LEI VUOLE TORNARE A VEDERE IL MONDO A COLORI E FORSE HA TROVATO IL MODO PER FARLO...
Tutti sorridiamo di fronte a un cielo azzurro, ma per Australia Greene quel colore significa dolore, confusione, panico. I dottori del Mental Green-Easy, che per due anni l'hanno avuta in cura, chiamano il problema cianofobia, la paura dell'azzurro, e ne riconducono la causa al trauma che le ha stravolto l'esistenza.
E così, a sedici anni, Australia si ritrova a indossare un paio di lenti che le fanno vedere il mondo in bianco e nero, proteggendola dai ricordi che le fanno più male.
In una cittadina fra la California e il Nevada, lì dove il sole è rovente e il cielo esplode di stelle, la ragazza cerca di rimettere insieme i pezzi della propria vita, insieme alla madre, alla sorella Izzy e a un nuovo gruppo di amici.
Con il desiderio di essere qualcun altro, di non sentirsi più un giocattolo rotto, Australia non potrà evitare di scegliere se scappare dal suo passato o abbracciare la sua vulnerabilità. Di imparare ad amare il segreto nascosto dietro quell'azzurro che tanto la sconvolge.
Letto in due giorni, mi ha tenuto molta compagnia mentre cercavo di sopportare il dolore post estrazione del dente del giudizio (so che vi interessava particolarmente questo dettaglio).
L'idea di base è molto originale, il libro è ben scritto, i personaggi sono umani, veri, a fine romanzo ti sembra di averli conosciuti dal vivo. Bellissimi i disegni alla fine. Spero di leggere presto altri romanzi di Anastasia! 💙
Non chiedetemi perché ma avevo già il presentimento che Anastasia sarebbe riuscita a colpirmi con le sue parole. Nel riuscire a toccare la mia anima.
Un romanzo che al suo interno racchiude molti messaggi importanti, ma iniziamo per gradi.
Ci troviamo a Weatherfield una piccola cittadina tra il Nevada e la California.
𝐴𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎𝑙𝑖𝑎 𝐺𝑟𝑒𝑒𝑛𝑒, la ragazza che non poteva vedere l’azzurro. 𝐶𝑖𝑎𝑛𝑜𝑓𝑜𝑏𝑖𝑎 non è una metafora ma un elemento evidente che caratterizza la fobia della nostra protagonista. È caratterizzato da un trauma e lo vediamo sotto forma di confusione, attacchi di panico, agitazione e anche attraverso dei piccoli flashback che ci rendono ancora più reale la fonte.
Attraverso questo romanzo l’autrice spiega le diverse forme di traumi e i diversi modi che ogni persona ha per combatterli o eclissarli. Che il dolore si può affrontare, non per forza da soli, ma aggrappandoci alle persone che ci vogliono aiutare. Parla di perdite, e il messaggio è chiaro e diretto.
Con determinate tematiche si ha sempre la paura che vengano descritte in modo troppo crudo, diretto. Anastasia riesce a donare, con le parole, una leggerezza, una calma tale da rendere la lettura più “semplice”. Ma attenzione non deve essere letto con fatuità.
In molti capitoli mi sono trovata a dovermi fermare a riflettere sia per capire al meglio il messaggio, sia per prendere un po’ di aria. 𝑈𝑛𝑜, 𝑑𝑢𝑒, 𝑇𝑟𝑒 𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑡𝑡𝑟𝑜. 𝑅𝑒𝑠𝑝𝑖𝑟𝑎
Forse sono io che tendo ad entrare troppo in quell’inchiostro tra le pagine, o forse l’autrice è riuscita alla perfezione nel suo compito.
Mi sono ritrovata in alcuni aspetti dei vari personaggi, ad empatizzare con loro. Questo ammetto che può far paura ma bisogna essere consapevoli dei nostri traumi e delle nostre paure per poterle affrontare.
𝐴𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎𝑙𝑖𝑎 è una ragazza a cui piacciono i colori, un’artista, costretta a vedere il mondo in bianco e nero.
