Lui è il signore delle ombre. Lei è il fiore della rinascita. Come potranno mai amarsi?
Ade, dio dell’Oltretomba, conduce un’esistenza placida, lontano dall’Olimpo e dai suoi intrighi. Il suo è un regno fatto di ombre, di spiriti, dove tutto finisce e fluisce. Eppure, da qualche tempo la sua serenità è turbata da una profezia. Le Moire, signore del destino, sono state chiare: l’Oltretomba è destinato alla distruzione, a meno che il suo re non lasci entrare la vita negli inferi. Confuso, il potente signore delle ombre cerca risposte. Come si fa a portare la vita nel regno dei morti? Intanto Persefone, figlia della dea del raccolto Demetra, vive con sua madre e le sue ninfe tra i campi mai spogli di una terra nascosta ai mortali, anelando a scoprire cosa nasconda il mondo esterno. Quando Ade bussa alle porte della sua casa, Persefone non immagina che quella visita cambierà per sempre la sua vita. Il dio le offre la possibilità di lasciare la dimora materna, seguirlo nell’Averno... e diventarne la regina. E lei accetta. Che cosa la aspetta, nel regno degli inferi?
Dall’autrice di La schiava ribelle la storia della dea che divenne per sempre la regina del regno dell’oscurità
Eleonora Fasolino è nata a Roma nel 1992. Dopo la Maturità Classica, ha conseguito la Laurea Triennale in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Si definisce una studentessa sbadata ma una sognatrice precisa: se sembra non ascoltarvi, infatti, è perché probabilmente sta prestando attenzione a uno dei tanti personaggi che aspetta di mettere su carta. Ama la cucina asiatica e quella messicana, i vestiti più vintage ed eccentrici, rifugiarsi in piccoli bar per sorseggiare cioccolata calda mentre fuori piove e la Scozia. Se volete contattarla, potete scriverle all’indirizzo: eleonorafasolinoauthor@hotmail.com. Oppure sulla sua pagina Facebook o sul suo profilo Instagram.
Sinceramente, non avevo molte aspettative per quest'ennesimo retelling del mito di Ade e Persefone. Tuttavia, la trama sembrava avvincente e abbastanza fedele al mito originale. E invece, La sposa dell’Ade di Eleonora Fasolino (edito da Newton Compton Editori) si è rivelato piuttosto deludente. Ma andiamo con ordine. Questo romanzo ha dei punti interessanti, come la profezia che coinvolge Ade e il suo regno, il rapporto fin troppo protettivo di Demetra verso sua figlia Kore e la frustrazione che quest'ultima prova per l'isolamento imposto da sua madre. La scrittura è ben fatta e lineare, anche se in certi punti risulta ridondante e pesante. Ma passiamo ai lati negativi: in questo retelling ci sono molti cambiamenti che non mi sono proprio piaciuti. Ad esempio, la nascita di Persefone, che mi ha infastidito particolarmente. Lo stesso vale per la divisione del mondo, dopo che Zeus ha liberato i suoi fratelli dallo stomaco del padre Crono. Ma soprattutto, la rappresentazione di Ecate, la dea della magia, è stata completamente stravolta, risultando un personaggio piuttosto irritante e fastidioso. C’è anche la sottotrama di Orfeo e della sua tragedia, che è un’interessante rivisitazione del mito di Orfeo ed Euridice, ma occupa una buona parte del romanzo, risultando anch'essa ridondante. Non mi è piaciuto nemmeno come viene descritto l’oltretomba: vengono mostrati solo pochi luoghi, senza che le descrizioni riescano a coinvolgermi davvero. Ma soprattutto, non mi è piaciuta per niente la rappresentazione di Ade e Persefone: insipida e a tratti noiosa. Non ho percepito né tensione né il modo in cui si sono innamorati, e questo mi ha deluso molto. Come ho già detto, non avevo altissime aspettative per questo libro. Mi aspettavo una storia d’amore avvincente e abbastanza fedele al mito. Invece, si è rivelato un ennesimo retelling poco originale, con cambiamenti poco sensati, protagonisti poco avvincenti e fastidiosi e una scrittura a tratti pretenziosa. Tuttavia, posso dire che non è il peggior romanzo che ho letto su questo mito.
