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Magnifico e tremendo stava l'amore

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Dopo il successo di Dove non mi hai portata, Maria Grazia Calandrone indaga le vite dei protagonisti di un fatto realmente accaduto, con sguardo da investigatrice e sensibilità da poetessa. E ci restituisce una vicenda in cui i chiaroscuri sono cosí tanti e intrecciati da impedirci una lettura unica. Come in tutte le storie d'amore.


Tutti gli amanti giurano che il loro amore è diverso da quello degli altri. Specie all'inizio, quando la risacca della vita non ha ancora intaccato il sentimento. Poi le cose cambiano, e le storie tendono a somigliarsi. Ma non questa. L'amore raccontato in queste pagine - tratto da una vicenda di cronaca nera - ha avuto un finale sorprendente, che solo la realtà e una sua misteriosa giustizia potevano immaginare. Del resto «il destino, quando si accanisce, mostra pure una certa fantasia».

«Magnifico e tremendo stava l'amore rielabora un caso di cronaca nera. Il 27 gennaio 2004, dopo circa vent'anni di violenza subita, Luciana uccide con dodici coltellate l'ex marito Domenico e, insieme al nuovo compagno, ne getta il corpo nel fiume Tevere. Il 24 giugno 1965 mia madre Lucia, dopo anni di violenza subita da parte del marito, getta sé stessa nel fiume Tevere, insieme al suo nuovo compagno, mio padre. Perché in quegli anni non esiste la legge sul divorzio. Il motivo della mia ossessione è fin troppo evidente. Ma la vicenda giudiziaria di Luciana si conclude con un provvedimento destinato a fare giurisprudenza. Mi è parso allora utile, anzi necessario, rintracciare negli atti processuali le motivazioni umane e legali di una sentenza tanto d'avanguardia. L'analisi della storia e dei suoi esiti ha finito per generare un libro che ha sorpreso per prima chi l'ha scritto, essendo diventata un'opera scorretta, che non assume esclusivamente il punto di vista della vittima, si chiede anzi chi dei due sia la vittima, quale patto leghi i protagonisti e in quale oscurità delle persone quel patto abbia radicato. Chi scrive, insomma, ha cercato di comprendere profondamente le ragioni della violenza. E forse, chissà, ha lavorato proprio per emanciparsi da uno sguardo semplice sulla violenza. Non c'è dunque condanna, ma esposizione, quando possibile poetica, di quel magnifico e tremendo amore».
Maria Grazia Calandrone

336 pages, Kindle Edition

Published June 4, 2024

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Maria Grazia Calandrone

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1 star
13 (1%)
Displaying 1 - 30 of 121 reviews
Profile Image for piperitapitta.
1,050 reviews465 followers
December 28, 2024
Splendore nero



Magnifica e tremenda la scrittura di Maria Grazia Calandrone, che anche questa volta riesce nell'intento di raccontare una storia terribile e dolorosa in punta di penna, con il rigore dell'inchiesta, il ritmo inesorabile della narratrice e il lirismo della poesia. Lucia e Luciana, il Tevere e le sue acque di morte, due donne per cui il tempo e le leggi scandiscono la differenza che passa tra il vivere e il morire. E l'amore, c'è anche l'amore, sì, che "è magnifico e tremendo [e] calpestava i nostri corpi col suo splendore nero".

Non sapevo nulla della vicenda di cronaca nera che coinvolse le vite di Luciana Cristallo e Domenico Bruno, che pure iniziando in Calabria, a metà degli anni Ottanta, si svolge e si consuma negli anni Novanta e nei primi anni del Duemila soprattutto a Roma, tra la Collina Fleming e l’Infernetto, due zone che frequento e che conosco benissimo, e che si conclude, prima che nelle aule di tribunale, sulla spiaggia di Ostia di fronte all'allora Faber Beach in una fredda giornata invernale; e del caso giudiziario, che in tempi in cui ancora non erano riconosciuti a livello giudiziario i termini (e i reati) di femminicidio e di stalking, pose le basi per il loro riconoscimento. Ma è una storia che inizia ancora prima, fatta di patriarcato (ancora lui, lo so che è la parola dell'anno spesso anche snaturata, ma come si può definire, se non abusi da patriarcato, quelli inflitti alla terribile e ignorante Santina, madre di Bruno?) e violenze domestiche assistite, subite e perpetrate, riprodotte come da imprinting subito.
Pensavo che andasse “dove non mi ha portata”, questa storia, ma non è stata per questo meno dolorosa, tutti, anche i colpevoli, ne sono stati vittime.

