Nei primi, convulsi anni del nuovo millennio, una Bologna cupa e torbida fa da scenario a una serie di omicidi agghiaccianti. Il killer è intrepido, sicuro di sé, e gli indizi che lascia accanto ai cadaveri sono messaggi di puro orrore. Il compito di decifrarli spetta all'affascinante e disilluso ispettore Marconi, che è stato tradito dal passato e vive ai margini di un presente denso di rimpianti. Nonostante lo scetticismo dei colleghi, sarà proprio lui a scoprire il filo rosso che lega le vittime: sono tutti uomini violenti. Per l'esattezza, violenti verso le donne. Mettendo insieme i tasselli di un intricato mosaico, Marconi inizia a costruire l'identikit: una donna bionda ed eterea. Un'assassina spietata. Una mente astuta. Si sta vendicando di qualcosa? O di qualcuno? L'indagine s'intreccia con le vicende di altri personaggi: l'introversa Eva, pubblicitaria piena di talento ma vessata dal suo capo, Nunzio, piccolo delinquente invischiato in un gioco più grande di lui, e Viola, che ha il dono – o la maledizione – di prevedere nei suoi sogni le scene dei crimini. Cosa lega le loro storie a quella della misteriosa Bambola giustiziera? Nei meandri di notti senza fine, gli eventi si susseguono in un implacabile crescendo dove è impossibile scorgere il confine fra colpa e redenzione, purezza e ferocia. Fino a un epilogo che lascia senza fiato. L'esordio nel thriller di Barbara Baraldi: un romanzo rabbioso, drammatico, attualissimo. Una nuova edizione rielaborata che i fan aspettano da tempo e una scoperta sorprendente per i nuovi lettori.
BARBARA BARALDI è autrice di romanzi noir, libri per ragazzi e sceneggiature di fumetti.
Scrive per Mondadori la saga dark fantasy “Scarlett”, giunta al secondo capitolo, intitolato «Il bacio del demone».
Insieme a Camilleri, Lucarelli, Carlotto e De Cataldo, è protagonista di «Italian noir», il documentario prodotto dalla BBC sul thriller italiano.
È vincitrice di vari premi letterari, tra cui il Gran Giallo città di Cattolica e il premio Valtenesi.
I suoi libri sono accolti con favore dalla critica e dal pubblico, e sono pubblicati in nove Paesi, tra cui Germania, Inghilterra e Stati Uniti. Alcuni titoli: «La bambola dagli occhi di cristallo», «Lullaby – La ninna nanna della morte», «La casa di Amelia».
From Wikipedia: Barbara Baraldi is an Italian mystery writer.
A native of Mirandola, she currently lives near Modena. Her debut novel is La ragazza dalle ali di serpente, published in 2007, under the pseudonym of Luna Lanzoni. As a noir fiction’s writer she received, for two consecutive years, the Marco Casacci Prizes with two short stories: “Dorothy non vuole morire” and “La sindrome felicità repulsiva”. For her short novel Una storia da rubare she won the Premio Gran Giallo Città di Cattolica.
At the end of 2007 she published the novel La collezionista di sogni infranti (PerdisaPop) in a book series by Luigi Bernardi. Two of her novels, La bambola dagli occhi di cristallo and Il giardino dei bambini perduti, were published in 2008 by Mondadori on Il Giallo Mondadori Presenta. In 2009 she published the novel La casa di Amelia (PerdisaPop), a sequel to her previous work for the book series by Luigi Bernardi. The novel La casa dagli specchi rotti came out at the end of 2009 in an anthology inspired by the cinematographic Italian Giallo of Dario Argento published by Mondadori on Il Giallo Mondadori. In the first half of 2010 they are published two novels: Bambole pericolose on Il Giallo Mondadori and Lullaby – La ninna nanna della morte (Castelvecchi). In may 2010 it is published in Italy Scarlett (Mondadori), an urban fantasy novel with crime fiction influences, set in Tuscany.
