Jump to ratings and reviews
Rate this book

Il primogenito dei Ferchaux

Rate this book
A metà degli anni Trenta, uno scandalo travolse l'immenso impero commerciale dei due fratelli Ferchaux, arrivati in Africa alla fine dell'Ottocento come passeggeri clandestini. Simenon prende spunto da questa vicenda di cronaca per realizzare il suo romanzo. Con quali mezzi era stata accumulata la fortuna dei Ferchaux? Quali complicità avevano avuto i fratelli nelle autorità coloniali? Che fine aveva fatto il primogenito, il vecchio Dieudonné? E' qui che ha inizio il libro ed è qui che Simenon fa entrare in scena un personaggio decisivo: il giovane Michel Maudet.

368 pages, Paperback

First published January 1, 1945

4 people are currently reading
100 people want to read

About the author

Georges Simenon

2,733 books2,290 followers
Georges Joseph Christian Simenon (1903 – 1989) was a Belgian writer. A prolific author who published nearly 500 novels and numerous short works, Simenon is best known as the creator of the fictional detective Jules Maigret.
Although he never resided in Belgium after 1922, he remained a Belgian citizen throughout his life.

Simenon was one of the most prolific writers of the twentieth century, capable of writing 60 to 80 pages per day. His oeuvre includes nearly 200 novels, over 150 novellas, several autobiographical works, numerous articles, and scores of pulp novels written under more than two dozen pseudonyms. Altogether, about 550 million copies of his works have been printed.

He is best known, however, for his 75 novels and 28 short stories featuring Commissaire Maigret. The first novel in the series, Pietr-le-Letton, appeared in 1931; the last one, Maigret et M. Charles, was published in 1972. The Maigret novels were translated into all major languages and several of them were turned into films and radio plays. Two television series (1960-63 and 1992-93) have been made in Great Britain.

During his "American" period, Simenon reached the height of his creative powers, and several novels of those years were inspired by the context in which they were written (Trois chambres à Manhattan (1946), Maigret à New York (1947), Maigret se fâche (1947)).

Simenon also wrote a large number of "psychological novels", such as La neige était sale (1948) or Le fils (1957), as well as several autobiographical works, in particular Je me souviens (1945), Pedigree (1948), Mémoires intimes (1981).

In 1966, Simenon was given the MWA's highest honor, the Grand Master Award.

In 2005 he was nominated for the title of De Grootste Belg (The Greatest Belgian). In the Flemish version he ended 77th place. In the Walloon version he ended 10th place.

Ratings & Reviews

What do you think?
Rate this book

Friends & Following

Create a free account to discover what your friends think of this book!

Community Reviews

5 stars
22 (14%)
4 stars
75 (47%)
3 stars
51 (32%)
2 stars
8 (5%)
1 star
1 (<1%)
Displaying 1 - 14 of 14 reviews
Profile Image for Nood-Lesse.
427 reviews325 followers
July 30, 2020
#24
L’uomo Simenoniano all’ora della ricreazione

Il titolo è per il primogenito dei Ferchaux, il protagonista però è Michel Maudet che è un uomo simenoniano paradigmatico. Lascio che sia Georges stesso ad indicare le caratteristiche comuni a decine di altri suoi personaggi:

Era sempre la stessa storia: lui prevedeva il pericolo, sapeva che un certo gesto o una certa parola avrebbero comportato conseguenze nefaste, ma non riusciva a frenarsi.
E non era proprio lui ad aver paura, una paura indefinita come un malessere, che lo spingeva, quasi per sfida, ad andare sempre avanti e a rischiare il tutto per tutto?
Ecco, adesso tutto gli appariva chiaro: il suo contatto con le cose, con le persone, non poteva durare se non il tempo necessario ad assorbirne in un qualche modo la sostanza. Quando non c'era più niente da prendere, doveva procedere oltre.
Ma ciò che Maudet voleva sapere, ciò che cercava negli occhi del suo compagno, era la risposta a un interrogativo vago e terribile che non aveva formulato ma che entrambi avevano ben chiaro, un interrogativo che avrebbe potuto riassumersi in quattro parole: «Fino a che punto?»