Quattro stelle e mezza.



"Così noi diventiamo altre persone, rispetto alle persone abituali, rispetto a ogni precedente convinzione su noi stessi, e convinzione di noi stessi.
Scopriamo di saper fare cose che non sospettavamo di sapere fare.
Nella disperazione, come nell'amore."

_________

“Ma perché tante donne non riescono a sporgere querela contro i propri aggressori?, è la domanda cruciale che le pone Daconto. L’esperienza di tutte è compressa nella prima parte, spontanea, che ha provato, per almeno un decennio, tutti i giorni, la dolorosa, disorientante ambivalenza che ammutolisce, e ora erompe in un fiotto lustro di parole:
«Perché vorrebbero odiare i loro uomini che in parte, però, amano anche».
Amore. Dopo tutto, lo chiama, ancora, amore.
Segue la parte più pratica, ma non meno decisiva, della risposta:
«Perché hanno paura di essere allontanate dai figli, o che accada di peggio, di rimanere uccise».*


*(Dall’intervista concessa alla giornalista Claudia Daconto per Panorama dopo l’assoluzione)
Profile Image for Come Musica.
2,061 reviews627 followers
June 5, 2024
Maria Grazia Calandrone ritorna in libreria con questo libro potente: un fatto di cronaca all’interno della Storia italiana di quegli anni (dagli anni ottanta in poi).

Luciana Cristallo e Domenico Bruno. Un amore malato, come tanti, ahimè. Una storia drammatica che vede il suo culmine nell’omicidio di Domenico per mano di Luciana.

“Non è un lieto fine, è un fine tragico e tremendo. Ma non è la fine della storia.
Ciò che ancora interessa, e riguarda il presente, la nostra stessa idea di famiglia e, soprattutto, di giustizia, è quanto accade dopo l’omicidio.
Ho dunque scritto questo libro dedicandolo alla libertà di Luciana. La stessa libertà che Lucia pretendeva, avocandola a sé per la via piú dolente: il morire.
Morta di libertà la mia Lucia. Invece libera, ma tragicamente, Luciana. Non costringiamo
piú nessuno a liberarsi con le proprie mani, spargendo sangue.
Poi che
indissolubile è la morte, ma piú indissolubile
questa specie d’amore
di sé.”

Maria Grazia Calandrone dà voce a tutte quelle storie di violenza che si consumano tra le quattro mura domestiche.
Una storia che mi ha molto scossa, per vari motivi.
Una storie di echi, che trova delle risonanze nella storia personale di Maria Grazia (ed è anche il motivo per cui lei alla fine ha scritto questo libro).

In queste pagine, c’è il dolore di tutte quelle donne che non denunciano le violenze subite. E il dolore anche di quei figli che subiscono le violenze degli adulti

“Il 22 aprile 2014, alla rapidissima conferma della sentenza di assoluzione, Fabrizio, stavolta piú severo e provato, rimane fermo in sé, mentre Luciana piange di nuovo e questa volta abbraccia l’avvocato e bacia il figlio tornato in tempo dal tempo, Massimiliano, quello che tanto somiglia a Domenico, tenendogli la faccia tra le mani, con quel gesto che le madri sanno e che forse, stavolta, cerca il perdono e a sua volta perdona, oltre l’inevitabile morte inflitta. Il cerchio si chiude. Con un’assoluzione, nel perdono. Cosí. Questo libro si chiude come un fiore notturno sull’orizzonte chiaro, dove comincia a sorgere
l’immaginazione del futuro.”

Bello. Crudo e al tempo stesso poetico.
Tra 4 e 5 stelle
Profile Image for Emilia De Robertis.
33 reviews7 followers
October 27, 2024
Magnifico e tremendo stava l’amore
puro e lacero come un orfano
stava l’amore.

É un libro crudo violento e bello
tratta un tema delicato che la scrittrice con la sua bravura poetica evoca il terrore dell'amore e la sua bellezza.

