Viviamo in un’epoca in cui niente è impossibile, dunque se le cose non vanno dev’essere per forza colpa Selene se ne è quasi convinta. Passati i trent’anni, non ha ancora trovato la sua dove ha sbagliato? È stata l’ultima delle sue azioni impulsive, aprire un ristorante che ora è sull’orlo del fallimento, oppure è successo quindici anni fa, quando ha preso la sua prima decisione da adulta? È lì che sono rimaste impigliate le sue aspirazioni? Per scoprirlo, una notte d’estate fugge da Milano verso un paesino nel cuore della Puglia, il posto dove è cresciuta, immersa in una comunità spirituale, circondata dall’affetto degli amici e della famiglia. La valle è sempre uguale, punteggiata di ulivi e di trulli, con il mare che orla l’orizzonte. Peccato che, appena prima di arrivare a destinazione, il motore della macchina fonda e da lì in poi niente vada più per il verso giusto. Eppure, a volte sono proprio gli imprevisti a cambiarci la vita per il meglio. In attesa dei pezzi di ricambio, le viene messa a disposizione Amanda, una Uno rossa ricca di personalità con cui cercherà di raggiungere l’ashram dove viveva da bambina. E se non tutti sono rimasti fermi ad aspettarla, nel giro di poco Selene riabbraccia la vecchia tata Flora, fa nuovi incontri e decide di prendersi cura di un asinello di nome Virgilio, che ha tutta l’aria di sentirsi solo come lei. Tra gite in Salento, discussioni sul senso della vita, yoga e pomeriggi in cucina con persone che forse la conoscono meglio di quanto lei non conosca se stessa, Selene inizia a comprendere che a volte è necessario perdersi e sbagliare strada per trovare il coraggio di seguire i propri sogni. E andare finalmente incontro a tutto il bello che ci aspetta.
Un paesino bianco nel cuore della Puglia.
Una trentenne convinta di non combinarne una giusta. Uno spericolato viaggio verso il bello della vita.
Lorenza Gentile was born in Milan in 1988. She graduated from Goldsmiths University of London with a BA (Hons) in “Drama and Theatre Arts” and attended the “International Theatre School Jacques Lecoq” in Paris. Her first novel, “Teo”, is published in Italy (Einaudi, 2014), Germany (Dtv, 2015), Korea (Open Books, 2015) and Spain (Ediciones Siruela, 2016). “Teo” won the following awards: Rhegium Julii Opera Prima 2014, Premio Seminara Opera Prima 2014, Premio Khilgren Opera Prima 2015 and “Young Jury Award 2015” at Literaturhaus in Vienna. Her new novel "La felicità è una storia semplice" was published February 2017 in Italy by Einaudi Stile Libero.
Una bellissima storia quella raccontata da Lorenza Gentile, dalla sua penna arrivano sempre dei stupendi racconti con un ottima morale alla fine della “favola”. Quella che mi sento di riportare qua e che ho letto nel libro è: “La vita non è mai tutto qui”. Selene è una ragazza che cerca di scappare dalla sua vita perché è un fallimento, o meglio crede che lo sia, ma tornando alla sua vecchia vita che ha vissuto da piccola in Puglia, e incontrando i suoi vecchi amici e la sua tata, scoprirà che non ha fallito in niente. Ha fatto solo delle scelte, così come tutti noi le facciamo nel corso della vita. Un ottimo insegnamento. Consiglio ovviamente la lettura.
Salento. Il mio Salento. Selene, la protagonista del romanzo, è salentina e lascia la sua terra per avviare un’attività a Milano. L’attività non decolla. Ad aumentare sono solo le tasse e i debiti. Decide così di ritornare a casa per ritrovare le sue radici e ritrovare così sé stessa.
Milano la stava spersonalizzando.
Selene non dovrà più scappare. Il viaggio del ritorno in macchina, sull’Adriatica avrà così un altro sapore. Quello della consapevolezza e della bellezza nell’essere pienamente sé stessa
“”Allora, a tra poco. Sto arrivando... Ammesso che si arrivi mai da qualche parte. Giusto?” Premo sull’acceleratore con un sorriso, la mia auto bianca scivola felice sull’asfalto, faccio partire i Beatles. Il ritorno sta dando un senso all’andata. Questa sono io.”