Ed è proprio da li che nasce 𝐴𝑟𝑎𝑏𝑒𝑙𝑙𝑎, una ragazza che ha all’interno un dolore troppo grande da gestire da sola, per questo cerca sempre di avere qualcuno al suo fianco per restare a galla. A tratti può sembrare egoista, come ha detto l’autrice o la si ama o la si odia. Io l’ho amata. In fondo chi non diventa egoista quando all’interno si sente vuota, quando si ha paura di perdere le persone importanti. Quando non si accetta il destino che la vita ha scelto per noi. Australia non c’è più, benvenuta Arabella.
𝐼𝑠𝑎𝑏𝑒𝑙 𝐺𝑟𝑒𝑒𝑛𝑒, Izzy, la sorella di Arabella. Lei al contrario nasconde il suo dolore, cercando di affrontare tutto da sola perché non vuole essere un peso per nessuno.
𝐼𝑠𝑎𝑎𝑐 𝐿𝑒𝑒𝑑𝑠, un ragazzo che è alla disperata ricerca di redenzione, vorrebbe cambiare il passato che lo ha fatto soffrire e che ha recato sofferenza ad altri.
𝐽𝑒𝑙𝑒𝑛𝑎 𝐺𝑟𝑖𝑓𝑓𝑖𝑛, ecco lei io l’ho “odiata” se così si può definire ma non perché è cattiva per il semplice fatto che è l’esempio perfetto di 𝑎𝑢𝑡𝑜𝑑𝑖𝑠𝑡𝑟𝑢𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒. Una persona sola, insicura, che non si sente mai abbastanza. Non sa darsi il valore giusto perché è sempre messa sotto costante giudizio. Questo porta alla distruzione di sé .
Un altro personaggio che mi ha colpito è stata Lily «𝐼𝑜 𝑚𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑜 𝐿𝑒𝑖𝑙𝑎.» giusto hai ragione. Leila, il suo personaggio mi ha fatto venire i brividi, mi ha trasmesso angoscia, dolore, ma è una di quelle lotte già perse in partenza. «𝑂𝑔𝑛𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑐𝑒𝑔𝑙𝑖𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑐𝑐𝑖𝑑𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑎 𝑚𝑜𝑑𝑜 𝑠𝑢𝑜.» La capiamo meglio grazie alle parole di Isaac “la sua mamma si fa male in un modo, non può farle la predica se lei fa lo stesso, in modo diverso. Lei vomita, la madre fuma. Per lei fanno la stessa cosa.”
Insomma un libro pieno di emozioni, sia positive che negative. Di amicizia, amore , famiglia e perdite. Un romanzo di formazione mi verrebbe da dire. Arabella in molti casi si annulla, è come se uscisse dal corpo e fosse una spettatrice. Lei vuole tornare a vedere il mondo a colori ma avrà la forza per lottare? Riuscirà Australia a riprendere il controllo?
Ho avuto il piace di partecipare alla presentazione del libro alla @ e di incontrare Nastia. Lei tra l'altro è stata gentilissima e ha regalato alle ragazze presenti al firmacopie la collana di Australia. E proprio perché stimo molto la scrittrice come persona in generale, mi dispiace un sacco che il suo libro non ha fatto per me. E non è stato un problema di scrittura o altro, piuttosto Australia come protagonista: l' ho trovata frivola e arrogante, non sono proprio riuscita a farmela andare giù. Al contrario di quello che pensavo non ho pianto per questo libro ma l'ho quasi lanciato per la frustrazione parecchie volte. I vari disturbi dei personaggi sono ben trattati anche se forse la "risoluzione" del trauma di Australia è stata un po' banale. Detto questo aspetto il prossimo libro che sarà narrato da un punto di vista diverso e quindi dovrebbe piacermi di più. ⭐⭐⭐.5
Ho DIVORATO questo libro in davvero pochi giorni. La storia, oltre a essere scritta molto bene, è anche altrettanto originale. All’interno del romanzo vengono trattati vari argomenti, ma quello che predomina è sicuramente il tema della “cianofobia”, ovvero la paura dell’azzurro. I personaggi sono molteplici ma ognuno di loro è unico e particolare a modo suo. In questo romanzo non si compatisce nessuno, io vi avviso. Non c’è “il cattivo” e non c’è “il buono”. Sono adolescenti, sono umani e, di conseguenza, é naturale che commettano errori. A me, personalmente, è piaciuto moltissimo.