Leggerlo per riflettere.
Profile Image for Rebecca.
190 reviews80 followers
August 29, 2024
Mi è dispiaciuto tanto non apprezzare questo libro come avrei voluto.
Ho avuto un'esperienza di lettura molto disomogenea: in certi punti pensavo che si fosse ripreso, che finalmente mi stesse piacendo e convincendo, e poi nelle pagine successive c'era di nuovo qualcosa che tornava a non piacermi.
Alla fine, mettendole sui piatti di una bilancia, le cose che non mi sono piaciute hanno sovrastato quelle che invece ho apprezzato.
Il punto principale: questo libro mescola troppi generi diversi, e in un modo che io ho trovato sconnesso e frammentario. Vengono uniti momenti di cronaca, quasi documentaristici, con parti storiche, a capitoli che ricordano quasi una raccolta di poesia, ad altri dove si ritorna al romanzo.
Totalmente inutili le parti legate al contesto storico-politico-sociale dell'epoca: non aiutano realmente a comprendere meglio né la psiche di Luciana, né quella di Domenico, e a mio parere sono totalmente superflue.
Nelle parti dove si entra più nello specifico della terribile vicenda di cronaca nera che viene narrata, ci sono stati momenti in cui mi sono innervosita per il modo in cui veniva descritto Domenico: gli atti violenti di un uomo non sono raptus, non sono attimi di follia dove un essere umano perde totalmente la ragione, e contribuiscono alla solita narrazione dove l'uomo violento è un uomo folle.
Non è così. Spesso chi è violento, soprattutto nei casi dove la violenza viene perpetrata contro una donna, lo è in modo calcolato, intelligente e premeditato.
Forse il problema in parte è anche mio, perché nonostante io riconosca la grandissima capacità di scrittura dell'autrice, non sono amante di questo stile che è talmente tanto poetico da scadere a volte, a mio parere, nell'esercizio di stile nudo e crudo.
Si parla tanto di amore. Forse troppo, considerando che si tratta di un libro che parla di violenza di genere.
Non lo so, è stato un libro dove tante volte mi veniva voglia di andare avanti veloce e mi è dispiaciuto perché la storia è veramente interessante, e l'autrice scrive molto bene: forse semplicemente questo stile non è la mia cup of tea.
Profile Image for Nixi92.
312 reviews78 followers
July 29, 2024
Poetico e crudo allo stesso tempo. Un argomento doloroso come la violenza domestica viene sviscerato sotto ogni punto di vista: biologico, psicologico e psicoanalitico. Un libro che non lascia scampo e che costringe a rimanere a guardare mentre tutto crolla, analizzando i propri meccanismi interni e relazionali. Una bella sorpresa.
Profile Image for Manuela Rotasperti.
482 reviews15 followers
September 11, 2024
"𝗟'𝗮𝗻𝗶𝗺𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗽𝗮𝗿𝗹𝗮, 𝗲𝘀𝗽𝗿𝗶𝗺𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝗿𝗽𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝘂𝗲 𝘂𝗿𝗹𝗮."

Luciana Cristallo è la quarta di cinque figli ed appartiene ad un'agiata famiglia borghese. Vive a Roma e frequenta il liceo classico. Durante una vacanza estiva in provincia di Catanzaro conosce il bel Domenico Bruno: tra i due è subito amore a prima vista. Nonostante le disapprovazioni dei familiari, Luciana e Domenico si sposano. Ma è proprio in seguito al matrimonio che per Luciana inizia l'inferno...

