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Fa differenza: Comunicazione corretta e lotta di classe

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"Le parole che usiamo hanno un peso forte nella società che abitiamo. Un linguaggio più consapevole, plurale e inclusivo fa la differenza e ha un valore – anche politico – perché è un fondamentale strumento di potere che va usato correttamente."

Da anni è sotto i riflettori un moto di rivalsa nei confronti di quella parte di comunicazione che, soprattutto nel discorso pubblico, va sotto il nome di politicamente corretto. Una comunicazione attenta alle specificità dell’esperienza umana, all’inclusione, alla rappresentanza delle minoranze, infatti, per molte persone non avrebbe ragion d’essere. Anzi, minerebbe – si dice – la libertà d’espressione di taluni, comporterebbe un appiattimento culturale su alcune posizioni, danneggerebbe (nientemeno) l’integrità della lingua italiana. Per Manuela Manera, esperta di Linguistica e di Gender studies, le cose non stanno così. L’autrice ripercorre le ragioni alla base della necessità, oggi più che mai, di attribuire un peso politico alla comunicazione pubblica. Perché le parole contano. E se è vero che la lingua è un fondamentale strumento di gestione del potere – e purtroppo anche di esercizio di violenza – usare un’espressione al posto di un’altra fa differenza.

208 pages, Paperback

First published January 1, 2024

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Manuela Manera

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