Oggi l’essere vegan è ormai abbastanza sdoganato. E grazie anche al vegan washing le corsie di molti supermercati, e non solo, abbondano di prodotti in linea con questa scelta etica. Eppure, allo stesso tempo, spesso le persone vegan si ritrovano nella posizione di essere criticate e di subire veri e propri episodi di vegefobia. Com’è possibile che coesistano questi due differenti atteggiamenti? Marco Reggio partendo proprio dalle basi storiche del veganismo e da un’analisi della situazione attuale ci porta al cuore della questione. Esistono molti modi di essere vegan, il veganismo può essere apolitico, normalizzante e rassicurante, oppure, al contrario, politicizzato. Una visione del mondo che mira a sovvertire i rapporti violenti fra le specie, appunto antispecista. L'antispecismo è un movimento per l’abolizione dello sfruttamento animale, una filosofia che promuove un ideale di eguaglianza radicale fra tutti gli animali, compresi gli animali umani. Questo significa che in quanto tale dovrebbe anche essere sensibile alle lotte contro le oppressioni che si manifestano all’interno della nostra specie e quindi applicare anche in questo ambito un’ottica trasnfemminista, queer e decoloniale. L'antispecismo è intrinsecamente intersezionale e non può che essere contro ogni forma di razzismo, di abilismo, e profondamente anticapitalista. Perché può esistere un diverso modo di stare al mondo, un diverso modo di stare in relazione con chi abita il pianeta insieme a noi, ma anche in grado di costruire delle soggettività meno antropocentriche, a partire dalla comprensione e dal riconoscimento del nostro privilegio umano.
Mi ha particolarmente convinto la chiarezza dell'esposizione e la sua giusta concisione. Reggio ha analizzato tanti aspetti dell'antispecismo e molte critiche a esso rivolte senza entrare eccessivamente nello specifico, ma allo stesso tempo descrivendo in maniera puntuale tutte le questioni che ha trattato.
È un’introduzione, e come tale va presa. Le posizioni politiche sono prese con chiarezza e collegate al manifesto antispecista con cognizione di causa.
Leggerlo per iniziare a capire il tema? Da per scontate parecchie nozioni; quindi sì, ma tieni il telefono a portata per cercare un paio di definizioni.
Per il resto, nonostante mi senta molto in sintonia con il contenuto del saggio, non saprei proprio a chi consigliarlo: troppo avanzato per chi non sa nulla, troppo generico per chi ne sa abbastanza. A chi ne sa poco (ma non troppo poco) e vorrebbe saperne di più, consiglierei altro.
Ottimo per cercare nuove fonti (la bibliografia è oro)
Un manifesto aggiornato antispecista che mette in relazione lo sfruttamento animale con tutti gli altri sistemi oppressivi da smantellare. Chiaro, accessibile, centra assolutamente il punto. Lo consiglierei a chi ancora non ha capito bene "perché".
Un breve vademecum di antispecismo intersezionale, che intreccia con praticità idee e pratiche delle culture di liberazione umana con lo stile di vita vegan. La narrazione è semplice e costellata di esempi che, se da una parte minano la precaria struttura del "pensiero" carnista (mangiare vegetale fa male a bambinə ed adolescenti; mangiare carne è sinonimo di forza e spirito predatorio, e cosi via) mettono anche e soprattutto in luce le contraddizioni e la superficialità di comunicazione del veganismo mainstream, ovvero di quel veganismo decantato da aziende ed associazioni piegato alle logiche ed all'immaginario del capitalismo, che spesso esaltano estetiche normotipiche, abiliste e classiste, di fatto precludendo l'accesso all'alimentazione vegana ad una nicchia borghese, ricca e bella da vedere. Reggio ha scelto l'intersezionalità come base per la liberazione umana ed animale: un incontrovertibile fil rouge che lega le lotte delle minoranze e degli oppressi, degli sfruttati e degli emarginati di qualsiasi specie.
Un interessante opuscoletto da conservare e consultare all'occorrenza, che di certo può ispirare all'approfondimento di alcune tematiche attraverso letture più cospicue.
Il veganismo può essere letto come una pratica di consumo individuale oppure come una modalità di denuncia di uno sfruttamento [...] strutturale. Una lettura breve e interessante. Mi è piaciuta moltissimo la riflessione su i due tipi di veganismi, ma in generale diverse parti del saggio sono state estremamente stimolanti e mi hanno aperto gli occhi, cambiando la mia prospettiva.
decido di dare cinque stelle a questo libro nonostante credo che abbia qualche difetto. il primo difetto è l'utilizzo della ə, che ritengo assolutamente inclusiva ma non necessaria nella lingua italiana che prevede l'utilizzo del maschile sovraesteso riconosciuto da sempre come genere neutro. questa nuova lettera non è inclusiva per tutte le persone con un qualsiasi tipo di disturbo dell'apprendimento (dislessia, ecc...). l'altro appunto che faccio questo libro è che non è per tutti. badate bene, non tutti i libri devono essere per tutti, ma ritengo che per un tema così delicato e che a me sta molto a cuore a volte abbassare il registro le scale per raggiungere più persone possa essere quantomeno una scelta da prendere in considerazione.
i temi sono interessantissimi e l'autore bravissimo a spiegarli e a raccontarli, trovo coraggiosa la scelta di Eris, di citare altri testi di altre case editrici per andare ad esplorare i temi che in questo volume sono solo accennati.
Bellissima lettura molto breve e molto diretta, ma non per questo poco curata o approfondita.
È un titolo che consiglierei non tanto a chi si sta approcciando al veganismo e all'antispecismo per la prima volta ma a chi è già vegan da tempo e ha già una buona base di letture e riflessioni sul tema.
In un mondo occidentale in cui anche il veganismo è stato ormai inglobato nel capitalismo e viene spesso promosso e venduto come un'altro stile di vita tra i tanti, Marco Reggio invita il lettore a guardarsi da quel veganismo rassicurante che ha spesso a che fare con la cura della salute, il dimagrimento e la sostenibilità, per rivendicarne invece il cuore filosofico e politico, ovvero l'antispecismo.
Fatto questo passo, l'antispecismo non potrà che rivelarsi un'altra istanza politica che si intreccia a tutte le altre e chi se ne occupa dovrà sempre tenerlo ben presente, per la liberazione di tutte e di tutti.
Tutto meraviglioso, limpido, dritto al punto senza mai fermarsi, a parte l'ultimo capitolo, con il quale non mi ritrovo per nulla. Ritengo che impegnarsi nell'evitare anche minuscole particelle di animale come il colorante E120, nel limite del possibile, sia un'azione fondamentale per poter portare avanti l'ideale antispecista contro alla schiavizzazione dei corpi animali. Per me non è trascurabile. Ovviamente non deve diventare una cosa patologica e non deve essere il focus della lotta, ma non mi ritrovo col pensiero dell'ultimo capitolo. In ogni caso, assolutamente consigliatissimo!
Un ottimo testo conciso che fa un po' "il quadro della situazione" sul punto in cui si trova il movimento vegan, anche in relazione ad altre questioni come il razzismo, l'abilismo o la grassofobia. Utile soprattutto per chi è vegan da tanto ma non bazzica più l'ambiente e le discussioni e vuole aggiornarsi su cosa è successo negli ultimi anni.