romanzo parla di una ragazza affetta da cianofobia: il colore azzurro stimola la sua mente producendo uno stato d’animo di panico.
Questa sensazione psichica immediata riconducibile ad un colore, Australia la deve al trauma che ha subito quando durante un incidente automobilistico ha perso la persona più importante della sua vita, il padre. E suo padre aveva gli occhi azzurri…
Lei ha visto la luce abbandonare quegli occhi tanto belli che ad un certo punto le hanno fatto paura, la hanno terrorizzata. Il colore che tutti ammiriamo di solito contemplando il cielo per Australia ormai significa perdita, morte, assenza.
Australia ha trascorso due anni in cura presso il Mental Green Easy, un ospedale psichiatrico dal quale è stata dimessa con una cura assai singolare che dovrebbe aiutarla a proteggersi dalle emozioni causate dal colore azzurro: deve indossare un paio di lenti che le fanno vedere il mondo in bianco e nero, proteggendola dai ricorsi che le fanno più male.
La ragazza raggiunge la madre e la sorella Izzy in una cittadina tra la California e il Nevada e li, insieme ad un nuovo gruppo di amici, inizia una nuova vita.
La paura dell’azzurro è, secondo me più un pretesto per parlare della cosa che sembra stare più a cuore all’autrice di questo libro: il mondo degli adolescenti, le dinamiche che si instaurano, amicizie, amori, rivalità.
Ed ecco che la ricerca di un proprio posto nel mondo che ben si traduce nella metafora del ‘posto delle fragole’ diventa la cosa più importante e difficile da raggiungere: i personaggi sono in evidente disequilibrio, tra l’esigenza di tener conto dei propri bisogni e il rispetto dell’altro nelle sue differenze individuali, tra la fame di vita e il senso di inadeguatezza, la sofferenza e l’autolesionismo.
Un libro per certi versi crudele, brutale anche nel linguaggio dove vengono fuori i modi di dire che potremmo ritrovare nei nostri ragazzi, i primi amori, le uscite insieme, le bevute, la scoperta del sesso.
«Credo di aver visto qualcosa» sussurrai. «Cosa?» fece lui. «Il cielo.» Nei suoi occhi.
Australia, dopo aver subito una grave perdita, passa due anni della sua adolescenza in una clinica.
“Cianofobia”, è questo il suo problema: la paura dell’azzurro.
La soluzione? Indossare un paio di lenti che la costringono a vedere il mondo in bianco e nero.
Quando Australia fa ritorno a casa - dopo il trasferimento della sua famiglia in un’altra città - scoprirà che ben presto la sua vita non è più a colori, sia a livello visivo che mentale.
Relazionarsi con la sua famiglia e con le persone è ormai difficile per lei, anche se cercherà di mettercela tutta.
Conoscerà persone nuove che saranno parte integrante dell’intera storia, ed è questo che ho più apprezzato dell’intero romanzo: la caratterizzazione di ogni personaggio.
Australia non è l’unico personaggio difficile da capire. Ogni sotto trama descritta, ogni dinamica, porta il suo peso, che questi giovani ragazzi sostengono sulle proprie spalle.
Ma devo dire che Australia - o Arabella, come adesso lei vuole essere chiamata - ha il primato in questo romanzo: quasi impossibile da comprendere. Perché? Perché è vera. A tratti è felice, poi triste, in seguito amichevole e infine invidiosa, gelosa.
Si comporta così perché non è guarita dal suo trauma, ed è questo, a parer mio, il punto di forza di questo romanzo.
