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Storia di mia vita

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La storia di Janek, un polacco che vive a Roma da più di trent’anni, senza casa, senza documenti o un posto fisso di lavoro. Un’opera scritta direttamente in italiano con una lingua che travolge, crudissima, unica.

114 pages, Kindle Edition

Published May 28, 2024

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Janek Gorczyca

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131 (14%)
1 star
27 (3%)
Displaying 1 - 30 of 88 reviews
Profile Image for Chik67.
240 reviews
July 15, 2024
Mah, insomma.

Caso letterario un po' pompato dal milieu intellettuale romano; di queste storie di vita scritte in una lingua scarna ne ho già lette un certo numero, siano esse vere o di invenzione ma verosimili. Questa non aggiunge molto, sinceramente. Per me evitabile.
Profile Image for Tittirossa.
1,062 reviews333 followers
July 22, 2024
Ho letto un paio di recensioni osannanti di questo libercolo (non saprei come altro definirlo), e complice un #gdlcarbonaro e il fatto che è (per fortuna) molto breve, mi sono detta, vabbè leggiamolo.

Pensavo che pagina dopo pagina non potesse peggiorare, ma arrivata alla fine c'è un insopportabile capitolo sulla storia polacca, ancora più irritante del racconto dell'attitudine a menare le mani di 'sto polacco manesco e sociopatico.
La lingua a me pare posticcia e artefatta, nel senso che ogni tanto, anzi spesso, ci sono paragrafi o pagine scritte "normali", con articoli e congiunzioni, perché alla fine si riduce a quello: toglie articoli e congiunzioni e usa me al posto di io.

Quindi delle due l'una: o è un suo capriccio (dell'autore) per motivi suoi che non mi interessa indagare (confesso di non provare la minima simpatia per lui, che per quanto mi riguarda somma tutte le cose che trovo insopportabili in un maschio); o è un artefatto dell'editing (il suo amico Christian o la di lui sorella Veronica o la terrorista Gianna*?).

Pessimo il libro e pessimo il pompaggio editoriale.

*nessuno viene dotato di caratterizzazione, tranne la terrorista Gianna. vuole farci capire che anche i terroristi hanno un cuore?


Profile Image for Seregnani.
739 reviews34 followers
February 13, 2025
« Arriva luglio e un altro controllo di polizia.
Siamo rilasciati, ma sempre un'altra giornata senza mangiare e fumare solo di nascosto. Non ho mai capito sto tipo di trattamento, perché secondo me se fai un controllo per identificazione non puoi trattare uno come un criminale, perché alla fine anche in questo caso è un trattamento disumano.
Mi fermo sui miei pensieri: al momento ho un lavoro, pranzo con il datore di lavoro, ormai siamo amici e faccio la doccia in officina, mi manca solo un posto per dormire.
Posso affittare un posto letto.
Ma c'è altro, sono innamorato di Marta che attualmente sta in Polonia. Cerco di trovare una casa per quando torna, però ormai faccio parte di questa piccola comunità, e io alla fine non sono tanto diverso ».


3,5 ⭐️ Un libro in cui si racconta Janek, un polacco che vive a Roma da più di trent’anni, senza casa, senza documenti e senza posto fisso.
Profile Image for Claudio Usai.
3 reviews
August 22, 2024
Non approcciatevi a questo libro come a un romanzo.

Sono arrivato a questo libro senza aver visto le interviste e senza aver letto alcuna recensione precedente, quindi mi sento di dire senza pregiudizi.

Il titolo è veritiero, è la sua storia, non romanzata, e lo stile e la lingua non sono stati revisionati o modificati tali da renderlo più "italiano". Il mio voto riguarda solo quanto io lo abbia gradito e secondo me è fuori scala rispetto ad altri libri con lo stesso voto. Non perché estremamente bello, ma proprio perché è davvero "solo" una piccola biografia.

La vita di Janek è una vita arrangiata, ma meno di quanto ci si aspetterebbe, abitando in edifici occupati o dormendo dove riesce ad arrangiarsi. Quando racconta non nasconde i suoi errori (o almeno qualcuno lo ammette apertamente) e quello che appare evidente è la sua forza d'animo e volontà di risollevarsi da situazioni e imprevisti che lo fanno sempre precipitare un po' verso il basso.