È un romanzo potente, crudo e poetico: è infatti questa caratteristica che contraddistingue lo stile di Maria Grazia Calandrone e la sua maestria nel regalare poesia anche nella tragedia. La storia mescola realtà e finzione, prendendo spunto da un fatto di cronaca nera: l'omicidio di Domenico Bruno da parte della moglie Luciana con ben 12 coltellate. Il libro si apre preannunciando fin da subito il misfatto, per poi effettuare un lungo salto temporale nel passato e ricostruire i rapporti e l'inizio della relazione tra i due protagonisti. Alla loro storia si aggiungono informazioni dettagliate a livello storico, politico ed anche televisivo, con interessanti flash sugli eventi più importanti di quegli anni, permettendo di contestualizzare al meglio la vicenda, oltre ad arricchire ampiamente la trama. Il tema cardine del libro è sicuramente la forte dicotomia tra amore e odio, quando la violenza domestica non basta a far propendere per il secondo, in quanto l'amore non si rassegna... L'autrice bene descrive la fase dell'innamoramento, capace di annullare ogni difesa e di azzerare la razionalità, portando a vedere solo ciò che si vuol vedere ed ignorando gli importanti segnali di un amore malato. Il trasporto iniziale offusca la realtà e la vera natura di alcune persone, che emerge però in modo dirompente, soprattutto quando vi sono vicende drammatiche alle spalle. Luciana dice: "La mia favola è morta subito dopo il matrimonio ", eppure fatica ad uscire dal suo incubo, frenata dall'incessante speranza di ritrovare ciò che l'ha fatta innamorare del marito. Attraverso le parole di Maria Grazia Calandrone attraversiamo così il dolore di Luciana, in uno stile asciutto ed essenziale, in grado di mantenere la giusta imparzialità per esporre i fatti così come sono avvenuti. L'autrice presenta entrambi i punti di vista, nonostante quello di Luciana sia quello privilegiato. Le scene di violenza sono molto forti, aggravate dal fatto che si tratti di violenza domestica assistita: la ferocia e la bestialità di Domenico non si fermano nemmeno davanti agli occhi e al terrore dei figli. Domenico "fa sanguinare Luciana nel corpo, perché lei lo fa sanguinare nell'orgoglio". L'eccessiva ed immotivata gelosia sfocia in pedinamenti ed incursioni notturne, quando ancora non ci si poteva appellare alla legge sullo stalking, L'epilogo insperato segue tutta la fase del processo. L'autrice ci regala così un'altra storia toccante, che smuove dentro, che fa riflettere, visto il tema quanto più attuale. E non manca di svelare il motivo che l'ha spinta a scegliere questo fatto di cronaca: Luciana, come la madre Lucia, è vittima della violenza del marito, benché fra le due vi siano analogie e differenze. L'ennesimo modo per evocare l'immenso amore materno, oltre all'importanza cruciale dell'amore per sé stessi, fondamentale nel coraggio di ribellarsi a tutto ciò che cerca di distruggerlo.
Profile Image for sinepudore.
317 reviews10 followers
November 15, 2025
Quanta morte è nascosta nell'amore che crediamo di provare, quanta lotta di bestie preistoriche, che urlo primigenio dentro il sorriso che rivolgiamo a un uomo, il giorno stesso in cui lo scegliamo?
#quote
Profile Image for Christian Mazza.
17 reviews1 follower
June 12, 2024
L'ultimo libro di Maria Grazia Calandrone è un romanzo basato su una storia vera e tratta il tema della violenza domestica.
Cosa funziona secondo me in questo romanzo:
L' autrice è principalmente una poetessa, lo stile di scrittura risulta molto fine, la prosa rimane fortemente influenzata dalla poesia e quando quest'ultima è presente riesce a trasmettere in modo efficace sentimenti, sensazioni ed emozioni, mentre quando si nasconde lascia libera la prosa di colpirci a freddo, come una coltellata al petto.