“Una volta fuori, mi sono ritrovata al buio. Mi sono accorta che sì, magari avrei potuto essere tutto ciò che volevo, ma io cosa volevo essere?”
Selene è una (quasi) trentacinquenne in piena crisi esistenziale.
Al culmine della disperazione prende un pezzo di carta e comincia a scrivere, enumerando la sfilza dei suoi fallimenti…fino all’ultimo attuale: il suo ristorante di cucina al vapore (stile e menù consigliati da un super esperto del settore) non funziona; inoltre il proprietario del locale vuole aumentarle l’affitto e addebitarle tutti gli insoluti lasciati dall’affittuario precedente… insomma l’ennesimo fallimento rischia di diventare una valanga da cui lei sarà travolta senza via di scampo.
Che fare allora se non fuggire?
Andare via … via da Milano e da una vita in bilico, via dalla paura e dall’incertezza, via dalla desolazione di un locale triste e vuoto che verrà lasciato lasciato alla gestione del cuoco e amico Guido, che tanto un gran da fare al “Nuvola”proprio non ce n’è.
Ma anche se impulsiva e caotica non è una fuga casuale la sua. Selene sa bene dove vuole andare: in Puglia, nel paese dei trulli, dove ha felicemente trascorso parte dell’infanzia in un ashram con i suoi genitori prima che, alle soglie dell’adolescenza, tutto si sfaldasse. Famiglia e sogno di una pacifica vita comunitaria compresi.
Dunque è tempo di tornare laddove tutto è cominciato ed è anche finito, è ora di riannodare i fili, riabbracciare la tata Flora, rivedere i luoghi e gli amici di un tempo, l’ashram…Insomma: riprendere il bandolo della matassa dalle origini, ritrovare un senso e uno scopo.
Tutto quello che la aspetta è una serie di imprevisti che sembrano complicarle la vita e aumentare il disordine che impera nella sua testa e l’angoscia che abita il suo cuore…fino a quando il bello si mostrerà nel suo recondito splendore come succede quando la fede nella vita ci costringe a sciogliere tutte le resistenze, con le buone ma, spesso, soprattutto con le cattive.
Una lettura gradevole che invita a leggere gli eventi della vita in modo non convenzionale e a mantenere accesa la luce della fiducia in se stessi, sempre e comunque, qualsiasi cosa accada. Solo così i miracoli succedono.
Selene ha 34 anni e nella sua vita va tutto a rotoli. O almeno così le sembra. Dopo aver tentato varie carriere senza successo, ha deciso di aprire un ristorante a Milano. Il suo sogno era una trattoria accogliente, ma seguendo i consigli di un consulente ha optato per un locale chic e la cucina a vapore, sebbene non la convincesse per niente, e ora è sull'orlo del fallimento. Tra debiti, bollette arretrate, l'aumento dell'affitto, la solitudine e una profonda insoddisfazione personale, Selene cerca disperatamente di capire perché mai a lei va tutto male mentre le altre persone sembrano riuscire in tutto ciò che fanno. Dove ha sbagliato? Una sera, esasperata, sale in macchina e parte per la Puglia, il posto in cui viveva da piccola con i genitori e la sorella in un ashram, una comunità spirituale che pratica l'induismo. Lì ritrova la tata che si occupava di lei da piccola, le vecchie amicizie, le ricette pugliesi, il sole, il mare e i ricordi dell'infanzia e in un certo senso ritrova anche sé stessa. Riuscirà finalmente a capire cosa è andato storto? Ho iniziato questo audiolibro senza alcuna aspettativa, solo vagamente incuriosita, perché ne avevo sentito parlare bene e cercavo qualcosa di leggero da affiancare a letture un po' pesanti. Si è rivelato leggermente superiore a quello che credevo. Una piacevole lettura di compagnia, leggera, ma con qualche spunto di riflessione. Certo, i messaggi che il testo si propone di trasmettere sono ripetitivi, alla lunga, e un po' banalotti: ciò che conta non è la meta, ma il viaggio: non Itaca, come scrive