Her novel The girl with the crystal eyes is published in England by John Blake Publishing.
Ambientato in una Bologna diversa dalla “dotta” e “grassa” cui siamo abituati, questo di Barbara Baraldi è un giallo oscuro e violento, perfettamente adatto ai ritmi convulsi e irrequieti tipici delle storie moderne. Le vittime sono tutti uomini che in passato sono stati colpevoli di atti di violenza, fisica e/o psicologica, nei confronti delle donne, e l’assassina, una giustiziera con l’aria da femme fatale, un caschetto biondo e la pelle diafana come quella di una bambola di porcellana, li avvicina nei luoghi più comuni di qualsiasi comune città, una discoteca, un’area di servizio…tanto che, appunto, questa Bologna potrebbe essere Milano, Torino, o qualsiasi altra città dell’oggi. I capitoli sono molto brevi e rendono veloce la lettura di quello che, come Baraldi sostiene, è un testo che è stato rimaneggiato più volte e pubblicato in diverse versioni. Quanto all'assassina, pensavo di averla intuita, in base alla mia teoria secondo la quale è spesso un personaggio a cui si dà un’importanza che altrimenti non avrebbe avuto ragione di esistere....E invece.. Giallo più che discreto, in un’ottima veste Giunti.
Buona la primissima impressione, i periodi potrebbero essere più lunghi così da strabiliarci con un uso appropriato ed opportuno della punteggiatura, ma queste frasi brevi rientrano nello stile dell’autrice e dunque! leggo. E’ molto brava nel descrivere l’’azione’ e le tre protagoniste Bambola, Viola ed Eva. Eva è l’assassina?me lochiedo già apagina 50, ma boh! leggo. E mi ritrovo tra le vie di Bologna, ben descritte, tipico dei nostri scrittori che indulgono sui luoghi che conoscono meglio. Bene. Mi piace molto questo, dal momento che sono una pessima viaggiatrice, capace di perdermi nei corridoi di casa! Tre donne. Il comportamento di Viola è equivoco da subito ma sarebbe troppo scontato fosse lei la colpevole ( tacchi a spillo, parrucca bionda, avete presente no?). A pagina 164…Giulia? Troppo scontata, lei stessadisquisisce di pisocologi e bipolarismi (e chi non ne ha?) tant’è che a pagina 214 sono leggermente confusa e molto di più quando a 226 viene ucciso suo padre, forse per depistare? (chiedo all’autrice. Roba in più, forse, omicidio gratuito). Insomma, arrivo alla fine della lettura e penso quanto sia debole il motivo per cui Eva diventa un’assassina, (EVA! LEI!!!): una tentata violenza è sempre una violenza, ma NON è come una violenza. Mi viene daridere…ecco perché il profiler del libro sbaglia a fare il profilo, oltre alla furbizia dell’autrice che ci chiamain causa e ci dail contentino di farlo fare a noi quello giusto. Dal momento che il passato di Eva non viene esplicitato temo che ci sarà un seguito del libro. Che dire? Ho smesso di seguire l’autrice: brava nei racconti brevi, ma non adatta ai romanzi? Ai posteri altrui.
Un thriller che mi ha ricordato tutti i motivi per cui la Baraldi mi piace così tanto: una narrazione estremamente fluida, una trama scandita da molteplici omicidi che scorre via ad un ritmo fulmineo, una suspense incredibile, personaggi intriganti e misteriosi. Certo, a conti fatti, "La bambola dagli occhi di cristallo" è breve e con un colpevole nemmeno troppo difficile da intuire. Ma ho apprezzato moltissimo anche il senso dietro la storia, che estremizza il messaggio di denuncia nei confronti dei predatori sessuali.
3.5 stars Maybe I would write an Italian review later on.