L’uomo Simenoniano non tiene conto delle possibili conseguenze è colui che in condizioni straordinarie, in casi di forza maggiore, ma anche solo per capriccio pensa “succeda quel che deve succedere”. Se anziché normanno bretone o fiammingo fosse toscano benedirebbe la sua decisione con uno sprezzante “M’importa una sega, io vò”. L’uomo Simenoniano sente la necessità di mettersi alla prova, non sopporta l’idea di sottrarsi, semmai coltiva quella di forzare gli eventi, di accorciare le attese.
Vi è un cappello iniziale alla vicenda in cui si spiega la parabola dei fratelli Ferchaux partiti dal porto di Bordeaux poveri in canna e diventati ricchissimi in Congo grazie all’audacia imprenditoriale e alla mancanza di scrupoli. Come detto, per quanto articolata, non è tanto la vicenda scandalosa dei fratelli (che arriva a toccare le coperture politiche in patria) quanto la parabola del ventenne Michel Maudet il fulcro della narrazione. Con una buona dose di faccia tosta, Michel diventa segretario personale del primogenito dei Ferchaux, nel momento in cui lui è braccato come un animale a Caen. Il suo datore si riconosce in lui e lo affiglia, Michel invece dopo l’iniziale ammirazione, lo mette in discussione ed arriva un po’ alla volta a detestarlo.

Adesso viveva il suo momento. Si sentiva un po’ Ferchaux, ma valeva di più, perché Ferchaux non sapeva vivere, era incapace di quello scatto che lui, Michel, aveva compiuto, incapace di adeguarsi a quel ritmo improvvisamente accelerato, e incapace, senza dubbio, anche di quella lucidità di cui lui invece godeva appieno.

La prima parte del romanzo si chiude quando Ferchaux e Maudet fuggono dalla Francia per evitare l’arresto. Maudet si dilegua senza dire niente a sua moglie, l’abbandona come farebbe una badante con il proprio assistito qualora gli venisse offerto un lavoro più remunerativo

Maudet Non era più il ragazzino teso e violento delle settimane precedenti. Stava nascendo un altro individuo, fatto di una materia più dura e più fredda.

I due uomini ripareranno sotto false generalità a Panama e sarà lì che il ragazzo completerà la sua metamorfosi in uomo Simenoniano

Era una serata straordinaria. Michel sprizzava allegria. Gli sembrava che niente fosse impossibile, quella notte. E soprattutto aveva la sensazione che, dopo un lungo periodo di stasi, fosse arrivato per lui il momento di avanzare nella vita a passi da gigante.

Niente gli sembrerà impossibile neppure di giorno, verrà influenzato dall’idea della ricchezza smodata e sfarzosa.
Per lo stato d’animo del datore di lavoro, il vecchio squalo sdentato Dieudonné Ferchaux, Simenon conia una di quelle metafore che da sole valgono duecento pagine di lettura
Si sentiva vecchio. Aveva l'impressione di essere finito nel cortile di una scuola all'ora della ricreazione..
In questo romanzo c’è uno tratteggio (più uno schizzo, non vorrei incorrere nel reato di lesa maestà) alla Dostoevskij.

Colonna sonora:
«Sì..» rispose lei a fior di labbra, prestando orecchio all'orchestra che in quel momento suonava Il Conte di Lussemburgo.
https://www.youtube.com/watch?v=oWMGH...
Profile Image for Silvia.
303 reviews20 followers
August 27, 2023
Da un caso di cronaca francese degli anni '30 Simenon imbastisce un lungo (per i suoi standard, più di trecento pagine) duello tra complici incompatibili, una corsa diabolica nella zona oscura preferita da Simenon per i suoi romanzi duri. Cercherò il film omonimo con Belmondo, soprattutto perché diretto da Melville.
Profile Image for Seregnani.
739 reviews34 followers
December 27, 2024
«Li ha uccisi lui, quei negri? »
«Sissignore!... Tre o quattro... Gli ha tirato contro una cartuccia di dinamite... Saranno quasi trent'anni, ormai... Non se n'era mai saputo niente... O meglio, chi sapeva taceva... Poi, all'improvviso, la cosa è venuta a galla per via di certi intrighi finanziari molto complicati... Pare che i Ferchaux cominciassero a dare fastidio, avidi come sono... Insomma, per farla breve, a un certo punto tutti gli si sono buttati addosso e ci si è messa di mezzo anche la politica...».