Ci si appassiona facilmente a Janek e alla sua storia e leggendo sembra di essere seduti a un bar con il cliente abituale che vi racconta la propria storia.

Forse è da leggere così, come quando ascoltiamo un racconto inaspettato e spontaneo.
52 reviews2 followers
Read
April 8, 2025
2.5

Come il titolo didascalicamente suggerisce, questo libro è il racconto autobiografico di un uomo polacco che da circa 30 anni vive a Roma senza fissa dimora.

Scritto nell'italiano comprensibile ma sgrammaticato di una persona che lo ha imparato informalmente, quando uscì fu celebrato come un piccolo capolavoro, uno spaccato di autenticità, un esempio genuino di letteratura priva di fronzoli e velleità artistiche ma densa di contenuti e significato.

Ho invece l'impressione che buona parte del merito della pubblicazione vada attribuito, più che ai meriti artistici dell'autore, ai contatti giusti e alla "campagna promozionale" del suo amico e ex coinquilino Christian Raimo.

Il libro fino a un certo punto si legge bene, è scorrevole, a tratti divertente, capace di suscitare emozioni. Quando però la narrazione torna indietro nel tempo e l'autore ci propone un compendio di storia e di analisi politica della Polonia comunista, il risultato è piuttosto noioso e a tratti poco intellegibile.

In generale, traspare una certa dose di mitomania -- sa fare tutto meglio di tutti, racconta che viene lodato per la sua conoscenza delle lingue (il russo, oltre all'italiano), per la sua forza e resistenza, per le sue capacità lavorative, ecc. -- che mi ha discretamente infastidita.
Profile Image for Roberto.
365 reviews41 followers
January 8, 2025
Una vita complicata, ma non solo

La storia della vita di Janek da principio non mi ha molto coinvolto. Aldilà del caso letterario, e commerciale, che ne aveva decretato il successo, le vicende un po' sbandate di questo signore polacco, tra occupazioni di case e sbornie, risse e cani, precarietà e amori complicati, sembrava poco più di una sua cronaca quasi asettica delle cose spesso brutte che vediamo intorno a noi. Tanta gente che intorno a noi vive alla giornata di espedienti e meschinerie e disperazione.

Ma dietro questi fattarelli c'era di più, c'era Janek e le sue convinzioni, la forza e il coraggio. Che appaiono come da un ricordo lontano quando ci riporta in Polonia, alla sua vita passata. La sua famiglia che lo combatte e la moglie russa, la rivoluzione di Solidarność e l'orgoglio e la lotta di un popolo. Le vittorie, ma anche le tante sconfitte e gli errori, e l'umiltà di accettare entrambi. Lasciando tutto o combattendo il suo alcolismo o perdonandosi di non aver salvato qualcuno.

C'è dunque questo doppio tratto di strada: quello che Janek racconta di oggi, nella sua dignitosa desolazione, è in realtà punto di arrivo di un lungo complicato viaggio anche interiore. Affrontato con coraggio e determinazione, che spesso l'ha visto sconfitto piuttosto che vincitore. Di questo Janek è conscio, e nonostante questo vive. Aiuta quando può, combatte quando serve, soffre quando soccombe. E continua a guardare noi e la vita dritti negli occhi, con dignità.
Profile Image for 100 Errori .
51 reviews10 followers
June 21, 2024
La storia di cui parla il titolo è quella di Janek, un uomo polacco, senza fissa dimora, che vive a Roma da 30 anni. La racconta lui stesso, in prima persona, in un italiano scarno e concreto che ha imparato per strada: l’italiano delle esigenze e delle soluzioni. Una storia di alcolismo, violenza, ingiustizie ed errori, ma anche di amicizia, solidarietà, coraggio e forza di volontà. Grazie alla mediazione di Christian Raimo, Sellerio dà voce direttamente a quest’uomo, sbattendoci in faccia una realtà che ormai siamo soliti non vedere più.
Profile Image for Valerio Iannitti.
77 reviews
June 26, 2024
Cruda e sintetica autobiografia di uno scrittore esordiente che ha vissuto venticinque anni in strada ed è stato ospitato per un periodo da Christian Raimo (grazie al quale ho saputo di questo libro).

