Bari, settembre 1667. Una piaga inarrestabile si sta diffondendo dalle campagne di Conversano alla città. Padre Ermanno, priore della basilica di San Nicola, è convinto che l'unica possibilità di salvezza sia pregare, fare penitenza, soprattutto mostrare generosità verso la Chiesa.
Giuseppe Verzillo, medico esperto e di ampie vedute, si rifiuta però di ricondurre la comparsa della peste alla volontà divina e si impegna nella ricerca di una spiegazione scientifica degli eventi. Tornato da poco a Bari, entra subito in un conflitto incandescente con l'integralismo di padre Ermanno.
Tra rimedi alchemici, superstizioni, accuse di stregoneria ed esecuzioni sulla pubblica piazza, il morbo nel frattempo procede silenzioso, impadronendosi della mente degli uomini.
In una terra controllata dal clero, irretita dai miracoli e sconvolta dalla Santa Inquisizione, oltreché tiranneggiata dalle angherie della nobiltà, il dottor Verzillo fa delle straordinarie scoperte. Dalla sua parte ci sono due donne Sveva e Lucrezia, i cui destini si sono incrociati in circostanze drammatiche.
In un'epoca solo apparentemente lontana dalla nostra, lacerata tra l'evoluzione della scienza medica, i dogmi religiosi e le dinamiche di potere, la realtà storica fa da sfondo alle vicissitudini avventurose dei protagonisti e del loro viaggio appassionante.
Dopo Percoco e Castigo di Dio, Marcello Introna torna a raccontare il lato oscuro dell'animo umano.
Oro forca fiamme è un'opera potente, con una cifra stilistica inconfondibile, un romanzo di straordinaria attualità.
Un misto di storia (peste del '600 in terra di Bari) e leggende (in particolare quelle legate ad Anton Giulio II d'Aragona) che ancora oggi si raccontano. Introna ancora una volta torna a raccontare il lato più oscuro e inconfessabile dell'animo umano.
Se dovessi mettere qui nero su bianco tutte le mie riflessioni su Oro Forca Fiamme e, più nello specifico, sull'evoluzione nello stile di scrittura di Marcello Introna, questa recensione diventerebbe molto probabilmente una tesi di dottorato. Quindi, per quanto riguarda l'evoluzione, dirò solo che il lavoro di ricerca (in questo caso piuttosto profondo, in tutti i sensi, soprattutto dal punto di vista temporale) è - come sempre - magistrale e che l'abilità di utilizzare le parole per creare metafore evocative e immagini complesse - in cui Marcello eccelle da sempre - qui si è fatta più raffinata, ricercata. F. Scott Fitzgerald una volta, parlando di scrittura, ha sottolineato l'importanza della capacità dello scrittore di, per così dire, "toccare" il lettore, sostenendo che con le parole si possono accarezzare le persone, cosa che lui sapeva senz'altro fare e che, in effetti, riesce molto bene anche a Marcello. Il punto è che spesso in Oro Forca Fiamme le carezze sono piuttosto spintoni, strattoni e pugni. Dopo tutto, la vita reale non è fatta solo di carezze. Oro Forca Fiamme, così come Castigo di Dio e Percoco, sono romanzi dal sentore verista, realista e con un tocco manzoniano (dato che l'opinione dell'autore si percepisce nitidamente). Senza fare anticipazioni, in questo terzo atto della trilogia sul male di Marcello, proprio come nella vita reale, vi capiterà di avanzare in una storia che vi getterà nello sconforto come se foste nelle Paludi della Tristezza de La Storia Infinita (spintoni, strattoni, pugni), ma anche di sentirvi pervadere dalla speranza e dalla grazia e di commuovervi (carezze). Oro Forca Fiamme è, in definitiva, una fiaba nel senso che intendevano i fratelli Grimm. Se cercate la favola Disney, date comunque una chance al libro perché, se non altro, vi insegnerà molto.
Terra di Bari, 1667. La piaga inarrestabile e terribile della peste impera nel territorio barese. Padre Ermanno, priore della basilica di San Nicola è convinto che solo la preghiera, la devozione cieca alla chiesa e soprattutto le donazioni al clero, possano salvare la popolazione. Dall'altra parte il medico Giuseppe Verzillo si oppone alle tesi del priore e segue una accurata analisi scientifica x spiegare e risolvere l'epidemia. Lo scontro sarà ovviamente durissimo. Imperando la superstizione, le esecuzioni x stregoneria, la becera gestione del clero e della Santa Inquisizione e l'imperare della ottusa nobiltà che tiranneggia il popolo, intanto il morbo procede senza freni. Sarà una lotta durissima e crudele fra le due parti. Il libro ci conduce fra le cattiverie degli uomini e la bontà di alcuni di loro che resistono. Il racconto è molto efficace, a volte anche troppo, arrivando a descrivere gli avvenimenti ed i sentimenti in gioco in maniera cruda, forte. Una scrittura particolare, direi DARK e quindi ame ... è piaciuta moltissimo. Se amate il genere è un libro imperdibile.
Leggendo questo romanzo si sente tutta l’ingiustizia di questo mondo che trova nell’uomo il più crudele degli esseri. Inoltre, un romanzo dove anche gli animali hanno una voce non può che essere un libro da leggere.
Una storia potente che ci porta indietro nella Puglia di fine '600, tra peste, superstizioni, inquisizione e sfruttamento del popolo. Mix perfetto tra reale e immaginario, lettura super consigliata. Complimenti all'autore, bravo