Kavafis, ma tutto quello che ti è successo mentre cercavi di arrivarci; gli errori non sono davvero tali, sono solo fasi della vita che attraversiamo; l'importante non è cosa otteniamo, ma come ci sentiamo; bisogna essere sé stessi, ignorare le opinioni degli altri e lasciarsi guidare dall'istinto. Però i luoghi comuni nascondono un fondo di verità. E chi riesce a crederci probabilmente è davvero più felice di chi si macera tra i sensi di colpa e il timore costante di essere inadeguati, di non essere abbastanza, di aver sbagliato tutto, mentre gli altri hanno fatto le scelte giuste e hanno vite migliori della nostra. L'aspetto su cui è più interessante riflettere è l'importanza di trovare il posto giusto per noi, non soltanto un posto che possa darci delle possibilità in più, ma soprattutto quello in cui ci sentiamo bene. Selene cresce fino all'adolescenza in un ambiente rilassato, sereno, nel quale si seguono valori diversi da quelli dominanti e probabilmente ha sempre fatto fatica ad adattarsi al mondo esterno all'ashram. Mentre ascoltavo ero piuttosto sicura di sapere come sarebbe andata a finire e invece gli sviluppi della trama e le scelte finali della protagonista mi hanno colto un po' di sorpresa e l'ho apprezzato. Come anche il fatto che non esploda nessuna storia d'amore scema, come temevo. Insomma, non è un capolavoro, ma lo consiglio se cercate una lettura semplice, leggera e carina.
Lorenza Gentile ci trasporta nella meravigliosa Puglia, in una piccola e bianca cittadina tanto cara alla protagonista del suo nuovo romanzo. Selene è convinta che se l’attività che ha avviato non sta andando bene è colpa sua, probabilmente perché nella vita ha preso decisioni sbagliate. Cosi decide di tornare a casa sulle tracce del suo passato, dove spera di trovare, tra spiagge bellissime e mare cristallino, la serenità che anela.
La sua intenzione era “riposare” e ricercare se stessa in tutta tranquillità, senza più l’oppressione e i tempi veloci della città, non poteva certo immaginare che invece una vecchia auto e tutta una serie di “siparietti” allegri e divertenti, le avrebbero fatto ritrovare quella vitalità che non sapeva di aver perso, grazie anche a speciali ricordi che hanno sempre avuto un posto speciale nel suo cuore .
Anziché il passato troverà un presente entusiasmante, costellato da amici vecchi e nuovi, famiglia da riscoprire e una passione mai dimenticata. La fuga è finita.
Con una scrittura semplice e scorrevole l’autrice fa compiere al lettore un viaggio vero e proprio verso un paesino che sembra rimodellarsi a seconda dell’ora e della stagione, con scalinate che salgono ripide verso i balconi fioriti, ma è un viaggio anche di natura interiore e introspettiva, e grazie alla protagonista vivremo momenti di grande commozione.
Sará che amo tanto la Puglia e ci torno spesso evolentieri ma Lorenza è stata davvero bravissima nel descrivere luoghi e paesaggi a me tanto cari.
Le argomentazioni di Selene circa il percorso di vita e le scelte lavorative che l’hanno di fatto allontanata da se stessa, inducono a riflettere su noi stessi, su quanto sia necessario ma soprattutto vivifico, gioire e godere di ogni singolo giorno, «celebrando dove ci ha portato la vita», evitando di cambiare per gli altri o per il lavoro pensando di rincorrere la felicità, quando la felicità invece è essere in pace con sé stessi.
Un libro da togliere il fiato. Mi ha fatto sorridere, piangere, emozionare.
Non voglio dire molto altro solo leggetelo.. io mi ci sono davvero rivista. 30 anni e non sapere dove andare per poi capire, come dice nel libro, che « ammesso che si arrivi mai da qualche parte ».
Una frase che davvero mi ha colpita e che mi ha fatto riflettere: non facciamo che imparare da capo le cose che abbiamo già imparato.