In uno stile tutto suo, si legge tutto d'un fiato, e quel che più di tutto mi rimane alla fine, oltre al rispetto per le dure vicende vissute, è quasi una rabbia per il modo in cui si può in parte buttare una vita, quando invece chiaramente si avevano capacità e intelligenza per condurla meglio.

Auguri a Janek per gli anni a venire.
Profile Image for giduso.
342 reviews26 followers
June 14, 2024
Non tanto spesso si può ascoltare la voce degli ultimi in modo diretto, senza qualcuno che parli per loro.
Questo libro lo fa, ed emerge la realtà di tante persone senza un equilibrio, senza prospettive che vadano al di là della singola giornata.
Una testimonianza scritta in un italiano stentato ma che trasmette senza giri di parole le difficoltà della vita per strada.
Profile Image for Simona Dreca.
248 reviews5 followers
June 3, 2024
Scritto in italiano da un "autodidatta" polacco che vive senza casa a Roma. Vedere la sua vita con i suoi occhi, vedere i tanti piccoli o grandi sentieri che lo hanno condotto a questo testo, a questa vita. A tratti fa rabbia, fanno rabbia le sue scelte, fa rabbia tutto il talento sprecato; in altri momenti vedi la grandezza delle esistenze, il coraggio e l'altruismo dove non ti aspetti.
Una lettura da fare.
Profile Image for Elisa - La medusa .
285 reviews2 followers
October 17, 2024
Qui lo dico chiaro, non sono un eroe, ma la vita per strada è piena di sorprese alla fine arriva il giorno del giudizio.
Profile Image for Gigi.
81 reviews
June 17, 2024
La storia dell’autore, un polacco che si è trasferito in Italia e vive per strada. Lavora, si ubriaca, si fidanza e accudisce cani. Molto bello. Molto veloce.
Profile Image for Elena.
43 reviews7 followers
April 2, 2025
Forse avevo aspettative troppo alte da questo libro, l’uso della lingua è particolare ma dopo un po’ risulta posticcio, la vicenda umana è toccante e si fa leggere, ma rispetto alla promozione che ha avuto mi ha un po’ delusa.
Profile Image for Vaniglia Harris.
309 reviews
September 30, 2024
"Sono nato in un paesino vicino Stalowa Wola creato da Józef Piłsudski come centro di industria. Il polo industriale creato da Piłsudski comprendeva Stalowa Wola, Ostrowiec Świętokrzyski e Starachowice. Miei genitori hanno sopravvissuto la guerra, mio padre addirittura era prigioniero. Per mia nascita costruisce nuova casa. Ho due sorelle ma distanza di età è notevole. Tutti sono impegnati sia a scuola che a lavoro. Io da bambino ho altra passione, libri e sport, che non piace ai miei genitori perché loro vogliono tutti che divento agricoltore ma io ero ribelle da nascita e non mi sono mai arreso."

