensare a una resa dei conti tra bande rivali; ma il suo corpo non è mai stato ritrovato, e Capistrano e le donne della famiglia Cairati sono decisi a vederci finiranno per unire le forze, svelando segreti che avranno conseguenze insidiose e taglienti come spine.
Rosa Teruzzi (1965) vive e lavora a Milano. Ha pubblicato diversi racconti e tre romanzi. Esperta di cronaca nera, è caporedattore della trasmissione televisiva Quarto grado, in onda su Retequattro. Per scrivere si ritira sul lago di Como, in un vecchio casello ferroviario, dove colleziona libri gialli.
Un agile libretto estivo, da leggere senza impegno e che mi ha riportato alla mente certi libri “da adolescente” di una vita fa. La trama infatti è molto semplice e lineare, e anche poco verosimile se la si legge con l’aspettativa di un libro poliziesco; se invece la si legge con un’aspettativa di divertimento disimpegnato allora si passa agevolmente sopra al fatto che una fioraia di mezza età e sua madre di terza età svolgano indagini che le portano a sfiorare malavitosi che appartengono nientemeno che all’’ndrangheta. Se si sorvola su questa situazione irrealistica allora si gustano meglio le battute delle due protagoniste e le loro avventure e disavventure sentimentali, altra colonna portante di questa trama sui generis, dove le due attempate protagoniste, insieme agli altri co-protagonisti (un cuoco, un poliziotto, un delinquente in pensione, tutti di una certa età) sembrano non avere altro da fare se non passare da un partner all’altro, avendo pure difficoltà a scegliere, da tanta offerta che c’è… E’ il secondo libro che leggo di questa autrice, perché la seconda possibilità non si nega a nessuno, e assegno tre stelle perché lo stile di scrittura è piacevole e ammetto che per qualche tipologia di lettore il tutto possa risultare gradevole. Ma per me basta.
Appena rientrata dalla prima vacanza al mare con Gabriele, nella Milano grigia e superpiovosa di fine ottobre, Libera è in piena crisi: ama Gabriele ma non disdegna le avance di Furio, il cuoco gentile. Inolte il commissario le ha chiesto per un po' di lasciar perdere le indagini. Nonostante le incertezze, Libera decide di dare comunque la caccia al Gatto con gli Stivali, all’anagrafe Diego Capistrano, il rapinatore mascherato che potrebbe essere suo padre – affiancata dalla madre Iole e dalla Smilza, le socie di sempre e determinata a sapere la verità. È così che le Miss Marple del Giambellino scoprono che l’uomo è rientrato in città, e che sta portando avanti un’indagine privata: Hamma, il padre del suo protetto, è scomparso dopo una rissa con un gruppo di peruviani, lasciandosi dietro una scia di sangue e tante domande irrisolte. Il Loco sarà il colpevole? E Diego, è davvero il padre di Libera? Scritto con grazia, piacevolissimo da leggere, come tutti i romanzi della serie.
Rieccoci al casello ferroviario del Giambellino e ritroviamo le nostre protagoniste, almeno due. Libera è tornata dal suo periodo di vacanza con Gabriele (ma siamo insieme, lo diciamo che siamo insieme, lo capiranno che siamo insieme, mi sento bene con te, mi sento piena di dubbi con te, ecc.ecc.ecc.), Iole è sempre più matta, ma percepisce il bisogno profondo della figlia di conoscere l’identità di suo padre e la aiuta nel suo modo stravagante di vivere la vita. L’indagine giornalistica sulla quale sono impegnate le porta a scavare nel passato di personaggi pericolosi, tant’è che Libera finisce in ospedale. Riescono comunque a trovare i colpevoli e a rafforzare la loro fama. Ormai i libri della Teruzzi sono dei libri-coccola.
Complice un viaggio in aereo me lo sono bevuta in un soffio! Ritroviamo le nostre 3, sempre alle prese con casi da risolvere, ma soprattutto con la loo vita privata. E se fatico a sopportare Libera, e non so per chi tenere fra Gabriele e Furio, perché mi piacciono entrambi e entrambi meritano di meglio, amo sempre più Iole, che in questo è anche stranamente più dolce con Libera, così come Vittoria. Ora però devo sapere chi c'è dietro a quello strano messaggio!!!
Inizio subito col dire che l’autrice ha al suo attivo altre otto pubblicazioni, sempre con gli stessi interpreti. Tre generazioni di donne, una nonna stravagante, una figlia riflessiva e infine una nipote poliziotta. Sempre in astio con le altre due femmine della famiglia e con un debole per i delinquenti.
I libri sono autoconclusivi, però sarebbe meglio leggerli dal primo perché i personaggi, anche se per ogni storia ne vengono accennati i profili, sarebbe opportuno leggerli tutti per avere un più ampio panorama. Aggiungo che nelle ultime pagine si risolve il caso, ma rimane sempre un alone di mistero su qualche fatto non proprio chiarito.