Ma, lo ho apprezzato perché scorre molto bene, e perché si segue il corso degli eventi in maniera naturale. Verso la metà inizia a rallentare lo storytelling quindi dici meh… ho iniziato a contare quante pagine mancassero per capirci… ma nell’ultima parte fa un guizzo e ritorna attivo e ti riprende e coinvolge. Per chi non sa una cippa sulla mitologia: perfetto, non sono richiesti preconcetti per capirlo. A volte sembrava un po’ un romanzo “mortale” di situazioni hot, ma non troppo quindi va bene 4 stelle.
Ah e figo che i personaggi crescano molto durante la storia, lei da ragazzina a slay queen, lui da burberone a cuore di panna. Adorato lo switch quando lei diventa una bad gurl.
Ade e Persefone. Colei che la vita fa germogliare e colui che ne accoglie la fine. Come possono coesistere luce e ombra, vita e morte, primavera e inverno dell'anima? Eleonora Fasolino rivisita il mito rendendolo vivo, appassionante, coinvolgente, evocativo, profondo. La sua scrittura ha una musicalità che, al pari della cetra di Orfeo che piange la sua Euridice (altro mito che si intreccia alla storia), accompagna pagina dopo pagina in un viaggio epico, eppure attuale. 🥀La sfida è non snaturare il mito, bensì riportarlo alla luce soffiando via la polvere del tempo, per riscoprirne colori vividi, che lo rendono "reale", pur conservandone la poesia. Ade affascina con la sua personalità schiva e carismatica, Persefone conquista con la sua innocente freschezza, il contorno di dei, ninfee, daimon e mortali trasporta in un mondo che ha in comune con quello degli umani più di ciò che crede. (Recensione completa su Instagram @sognandolibri_blog)
Da una parte c’è Ade, il dio sulla cui testa pende una profezia che minaccia il suo regno; dall’altra parte c’è Persefone, una ragazza che non riesce ad uscire dal suo ruolo di eterna figlia. La soluzione: un rapimento concordato e un matrimonio di convenienza. Ma se tutto questo si trasformasse in qualcosa di più?
“La sposa dell’Ade” è un retelling del mito di Ade e Persefone, mito che conosciamo tutti, ma la penna e le scelte dell’autrice gli danno un taglio originale.
Ci sono diversi elementi che ho veramente apprezzato: - l’arco di trasformazione della protagonista, che da eterna ragazza diventa regina; - le descrizioni bellissime, non troppo lunghe e mai noiose, che ti danno la possibilità di immergerti completamente nell’atmosfera; - personaggi coerenti al contesto, parlano e pensano come personaggi del loro tempo.
Lettura scorrevole, caratteri scritti belli grooosssi (la mia miopia e astigmatismo ringrazia l'editore). Protagonista una persefone che man mano cresce e non è insopportabile u.u troppo romanticismo forse con Ade ma ci sta dai. Forse perché per me Ade ha i capelli blu con le fiamme e non riesco a immaginarlo diversamente. Per chi è in fissa con i miti e vuole leggere qualcosa di leggero è approvato. Attenzione ci sono pure scene spicy (e non intendo che persefone fa nascere peperoncino e jalapeños ovunque).
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Voto-3,5 . Polvere D'arte - per RFS . Amo la mitologia ma, devo essere onesta, ne leggo ben poca perché ho paura che i vari scrittori rovinino le classiche personalità.