Grazie Lorenza Gentile, hai proprio ragione: tutto il bello che ci aspetta!
Lettura scorrevole, narrazione ben costruita e organizzata in capitoli corti, ottimi per una lettura da spiaggia. A tratti mi è sembrata la sceneggiatura un po' scontata di una dramacomedy italiana, infarcita di frasi e massime filosofoco-spirituali di sicuro effetto #novabbè, che ricordano uno dei tanti manuali di aiutoaiuto diffusi ai giorni nostri.
Libro coccola, dolce e perfetto per chi si sente perso o vuole ritrovarsi. La scrittura mi è piaciuta molto. Leggero, perfetto da leggere sotto l’ombrellone
كما كنت أقول دائمًا: الكتب ليست للتقييم، لكنني هذه المرة لم أستطع تجاهل إعجابي. هذه الرواية ليست مجرد قصة امرأة، بل رحلة بحث عن الذات واستشفاء داخلي. نرافقها من لحظة الغرق الأولى حتى تصل إلى بوابة الوعي، حيث تتكشف الحقيقة بأسلوب هادئ وجميل.
استمتعت بكل صفحة، وبكل تفصيل مرّ أمامي، واحتفظت بالكثير منها لنفسي… لأنها تجارب تُشعر أكثر مما تُحكى
ترجمة رائعة
اخترت الرواية بناءا على رأي صاحب الدار و كان اختيار موفق
Una lettura dolce e confortevole, che vuole indagare un sentimento che ci accomuna in tanti: lo smarrimento, non sapere cosa fare o in che direzione andare, la sensazione di aver sbagliato tutto e la paura di continuare a camminare e inciampare per l'ennesima volta. Selene è un po' l'incarnazione di ciò che chi conosce questa situazione, e la frustrazione che ne deriva, vorrebbe fare: prendere e scappare. Certo, neanche così è tutto rose e fiori: per ogni incontro o re-incontro che la conforta, ci sono anche le sberle della vita reale che la raggiungono. Fa passi avanti per ritrovarsi ma ne ha anche di incerti su cosa sia meglio fare. In sostanza, una storia che vuole essere un metaforico abbraccio, perché ogni tanto ci fa bene avere qualcosa o qualcuno che ci dice che prima o poi le cose possono raddrizzarsi.
Avevo conosciuto Lorenza Gentile con il libro ‘Le piccole libertà’ che mi aveva fatto notare il suo stile e mi ero detta ‘questa autrice devo tenerla sotto controllo’. Come sempre poi passano anni prima di leggere altri libri di autori che noto, perché sono una lettrice un po’ disordinata e indisciplinata. Ma finalmente ho letto altro di suo e sono contenta di averlo fatto!
Selene vive a Milano, ha trent’anni passati, un ristorante che era il sogno dei suoi sogni ma che non riesce a decollare e nessuno da cui tornare a casa la sera. Si trova in un punto della sua vita in cui si chiede cosa fare, non si sente realizzata e pensa di non aver fatto nulla di buono nella sua vita. Si trova costretta in una vita che non immaginava, con i debiti e un ristorante che non la rappresenta. In una notte di solitudine decide di prendere e partire per la Puglia, dove ci sono i ricordi della sua infanzia, sperando di ritrovare la sua strada.
Lo stile della Gentile mi piace proprio: è uno di quegli stili comfort, che ti coccola con le parole e con quello che leggi, ti fa sentire bene, ti fa venir voglia di continuare a leggere. È uno stile semplice, non complicato, ma che qua e là butta dei messaggi con delle frasi motivazionali. Si riconferma un’autrice da tenere d’occhio!
La storia non ha nulla di originale: abbiamo la solita protagonista in crisi, che non sa cosa fare della sua vita e che prova a fare un viaggio per ritrovare se stessa. Il viaggio sarà poi rivelatore e aiuterà a farle capire tante cose. Pur non trovandola originale l’ho trovata comunque piacevole da leggere, non noiosa. Avevo curiosità di andare avanti per capire cosa sarebbe successo a Selene e a tutti gli altri personaggi. Mi sarebbe piaciuto ad esempio avere un ‘dopo’ dei personaggi, per farci sapere come erano andate le loro vite.