Essendo la storia ambientata tra gli anni 80 e i primi anni 2000, non mancano riferimenti culturali, storici e politici per contestualizzare ciò che stiamo leggendo, aumentando la comprensione delle scelte, delle azioni o dei sentimenti dei personaggi.
Questo romanzo riesce a "trasmettere", a emozionare e a fare riflettere il lettore, cerca di indagare sulle motivazioni per la quale la vittima non riesce a staccarsi dal suo aggressore, per fare comprendere, anche solo un po' di più, quanto possano essere difficili, culturali e personali, le scelte di chi si ritrova coinvolto in queste situazioni.
il motivo principale per la quale tutto questo su di me ha avuto effetto risiede, a mio parere, nel fatto che l'autrice ha messo tutta sé stessa nella sua opera. Come dichiarerà nei ringraziamenti, la sua vita è stata profondamente segnata dalla violenza domestica vissuta dalla madre, la quale ha avuto un epilogo totalmente diverso dalla protagonista di questo romanzo, ma ciò che hanno in comune è qualcosa di più indissolubile della morte, l'amore per sé stessi.
Profile Image for Costanza Hippoliti.
33 reviews1 follower
January 5, 2025
Mi dispiace ma non è il mio genere di libro. Interessante, sopratutto alla fine mi ha preso abbastanza, ma questo stile di scrittura ampolloso non fa per me.
Profile Image for Roberta.
208 reviews14 followers
August 13, 2024
Come mi capitò leggendo "Dove non mi hai portata", non posso fare a meno di sentirmi profondamente ammirata dalla bravura di Maria Grazia Calandrone, che riesce a coniugare un piglio asciutto ed efficiente, quasi giornalistico a digressioni storiche scritte magistralmente e a tratti profondamente poetici. Quanto è poliedrica questa autrice, quanta passione nelle sue parole. Questi due suoi romanzi rientrano sicuramente tra le letture più belle che ho fatto ultimamente. Se non avete letto ancora niente di suo, fatevi un bel regalo.
Profile Image for Roberta.
1 review1 follower
August 11, 2024
Arrivare al termine di questo libro è stata un'infinita agonia.
Narrazione sconnessa, mero esercizio di stile dell'autrice!! Terribile
Profile Image for Francyy.
677 reviews72 followers
July 21, 2024
La Calandrone è una delle autrici contemporanee italiane che preferisco, anche se non amo particolarmente la poesia i suoi romanzi poetici mi coinvolgono emotivamente come le liriche dei grandi sanno fare.
Lavoro quotidianamente con donne che subiscono violenza e forse per questo non sono riuscita a dare la quinta stella, perché purtroppo è un mondo che conosco troppo bene e forse ne sono un po’ satura dentro.
Mi hanno leggermente deluso le pagine più tecniche che potevano , e secondo me dovevano, essere evitate, ma ho trovato di grande impatto e livello quelle che descrivono le persone, i legami, i dolori,i sentimenti, le paure. Tanta verità in questo libro, quella verità che troppe donne ancora negano. Ma la Calandrone ce ne spiega da scrittrice/poetessa il perché
Profile Image for Sara Marchi.
10 reviews1 follower
October 20, 2024
Amato questo libro alla follia, divorato e sviscerato. Ho amato lo stile di scrittura, non sempre lineare e semplice, ma di una complessità non stucchevole.
Una storia feroce e potente, raccontata con delicatezza e poesia.
Lèggerò sicuramente anche altri titoli da lei pubblicati.
Profile Image for Simona~ pagine_e_inchiostro.
656 reviews14 followers
September 6, 2024
Recensione a cura della pagina instagram Pagine_e_inchiostro:
Magnifico e tremendo stava l’amore indaga una vicenda di cronaca nera italiana. Nel 2004, dopo vent’anni di violenze domestiche e una storia d’amore sfociata in rovina, Luciana uccide l’ex marito Domenico con dodici coltellate, gettandone poi il cadavere in un fiume.