La Fasolino mi ha fatto capitolare creando un romanzo che cattura fin da subito,mettendo in risalto la parte umana di Ade che, da sempre, è considerato, fra gli dei,quello più meschino, spietato e senza cuore quando invece, a quanto pare, è l’esatto opposto. E questa immersione nella parte umana l’ho particolarmente amata. L’autrice ha dato alla luce un Ade riflessivo, che comprende gioie e dolori e cerca di far coesistere tutto senza non poche difficoltà, perché alla fine la vita è basata sull’equilibrio. Ma una profezia rischia, secondo lui, di minare il regno e ciò che ha costruito. L’unica soluzione che ha trovato, per ovviare a ciò, è sposare Persefone, dolce, ingenua ragazza, remissiva, poco più che centenaria, che non sa nulla del mondo e della vita, perché è stata tenuta in una bolla di cristallo e cresciuta nella menzogna dalla madre Demetra. Grazie a un piano ben architettato, Ade e Persefonefiniscono per diventare marito e moglie. Se lì per lì si avvicineranno molto, poi però, a quanto pare, si allontaneranno, perché anche gli dei sono soggetti ai normali problemi di famiglia come la timidezza, le storie passate, famigliari scontenti e verità celate. Anche loro faranno un percorso interiore su quello che provano l’uno verso l’altra e cosa desiderano per il loro futuro.
In questo romanzo ho visto la dolcezza disarmante di Ade, non soltanto verso sua moglie, ma anche verso il suo regno, che mi ha lasciata esterrefatta. Mi sarei aspettata qualche scatto d’ira in un paio di situazioni, e invece era la quintessenza della calma, tanto che gli avrei chiesto di passarmene un po’, avendone inabbondanza! Un Ade equo, giusto, dedito a fare del bene e a dare seconde possibilità, con una integrità che non mi sarei mai aspettata. Persefone è la fanciulla che si sente sempre sbagliata: rappresenta un po’ ognuna di noi, che cerca, senza trovarlo, il suo posto e la sua utilità nel mondo. Le scova nell’ultimo posto e nell’ultimo uomo che avrebbe mai potuto immaginare, mettendosi per gran parte del libro in continua discussione.
Il romanzo scorre che è una meraviglia, e sono presenti anche alcune chicche e riflessioni inaspettate su alcune tematiche importanti come l’amore, l’essere madri e la vita in generale che vi resteranno dentro, ma non vi voglio anticipare nulla. Vi consiglio di leggerlo perché vi ritroverete ad annotare o a sottolineare alcuni passi che son sicura … ,vabbe’ una frase per riflettere ve la lascio ma, … non ditelo a nessuno.
“Se il passato ti trattiene, non è più vita, è soltanto un’attesa. I mortali sono così presi dal proprio passato, talvolta si ossessionano pensando al futuro, di rado assaporano il presente. Così eccoli, i loro spiriti: quando giungono qui, i rimpianti, le malinconie e i pentimenti li struggono.”
Ci sono alcune cose sbagliate in questa storia e sinceramente non capisco perché modificarle. Demetra era sorella di Ade, Zeus e Poseidone non sorellastra. Non fu Ade a salvare Zeus essendo già nella pancia di Crono come i suoi fratelli e sorelle, ma Rea che con lo stratagemma della pietra fatta ingoiare a Crono al posto di Zeus salvò così il figlio che salvò a sua volta la famiglia. Inoltre Ecate non era una ninfa ma una dea e maga potentissima, non capisco questa cosa di renderla una ninfa… non ha nulla a che fare con Arione. Detto ciò il libro mi è piaciuto e l’ho letto velocemente però la cosa della profezia mi ha lasciata molto mah sinceramente. Per come era iniziato mi aspettavo di più…
Come annoiarmi a morte leggendo un mito che a me piace molto. A tratti imbarazzante e infantile. Non mi ha trasmesso nulla. La scrittrice poi ha imparato un vocabolo nuovo (invero) e lo ripeteva in continuazione 🤦🏻♀️
* Spesso, ma non sempre, quando si avvicinava a chi conosceva, erano i fiori a precederla e ad annunciarla: iris dinnanzi alle allegrie incontenibili, loto per i puri di intenti, fiordalisi per chi subiva pene d’amore, narcisi per i temperamenti vanesi, anemoni per quelli testardi. * La morte nell’Oltretomba non è che l’abito con cui sostituire quello ormai logoro dell’esistenza. Tutto è vita, in questo regno. Tutto inizia e finisce proprio qui. * Quando hai l’eternità a disposizione, la pazienza è la tua unica alleata. * Persefone non era sicura si potesse dimenticare l’amore, non un amore potente come quello di Orfeo, quantomeno. Non era neppure convinta che fosse possibile disfarsi degli amori scomodi. * Tu credi che io rinchiuda le anime dei defunti e stia di guardia all’ingresso ai Campi Elisi. Non è esatto: io sorveglio l’equilibrio tra la fine e i nuovi inizi, tra