Ventiquattro anni, un grande amore per la verità, per i libri e i viaggi, ma anche per la sua città, Roma, e uno ancora più grande per il suo cane, "motivo della mia esistenza". Questa è Ellen, che per vivere fa un po' di tutto, aspettando di capire che cosa vuole fare da traduce, principalmente, ma ha provato a fare la libraia e ora fa la barista e, suo malgrado, anche la tutor-mentore-baby sitter di Giuseppe, rampollo di appena sette anni di una famiglia della Roma bene. Ellen non ci mette molto a rendersi conto che proprio quest'ultimo lavoro, accettato solo per non essere riuscita a dire di no al momento giusto, le sta riempiendo la vita in un modo del tutto inatteso, che le piace moltissimo. In un'estate romana che scorre piena di impegni e di nuove conoscenze, c'è posto anche per un amore, anche quello nato a sorpresa e che promette di essere speciale.
"Io credo nel bello, nella felicità, credo nei sogni, nelle albe, nelle nuvole che disegnano cuori in cielo. Credo nei legami, nei ponti, nelle porte, sia quelle che apri sia quelle che chiudi. Credo nelle montagne e nei segni del passato, nelle cicatrici e negli sguardi."
Lo so, lo so, dovrei dare quattro stelline per la brevità e l'essenzialità dell'intreccio. Ma come posso, con una scrittura così piacevole e coinvolgente, una trama così significativa e, soprattutto, una protagonista così simile a me? Quando l'ho cominciato, facevo fatica a credere a quante cose avessimo in comune: la passione per lettura e traduzioni, per i viaggi e per la voglia di evasione (persino le stesse mete, Londra, Roma); le ripetizioni private (tra l'altro anche il ragazzino a cui le do io si chiama Giuseppe!); il karaoke al compleanno (condividiamo pure quello, agli inizi di giugno). Soprattutto, però, di Ellen mi ha colpito l'autenticità, la sua tendenza a "guardare il mondo con occhi candidi e dire tutto con onestà", il che l'avvicina a Giuseppe e in generale ai bambini, che vedono ogni cosa con i loro "occhibimbi". Mentre ne scrivo la recensione, penso a quanto vorrei poter portare per sempre con me il ricordo di questo libriccino e della maniera così incisiva con cui descrive un sentimento del mondo che provo da sempre e che mai avrei saputo descrivere così bene. In merito alla sequenza degli eventi, essi sono appassionanti e densi di significato (si pensi alla riflessione, nemmeno troppo implicita, sul modello educativo - sbagliato - della mamma di Giuseppe, Giulia Letizia). Ottima scelta anche l'idea di movimentare le cose con incarnando il senso di cosa vuol dire amare e tenerci davvero a qualcuno:
"«Grazie» dico. «Grazie a te.» «Di cosa?» «Grazie per esserci stato oggi, non era scontato.» «È quello che fanno le persone quando tengono a qualcuno.» «Già.» Mi sembra molto giusto."
Devo ammettere che questo libro partiva con un vantaggio, ovvero la mia simpatia per l'autrice, che mi ha sempre colpita molto per le sue doti attoriali. Bene, dopo "Guarda che è vero", adesso che la adoro anche come scrittrice, non vedo l'ora di leggere qualcos'altro di suo!
sarebbe un 3.5. carino, leggero, “frizzante”. lo stile semplice lo rende molto scorrevole. la protagonista un personaggio interessante da scoprire pagina dopo pagina. sono rimasta un po’ a bocca asciutta per il finale che non mi ha pienamente soddisfatto, mi sembra quasi manchi qualcosa, però nel complesso molto carino. una bella lettura da fare sotto l’ombrellone dato il periodo.
piccola nota: il fatto che Valentina sia un’attrice secondo me si percepisce molto nello stile di scrittura. leggendo mi ha dato l’impressione che il libro sia stato scritto proprio con un’impronta cinematografica, infatti ci sono tantissime scene che secondo me renderebbero molto di più viste in un film piuttosto che lette in un libro. ne uscirebbe proprio un bel film.
3.5⭐️ Una storia molto leggera e godibile con vibes perfette per questo periodo dove ci avviciniamo all’estate. Ellen a volte è lontana da me da un punto di vista caratteriale ma mi è piaciuto leggere di una protagonista un po’ persa e con delle domande senza risposte, da cui però non è spaventata, anzi ci sta bene nelle incertezze e nella vastità di possibilità che si possono presentare davanti a noi. C’è anche un po’ di found family trope che non guasta mai🥹
“a volte mi pare di essere circondata da un’umanità che ha il bisogno irrefrenabile di esprimere un giudizio, di sapere come vanno le cose, di conoscere così bene la vita da poterla spiegare. hanno tutti un’opinione, formata senza fermarsi ad ascoltare, la maggior parte delle volte. è molto faticoso, per me.”
conosco la valentina attrice ed ero molto curiosa di leggere questo libro per conoscere anche la valentina scrittrice e posso dire che sono molto sorpresa (in positivo) il libro è semplice e scorrevole, ma allo stesso tempo davvero molto carino e profondo. nonostante questo però mi sento di dare solo tre stelle perché lo stile di scrittura non è proprio adatto a me e sembra manchi qualcosa.
“Io credo nel bello, nella felicità, credo nei sogni, nelle albe, nelle nuvole che disegnano cuori in cielo. Credo nei legami, nei ponti, nelle porte sia quelle che apri sia quelle che chiudi”
Nella sua semplicità forse uno dei libri più belli che abbia mai letto. Adoro Valentina come attrice e ora posso dire di adorarla anche come scrittrice. Lettura perfetta, semplice, ha un modo di scrivere lineare, simpatico, semplice. Mi è piaciuto tutto nella trama. Davvero lo consiglierei a CHIUNQUE ❤️
Come ogni prima opera, merita tutto il ns rispetto! Romanzo scorrevole e di facile lettura, non impressiona per l’originalità della trama o dei dialoghi, ma tocca alcuni temi molto attuali in merito alle relazioni tra le persone di varie età e al mondo del lavoro. Forse un po’ troppo tutto “all’acqua di rose”… Vedremo il secondo libro, mentre la carriera da attrice dell’autrice procede spedita!