Peculiare, in un true crime, la scelta di narrare la vicenda in ordine strettamente cronologico. La Calandrone analizza ogni singola persona toccata dal caso di cronaca e ogni evoluzione (o involuzione) personale del singolo e della coppia. Viene sviscerata la storia d’amore che ha legato i due protagonisti della vicenda, prima che sprofondassero definitivamente nell’abisso. Un abisso di gelosia, invidia, mania e vi0lenza. Il lettore si trova a vivere, insieme a vittime e carnefici, la storia di una famiglia apparentemente normale, dall’inizio alla fine.

L’autrice fa inoltre un excursus dell’Italia all’epoca, dalla tv alla politica, mostrando “l’allucinazione collettiva” che ha definito gli anni Ottanta e Novanta, tra eccessi e illusorio benessere.

Lo stile poetico, aulico, ricco di dettagli e a tratti persino ridondante, non veicola una lettura che possa esser presa alla leggera. Per leggere questo libro é necessaria concentrazione, attenzione ed é davvero indispensabile il “sentire” le parole dell’autrice.

La Calandrone scrive la storia di Luciana Cristallo, ma anche la storia della propria madre, Lucia. Quest’ultima, ugualmente vittima di violenza, non ha gettato il corpo esanime del marito nel fiume, ma il proprio. Sono anni diversi quelli di Luciana e Lucia, ma le due donne si somigliano. Gli esiti sono differenti, forse grazie alle lotte delle donne negli anni e ai diritti in parte raggiunti; questo romanzo é un inno ai diritti ancora da raggiungere, perché non ci siano più vittime.
Profile Image for La pescatrice dei libri.
114 reviews7 followers
October 22, 2024
Maria Grazia Calandrone mi aveva già colpito con il suo libro autobiografico “Dove non mi hai portato” perciò appena ho visto questa copertina con questo titolo, mi sono incuriosita. Non avevo letto però recensioni e non sapevo di cosa si trattava.
Si tratta di una storia vera, una storia di violenza di genere, una donna maltrattata, una madre di 4 figli cresciuti con un padre problematico, facilmente irritabile, che sempre più spesso sfoga le sue frustrazioni sulla madre dei suoi figli, la donna che dice di amare. Luciana Cristallo si innamora da giovanissima di un bel ragazzo e fa di tutto per sposarsi, andando contro anche alla sua famiglia per farlo. Però, già dal primo giorno da sposata si rende conto che forse in questo matrimonio, c’è qualcosa che non va.
A quanto pare è un caso giudiziario che ha fatto la storia della giurisprudenza in Italia, la storia di Luciana Cristallo e Domenico Bruno. Perché Luciana è una vittima che ha ucciso, invece di venire uccisa. Ha ucciso l’uomo che considera un suo grande amore per non farsi ammazzare a sua volta come tante altre donne sfortunate.
Calandrone riporta la storia di un amore malato in modo poetico alternando la documentazione alla poesia, senza tralasciare il periodo storico, politico e culturale dell’Italia in diversi momenti della vita della copia.
Molto bello, consigliato.
Profile Image for Frabe.
1,196 reviews56 followers
October 16, 2024
“Dove non mi hai portata”, la narrazione della sua pesante storia personale, mi era piaciuto molto; questo “ Magnifico e tremendo stava l’amore”, il racconto di una pesante storia d’altri, molto meno: scrittura con azzardi stilistici discutibili, vicenda penosa… come tante, oggi, purtroppo; lettura, quindi, ora critica, ora distaccata.
Profile Image for Lorenza Alessandri.
558 reviews19 followers
July 16, 2024
Non mi ha convinto del tutto (ma anche Dove non mi hai portata mi aveva fatto lo stesso effetto) perché la mescolanza di generi (romanzo, poesia, cronaca, storia) richiede sinceramente più bravura.

E invece ho letto “avanti veloce” un sacco di pagine che servivano a? Ecco, non lo so.
Profile Image for Elisa Cantoni.
96 reviews1 follower
August 24, 2024
Libro stupendo e potente, lettura che richiede concentrazione per la scrittura complessa e piena di figure retoriche.
Consigliato.
Profile Image for Elisa Di Vito.
45 reviews
November 23, 2024
Difficile descrivere questo libro e altrettanto difficile separarsene, sia mentre lo si legge (una parola tira l’altra) sia quando lo si finisce (è un continuo risfogliare, ricercare parole che si erano perse)…

Di questa storia non sapevo nulla se non il finale, discriminante che in qualsiasi altro caso determinerebbe una poca passione nella lettura. Ebbene, stavolta no.
La poesia dell’idillio iniziale, di un amore che nasce - e finirà - nel mare, sfocia presto nella confusa delusione di un amore pesante e pestante.
Parlare della trama è superfluo, poiché importante non è ciò che succede, ma il fatto stesso che succeda fin quando il prevedibile si avvera.


La particolarità e la forza di questa storia sta nel modo in cui la Calandrone l’ha narrata: non si tratta di un romanzo, né di una lunga poesia (nonostante l’autrice abbia davvero scritto un poemetto su questa stessa vicenda e sia a tutti gli effetti una poetessa), né di un saggio, né di un’analisi sociologica, né di uno studio psicologico, né di un atto processuale, né di nulla che sia ascrivibile a un genere definito.
Personalmente ho apprezzato molto la rottura della quarta parete e i commenti politici e sociali derivanti da questo caso clamoroso per la storia giudiziaria italiana.

Trovo che il linguaggio, grazie alla delicatezza che solo uno stile metapoetico può avere, sia sempre stato rispettoso di tutte le parti, il che è fondamentale in una narrazione simile, in cui vittima e carnefice si sovrappongono.