le possibilità e le scelte. * «Chissà com’è l’amore, quando ti viene portato via», sussurrò la dea dopo un po’, pensierosa. «I mortali dicono sia come morire. Io invece credo sia come voler smettere di vivere, piuttosto». * Persefone possedeva una curiosità senza limiti e la ferrea volontà di imparare. Più che a sfoggiare una corona sul capo, Persefone anelava a sentirsi parte di qualcosa. * «Non voglio che tu mi dedichi tempo», lo interruppe. Almeno adesso aveva alzato la testa. «Voglio… cioè, vorrei che a te piacesse passare del tempo con me. Comprendo tuttavia che un re abbia molti impegni da rispettare. Al tempo stesso, non vorrei mai costringerti alla mia compagnia», concluse. Così delicata. E così sola. «Dev’essere difficile evitare di occupare più spazio di quel che si occupa», rifletté Ade. * Non si scappa mai, Persefone. Nemmeno quando la paura rischia di divorarci. * «Verrà un tempo, Persefone, in cui noi dei non saremo più ricordati, e cesseremo di operare tra i mortali. Verrà un tempo in cui l’equilibrio del Creato si sovvertirà, e gli uomini serviranno altri dei. Forse un unico dio. Una volta che saremo stati dimenticati, lascerò che l’equilibrio faccia di questo regno ciò che è giusto per le anime, divine o immortali». «Vuol dire che finiremo, prima o poi?», domandò Persefone, allarmata. «Che anche noi… moriremo?». Ade la guardò con tenerezza, le toccò la fronte con le labbra. «Non sarà morire. Le Moire sono state chiare, una volta tanto: sarà essere dimenticati. Per alcuni equivale a morire, in effetti, ma i nostri spiriti potranno continuare a vivere altrove, nei Campi Elisi, o forse, chissà, in una nuova vita». «Mi sembra impossibile che gli esseri umani smettano di credere in noi. Come possono pregare un unico dio per tutto quello che accade nel mondo?» «In fondo non è quello che facciamo anche noi dei? Pregare il destino, il solo destino, perché ci protegga, benedica o maledica?». * «Le Moire mi hanno soltanto detto che, col passare dei secoli, gli uomini si divideranno sempre di più, e così i loro dei. Molti, in nome di un unico dio, spargeranno del sangue. Nulla di diverso da quanto già non fanno». * «Ma sarà triste, quando nessuno si ricorderà più di noi». Ade scosse la testa, nella sua voce trapelava sollievo. «Oh, mia dolce sposa, qualcuno ci ricorderà. Qualcuno, tra i mortali, avrà memoria di noi e la tramanderà. Le Moire mi hanno predetto l’arrivo di un viaggiatore, un poeta a cui verrà concesso l’onore di varcare il confine tra l’oscurità e la luce. Egli canterà di questo mondo e del proprio, guidato da un maestro dalle vesti color porpora, che lo seguirà per gran parte del viaggio. Io avrò già raggiunto i Campi Elisi, ma non importa. So che un giorno anche i mortali capiranno davvero quanto sia arduo custodire la vita e la morte senza lasciare che s’intralcino l’una con l’altra». * Non cercare di assomigliare a un’idea, finiresti col deluderti costantemente. Piuttosto, crea da te quello che vuoi vedere. * «Ci sono tanti modi di essere madre», aveva perciò ribattuto. «Avere cura di qualcuno, mettere tutte le buone intenzioni per la prosperità e la felicità di un altro essere, anche questo è essere madre. Non è qualcosa che ti può essere offerto solo generando dei figli. A volte, essere madre ti capita, ti piove addosso, e tu puoi renderlo un caso o farne una scelta». * “Forse è questo, il destino dei destini”, pensò, cupo. “Lasciare che le cose giungano al termine. Forse sarò il primo dei miei fratelli a perdere il trono. Sono il maggiore, d’altronde. Tocca a me indicare la strada. Sarò io il primo a mostrare come si svanisce.” * Ade, che mai davvero decretava le punizioni di chi attraversava le soglie della morte, che si limitava ad accogliere i sensi di colpa e i rimpianti delle anime che varcavano l’ingresso dopo aver vissuto una vita, breve o lunga che fosse, non riusciva a mantenere vigore nella propria agonia. Ah, come erravano i mortali nel credere fosse davvero il signore dell’Oltretomba o l’Alto Giudizio a decretare la loro pena, l’estensione della loro permanenza negli anfratti oscuri degli inferi. Le anime avrebbero finito di penare solo quando se lo fossero concesse. Erano loro stesse le fautrici delle proprie agonie, tanto in vita quanto nella morte. Erano loro a estendere le proprie espiazioni, fino a quando non avessero sentito di aver espiato abbastanza, di poter raggiungere i Campi Elisi. L’Ade serviva a imparare come perdonarsi. * l’amore è anche saper rinunciare a viverlo, purché a vivere sia la felicità di chi ami. * Non vi era amore senza scelta.