4 ⭐️ che dire, Simenon riesce a farti entrare anche in una storia vera, come questa…
Profile Image for paper0r0ss0.
651 reviews57 followers
December 23, 2021
Simenon disegna spesso ritratti di personaggi benestanti. Sono persone arrivate alla ricchezza a prezzo di sacrifici immani e abbrutimenti indicibili. Hanno sempre alle spalle un incoffessabile crimine, quasi a indicare che la ricchezza tragga origine necessariamente dall'infrazione delle regole civili. Iniziatori di imperi economici, prime generazioni di dinastie borghesi, baciate dal successo piu' o meno effimero. Anche il personaggio di Dieudonne' Ferchaux, tratto dalla cronaca, ha i crismi del ricco simenoniano. Fondatore di una colossale multinazionale, si ritrova sotto scacco a causa di un incombente processo per omicidio plurimo. Seppur ricchissimo e potente come e piu' di un Primo Ministro, vive volontariamente come uno sbandato, in provincia, all'interno di improbabili ruderi di ville. La ricchezza non e' mai stata per lui il fine ultimo. L'intrapresa, l'epopea coloniale africana della costruzione di un sogno a qualsiasi costo, sono stati i veri motori delle sue azioni. Tutto emerge chiaramente per contrasto con Michel Maudet, un giovane spiantato che gli si offre come suo nuovo segretario. E' un ragazzo volitivo, intraprendente e spregiudicato come lo era Ferchaux da giovane, con una differenza fondamentale, decisiva. Lo precisa il vecchio Dieudonne': non vanno confuse la forza, la spietata volonta' di ottenere a qualsiasi costo un grande risultato, con quella che non e' altro che avidita', fretta di arrivare a una rapida soddisfazione dei propri desideri. Sembra che Simenon indichi la differenza tra una certa grandezza del male, che da comunque frutti, anche avvelenati e la banalita' del male, che non e' altro che gretta e priva di scrupoli autoaffermazione (viene in mente in altro contesto un "grande cattivo", l'Innominato manzoniano, malvagio ma non meschino).
Profile Image for AlbertoD.
150 reviews
February 3, 2025
La solita scrittura sobria, il solito stile narrativo secco, ma di grande efficacia evocativa, per mettere in scena l'evoluzione psicologica e indagare un tipo d'uomo che è tra i più comuni: il giovane di estrazione sociale medio bassa e sostanzialmente privo di mezzi, ma ambizioso, determinato e bramoso di fare il salto sociale. A cosa sia disposto il protagonista pur di ottenere ciò che vuole è il filo teso su cui, fin dalle prime righe, si svolge tutta la narrazione:
"Ma ciò che Maudet voleva sapere, ciò che cercava negli occhi del suo compagno, era la risposta a un interrogativo vago e terribile che non aveva formulato ma che entrambi avevano ben chiaro, un interrogativo che avrebbe potuto riassumersi in quattro parole:
"Fino a che punto?
"."
Tra i pochi romanzi non-Maigret di Simenon che ho finora letto (questo è il quarto), è uno di quelli che mi ha convinto di più.
Profile Image for Sara.
246 reviews14 followers
May 12, 2011
E' il primo di Simenon che leggo, quindi non saprei fare un confronto con i gialli, ben più conosciuti. L'argomento comunque è interessante ed è scritto in maniera molto elegante e curata. Il personaggio di Ferchaux è tratteggiato alla perfezione, ma scompare a poco a poco che si mette a fuoco la figura di Michel, vero arrampicatore sociale. Arrampicatore al contrario, perchè per inserirsi nel mondo che conta inizia una discesa agli inferi nella quale non si fa scrupolo di niente. Mi ricorda un pochino Papà Goriot, se vogliamo. La forza del romanzo sta nella capacità di far trasparire la psicologia dei personaggi dalle loro azioni, mescolando pensieri e movimento. Verso la fine ci si lascia un pochino andare e l'attenzione rischia decisamente di calare - il finale poi è abbastanza scontato. Mi è solo dispiaciuto per la moglie di Michel, Lina. Da stupidotta che si addormentava su ogni panca aveva dimostrato di sapersela cavare e di essere un valido sostegno per l'avanzamento sociale del marito. Peccato lui l'abbia piantata come un carciofo al termine della prima parte. Simenon poi non si degna neppure di darne notizia in una nota, in un epilogo, un... che so, "dieci anni dopo". Peccato.
Profile Image for Zuberino.
429 reviews81 followers
December 14, 2018
A ‘roman durs’, a jaundiced portrait of burning ambition, and also possibly the longest Simenon I've read. All the maestro’s virtues are in evidence here, chief among them economy and effortless atmosphere, but perhaps some of his faults too - a certain emotional facility and repeated use of rhetorical tropes.