Riuscirà Australia a guarire? Toglierà mai quelle lenti? Riuscirà a tollerare l’azzurro? Sarebbe un peccato non riuscire a vedere i bei occhi del ragazzo nuovo che ha conosciuto, no?
Isaac si chiama, e non vi resta che conoscerlo. Scoprire tutti i segreti e le emozioni che questo romanzo vi lascerà.
Tutti sorridiamo di fronte a un cielo azzurro, ma per Australia Greene quel colore significa dolore. I dottori la chiamano cianofobia, la paura dell’azzurro. E così si ritrova a indossare un paio di lenti che le fanno vedere il mondo in bianco e nero, proteggendola dai ricordi dolorosi. Fra la California e il Nevada cerca di rimettere insieme i pezzi della propria vita, con la madre, la sorella e un gruppo di amici. Con il desiderio non sentirsi più un giocattolo rotto, Australia non potrà evitare di scegliere se scappare dal passato o abbracciare la sua vulnerabilità.
Parto col dire che ho amato follemente questo libro. L’ho divorato nonostante gli impegni, il lavoro e la stanchezza, perché è impossibile non vivere la storia di Australia sottopelle, sentirne i brividi, il dolore struggente, ma anche la forza immensa e il coraggio nell’elaborare, nel lasciar andare, nel ricostruirsi partendo da zero.
La scrittura è straordinaria, e con impatto e naturalezza trasporta il lettore tra queste pagine straordinariamente intense. Meravigliosamente introspettive. Credo che, anche se non si siano condivisi gli stessi traumi, empatizzare con questa storia e con le sue sfumature di dolore e vita sia inevitabile. Perché “Blu. Il cielo nei suoi occhi” è un libro che parla di perdite, ma non solo. Racconta di quanto sia difficile rialzarsi e ricominciare, di quanto sia complicato affidarsi di nuovo ai sentimenti dopo una sofferenza tanto grande. Ma parla soprattutto di coraggio, quello di ripartire, e di farlo tenendo per mano qualcuno incastrando le proprie sofferenze, le proprie crepe. Insicurezze. Paure. @parpaglions ha scritto un romanzo di formazione bellissimo, in cui il blu diviene sia metafora che realtà, e l’amore verso sé stessi e verso le proprie fragilità viene al primo posto, perché Australia intraprenderà un cammino difficile e contorto per poter finalmente tornare ad amare quell’azzurro di cui ha tanta paura.
Un romanzo che racchiude molti significati profondi. Ambientato a Weatherfield, una piccola città tra il Nevada e la California, ci racconta la storia di Australia Greene, una ragazza che non riesce a vedere il colore azzurro. La sua cianofobia non è una semplice metafora, ma una manifestazione tangibile del trauma che la segna profondamente, espresso attraverso momenti di confusione, attacchi di panico e flashback che ci fanno comprendere meglio la sua origine.
L’autrice ci mostra che il dolore può essere affrontato, non necessariamente da soli, ma anche grazie al sostegno delle persone che ci amano. Nonostante la delicatezza delle tematiche, riesce a trattarle con una leggerezza che rende la lettura meno pesante, pur senza banalizzarle.
Il romanzo invita il lettore a riflettere, con capitoli che richiedono pause per assimilare i messaggi e prendere fiato.
Mi sono ritrovata in alcuni personaggi, empatizzando con loro. Australia è un’artista che ama i colori, ma è costretta a vedere il mondo in bianco e nero. Da questo nasce Arabella, una ragazza con un dolore troppo grande per affrontarlo da sola, che cerca sempre il sostegno degli altri per non affondare.
Isabel Greene, detta Izzy, è la sorella di Arabella. A differenza sua, Izzy nasconde il proprio dolore, affrontandolo da sola per non pesare sugli altri. Isaac Leeds è un ragazzo in cerca di redenzione, desideroso di cambiare un passato che ha ferito lui e gli altri. Jelena Griffin, invece, è un esempio di autodistruzione. Una persona insicura e sola, sempre sotto giudizio, che non riesce a darsi il giusto valore e finisce per autodistruggersi.