Incredibile quanto tutto ciò che accade, sia mosso dall’amore, qualsiasi forma esso assuma. D’altronde, “Così l’amore, questione di frammenti che trasformano il caso in destino”.

Amore. Magnifico e tremendo idillio che rincorriamo anche quando diventa incubo. Magnifico e tremendo velo di Maya attraverso il quale cerchiamo di nasconderci da noi stessi. Magnifica e tremenda illusione. Il titolo ha già tutto, è autoconclusivo. L’amore sta lì a guardare, a essere regista e protagonista di una maestosa tragedia.

Mai prolisso e sempre puntuale (a differenza della mi recensione), trovo che questo libro lasci moltissimi spunti di riflessione.
Sicuramente io ci rifletterò a lungo.
Profile Image for Camilla.
38 reviews32 followers
September 22, 2024
Quella di Calandrone è una penna interessante e unica. Scrive perché è fondamentale per lei raccontare, un’esigenza istintiva ma che sa essere attenta, calibrata. Ho apprezzato anche il filo rosso che persegue in un romanzo e poi nell’altro, la sua ricerca di verità e oscurità, che inevitabilmente non può abbandonare la poesia.
Anche questa storia, come in Dove non mi hai portata, conduce alla violenza, un crescendo capitolo per capitolo, non qualcosa di improvviso, nessun raptus. È dentro di noi, tra le mura intestine del nostro corpo e quelle portanti delle nostre case. Inizialmente si fa in due, è una danza lugubre, la pulsione di morte, il suo desiderio. Poi resta solo uno che dà e l’altro che riceve, riceve le spinte e riceve la rabbia, riceve gli schiaffi e riceve la gelosia, riceve una stretta alla gola e riceve il vuoto, l’abbandono, la solitudine.
Calandrone scrive con la consapevolezza di chi questa violenza la conosce, il suicidio della madre Lucia Galante, una rinuncia alla vita per la vita. Scrive anche con la delicatezza di donna, persona, che sa, comprende, anche solo guardandosi attorno con premura, quanto urgente sia parlare d’amore e di morte. Qui ripercorre la storia di Luciana e Domenico per tappe, gli anni che passano, il tempo che va prima frettoloso poi segue la lentezza di un cerimoniale. Sappiamo già -noi lettori e uomini- quanto fragili siano i presupposti eppure stiamo lì a guardare ogni cosa mentre si sfalda e cade al suolo, a pezzi.
Magnifico e tremendo stava l’amore.
4 reviews
November 19, 2025
Quando ho cominciato queste pagine, non sapevo a cosa stavo andando in contro, non conoscevo nei fatti questa storia, forse per età, o per ignoranza. Solo dopo un po’ ho capito che c’era una sequenza molto più complessa, intrecciata di fili e respiri affannati tra le parole e i capitoli successivi agli iniziali fatti del libro.
Sono rimasta schiacciata, non ho potuto respirare per alcuni giorni senza correre e rincorrere al pensiero di questa storia, così aspra, dura, così vera. La scrittrice dal canto sua una capacità di catturare i fatti delicata e poetica, un vento leggero che passa tra le dita lasciando rose di spine, in mano ai presenti, rose capaci anche di ferire, di farti sentire il reale dolore, vedere il sangue e le conseguenza.
Ho trovato veramente molto utile e accattivante l’arricchimento rispetto agli eventi sociali e politici del contesto italiano di tutti quegli anni fini ad oggi.
La storia si fa spazio da sola, conquista da se nel lettore tutti i diritti di essere ciò che è, oltre che il racconto, un grido. Del dolore di tutti coloro che fanno parte di questa storia e di mille altre simili a questa. Ho associato il tragico finale di questa storia alla lotta per la sopravvivenza tra animali, ma questo paragone mi spinge lontano kilometri e kilometri dalla reale importanza di ciò che è il messaggio di questo libro, raccontare, per ricordare e per non scordare, raccontare per vivere e smettere di morire. Raccontare, per far riemergere l’amore, la vita e anche dove sembra esserci più buio, la luce della speranza.
140 reviews
August 10, 2024
Maria Grazia Calandrone scrive questo libro per raccontare una storia vera, che si lega per contrasto forse, ma fortissima alla sua storia personale. È il caso Cristallo-Bruno, che si sviluppa tra gli anni 80 e i primi del 2000, e riguarda la nascita di un amore travolgente tra Luciana e Domenico e il suo tragico epilogo. È uno storia di violenza e di dolore. Ma l'aspetto meraviglioso, imperdibile, del romanzo qui sono due. Primo: oltre al fatto di cronaca di per sé, il libro è arricchito da capitoli dedicati al contesto storico, a come cambia e agli eventi che più hanno influito sulla cultura e sulla mente stessa di chi in quegli anni ha vissuto, a ricordare che nessuno vive sulla luna, e i fatti che cambiano ci cambiano. Questi capitoli sono bellissimi, incalzanti, veloci eppure sembrano inserire il fatto in una realtà più ampia. Secondo: la poesia che appare, a sproposito quasi direi, in mezzo alla narrazione e la ferma, per fortuna. Ci sono delle spaziature anomale, delle figure create con cura d'artista. Sono i momenti in cui anche chi legge può fermarsi, assaporare sentimenti per vittime e carnefici, provare compassione, unirsi al dolore. È un romanzo in cui si entra così tanto, che non sembra vero, eppure lo è. Capolavoro.
Profile Image for incipit mania.
2,869 reviews88 followers
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June 18, 2024
Incipit
L’anno 2003 sta per finire, su questa strada della periferia romana, che si biforca dal tredicesimo chilometro Sud dell’Aurelia e prosegue diritta da Casal Lumbroso ai pratoni stopposi, ripianati dal vento.
Continua su IncipitMania
15 reviews
June 26, 2024
“Magnifico e tremendo stava l’amore “ di Maria grazia Calandrone è un romanzo che narra un fatto di cronaca accaduto tra gli anni 80 e il 2000.
Narra di violenza domestica, di un amore malato,come molti altri ahimè,un amore che distrugge.
Domenico non riesce a sopportare che la moglie Luciana lo scavalchi in qualche modo; l’unico “oggetto” che gli resta per controllarla e sottometterla è il suo corpo,che lui picchia regolarmente anche davanti ai 4 figli piccoli che regolarmente si mettono in mezzo per cercare di staccarle di dosso il padre.

