Segni sul muro raccoglie scritti di varia destinazione e stile pubblicati da Maria Bellonci nell’arco di quarant’anni: ci sono elzeviri e prose giornalistiche, incontri e ritratti di contemporanei, memorie autobiografiche; ma anche racconti ambientati nell’amato Rinascimento così come in epoche meno frequentate, nei quali un ruolo importante è giocato dall’amore e dal suo complesso rapporto con i giochi del potere. A tenere insieme tanta ricchezza variegata è la costante, spesso pungente presenza dell’autrice in prima persona, con la sua prosa che si fa sempre più sontuosa e incisiva. È la scrittura a segnare il trapasso tra storia e romanzo, tra documento e fantasia, così cruciale nella produzione di Maria Bellonci. La sua voce, venata da una nota sottile di malinconia, è la «firma col punto» che, come per il Mantegna del bellissimo Ritratto di famiglia, suggella queste pagine dedicate a uomini, donne, ambienti, avventure che l’hanno accompagnata per tutta la vita.
Maria Villavecchia Bellonci was an Italian writer and translator especially known for her biography of Lucrezia Borgia. She and Guido Alberti set up the Premio Strega in 1947.
Maria Bellonci nasce a Roma nel 1902. Suo padre, Girolamo Vittorio Villavecchia, insegna chimica all’università ed è autore di un celebre trattato di merceologia. Da lui Maria dirà di aver appreso il rigore della ricerca scientifica. Frequenta l’Istituto del Sacro Cuore a Trinità dei Monti e il liceo Umberto I. Di questi anni, già intellettualmente vivaci, ricorderà «il senso di vita traboccante […] per il quale mi pareva d’essere chiusa in una mandorla d’immortalità».
Maria Bellonci, con il suo stile meraviglioso, potrebbe spendere pagine a descrivere la vernice che asciuga sul muro e io la leggerei comunque deliziata. Una squisita raccolta in cui ogni racconto è una perla a modo suo. Amo e mi rivedo nel rapporto che l'autrice ha con la storia e il suo desiderio di dare una voce anche ai personaggi più dimenticati.