The first third of this book was great, captivating, interesting and really poetic. I loved the author style! But in the end I wasn't so hooked up as I was for the first part. Anyway is not a bad reading, I enjoyed the writing and the story. The characters are quite interesting, all of them and the story is intriguing, even if it is sad, in a lot of ways. I liked Marconi a lot, and I hope to see him in other books, too. And I liked Viola's story, and Eva's too.
Diversi omicidi sconvolgono la città... le vittime sono tutti uomini e nel loro sangue riverso a terra l'impronta di un tacco a spillo. Forse una donna in cerca di vendetta? Sarà l'ispettore Marconi a gestire le indagini, che ben presto lo porteranno verso l'ambiente dei locali notturni, della bella vita, dello spaccio...
Bello, bello. Un bel thriller, ben scritto (ma su questo non avevo dubbi), ben costruito e con un finale non scontato, che mi è molto piaciuto. Ma, unico neo per me, troppo breve. Avrei voluto approfondire di più alcuni personaggi e alcune situazioni. L'ispettore ad esempio è un personaggio che meritava più spazio. E anche Viola, avrei voluto che il suo ruolo avesse un impatto maggiore sulla storia, non solo quello di... confondermi le idee 🤣 (quindi si, io vorrei un seguito, grazie)
Comunque il libro merita, la scrittura è sempre al top, scorrevole, non banale, intrigante... la Baraldi ancora una volta la migliore ❤️
This thriller, written by an Italian author and sat in the Bologna , Italy, follows the lives of one police officer and two women as they are all affected by a female serial killer. Although this killer only kills men who try to rape or take advantage of her. The ending is unexpected.
In fondo, dopo la recensione, un link dove potrete leggere una mini intervista che ho fatto all'autrice.
I portici lungo le strade di Bologna, utilissimi in inverno per evitare di fare uno scivolone sulla neve, servono a poco se tra di essi vi si aggira una misteriosa killer senza scrupoli che, in tacchi a spillo, è sempre pronta a ferire a morte uomini eccitati. L’ispettore Marconi è il primo a intuire un collegamento tra gli omicidi, ma servono delle conferme, qualcuno che aiuti a capire chi sia la spietata assassina. A quanto pare l’unica persona pronta a venire in soccorso dell’ispettore è una medium, una testimone poco affidabile e con un fidanzato violento…
La bambola dagli occhi di cristallo, uscito nelle librerie inglesi lo scorso anno con il titolo The Girl with Crystal Eyes, era stato originariamente edito per il circuito delle edicole nella collana Giallo Mondadori. Ora, a tre anni di distanza, viene pubblicato nuovamente da Castelvecchi in una ristesura che aggiunge allo scritto originale una cinquantina di pagine andandolo a migliorare la narrazione e la completezza del testo, grazie anche alla maturata esperienza dell’autrice, Barbara Baraldi, che dal 2009 ha scritto ben cinque romanzi (di cui tre per Mondadori, uno per Castelvecchi e uno per Perdisa).
La componente più importante di un giallo? Sino all’ultimo non si deve scoprire chi è l’assassino. Quella di un film d’azione? I fatti si susseguono uno dopo l’altro a velocità elevata. Entrambi gli elementi pervadono le pagine del romanzo di Barbara Baraldi che, con una scrittura limpida volta a non appesantire il testo, ci immerge nelle storie di donne, perlopiù ragazze, non rispettate e tradite dai propri compagni. Ognuna ha subito un trauma, o lo sta subendo, ognuna potrebbe essere pronta ad uccidere, dalla ricca e gelosa ereditiera alla ragazza che, per sentirsi meglio, coccola un gattino.
La bambola dagli occhi di cristallo potrebbe essere mediaticamente avverito come la rivincita femminile su un mondo sessista dove l’uomo, anche e soprattutto per costituzione fisica, ha la meglio. Se in giro ci fosse una vendicatrice travestita da “una ragazza da una botta e via” quanti sarebbero i maschi pronti a lasciarsi abbindolare dopo una splendida serata?