But what of it? Simenon wouldn’t be Simenon otherwise. Have the grey windswept dunes of Brittany ever been evoked so well? Or for that matter the torpid lassitude of the Canal Zone? As the cat-and-mouse game between young Michel Maudet and old man Ferchaux reaches its grisly climax, I sort of expected to be caught flat-footed, but no - for once we are spared last-minute twists and our cynical asshole of an antihero gets his unjust rewards.

As for me, as an entirely biased reader I could marinate in Simenon for months. Luckily there’s a whole box of his books waiting at home, just for me.
Profile Image for Pauls Kļaviņš.
90 reviews8 followers
November 24, 2024
Romāns no kopotajiem rakstiem "Feršo vecākais". Cik lasīju citus, diezgan skarbi. Šis arī tāds. Taču par spīti notikumiem, diezgan savādiem, un neesmu pārliecināts, ka ļoti aizraujošiem, lasīt bija interesanti. Mani ievilka. Vispār neparasts stāsts. Lielā mērā psiholoģisks pētījums. Vienā teikumā var raksturot šādi: Dostojevska "Noziegums un sods", Simenona izpildījumā. Neesmu Dostojevska pazinējs un cienītājs, toties Simenona gan.
Profile Image for Ananda.
359 reviews
November 18, 2018
Tra quelli che ho letto di Simenon, di certo non il migliore.
L'assenza di trama, il "ristagno" degli occhi analitici e introspettivi dell'autore attorno a due soli personaggi che finiscono per diventare monotoni e ridondanti rende la lettura un po' noiosa e priva di colpi di scena che invogliano ad andare avanti.
Un'opera che forse andava bilanciata un po' meglio.
Profile Image for Pierluigi Ceccarelli.
10 reviews2 followers
February 23, 2017
Questo Simenon è uno di quei libri che ho in libreria da anni, la copertina quasi scolarità, non proprio dimenticato ma nascosto dai libri che si accumulano e che li relegando ad una seconda fila immeritata. Non è certo un libro da tenere nascosto. Quello che più mi piace di Simenon è la densità, la totale assenza di frivolezze verbali inutili, ogni parola ha un senso necessario, definito, presente. Le storie sono tutte nei particolari quasi celati, forse volutamente sottaciuti.
Profile Image for Procyon Lotor.
650 reviews111 followers
January 27, 2014
sacr�-c�ur? Spesso dico che il congiuntivo trapassato � un modo verbale fortemente a rischio. Sciocchi lo prediligono e illusi vi indulgono. Se avessi fatto, lei sarebbe� o se fossi andato allora lei forse, sono tormenti e poche estasi: tracce, come certi metalli nell'acqua minerale. Che dire allora di chi cre� un bivio, un'alternate take, un completo derangement, uno scarto quantico o forse un sogno per quattrocento pagine? E che questa versione alternativa si diparte dall'eccellente famosissimo "Cuore di Tenebra"? No, non c'entra Coppola e non incomincia col celebre lamento del capitano Willard: �Saigon. Merda. Sono ancora soltanto a Saigon. Ogni volta penso che mi risveglier� di nuovo nella giungla. Ognuno ottiene quello che vuole. Io volevo una missione, e per scontare i miei peccati me ne assegnarono una. Me la portarono in camera neanche fosse il servizio ai piani�. E' un pazzo presuntuoso, ma � Simenon. Kurtz qui non � impazzito nella giungla nell'alto corso del fiume, Dalla giungla Kurtz si � tolto ed � tornato a Parigi, si chiama Dieudonn� Ferchaux e si � riunito al fratello. Ma la giungla non si � tolta da lui, � vecchio, ancora potente, al centro di ogni critica, specie di quelle interessate e fomentate semplicemente per sostituirsi a lui e prenderne le societ�. Forse � tornato per noia, oppure per stanchezza. Cerca un segretario. Michel Maudet (nome di assonante ruffianeria) si presenter� e nonostante la sua intervista d'assunzione ricordi, pi� che un'esposizione assertiva, l'emissione di fonemi disarticolati, vuole il posto come Willard una missione e l'otterr�. Destino sar� il nome dietro al quale si nasconde il carattere di entrambi per tutto il libro, umido, salmastro e afoso come frequentemente sono le avventure di Simenon e come il sangue. Cinico? Domanda desueta. Colonna sonora: Nirvana � live at Reading http://www.corriere.it/cultura/09_gen... http://ricerca.repubblica.it/repubbli... http://www.unita.it/news/81609/simeno... http://archivio.lastampa.it/LaStampaA...
Profile Image for A.
549 reviews
August 30, 2021
ILL borrow. Amazing, top notch Roman Durs. At loose ends, young Michel gets a tip on an odd job as a secretary for someone in the south of France. He has a feeling (not necessarily a good feeling) about this tip and charges head first into it, dragging his innocent wife with him in a furtive way. Turns out to be the great Ferchaux. The one who made so much in Africa that he juggles ministers and judges with his vast accumulation. However, they (authorities) are on to him for a few harmless ("necessary") murders and a bit extortion and bribes along the way. They chase him to Dunkirk with his Michel in tow. Michel is awed by Ferchaux- his brutality, his power, his strength and convinces his wife too to see the magnetism of this man among men. Finally they must depart France (leaving the poor wife) to the wretched grasping authorities hunting this primal man. They wind up in Panama, but Ferchaux is a broken man- an apparently sickly old man, but a shadow of his former self who has become too attached to Michel- though it must be pointed out repeatedly that Michel is not the man that Ferchaux is. Michel is taunted by the other rough men in Panama and is finally goaded into killing the man .... pathetically and taking his reduced fortune on a joy ride to south america and finally up to the US too where he hobnobs with the rich and idle. Why do i rate this so highly? it is the subtle exposition of the loser, wannabe Michel, the necessary tearing down of Michel by Ferchaux, but also the at the same time sympathetic portrait of Michel, who could never quite figure it out - it being the authenticity of Ferchaux. His wife coddles him, an adorable prostitute in Panama props him up and the rich American widow paws him, but allows his silly twaddle to stand unchallenged. And the bartender - Jeff- who nails Michel so precisely as one who just can't be straight (trusted) / can't be himself ... just a man of ambition but full through with the jitters. That he winds up "successful" - rich and idle- is a weird irony- because again- how far is he from the authentic life of Ferchaux.
This entire review has been hidden because of spoilers.
Profile Image for ferrigno.
552 reviews110 followers
September 18, 2012
Sciascià

Mi ha ricordato Sciascia per la spietata economia della scrittura. Adoro gli scrittori che raggiungono questa densità: ogni parola è indispensabile, nessuna superflua. Eppure scorre come l'olio, la scrittura è tanto levigata da sembrare facile, ma provate a riprodurla: frustrazioni garantite.
Profile Image for Gian Maria.
160 reviews
January 28, 2022
Non dei migliori, per un'abbadondanza non sempre necessaria. Ma sempre chirugico e spietato verso l'umana natura. Da non perdere per chi ama Simenon
Displaying 1 - 14 of 14 reviews

Can't find what you're looking for?

Get help and learn more about the design.