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Mosche

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"La miseria altrui ci rende migliori, più forti, più fortunati."
Francesco Sforzi ha quarantasei anni, svolge un lavoro sottopagato e vive ancora con i genitori. Rabbioso, razzista, è convinto che il mondo sia in debito con lui. Nonna Margherita è il suo unico riferimento, ma da tempo è affidata alle cure di una struttura. Un giorno gli viene chiesto di ripulire la vecchia villa in cui la donna ha passato la vita, in modo che possa essere messa in vendita. Un luogo in cui sono custoditi cimeli di ogni tipo. Nel mettere in ordine, Francesco si imbatte in un segreto che ridisegna totalmente la verità sulla sua esistenza. E comincia uno strano ronzio, come di mosche, le stesse che invadono le stanze… Ma la rivelazione coincide con la da rider rabbioso, Francesco diventa capolista di partito. Le sue ferree convinzioni generano voti a palate. Guidato da uno spin doctor senza scrupoli, si ritrova protagonista di una campagna politica di successo. Pillole, escort, post strategici, slogan discriminatori… Ecco la ricetta per prendere le redini del paese.

210 pages, Kindle Edition

Published May 7, 2024

31 people want to read

About the author

Valentina Santini

9 books4 followers

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Community Reviews

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Displaying 1 - 6 of 6 reviews
Profile Image for Orsodimondo.
2,458 reviews2,432 followers
April 7, 2025
AVERE O ESSERE? APPARIRE


Questa e quelle che seguono sono foto di Raffaella Folle, così come quella sulla copertina del libro.

Francesco Sforzi, io-narrante di quarantasei anni, non mi è mai stato particolarmente simpatico, anzi, mi ha spesso respinto. Ma questo conta poco, la mia simpatia e condivisione col protagonista non ha importanza, è altro che cerco in un libro.
Solo che non sono sicuro d’averlo capito bene. E neppure d’aver colto cosa trasforma uno senza arte né parte, giunto oltre il cammino di sua vita, almeno di quella lavorativa, che vive ancora coi genitori e si mantiene con un lavoro precarissimo (rider, distributore di volantini, a volte security a qualche evento), in un influencer da milioni di follower e milioni di milioni di like e condivisioni, candidato a una qualche elezione, forse in proprio, o forse agganciato a un partito di destra destra senza centro.



Altrettanto poco chiaro mi è stato a lungo il motivo per cui Francesco, pur convivendo con mamma e babbo alla sua non certo tenera età, li abbia in così intenso disprezzo e odio, soprattutto il papà. Parimenti, perché mai Francesco sia così attaccato alla nonna si chiarisce solo nelle ultime pagine con quello che si chiama colpo-di-scena, raccontato dalla Santini con la sua consueta ironia. In effetti il libro strappa diversi sorrisi.



Francesco inveisce tra sé e sé – ergo, in compagnia del lettore – contro neri e "caffelatte", contro immigrati in genere, per qualsiasi motivo arrivino, probabilmente aggiungendo sul barcone un paio di deboli sacrificabili lungo la strada tanto per fare scena.
Non ricordo se lo fa nel corso del romanzo, ma è comunque ben chiaro che ci vuole un istante perché la sua invettiva coinvolga gay, gender fluid, ebrei, ‘strani’ in genere, e donne innanzi tutto viste con schietta misoginia.
Si suppone che il lavoro precario e malpagato, la sua condizione esistenziale, carichino Francesco di una bella rabbia che diventa odio che diventa invettiva che diventa l’arroganza della mediocrità.
Umori adattissimi ai gruppi di estrema destra (e anche a quelli di meno estrema). Umori adattissimi ai social, ai post, ai like, agli share, ai twitter.
Umori adattissimi alla scarsa maturità di questo Francesco, corredata da scarsa e pessima cultura, il tutto condiviso da chi lo segue e condivide.



Populismo, cinismo, retorica che Valentina Santini maneggia bene, con sapienza, individuando la “giusta distanza”, né partecipe né critica, quanto piuttosto reporter.
L’incedere del racconto è a frasi brevi, scarne, più volte agganciate senza apparente correlazione, con una lingua semplice, basic, 101. In questo ben traducendo quello che si immagina essere il brusio mentale del protagonista, così simile al ronzio delle mosche menzionate nel titolo.