Con questo "La bambola dagli occhi di cristallo", la celebrata autrice Barbara Baraldi, forte del suo stile piano e lineare e delle sue descrizioni accurate, ma sobrie e mai fuor di misura, ci irretisce in una girandola di efferati delitti. Siamo sempre a "Bologna la rossa", ma il colore è cambiato, si è scurito e addensato, virando decisamente sul "rosso sangue". Politica e sfumatura dei tetti non hanno, però, nulla a che vedere con la macchia che si allarga per le sue vie, raggrumandosi su piastrelle e sampietrini, e facendo da tappeto ai cadaveri caduti vittime della misteriosa "killer dai tacchi a spillo". Chi sarà la pericolosa assassina del titolo tra le varie "bambole" presenti nel romanzo? La Baraldi è maestra nel presentarci una serie di personaggi, tutti ottimamente tratteggiati, e nell'intrecciare le loro storie parallele, destinate a convergere in una soddisfacente quadratura del cerchio. Oltre alla trama, ben calibrata dall'inizio alla fine e gestita con sicurezza dall'autrice, punto di forza è il ribaltamento dei ruoli maschio/femmina, col "sesso debole" che qui si fa carnefice e non più vittima o "giocattolo" inerme per eccellenza. Con questo romanzo scorrevole, coinvolgente e mai noioso, potrete trascorrere piacevoli ore tanto sotto l'ombrellone quanto davanti a un caminetto: davvero un buon libro per tutte le stagioni. Buona lettura!
Trama intrecciata in diverse linee narrative tanto innocue quanto misteriose e insospettabili, per poi intrecciarsi in un unico finale ad effetto, che in un qualche modo rimane aperto in certi punti. Che ruolo ha Samantha? Chi è Viola e come è connessa agli omicidi? Fino all'ultimo capitolo non si conosce l'identità della serial killer, e neppure si riesce ad indovinarla. Nonostante la costruzione del caso sia costruita bene, personalmente non sono riuscita a leggerlo d'un fiato come invece ho fatto con altri libri. Tuttavia, l'enorme potenziale di questo libro si deve al significato, alle motivazioni della sua stessa stesura e al messaggio forte, chiaro e urlante che arriva al pubblico. Una violenza di genere che ancora non cambia le sue dinamiche nonostante l'alba di questo libro abbia visto il sole di vent'anni fa. Si sente l'emozione dell'autrice, si sente l'urlo di dolore e tutta la silenziosa rabbia di un insieme di donne maltrattate. Un tema davvero toccante, raccontato crudamente, anche se, personalmente, avrei scelto di raccontarlo ancora più nel profondo, con ancora più rabbia e volontà di denuncia.
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Prima edizione introvabile, poi ristampato nel 2011 con il titolo “la bambola con gli occhi di cristallo” ma io ho letto la prima edizione. Ambientato in una Bologna noir, misteriosa che ci accoglie, ci fa passeggiare tra le sue strade con una certa inquietudine. L’ispettore Marconi ha una bella gatta da pelare, deve indagare su degli omicidi violenti, crudeli. Le vittime sono tutti uomini e unico indizio un impronta di tacchi a spillo vicino al cadavere, dunque hanno a che fare con una vedova nera e dalla descrizione una splendida vedova nera. Oltre a Marconi conosciamo 3 ragazze, molto diverse tra loro, Viola una giovane medium legata ad un uomo violento, Giulia ed Eva che lavorano insieme nel mondo della pubblicità.
L’autrice sa mescolare molto bene la storia, ti sembra di aver compreso chi è la vedova nera, o meglio la bambola, per poi modificare tutto, fino al finale che non ti aspettavi. Adoro i capitoli brevi, che non mi lasciano il tempo di respirare. La scrittura è sempre fluida e d’impatto , come sempre Barbara è riuscita a catturarmi.