No, non è la scimmiottatura di un polacco che parla italiano, è proprio l'italiano parlato da Janek Gorczyca, l'autore - polacco - di questo libro. Senza un traduttore e senza altro che, forse, un piccolo aiuto di editing ha scritto di sé nella lingua che non si presume gli sia mai stata ostile e che ha appreso sul posto, direttamente dalle strade di Roma e dai suoi altalenanti lavori come fabbro.
Che dire? È breve, si legge, ma non è irrinunciabile: attraverso questo italiano aspro ma molto disinvolto - senza articoli, qualche confusione transitivo/intransitivo e un uso frequente di me al posto di io, qua e là qualche espressione gergale in romanesco - apprendiamo le vicende di un uomo dedito all'alcol, sociopatico, dalle tendenze violente ed anche suicide. Uno che non si arrende mai e che una via d'uscita la trova sempre. C'è una donna, Marta, che dice di amare e alla quale il romanzo autobiografico è dedicato; ma c'è pure una moglie russa, sposata in giovane età e abbandonata insieme al figlio piccolino. Insomma, non uno stinco di santo, il Nostro, eppur dotato di una certa prosopopea e attitudine a pensarsi in grande. Verso la fine ci aggiunge anche un pippone sulla storia polacca, piuttosto sprezzante. Ne esco abbastanza irritata e credo che questo libro senza l'amicizia dell'autore con Christian Raimo non avrebbe mai visto la luce 🤷🏼‍♀️ (amichettismo è parola di moda, o no?)
Profile Image for Gabri.
5 reviews2 followers
June 11, 2024
La storia di Janek è unica. Ma le storie di povertà ed emarginazione sociale - le storie di chi non ha una casa - sono tante, diverse, dolorose e segnate dall’ingiustizia profonda. Ho amato questo libro perché finalmente una di quelle storie ha trovato una voce - o meglio, ha trovato una forma, sconfinando le regole dell’editoria e distinguendosi sia tra i suoi autori che tra i suoi fruitori. Il fatto che questo libro sia stato pubblicato è un piccolo miracolo. Una grande gioia averlo scovato.
Profile Image for Elvio Mac.
1,023 reviews22 followers
November 19, 2025
Il libro è la descrizione esatta della vita da strada, quella appunto dell'autore. Nato nel 1962 in un paesino della Polonia, oggi vive a Monte Sacro, quartiere nel nordest di Roma. Città che conosce benissimo, visto che ci vive da trent'anni e per quasi tutto questo tempo, ha vissuto senza fissa dimora cercando ogni rifugio in ogni angolo. Quest'uomo mette i piedi in Italia nel 1992 a causa di problemi con la sua famiglia dopo che sposò una ragazza russa. Janek doveva andare in Finlandia, ma qualcuno lo convinse per l'Italia. Si dà da fare per racimolare qualche soldo, è un bravo fabbro, fa il saldatore, il muratore, sempre in nero, ma a lui sta bene così, fa anche cose al di fuori della legge, come i furti d'auto che lo porteranno in carcere a Regina Coeli. Non sarà la sua ultima esperienza in prigione, la vita da senza tetto è dura e sarà coinvolto in traffici loschi e aggressioni. In mezzo ci sono tutte le cose che gli accadono, persone che aiuta, chi lo tollera e chi lo odia, gli sforzi fisici per avere giornate "normali", la malattia, le difficoltà economiche, insomma la storia di sua vita. Con il passare del tempo, tutti lo conoscono, chi per lavoro, i vicini di casa regolari, quelli irregolari e diventa un punto di riferimento per quella comunità di povera gente che cambia in continuazione, chi parte, chi resta e chi scompare. C'è anche un po' di storia della Polonia dopo la fine della Seconda guerra mondiale. Delle opposizioni politiche e della situazione complicata per chi ci viveva, con alcune cose assurde che gli accaddero durante quegli anni, come il tempo trascorso in Afghanistan e in Russia.
Arriva alla scrittura grazie a Christian Raimo, noto scrittore che lo ospita per un periodo insieme a Marta, la compagna di Janek. La scrittura è esattamente quella che sentiamo nei film, quando uno straniero parla l'italiano senza l'uso degli articoli, esattamente con il linguaggio che Janek ha imparato da solo, senza alcun orpello estetico. La ricerca stilistica non ha senso in questo libro, però è un esempio di come scrivere una vita intera senza mai lamentarsi, senza concentrare nulla su sé stessi, è un registro di annotazioni che lo hanno condotto fino a oggi.
Profile Image for Marco Persico.
3 reviews
October 5, 2024
STALLO DEL LETTORE

(su Storia di mia vita, di Janek Gorczyca)



Per qualche strana via mi ha fatto pensare a Works, di Vitaliano Trevisan. In effetti di lavori, legali e non, si parla tantissimo in entrambi i libri. Se però Works si posiziona consapevolmente come un'opera letteraria (riuscitissima), il libro di Gorczyca mi sembra piuttosto un oggetto difficilmente collocabile, che pone diversi interrogativi: da un lato porta a farsi le solite domande su cosa sia la letteratura, sull'autenticità e blabla (noia?). Dall'altro, mentre la lettura strappa più di un sorriso, chi legge si trova di fronte al gioco fatto di una vita ai margini, fondata su regole etiche e sociali con ogni probabilità brutalmente lontane rispetto alle proprie.