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Fan di retelling mitologici, ne leggo tanti e non smettono mai di stupirmi. Il mito di Ade e Persefone forse è quello più riscritto, negli ultimi anni, e sempre in chiave diversa. Ogni autore e autrice conferiscono al "rapimento di Persefone" nuove emozioni e chiavi di lettura. Come Eleonora Fasolino in La sposa dell'Ade. Il suo retelling è delicato, poetico e tenero. Emozioni opposte al mito, ma non per questo non adatte. Anzi. L'ambientazione familiare, l'Olimpo e i suoi abitanti come una particolare famiglia allargata, che conta pregi e difetti, vizi e virtù. Gli dei hanno un aspetto ancor più umano, diventa piacevole conoscerli. Eleonora Fasolino permette di conoscere e capire Ade, le sue motivazioni mosse da un amore intimo, riservato, il suo senso di governo nei confronti del suo regno. Il suo Averno non è spaventoso e terrificante, ma misterioso e accogliente. La sua regina Persefone viene accolta come una rosa rara, da proteggere e custodire.
L'autrice ha deciso di raccontare il mito del rapimento, romanzando e dando un tono più romantico al testo. Non solo amore tra Ade e Persefone, che con grande sorpresa non risente di un pesante sessismo ed enfatizzazione dell'atto sessuale, ma anche tra Persefone e sua madre. Demetra, protettiva e amorevole madre che vorrebbe sua figlia restare per sempre bambina, ma lei ormai è cresciuta. Persefone desidera crescere, far parte di un mondo che non sia solo di giochi, ma di passioni e responsabilità. Persone deve imparare ad amarsi, crescere trovando un nuovo spazio per sé stessa, senza dimenticare da dove proviene ma accogliendo un amore che sembra spaventoso, solo se non lo conosci abbastanza.
“«Adesso guardami». «Se lo faccio, sarò io a sentirmi ridicola». «Se non lo fai, io non potrò baciarti».”
Dear romantic readers, quando la primavera incontra il buio non può che trattarsi della coppia che da sempre ha rapito i nostri cuori…. Persefone e Ade. La Fasolino l’ho conosciuta con “La Schiava ribelle” e posso assolutamente affermare che, in questa rivisitazione del mito della coppia di dei per eccellenza, ha superato le mie aspettative. Persefone / Kore, da fanciulla dedita a intrecciare fiore e passeggiare per i prati sotto lo sguardo della madre protettrici Demetra, diventerà una degna sposa e regina accanto ad Ade. Ade il dio più taciturno e incompreso il cui obiettivo è salvare il suo regno non potrà che aprire il cuore alla luce dell’amore più vero. Amo la crescita che in ogni libro osservo, Persefone da bambina ad adulta, Ade da severo a colmo d’amore. Adoro leggere di questi due e non ne avrò mai abbastanza. Grazie alla scorrevolezza della penna della Fasolino ho potuto trascorrere ore piacevoli incantata ancora una volta dall’amore che prepotente supera ogni differenza e difficoltà per vivere di eterno.