«Soffrire per il dolore degli altri mi fa dimenticare il mio.»
Un altro personaggio che mi ha colpito è Leila, il cui dolore trasmette angoscia e disperazione. È una di quelle battaglie che sembrano già perse in partenza, ma attraverso le parole di Isaac, la comprendiamo meglio.
«Ognuno sceglie di uccidersi a modo suo.»
Arabella spesso si annulla, diventa spettatrice della sua vita. Desidera tornare a vedere il mondo a colori, ma avrà la forza per lottare? Riuscirà Australia a riprendere il controllo?
Ho pianto lacrime e desiderato abbracciare Australia. La scrittrice Anastasia Parpaglioni ha scritto la delicata tempesta di un gruppo di adolescenti, con a capo lei Australia. La protagonista di Blu: Il cielo nei suoi occhi, è una ragazza che teme di rivedere il colore azzurro, soffre di cianofobia, a seguito di un evento traumatico: la morte del padre. Ma lei non è solo questo. Australia è una ragazza che sogna di tornare a essere una ragazza normale, che si innamora, che sbaglia e che impara dai suoi errori. Con lei anche un gruppo di altri ragazzi, amici e non amici, ma tutti bisognosi di vivere al meglio l'adolescenza e le sue avventure. L'amore, il bisogno di amore. Blu: Il cielo nei suoi occhi è un romanzo che si lascia divorare, impossibile da mettere giù se non per la commozione che trasporta questa storia. Scrittura impeccabile, emozionante e coinvolgente. Una poesia sofferta che non vuole avere vinti e neanche eroi, ma persone vive, colorate di ogni loro sfumatura.
4,75. Australia mi è stata antipatica fin da subito, forse perché in lei rivedo la parte che più odio di me stessa: quella che ha sofferto tanto e che soffre tutt’ora. Ma allo stesso tempo è anche un po’ grazie a lei se vado avanti nonostante il dolore. Anastasia, il tuo modo di scrivere mi colpisce sempre, fin da Wattpad aspettavo con ansia di avere tra le mani un tuo libro cartaceo, fin dal principio sapevo che non mi avresti delusa. Vorrei essere come Rhy e sorridere sempre alla vita nonostante tutto, o come Isaac che affronta il dolore in un modo completamente diverso dal mio, sono come Isabel, che nonostante il dolore, tira fuori sempre e solo la dolcezza, solo che a differenza sua non ho una gemella che ha sofferto più di me, ma un fratello che fortunatamente non ha mai provato nessun tipo di dolore profondo e che quindi non potrà mai capire, e che non saprà mai quanto realmente ho sofferto. Conosco la sensazione di vedere la propria madre piangere e preoccuparsi per la propria figlia dolorante, Ma sono qui per ricordare a tutti che come Australia, dal dolore si guarisce, e si vive, si vive una vita colorata e bellissima
This entire review has been hidden because of spoilers.
Questo è un libro che mi ha scaldato il cuore. Tratta la tematica del dolore in maniera molto delicata e riesce a farci intravedere quella luce di speranza in fondo al tunnel. I personaggi sono complessi e ognuno con la sua unicità. Spero che potremmo scoprire come si evolverà questa storia!💙💙💙
È un libro la cui tematica mi ha sempre affascinata, quindi per me questo è un punto a favore. Una pecca che ho trovato però, è stata la brevità. Secondo me se fosse stato più lungo ci sarebbe stata la possibilità di esplorare meglio la storia e i suoi personaggi. Sono comunque felice di aver comprato questo libro (copertina secondo me fantastica -e si, il blu è il mio colore preferito) perché reputo Anastasia una ragazza seria e con i piedi per terra, con una grande capacità di linguaggio e con un buon pensiero critico. Spero nella pubblicazione di altri libri, sono curiosa di vedere cos’altro può realizzare🤗
This entire review has been hidden because of spoilers.