Il romanzo è abbastanza lungo, sfiora le 300 pagine, ma risulta sempre scorrevole. Il ritmo della narrazione non è sempre serrato, ma non risulta nemmeno troppo lento e nella seconda metà del testo accelera abbastanza decisamente. I personaggi sono piuttosto numerosi, ma risultano ben delineati anche in pochi tratti; per quanto riguarda l'ispettore Marconi, l'inquirente con un passato misterioso che continua in qualche modo a condizionare il suo presente è ormai un cliché in questo genere di romanzi, ma ciò che gli permette di rimanere interessante è il modo in cui viene descritto.La narrazione è in terza persona con narratore onnisciente e focus alternato su vari personaggi, una scelta non attualissima ma che probabilmente è figlia della prima stesura risalente al lontano 2005. Nel complesso è stata una lettura piacevole, che mi ha accompagnata tra la fine di un anno e l'inizio di un altro, e che consiglio sicuramente agli appassionati di thriller per passare qualche ora.
Partendo dal presupposto che ho letto la ripubblicazione del libro datata 2024 (quindi sicuramente diversa dalla prima edizione), devo ammettere che l'ho volatilizzato in un giorno. (per la precisione in meno di 7 ore ma sono dettagli) La Baraldi ha un modo di scrivere che mi affascina e non vorrei mai staccarmi dalla sua scrittura. Non siamo a livello degli omicidi dei Tarocchi, ma essendo questo (come divevo prima) la rivisitazione del suo primo libro devo dire che l'ho molto apprezzato, in personaggi mi sono piaciuti molto e il finale era alquanto inaspettato. Fino alla fine ho creduto di sapere chi fosse l'assassino per poi ricredermi verso le ultime pagine.
È un libro che consiglio sicuramente a chi ama i gialli non troppo impegnativi e lunghi, forse non lo consiglierei come approccio ai libri gialli, però sicuramente è un libro che consiglio.
Premesso che non è proprio un thrillerone da aver paura a leggerlo la sera, a me è piaciuto molto lo stile della Baraldi nel raccontare donne e uomini alle prese con la follia. Il finale per me è stato totalmente inaspettato e già questo è un gran merito. Non capisco le recensioni 'so,so', secondo me ci siamo su tutta la linea e leggerò senz'altro gli altri lavori di questa autrice che ho scoperto da non moltissimo. Bologna resta molto sullo sfondo, per cui ovvio restare delusi se si cerca un corrispettivo di, che so, Donna Leon per Venezia. Direi che il libro rientra in un genere purtroppo ormai dimenticato, il gotico padano, che dovrebbe tornare in auge perché secondo me meritava tantissimo.
Gosh - italy's bestselling thriller author - really? Don't believe a word on the back of this book. It will NOT chill you to the bone or take your breath away, the female is NOT as daringly evil as Hannibal Lecter and does NOT give 'Femme Fatale' a whole new meaning. It was clumpy, amateur, detached and unexciting. If you are reading reviews to make your mind up whether to read this book, i'd say give it a miss.
This is a very enjoyable crime drama set in the city of Bologna, which weaves a narrative using the lives of a number of characters, male and female. The author’s style of - sometimes very - short paragraphs maintains a breathless pace until it reaches an unexpected end.
Il romanzo ha una trama accattivante che rende la lettura scorrevole. Avevo intuito chi fosse l’assassina anche se l’autrice è stata brava a confondere le acque… Un tema, quello della violenza sulle donne, purtroppo sempre attuale e irrisolto.
Metto tre stelle solo perché della stessa autrice ho apprezzato di più altri libri ma anche questo ha il suo perché. Si lascia leggere molto facilmente, l'ho finito in due giorni. Molto divertenti i dialoghi fra Marconi e il suo collega 😄
"Siamo due pezzi sbagliati alla ricerca del proprio posto nel mondo" (cit.) Ho letto tutti i libri della Baraldi e devo dire che anche questo mi é strapiaciuto. Nonostante io abbia "nasato" la Killer prima del finale l'ho trovato bello, scorrevole, fitto e mai banale. Ha solo un grosso, grosso difetto. É così urgente la lettura che finisce subito. :)