Eleonora Fasolino ci ha regalato un'altra perla con il suo retelling del mito di Ade e Persefone!
Aspettavo con ansia questo libro, visto il mio amore per questo mito e avendo già amato La schiava ribelle. Devo dire, però, che il mio cuore rimane con quest'ultimo.
Il world-building è straordinario, con descrizioni che ti fanno sentire nell'Averno. La narrazione, inizialmente lenta, decolla e ti immerge completamente nella storia. Raccontata dal punto di vista alternato di Ade e Persefone, la connessione con i personaggi è immediata.
Ade è un dio maturo e tormentato da una profezia, vede in Persefone la salvezza del suo regno. Persefone, cresciuta in una gabbia dorata dalla madre, trova in Ade il suo liberatore.
Apprezzo che l'autrice non si sia focalizzata solo sugli elementi "spicy". Le scene piccanti ci sono, ma la vera forza sta nello sviluppo emotivo e psicologico dei personaggi, soprattutto di Persefone. Da giovane insicura a dea potente e sicura di sé.
Questo retelling offre una nuova prospettiva su un mito antico, con dettagli curati e personaggi ben sviluppati. Nonostante il mio legame con La schiava ribelle, consiglio vivamente questo libro a chi ama i miti greci e le storie ben costruite. Fasolino si conferma una narratrice di talento, capace di dare nuova vita a storie millenarie con sensibilità moderna e grande abilità narrativa.
Questo #romanzo è un #retelling del famoso mito di Ade e Persefone, di cui io sono una grande fan, quindi non avrei mai potuto non leggerlo!!! La storia è molto fedele al mito originale ma viene arricchito di nuovi elementi dall'autrice, cosa che ho apprezzato molto. Ho trovato ogni componente diversa, incastrata perfettamente nella trama e ho amato trovare, all'interno di questo racconto, due grandi personaggi come Orfeo ed Euridice.
La cosa che mi ha conquistata è sicuramente la narrazione: all'interno del libro si alternano, in terza persona, i due pov dei protagonisti e la penna di Eleonora, con una delicatezza unica, mi ha saputa coinvolgere e empatizzare con i protagonisti. È stata proprio questa la forza dell'intero romanzo per me: come tutto viene raccontato. Ne sono rimasta affascinata, perché, nonostante non avvengano fatti così eclatanti, sono rimasta come incantata e mi è stato impossibile non arrivare alla fine in un battito di ciglia.
Voto: 4 🌟 Consigliato assolutamente a chi ama i retelling o chi vuole provare ad approcciarsi al genere !!!!
Io amo i retelling. Leggo anche libri diversi con diverse chiavi di lettura, sopratutto per quanto riguarda Ade e Persefone. Quella della Fasolino è una versione che non avevo mai affrontato. Persefone, ragazza forte, sola, quasi al termine delle sue speranze, incontra Ade, un Dio completamente diverso da quello raccontato in altre versioni del mito.
Persefone è ben consapevole della prigione in cui l’ha rinchiusa sua madre, una d’amore certo, ma pur sempre una prigione. Vive la sua vita sperando di diventare grande abbastanza agli occhi di Demetra e sogna l’amore, come ogni giovane fanciulla. Questa volta il rapimento di Ade non è altro che un patto segreto: il signore delle ombre, infatti, sta perdendo tutto e trova in Persefone la salvezza. Lei, d’altro canto, ha voglia di esplorare, di sentirsi libera, amata e felice.
Ho apprezzato la scrittura e la descrizione di Ade come un fratello maggiore con un passato infelice, pronto, però, a fare il suo dovere nell’Oltretomba. Un mondo che ha scelto, a cui non è obbligato, come spesso si pensa. Anche questa sfumatura, secondo me, è molto bella. Ade sceglie un mondo di equilibri, tra luce e buio, tra vita e morte. Ricordiamoci che non è il Dio della morte ma il Signore dell’Oltretomba e che governa con amore (per quanto sia strano dirlo) e cura.
Le dinamiche tra i due protagonisti sono molto umane. Quindi il libro, seppur considerato un retelling, potrebbe essere la giusta lettura anche per chi cerca semplicemente un romance un po’ travagliato.
