L'essere umano non è una macchina biologica perfetta, diversamente da ciò che spesso si sente dire. Al contrario, è relativamente fragile e ampiamente migliorabile, come si evince dal confronto con molte altre specie animali. La genetica molecolare, tuttavia, potrebbe essere utilizzata già oggi per potenziare la nostra essenza per renderci più forti, più resistenti ai tumori, più longevi, per dotarci di una memoria superiore. In pratica, per trasformarci in superumani.
Questo libro lo dimostra, raccontando una serie di esperimenti che hanno creato animali potenziati, dotati di capacità straordinarie. Sono esempi che indicano vie possibili al perfezionamento dell'uomo, a una vita futura più lunga, sicura e felice di quella attuale. Ma non si tratta di una visione di progresso magnifico e i pericoli che la manipolazione genetica dell'uomo comporta sono enormi e i problemi etici quasi insolubili. Nonostante ciò, il percorso è già stato intrapreso e forse è già troppo tardi per tornare indietro.
Più in alto degli dèi, radicato nella conoscenza scientifica contemporanea, illustra un problema molto attuale eppure sconosciuto alla maggioranza delle persone. Raccontando i successi più e meno recenti della biologia molecolare e i rischi che li accompagnano, mostra a chi vuole ragionare sul futuro dell'umanità un domani vicinissimo, quasi presente.
Il libro ha come autore Marco Crescenzi, medico laureato alla Sapienza, il quale con grande abilità ci porta all'interno di quello che è il mondo dell'ingegneria genetica e della biologia molecolare che è in continua evoluzione. Marco Crescenzi si è dedicato ai suoi studi non solo in Italia ma anche presso la Washington University di St. Louis e i National Istitutes of Health di Bethesda. Egli tramite la sua opera di divulgazione scientifica ci mostra e ci spiega quali sono i "difetti" di quel corpo umano che crediamo una macchina perfetta in cui invece ogni caratteristica, ogni meccanismo ed ogni sembianza è definita da meccanismi ancor più piccoli in cui il minimo errore può causare conseguenze permanenti. L'attuale ricerca che sta compiendo la genetica molecolare si prefigge come obbiettivo il potenziare la nostra essenza biologica per migliorarci, renderci più forti, trovare delle cure per malattie date da mutazioni genetiche come i tumori, renderci più longevi; cose che sembrano così lontane da noi eppure ci vengono presentati esempi, con annesse spiegazioni, di esperimenti condotti sugli animali che un domani potrebbero essere la via per un miglioramento della vita umana. Nonostante questo è impossibile che lavorando con qualcosa di così piccolo e delicato come il DNA non nascano errori e sono infatti chiaramente presentati i numerosi rischi della manipolazione genetica dell'uomo. Personalmente ritengo che quando ci si appresta a spiegare argomenti di simile portata sia necessaria una non indifferente precisione poiché nulla deve essere dato per scontato ed è altrettanto difficile riuscire, contemporaneamente, a far comprendere al lettore l'argomento in modo chiaro e lineare. Noto con piacere che nel libro tali considerazioni siano state applicate. Spesso, quando ci si ritrova a leggere libri di divulgazione scientifica, come in questo caso, credo sia comune domandarsi se tutto quello che leggeremo ci sarà chiaro o la lettura richiederà uno sforzo maggiore ed ulteriori ricerche. Questo libro invece è sorprendentemente scorrevole e ti tiene sempre più incollato alle pagine grazie all'enorme curiosità suscitata in merito ad argomenti che in realtà ci riguardano da vicino. Presumo sia accaduto a tutti di porsi domande in merito al nostro stesso essere e, tramite questo libro, molte risposte prendono forma non senza lasciarci con nuove domande. Ho apprezzato molto anche le modalità in cui è stata scritta l'opera: le immagini, i paragrafi con ulteriori spiegazioni, le note a fine pagina favoriscono la fruibilità e la comprensione da parte di tutti. Ritengo infatti che il libro possa essere letto da chiunque voglia anche se lo consiglierei principalmente a ragazzi dai quattordici anni in su, specialmente ragazzi che frequentano il liceo, non solo scientifico, per apprezzare ancor di più l'oggetto di una parte dei loro studi e comprenderne l'utilità. In generale potremmo definirlo un libro "interessante" ma per comprenderne la vera essenza consiglierei a tutti di prenderlo con tante domande in mente, tanti dubbi ma soprattutto tanta curiosità.
“Più in alto degli Dèi” è il libro perfetto per avvicinarsi al delicato mondo della biologia molecolare, ma lo è anche per non allontanarsene più.
Il volume si apre con una presentazione teorica di alcuni argomenti che, a partire dalla struttura del DNA fino ai complessi meccanismi utilizzati in ingegneria genetica, come il CRISPR, permettono di proseguire nella lettura del libro. Il linguaggio è specifico ma accompagnato da una spiegazione eccezionalmente chiara.
Dopo i primi capitoli, Crescenzi comincia a provocare il lettore, stuzzicandone la curiosità e portandolo a voler continuare la lettura. Ciò che leggevo mi riguardava infatti in prima persona, ed è ciò che interessa tutti noi uomini da sempre, ossia il desiderio intrinseco di volersi continuamente migliorare. E questo desiderio è spinto dalla curiosità, dalla Pandora che c’è in ognuno di noi, ma soprattutto dalla paura che ne consegue. L’essere umano è capace di adattarsi ad ogni situazione per riuscire a sopravvivere, sia dal punto di vista evolutivo che psicologico e comportamentale.
L’autore, in un punto del testo, si chiede se “sarà iniziato davvero l’ottavo giorno della creazione”, e in effetti da inizio ‘900, quando il termine gene è stato coniato per la prima volta, abbiamo assistito a delle scoperte in ambito scientifico che hanno stravolto completamente la società in cui viviamo: “Tre concetti scientifici profondamente destabilizzanti hanno segnato il XX secolo: l’atomo, il byte e il gene”.
Una volta immersi completamente nella lettura, l’imponente dilemma proposto contagia anche i lettori: sapendo di essere arrivati ad un punto in cui ne siamo capaci, cosa ci ferma dall’utilizzare l’ingegneria genetica per modificare quegli aspetti temibilmente maligni che ci impediscono di diventare i migliori?
Perché in fondo, noi esseri umani i migliori non lo siamo affatto, siamo imperfetti, incapaci di rigenerarci, affetti da malattie degenerative e da tutti gli altri mali fuoriusciti dal vaso. Qual è il confine sottile che permette di non oltrepassare l’etica? Non possiamo essere certi che il potere di cui siamo entrati in possesso non ci sfuggirà, come è già successo con l’eugenetica, che trovò la sua massima realizzazione nella Germania nazista.
L’autore non ha affatto presentato una risposta a queste domande, ma mi ha messo a conoscenza delle innumerevoli strade che noi uomini prossimi venturi potremmo percorrere nel non troppo lontano futuro. Perché sul fondo del vaso non aveva fatto in tempo ad uscire Speranza, dato che Pandora lo aveva richiuso terrorizzata. Ma ormai è troppo tardi, “il vaso di Pandora non si richiuderà più”.