Il cancro del paese è la gente perbene. Una massa di pecoroni addomesticati da una transenna. Tu devi essere quella transenna. Tu devi essere quello che indica la via.

Profile Image for L'amicadeilibri♥.
186 reviews5 followers
June 28, 2024
Quest’anno è un anno fortunato, l’ho detto subito, quando ho chiuso questo libro. Ne ho letti diversi di libri che mi sono piaciuti, ma davvero tanto, e Mosche di Valentina Santini è uno di quelli. 
L’autrice, che tra l’altro, è una psicologa, ci mette davanti un personaggio che è talmente trasparente da farti venire i brividi addosso. Ti si accappona la pelle già dalle prime pagine per quella sua sfrontatezza, una lucidità pari al delirio, quasi come se la follia avesse un suo percorso entro cui rimanere ingabbiata. 
Francesco ha un rapporto con i genitori quasi del tutto inesistente e un affetto che sfocia nel morboso nei confronti della nonna. La sua influenza mercifica l’ego di Francesco, lo rende ancora più un disadattato, uno che odia tutto e tutti e che non ha paura di nulla.
I suoi pensieri si contorcono e mai come in questa storia, il lettore vive esclusivamente nella mente del protagonista. Non ci sono altri punti di vista e anche la nonna, così potente, è comunque filtrata attraverso i suoi occhi, deformata dalla sua fame di libertà e dalla sua rabbia che non si ferma. 
Una lettura che è un continuo evolversi, raramente ho letto un libro così incalzante. Perchè poi, in realtà, succede davvero poco a livello pratico, ma è il potere dei pensieri che è allucinante. L'autrice, con uno stile scostumato, menefreghista, sboccato, alterato, minimalista, rende i pensieri, che poi sono la cosa più noiosa, di solito, i veri protagonisti di questa sorta di memoir che sa di disperazione e di testate in faccia.
Da Francesco puoi aspettarti davvero di tutto ed è eccitante capire fin dove lui sia disposto ad arrivare. 
La domanda è: sei disposto a seguirlo? 
Lui non ha paracadute. Non lo ha mai avuto. 
È uno di quei soggetti che piuttosto che rassicurarti, ti dicono di crepare. 
Embè, i fatti sono questi. 
Prendere o lasciare. 
Gioca o muori.

✍🏻 Sul blog la recensione completa.
Profile Image for Daniele Scaglione.
Author 12 books15 followers
Read
August 6, 2024
Nella testa di un disadattato

Non faccio spoiler dicendo che Francesco Sforzi è un uomo di successo. E nemmeno dicendo che è uno venuto su con parecchi problemi, in famiglia e dintorni. Non è molto chiaro quale sia il suo posto nel mondo, forse non è chiaro nemmeno a lui, la definizione di disadattato, nel suo caso, sembra abbastanza calzante.

Santini ci fa entrare nella sua testa e ci fa capire come un personaggio del genere possa fare successo in politica (nella parte destra del paese). L'effetto è un po' disorientante: a destra piacciono le contraddizioni, evidentemente: fuoco e fiamme contro chi parcheggia in doppia fila, ma tolleranza verso chi rubacchia (se italiano, beninteso). Luoghi comuni contro gli immigrati e grande attenzione al green, al vivere sano e al mostrarsi sano. Grandi strali contro l'informazione che vuole manovrare le nostre menti, ma grande rispetto per la funzione salvifica (uso io questa parola, non Santini), dei social.

Un romanzo inquietante - bello ma inquietante - come lo era anche L'osso del cuore da cui però è molto diverso.
Profile Image for Lisa incipitmania (profilo lettura).
224 reviews13 followers
May 16, 2024
“Ma è vero anche il processo contrario: ci formiamo un’opinione sulla base del nostro comportamento, come se osservandoci potessimo capire quello che ci passa per la testa. Questo accade sempre per lo stesso motivo: il meccanismo che ci guida ha a che fare con la pigrizia, la rapidità, l’economia di pensiero. E il bisogno innato di percepirsi come coerenti.”
(Citazione)
Profile Image for The Booklav.
42 reviews
December 13, 2024
The plot is fine and the events are connected reasonably.
But I don’t really love the writing and the genre. Not too excited about this book
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