Di questa autrice avevo già letto "La Schiava Ribelle" e appena ho sentito che stava lavorando ad un altro retelling Mitologico sono andata subito in hype visto quanto mi era piaciuto il suo libro (che vi consiglio).
Quello che posso dire è che in questa storia ho visto la crescita dei due protagonisti, in questa loro solitudine c'è il loro conoscersi meglio che porta poi al conoscere meglio se stessi. Questa parte mi ha coinvolto molto, grazie anche allo stile di scrittura dell'autrice.
La storia mi è piaciuta molto, così come lo svilupparsi del rapporto tra i protagonisti e a come Persefone si ambienta in questo nuovo mondo, forse avrei voluto più scene in cui lei viaggia attraverso l'Averno e conosce più posti o approfondisce quelli già visti.
Per alcuni potrà anche essere l'ennesima rivisitazione di questo mito ma per me non lo è, posso dire che è tra quelli che mi sono piaciuti anche perché ha quel pizzico di originalità in più e quindi sono qui proprio per consigliarvelo.
Assai deludente. Ora rammento perché di libri, “partoriti” da autrici italiane, me ne siano piaciuti pochissimi… In effetti, si contano sulle dita di una mano. Se desiderate ardentemente appropinquarvi a un 𝘳𝘦𝘵𝘦𝘭𝘭𝘪𝘯𝘨 degno di tale nome, che apporta lustro al mito di Ade e Persefone invece di svilirlo e cadere in infantilismi inutili, spero possiate soppesare l’idea di leggere “Le sue ali scure” di Melinda Salisbury (giunto sino a noi grazie all’eccelsa traduzione di Sara A. Benatti), “Regina di fiori e radici” di Laura MacLem (già nota per “L’incanto di cenere”) e “Girl, goddess, queen” di Bea Fitzgerald.
Ho letto molti retelling e ognuno di loro ha una caratteristica particolare, in questo troviamo una Persefone che per quanto lei stessa sia la rappresentazione dell’estate dentro di lei porta l’inverno, soffrendo di solitudine pur essendo circondata da persone ( questo ti permette molto di empatizzare con lei). Poi c’è lui, Ade per me è sempre stupendo, adoro il modo in cui voglia proteggere a ogni costo il suo regno ma soprattutto anche se lui sa che l’ha sposata solo per salvare la sua creazione sia così preso da lei così curioso da innamorarsene senza neanche accorgersi. 4 stelle piene non 5 perchè mi aspettavo di più dall’epilogo, qualche dettaglio in più o magari una descrizione del loro futuro ( parere personale mio il libro è stupendo). Divorato in un giorno lo consiglio vivamente
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🌹Il mito di Ade e Persefone il mio preferito in assoluto ed Eleonora Fasolino mi ha conquistata con la sua nuova uscita. Persefone essenza di primavera, con lei tutto fiorisce e Ade è il Dio degli Inferi, dal fascino tenebroso e misterioso Luce e tenebre ❤️❤️❤️❤️❤️ Questo romanzo è proprio come un melograno, simbolo del Regno di Ade: agro/dolce , rosso intenso come la passione che travolge Ade e Persefone. Ma nello stesso tempo una storia anche delicata, affascinante. Un libro assolutamente meraviglioso ⭐⭐⭐⭐⭐
L'autrice ha saputo creare un Ade a volte quasi "umano" con cui il lettore si sente in sintonia sin da subito nonostante non sia il dio più amato nella mitologia greca. Descritto generalmente come un dio dall'aspetto severo e ombroso, un portamento regale e un carattere rigoroso, non viene mai rappresentato come malvagio poiché pur se temuto a causa del suo ruolo di signore dell'Oltretomba, raramente nuoce agli umani senza una reale motivazione. E infatti anche in La sposa dell'Ade, il dio dell'Averno è tutto fuorché pericoloso.