Una storia che purtroppo si ripete nella vita di molte donne ogni giorno.

Il libro risulta scorrevole,fa molti riferimenti alle vicende accadute in quel periodo,in particolare modo ,secondo me alla strage di capaci e quella di via d’amelio.
Si fa leggere facilmente,ognuno può immedesimarsi in questo caso.
Profile Image for giuneitesti ❆.
269 reviews52 followers
July 7, 2025
Mi avvalgo del diritto di dire solo: porca miseria. La scrittura di Calandrone, la sua capacità di mescolare poesia e prosa, il suo sguardo sulla relazione tra due esseri umani a lei sconosciuti e trasformarla in un un racconto su ciò che sperimentiamo tuttə quando si parla di amore. Porca, porca, porca miseria.
Profile Image for Francesca.
38 reviews10 followers
September 9, 2024
Mi chiedo il perché inserire parti che non c'entrano nulla con il delitto. Pagine sconnesse dal contesto e che servono a cosa? La Calandrone dovrebbe imparare da Lagioia in cui tutto ciò che è stato inserito ne "La città dei vivi" riguardava il dramma che si stava raccontando.
Profile Image for Francesca Fabris.
272 reviews2 followers
August 12, 2024
4.5⭐️non so che dire, MERAVIGLIOSO. Scrittura poetica strabiliante, lucidità nel racconto, scorrevolezza, l’ho amato
Profile Image for Erica Candelori.
71 reviews
January 2, 2025
La Grazia e la potenza di rendere poesia qualsiasi cosa prenda contatto con le sue dita.
Profile Image for Mario Gaudio.
14 reviews
October 1, 2025
Una vicenda tragica e commovente, ma raccontata male.
La bellezza del titolo (decisamente evocativo) fa presagire un libro di alto livello, ma la prosa ricca di digressioni pedanti che interrompono, in modo inopportuno, la narrazione dei fatti e uno stile tutto sommato confusionario deludono abbondantemente le aspettative. Peccato! Se fosse stato stilisticamente riveduto e corretto, ci saremmo trovati dinanzi ad un romanzo interessante.
Giudizio finale negativo.
Displaying 1 - 30 of 121 reviews

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