Sarebbe comodo ignorare ciò e puntare l'indice contro la violenza, il maschilismo e la drammatica recidività delle azioni di Janek.

Peraltro la narrazione in prima persona rischia di essere fuorviante, perché, mentre l'autore ci racconta cosa ha fatto con un candore stupefacente, raramente svela cosa sente intimamente, cosa desidera, e ciò non fa che sottolineare ancora una volta la distanza da chi legge. Che questa opacità sia frutto del carattere dell'autore o di scelte narrative ponderate poco importa. Mi viene perciò la tentazione - anche etica, mediata - di accettare questo oggetto per come si pone, un po' come avviene quando ci si trova di fronte alla impenetrabilità degli adolescenti di certi film di Gus Van Sant (Elephant, Paranoid Park). Ma anche adottando questo approccio i conti non mi tornano, e non posso fare a meno di chiedermi cosa penserebbe Marta, la compagna del protagonista, di questo libro. Mi trovo dunque di fronte a uno stallo che chiama in causa prima di tutto il mio sguardo borghese, con la sua etica, e in secondo luogo la sostanziale indifferenza che consente alla mia vita borghese di essere tale, mentre vicinissimo a me si vivono realtà radicalmente, drammaticamente - ma anche fieramente - altre.  Forse proprio in questo risiede la rilevanza di questo racconto.
Profile Image for Olly90.
107 reviews59 followers
May 23, 2025
4,5⭐️

“Questo sarà un breve racconto di mia esperienza sulla vita per strada”.
 
Inizia così il libro di Janek Gorczyka, con un italiano imperfetto ma diretto e senza fronzoli, così come lui. Janek ci parla di sé senza vergogna, raccontandoci di quando, nel 1992, lascia la Polonia, sua terra natia, la moglie e il figlio piccolo, per rifugiarsi in Italia, a Roma, tra le strade della capitale.
 
Janek è un clochard, una persona senza fissa dimora, che sceglie consapevolmente di non rinchiudersi dentro quattro mura ma di vivere la sua esistenza per strada che, come scrive lui stesso, “…è piena di colpi di scena!”.
 
Roma è la sua casa. Ha letto della capitale nei libri classici, e la conosce come le sue tasche. Vicoli bui, palazzi abbandonati o in costruzione sono i luoghi dove Janek ci conduce.
Ci parla del suo lavoro di fabbro, dei tanti amici che ha dicendo di “non conoscere la solitudine!”, della sua dipendenza dall’alcol, dei tentativi di suicidio e del dentro e fuori dagli ospedali. E poi ci parla di Marta, la sua compagna, l’unico punto fermo per lui (insieme ai loro cani). Quello con Marta sarà un rapporto tormentato, sia a causa della difficile condizione di vita di entrambi ma soprattutto a causa della malattia che le verrà diagnosticata.
 
Leggere la storia di Janek non è facile.
All’inizio quell’italiano scorretto può suonare strano, infastidire il lettore, rallentarlo, ma dopo poche pagine sarà impossibile non proseguire. Ci si rende conto che quella che si sta leggendo è una storia vera, che più vera non si può, e ci si affezionerà incredibilmente alla storia di quest’uomo che per tutti è uno che vive ai margini della società ma che come tutti ha una voce, ha appunto una storia.
 
“Storia di mia vita” non è un’autobiografia, non è un memoir ma è un resoconto crudo e consapevole, fatto con semplicità ma anche con grande profondità, colmo di dolore e sofferenza ma anche di amore e di riconoscenza.
 