I personaggi e l’ambientazione sono anche loro una coccola per il lettore: abbiamo dei personaggi calorosi, veri, che ti viene voglia di conoscere e avere nella tua vita. La Puglia descritta in queste pagine ti fa venire voglia di andare lì e farti una vacanza, con il calore delle persone, il cibo buono e la disponibilità nell’aiutarsi l’un l’altro. Tra tutti sicuramente il personaggio che più mi è rimasto nel cuore è quello di Flora, la tata di Selene, che la accoglie a braccia aperte dopo tutto il tempo che è passato e la fa sentire a casa. Mi ha fatto tenerezza sentire la storia che la legava al figlio, il dolore che si portava dentro. Ho apprezzato come Selene l’abbia aiutata nel ricongiungersi a lui, come anche lei l’abbia trattata come una seconda mamma.
Il libro giusto al momento giusto. Ho avuto l'occasione di ascoltare Lorenza Gentile ad un incontro di presentazione di questo libro, e mi ha catturata il suo modo di raccontarsi attraverso il romanzo. Le pagine di questo romanzo sono state una cura per me... lo ricorderò per tanto tempo...
Tacco12 - per RFS . Adorerete Selene perché è una di noi: una trentaquattrenne convinta di non combinarne una giusta, confusa e timorosa di sbagliare, senza un compagno ma con una montagna di debiti e un ristorante sull’orlo del fallimento.
Una notte d’estate, mossa dalla disperazione, Selene fugge da Milano verso un paesino nel cuore della Puglia convinta che tornare laddove la sua vita aveva un senso, circondata dall’affetto degli amici e della famiglia, possa contribuire a ritrovare se stessa.
Lasciarsi indietro i problemi, le scelte sbagliate, lanciarsi nell’ignoto, costringere il destino a una risposta… anche se questa non è esattamente quella che si aspettava, perché a volte sono proprio gli imprevisti a cambiarci la vita per il meglio.
Un guasto all’auto le fa incontrare Oronzo, il problem solver del paese, non potrete non innamorarvi di lui e della sua filosofia di vita.
“[…] un Gratta e Vinci ogni tanto me lo concedo, non si sa mai. Magari la fortuna gira nel verso giusto e fine dei problemi.”
“Già. Anche a me piace credere che prima o poi possa cambiare il vento.”
“Un’occasione nella vita l’ho già persa. Ma c’è sempre una seconda opportunità, no? Il treno non passa mai una volta sola. Altrimenti, perché venderti il biglietto di andata e ritorno?”
Così come amerete Flora, la ex tata, una donna dolcissima e dalla saggezza primordiale a tratti feroce di chi ha visto le cose sin dall’inizio (e che confesso, a me ricorda in modo pazzesco mia madre).
“Non c’è cosa che il cibo non possa aggiustare, Selene.”
È proprio in questa valle (d’Istria) diversa ma sempre uguale, punteggiata di ulivi e di trulli, con il mare che orla l’orizzonte, tra amici vecchi e nuovi, un’auto rossa e scassata di nome Amanda e un asino di nome Virgilio, che Selene affronterà le sue paure mettendo luce sul suo enigma interiore perché il segreto è l’accettazione di sé, in tutte le nostre sfaccettature.
Alzi la mano chi, stanco dei continui problemi e fallimenti, non ha desiderato almeno una volta di poter tirare il lenzuolo fin sopra la testa e di trovare un luogo dove non è possibile sbagliare nulla, dove si può essere semplicemente se stessi, senza rendere conto a nessuno.
Ma forse la vita non è una gara volta a ottenere qualche cosa, ognuno ha il suo viaggio e il suo destino. Gli sbagli non sono tali, sono solo esperienze che ci rendono noi, sono parte del percorso.