Le storie da seguire, come negli altri libri, sono molte Una su tutte è capire se l’uomo che mamma Iole ha segnalato a Libera è veramente suo padre. Poi c’è un filone che parla di droga, morti e una “sansiviera” che viene rubata. In tutta questa baraonda di emozioni e adrenalina ci sono due delle tre donne che abitano al casello del Giambellino a Milano. Ebbene, sono soprannominate “Miss Marple del Giambellino”, sono Iole, Libera e La smilza. Quest’ultima è una giornalista d’assalto che per arrivare a una notizia bomba e mandarla al caporedattore “Dog” venderebbe un rene.
In “La ballata dei padri infedeli” c’è la ricerca del padre, delle proprie radici e di appartenenza. La storia mescola misteri famigliari lasciando al lettore profonde riflessioni sulle scelte fatte. Infatti nella vicenda troviamo “il gatto con gli stivali”, travestimento di alias Diego Capistrano, il quale, secondo i calcoli di Iole, potrebbe essere il padre di Libera. Diego è uno scassinatore, che dopo aver compiuto con la sua complice Isabella, detta “La fata”, alcuni furti, è sparito dalla circolazione.
Oltre che l’investigazione, si trovano molti altri argomenti. Come ad esempio la cucina. Uno dei due corteggiatori storici di Libera è uno chef e usa molte metafore per mezzo di ricette.
“Il linguaggio segreto dei dolci”
Oppure, scorrazzando per la Lombardia, si conoscono luoghi incantati come “Consonno”, nominata negli anni settanta “Las Vegas della Brianza”. Ora ridotta a un cumulo di relitti fatiscenti e pericolanti.
L’autrice conosce bene questi luoghi perché abita a Colico, in un casello dove nel periodo delle vacanze estive confeziona questo cofanetto di personaggi ironici e spiritosi. Giusto un esempio di sarcasmo.
“A me non interessa sapere il nome del proprietario dello spermatozoo”.
La narrazione è sciolta e si arriva presto alla fine, con il caso risolto, ma lasciando un filo di mistero su qualche altra faccenda delicata.
“Mi chiedo se ci sia un futuro per noi, con tutto questo passato”
Una frase emblematica che nasconde al suo interno verità e bugie. Libera riuscirà a decidere tra il turbolento “Chef” e il bello e tenebroso poliziotto?
Per quelle persone a cui piacciono i gialli italiani. Per quelle persone che vogliono leggere un racconto leggero. Per quelle persone che seguono Miss Marple del Giambellino” fin dal loro esordio.
Per la musica l’autrice ci propone molti brani. Dico che oltre ai soliti Gaber, Iannacci e Raffaella Carrà con Tuca tuca, ha inserito Emi Skilla. Credo si aprano nuove frontiere.
In questo nuovo capitolo della saga, il caso su cui le nostre impavide detective si ritrovano a lavorare è quello relativo ad Hamma, scomparso da casa, probabilmente a causa di lotte tra clan rivali. Ma soprattutto, arrivati a questo (ennesimo) capitolo della saga finalmente ecco che il Gatto compare realmente, e che le nostre protagoniste riescono persino ad avere delle conversazioni con lui!
Per quel che riguarda il resto della storia, il caso di Hamma mi ha lasciato davvero ben poco, ma principalmente perché l’autrice stessa non voleva dedicarci chissà quanto tempo, era davvero solo un pretesto per far finalmente comunicare con il Gatto le nostre donne. L’altro aspetto di cui si parla nel libro è quello della vita amorosa di Libera: basta, sono davvero stufa. Ormai è un argomento che si è trascinata avanti per troppo tempo, ogni volta che anche solo per sbaglio compaiono in scena Furio o Gabriele a me viene il latte alle ginocchia!
Mentre cercano di stanare il Gatto con gli stivali, anche per capire se è lui il vero padre di Libera, le Miss Marple del Giambellino - con la Smilza sguinzagliata da Cagnaccio - inciampano in una guerra tra trafficanti tunisini e peruviani, con tanto di zampino della 'ndrangheta. Sul fronte sentimentale sembra tutto andare bene tra Libera e Gabriele, però...
Sono rimasta delusa, mi aspettavo risposte e finalmente incontri emozionanti tra amori del passato e padre e figlia... Invece a parte i momenti divertenti tra Iole e Il Gatto che sembravano promettere una storia divertente pepata e commovente ho trovato il nulla cosmico... Tutto fermo e con una lista lunga di possibili padri, la vedo lunga prima di trovare una svolta
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Una garanzia! Segreti svelati o meno, si arriva d'un fiato alla fine di ottobre, dell'anno più piovoso del secolo, che lascia aperta la curiosità verso la prossima avventura delle Giambellino's Girl.
Saranno sceme, saranno improbabili, ma a me le Miss Marple del Giambellino piacciono moltissimo! E il mix tra plot e musica - per quanto trash - rimane venicente!