Sono rimasta piacevolmente colpita da questa lettura; una coraggiosa scelta editoriale che merita di essere consiglia e condivisa.
Profile Image for Bobparr.
1,149 reviews88 followers
July 6, 2024
Un testo che, pur nella sua brevità ed immediatezza, solleva non poche riflessioni interiori.
Ovviamente la prima è sulla lingua: un italiano "russificato" che non si puo' non immaginare parlato da una persona proveniente dall'Est. La lettura mi rimandava sempre e comunque al suono, cercando di orientarmi in periodi apparentemente scorretti, ma immediatamente percepibili (con qualche distinguo sulla parte politica).
Poi l'ambiente: sono passato dalla compassione alla riconoscenza per tutte quelle persone che aiutano - medici, polizia, magistrati, gente comune -, alla sorpresa per la diffusione così vicina a me di un mondo senza pietà e senza empatia, ai pensieri più biechi e destrorsi nei confronti di immigrati e miserabili.
Poi i protagonisti, anzi, IL: una specie di supereroe forgiato nell'acciaio, con un senso di giustizia personale spesso condivisibile, con un passato che raccontato cosi' di solito lo si trova solo nei comics, capace di tutto lo spettro dei comportamenti umani con - me lo figuro - la stessa identica espressione.
Poi le relazioni: profonde ma sciatte, ampie ma egoiste, amichevoli ma opportuniste. Un mondo nel quale credo non vivano solo gli homeless, ma una larga parte di esseri umani.
Una larga parte di esseri umani che vive nell'ignoranza, nella violenza, nella miseria come unica alternativa possibile.
Una larga parte di sopravvissuti, almeno per oggi.
Profile Image for Martina Degl'Innocenti.
51 reviews3 followers
September 12, 2024
Il racconto autobiografico, semplice e senza fronzoli, di una persona che ha vissuto per strada per decenni, e che per strada ha appreso la lingua italiana. Questa riesce comunque ad essere evocativa ed efficace.

Una persona (non un personaggio) per certi versi molto fuori dal comune, e per altri simile a tutti noi, che per varie ragioni si è trovata a non avere un vero e proprio tetto sopra la testa, e a preferire consapevolmente questa ad altre condizioni, essendo stato precedentemente attivista politico sotto un regime comunista, soldato, contrabbandiere, padre e marito.

Il filo conduttore della storia di questa vita è la strenua difesa della propria libertà ed indipendenza, con la sola eccezione della dura lotta contro l'alcolismo. I temi che passano in sordina ma fanno commuovere sono la forza dell'amicizia e dell'amore, l'impegno nel lavoro, il rispetto e la solidarietà umana.
Profile Image for Elisa.
89 reviews5 followers
August 7, 2024
Sono di parte. Provo una grande tenerezza per tutta la famiglia Raimo, compreso i parenti “aggiunti” come Janek Gorczyca. Il libro non ha velleità artistiche e questo suo carattere asciutto, che lo associa più alla cronaca, o travalicando i media, al documentario è ciò che gli restituisce la sua dignità letteraria. Senza alcun pietismo solleva numerose riflessioni che vengono lasciate al lettore. Non è il capolavoro osannato da alcuni, nè la spazzatura disprezzata da altri.
Profile Image for Oizram.
61 reviews
July 15, 2024
Chiaramente affascinante la titanicità di Janek, un personaggio che sembra capace di caricarsi sulle spalle ogni situazione e sventura con l’obbiettivo di migliorare le condizioni di vita sue e di chi gli sta intorno. Mi resta l’impressione che il progetto sarebbe potuto essere sviluppato ulteriormente, ma magari la sua forza è proprio quella di rimanere una testimonianza diretta e fulminante, non so.
Profile Image for Riccardo Bertoldi Roverotto.
25 reviews
June 20, 2024
È difficile trovare un difetto a un libro scritto in modo così vero, senza filtri e senza velleità letterarie. Eppure una volta finita la lettura, resta poco su cui riflettere, nonostante le ultime 20 pagine siano le più belle. Il motivo? 20 anni di vita così densa in 130 pagine sono variabili di un’equazione che non può funzionare.
Profile Image for Federica Muscaritoli.
6 reviews2 followers
June 9, 2025
Ho apprezzato la scelta editoriale di Sellerio di pubblicare il libro in italiano ‘volgare’.

Mi sono affezionata a Janek, e vorrei conoscerlo; la sua forza mi suscita una certa invidia (solo quella). Janek è riuscito a raccontare la sua storia come senzatetto a Roma in maniera sintetica, essenziale, asciutta, senza riempirla di moralismi o sofismi sul senso della vita. Che è dura, punto.