La narrazione è in prima persona, alternando presente e passato. Personalmente ho apprezzato i discorsi spirituali e le belle descrizioni dei riti svolti nell’Ashram, i festeggiamenti al Guru Purnima, i riferimenti a Ganesh, il dio con la testa di elefante e al Maestro che vive in India e che fa da specchio a chi lo guarda. Grazie a questi flashback ho vissuto il passato di Selene tramite i colori accesi dei sari, l’odore dell’incenso e della cenere, le ghirlande di fiori e il suono potente della conchiglia che indica l’inizio del rito.
Tra gite in Salento, discussioni sul senso della vita, yoga e pomeriggi in cucina questo libro vi conquisterà pagina dopo pagina. Super consigliato!
Romanzo pieno di insegnamenti. Per primo parla del tempo libero, non bisogna fare qualcosa di utile, a volte si può fare semplicemente niente. "l' inattività che non produce nulla, ma rappresenta una forma intensa e preziosa di vita. È alla base della felicità ". In secondo luogo, mettersi in viaggio significa cercare e trovare se stessi, ma senza Itaca non lo avresti mai fatto. " E se la trovi povera, Itaca non ti ha illuso. Sei diventato così esperto e saggio, e avrai capito che vuol dire Itaca". Le nostre radici, i nostri ritorni , ci fanno capire come dobbiamo ricominciare da capo , perché il bello deve sempre arrivare!
Questo romanzo racconta la storia di Selene una trentaquattrenne alla ricerca di se stessa. La donna, dopo aver subito diversi fallimenti, decide di lasciare la propria quotidianità milanese per ritornare nell'ultimo luogo in cui si è sentita realizzata: un paesino del Salento dove ha vissuto per diversi anni in un ashram intrecciando alcune fra le relazioni più significative della sua vita. È un viaggio introspettivo scritto in maniera scorrevole e leggera con sfondo la Puglia con i suoi paesaggi e tradizioni (principalmente gastronomiche). Lettura piacevole e meditativa, storia carina che consiglio.
Ho trovato questo libro per caso in aeroporto e mi è piaciuto moltissimo. Finalmente sono riuscita a immedesimarmi in un personaggio di un romanzo e a immergermi completamente nella storia. È una lettura scorrevole ma al tempo stesso profonda, capace di far riflettere e aprire gli occhi. Che bella scoperta, questa autrice!
un’altra piccola meraviglia di Lorenza Gentile che riesce sempre ad arrivare dritta al cuore. nonostante le sue storie siano abbastanza simili tra loro, sono sempre una lettura piacevole che guida alla scoperta di sé e del mondo.
Romanzo di formazione. Selene protagonista Flora tata Guido cuoco Orazio amico Maya e Saverio amici di infanzia Paolo amici di infanzia e Kamala la moglie
Lorenza Gentile scrive con garbo e "gentilezza" davvero. La storia di Selene, del suo perdersi e ritrovarsi tra passato e presente, sogni e fallimenti è una bella storia positiva che alla fine lascia col sorriso acceso e la speranza vivida. Ogni tanto queste letture "alleggerenti" fanno bene.
Romanzetto leggero, però anche piuttosto pretenzioso per le tante lezioni di vita che vuole impartire. L'ho letto perché sentivo la storia particolarmente vicina (sto vivendo una situazione molto simile a quella di partenza della protagonista), ma nel giro di pochi capitoli mi ha disillusa. La protagonista fa scelte assolutamente egoistiche in nome del "riscoprire se stessa", come abbandonare, per un numero indefinito di giorni, il ristorante nelle mani del giovane cuoco senza avvisarlo (sarà lui a chiamarla per chiederle "ma dove cavolo sei?" E solo allora lei gli chiederà di gestire il locale per un tot). Si presenta a sorpresa a casa della vecchiaia tata, ci alloggia, e sempre senza permesso porta da lei a pranzo gente ecc. La tata, inoltre, racconta una storia particolarmente realistica, ovvero quella di suo figlio che dice di essersi sentito trascurato per via del suo lavoro, e Selene si domanda come si possa essere arrabbiati con una donna come lei. Insomma, l'ho trovato abbastanza ipocrita sotto molti punti di vista, tanto che mi ha dato fastidio durante la lettura.