La magica penna di Eleonora ci regala un altro magico retelling sul mito di Ade e Persefone. Il dio degli inferi vuole salvare il suo regno, la figlia della dea Demetra sembra essere la soluzione. Persefone, stanca di essere considerata ancora una kore, una fanciulla, vuole evadere dalla sua gabbia dorata e, quando Ade la chiede in sposa, fugge con lui lasciandosi tutto alle spalle. Il mito viene riadattato, ricamato, incastonato di emozioni, un dio che scopre di desiderare quell’ unione:
“Devo averla, pensò. Voglio averla, negò di pensare”.
Una fanciulla che deve imparare ad essere tutto: una sposa e una regina di un mondo che la sorprenderà:
“Imparerai presto che la morte nell’Oltretomba non è che l’abito con cui sostituire quello ormai logoro dell’esistenza. Tutto è vita, in questo regno. Tutto inizia e finisce proprio qui”
E sarà l’equilibrio fra luce e ombra, vita e morte a tormentare Ade per mantenere la stabilità di quel regno che viene considerato di serie B dagli altri dèi.
La scoperta dell’inganno che ha sancito quell’unione, la separazione, il mondo che la disperata Demetra lascia precipitare in un eterno inverno, il compromesso che farà tornare Persefone in superficie per sei mesi l’anno per ridestare la natura. La storia la conosciamo ma è proprio questa la forza dei retelling: risvegliano ricordi della nostra memoria storica, quei miti che rendevano meno noioso lo studio e li riscopriamo con un nuovo “arrangiamento” che ci fa innamorare nuovamente di loro.
Le ambientazioni vengono descritte in modo minuzioso e viene data importanza anche al risvolto psicologico dei personaggi; mi è piaciuto anche che, nel racconto, si sia menzionata la storia di Orfeo ed Euridice oltre a un originale quanto anacronistico riferimento all’Inferno dantesco. Ci sono molti spunti di riflessione che mi hanno toccato:
“I mortali sono così presi dal proprio passato, talvolta si ossessionano pensando al futuro, di rado assaporano il presente. Così eccoli, i loro spiriti: quando giungono qui, i rimpianti, le malinconie e i pentimenti li struggono.”
Ho amato alla follia “La schiava ribelle” e, ovviamente, dopo un successo di tali proporzioni, l’aspettativa era altissima; questo romanzo, pur essendomi piaciuto, non ha però eguagliato il trasporto che mi ha causato il precedente, probabilmente dettato anche dal gusto personale che preferisce i personaggi epici a quelli mitologici.
Allora, storia bella affascinante e sensuale. Mi è piaciuto molto come la scrittrice abbia trasformato Ade da cattivo a buono ma purtroppo non c'è nulla di nuovo del mito di Persefone e Ade, solo raccontato dalla ragazza. Mi sembra un oi una storia Disney... Piena di frasi belle e significative, la narrazione alla terza persona mi ha incasinato un po non facendomi immaginare tutto
Avevo aspettative molto alte dopo aver letto “ la Schiava Ribelle”, purtroppo sono rimasta un po’ delusa. Ho trovato il libro molto più superficiale rispetto all’altro, i personaggi non hanno molta profondità e la storia, seppur scorrevole, a mio parere manca un po’ di trama. Mi ha confuso la figura di Ecate che ad inizio libro viene introdotta come dea della maglia e poi nella storia è invece declassata ad una ninfa. Nonostante ciò lo consiglierei e spero di leggere presto altro dell’autrice.
Questo libro è la conferma che una bella penna, non sempre si traduce con un libro "da 5 stelle". La sposa dell'Ade ha tutto quello che deve avere un retelling/romance, ma non riesce ad emozionarmi. L'inizio mi aveva fatta ben sperare, però il tutto non si è evoluto come credevo. Rimane un libro assolutamente godibile, ma (a parer mio) non all'altezza del precedente.
⭐️ 5 Se si potessero mettere 6 stelle le metterei ( facciamo anche 8) Ho pianto troppo per essere un retelling mitologico. Voglio eliminare la mia memoria e rileggere le ultime 50 pagine come fosse la prima volta. Eleonora mia madre
È un libro carino, senza pretese, sul mito di Ade e Persefone. Ho trovato l’inizio un po’ noiosetto, ma alla fine mi è piaciuto e ne ho apprezzato la lettura. Anche se dell’autrice ho preferito molto più la storia di Briseide.