Detto ciò, penso che molti altri autori abbiano forse fatto cose simili, e in questo, forse, ‘Storia di mia vita’ non rappresenta una novità.

Buona fortuna Janek!
Profile Image for Rob.
54 reviews1 follower
September 16, 2025
"Qui voglio finire mio racconto, perché ho sofferto troppo"
Profile Image for Tommaso.
77 reviews13 followers
June 14, 2024
Sono devastato. Una scrittura orale violenta, cruda, sfibrante. Uno stile dettato dal fatto che chi scrive usa una lingua d’adozione, acquisita per strada, nella Roma bastarda e nuda degli ultimi trent’anni, terribile e divoratrice come un fiume in piena senz’argini. La lingua della sofferenza, il guazzabuglio della tensione e della risolutezza di chi affronta le giornate come “avventure”, cose cioè che sopraggiungono, a cascata. Iə lettore è investitə da una sassaiola di eventi, lapidari e dolorosi, come la lingua stessa di Janek Gorczyca.
Profile Image for Angela Rossi.
14 reviews2 followers
August 28, 2024
Fatico a capire cosa penso di questo libro. Per due terzi del volume mi sono chiesta: perché è stato pubblicato?

L’idea di raccontare la storia di una persona che non segue le nostre convenzioni, immigrata, attraverso una lingua sgrammaticata perché appresa con l’esperienza può essere interessante. Però per tutto il volume si evidenzia quanto Janek sia bravo con l’italiano ed è difficile da credere se poi si legge un testo scritto così. Jhumpa Lahiri ha scritto direttamente in italiano, realizzando un lavoro piacevole e personale. Se si vuole giocare con l'effetto sgrammaticato è bene essere coerenti all'interno della storia e sopratutto questa scelta va motivata. Non ha senso pubblicare qualsiasi testo.

Storia di mia vita risulta un esercizio di memorie grezzo, che non offre nulla al panorama letterario. Ottimo diario per una seduta psichiatrica, ma da un editore mi aspetto la ricerca di un volume che offra molto di più. Se lo pubblichi è perché c’è qualche punto di sorpresa, di spinta alla diffusione, una scintilla che accende. Qui abbiamo solo elenchi e ripetizioni scritti male.

Mi è piaciuto scovare ogni tanto uno sguardo da parte dell’autore molto onesto e senza filtri. Il suo sguardo e, forse, la sua persona sono i punti positivi del libro, ossia quelli che mi fanno dispiacere per la non riuscita.
Profile Image for stampatominuscolo .
120 reviews3 followers
September 22, 2025
"Questo sarà un breve racconto di mia esperienza sulla vita per la strada. Tutto comincia nel 1998 di ottobre..."

Questo è l'incipit di Storia di mia vita: la vita è quella di Janek Gorczyca, polacco, a Roma da più di trent'anni, senza casa, senza documenti, senza lavoro fisso.
Un homeless, alcolizzato e con qualche abitudine violenta di troppo.

Janek scrive direttamente in italiano ed è un italiano sgrammaticato e molto scorretto, sul quale, evidentemente per scelta, l'editore non interviene: l'effetto desiderato è quello di una lingua unica perché cruda, schietta, disadorna che, come chi la scrive, viene dalla strada.

L'effetto che ha avuto su di me è stato di insofferenza alternata a noia purtroppo, ma avrei forse potuto passare sopra a questo italiano così maltrattato se la narrazione fosse stata coinvolgente, se Janek mi avesse trasmesso un po' della sua rabbia, o felicità, o disperazione: le nomina, certo, ma non le ho sentite.
Non ho conosciuto né Marta, la donna della sua vita, né nessuno dei personaggi che ruotano attorno a lui. Non so dirvi niente di loro: chi sono? Da dove vengono? Perché sono per strada, senza un tetto sulla testa?
Qualcosa in più l'autore dice di sé e delle sue origini, non tanto però e in modo confuso.

La vicenda umana di quest'uomo è degna di rispetto, ma la sofferenza non ci rende necessariamente saggi, né scrittori.
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